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Altra tegola sui motori blue HD Stellantis ex PSA

Pensare che i motori diesel di PSA erano tra i più affidabili divoratori di chilometri, chi si ricorda delle catene di distribuzione dei motori alfa Giulia erano doppie adesso montano catenine da mettere al collo con quali vantaggi poi ?
 
Pensare che i motori diesel di PSA erano tra i più affidabili divoratori di chilometri, chi si ricorda delle catene di distribuzione dei motori alfa Giulia erano doppie adesso montano catenine da mettere al collo con quali vantaggi poi ?

Fino al 1600 euro 5 andavano benissimo..
Poi non so che è successo.
 
in realtà i 1.6 euro4 andavano bene nella versione da 90 cv, nella 110 avevano svariati problemi, soprattutto di turbina, volano ed egr, ma anche alle rondelle iniettori (non ricordo se quest'ultimo problema riguardasse anche le versioni da 90 cv). I 1.6 euro5 erano decisamente migliori ma, anche qui, la versione più potente (112-115 cv) aveva alcuni problemi in più, in primis i famigerati iniettori piezoelettrici. Poi non ho seguito più molto, mi pare che il 1.6 da 120cv (guarda caso con iniettori elettromagnetici) andasse meglio, mentre del 1.5 non ho mai, mai sentito parlare bene.
 
in realtà i 1.6 euro4 andavano bene nella versione da 90 cv, nella 110 avevano svariati problemi, soprattutto di turbina, volano ed egr, ma anche alle rondelle iniettori (non ricordo se quest'ultimo problema riguardasse anche le versioni da 90 cv). I 1.6 euro5 erano decisamente migliori ma, anche qui, la versione più potente (112-115 cv) aveva alcuni problemi in più, in primis i famigerati iniettori piezoelettrici. Poi non ho seguito più molto, mi pare che il 1.6 da 120cv (guarda caso con iniettori elettromagnetici) andasse meglio, mentre del 1.5 non ho mai, mai sentito parlare bene.
No quei motori non andavano per niente bene, intesi come serie: della famiglia DV (gemella per lungo tempo dei Ford DLD) l'unica sottofamiglia che si è comportata bene è quella dei 1.4 8v, decisamente robusta.
Il problema alle turbine era comune ai 1.6 euro3 ed euro4 di entrambe le potenze perchè si trattava di una conseguenza del cedimento delle rondelle degli iniettori: il fatto che questi sfiatassero gas durante la fase di espansione all'interno del coperchio punterie faceva sì che l'olio motore accumulasse quantità elevate di particolato ed olio carbonizzato, che andava ad occludere il filtro sulla mandata della lubrificazione/raffreddamento del turbocompressore, che si rompeva. Le assistenze che non erano a conoscenza del problema e si limitavano a sostituire il turbocompressore condannavano il cliente a rientrare in officina dopo qualche migliaio di km con il turbocompressore nuovamente cotto perchè il problema era a monte, e non bastava levare o sostituire quel filtrino: il blocco si formava appena più a valle sul turbo, andavano sostituite le rondelle iniettori e magari eseguito un flush del propulsore per ripulirlo internamente ed evitare che si imbrattasse di nuovo. Difetto diffusissimo, si "salvava" chi eseguiva cambi olio frequenti in relazione al chilometraggio.
Su quella serie di motori c'erano poi altri difetti seriali che son stati sanati, pompa acqua (mossa dalla cinghia distribuzione, con perdite di liquido e grippaggio del cuscinetto), fessurazione di un collarino sul collettore di aspirazione, più le consuete gioie al fap/dpf che hanno rallegrato una miriade di utenti: l'evoluzione più riuscita è stata quella del monoalbero euro5 (con qualche ombra sugli iniettori piezo), per poi risprofondare nuovamente e pesantemente con i 1.5 fra catene distribuzione e gestione dei NOx.
Ovviamente stiamo parlando di motori di larga serie per cui nessuno nega che ci siano stati degli esemplari che abbiano macinato km su km senza problemi come i vecchi Peugeot di 50 anni fa, ma qui siamo moolto lontani da quei livelli intesi come produzione di serie e quindi di probabilità, per un utente, di incappare su un esemplare difettoso. Poi, grazie al fatto che quei motori siano stati montati su una miriade di modelli, non solo PSA e Ford ma anche Volvo, Mazda, Mini, Suzuki, Toyota ed Opel grazie ad accordi commerciali o acquisizioni, fa sì che moltissimi utenti abbiano sperimentato le gioie ed i dolori di quei prodotti: uno si compra un Toyota Proace diesel confidando nella nota affidabilità Toyota e si ritrova un 1.5 diesel con la catena di distribuzione gigia, che bello.
 
Poi, grazie al fatto che quei motori siano stati montati su una miriade di modelli, non solo PSA e Ford ma anche Volvo, Mazda, Mini, Suzuki, Toyota ed Opel grazie ad accordi commerciali o acquisizioni, fa sì che moltissimi utenti abbiano sperimentato le gioie ed i dolori di quei prodotti: uno si compra un Toyota Proace diesel confidando nella nota affidabilità Toyota e si ritrova un 1.5 diesel con la catena di distribuzione gigia, che bello.
c'è da non fidarsi più dello stemma sul cofano, da quando ci sono questi intrecci!!
 
col calo progressivo delle quote di mercato dei motori diesel fatico a credere fosse un problema di capacità produttiva.
Siamo passati da un +50% di diesel pre covid ad un 10/20 % attuale.

Secondo me è stata semplicemente una scelta politica interna all'azienda
Soprattutto ragioni economiche.
Per l'utente, per chi compra le auto, il "migliore" è quello che consuma e si rompe di meno e va anche di più, costando circa come la concorrenza.
Per chi produce auto, il "migliore" è quello che costa di meno da produrre e riparare (soprattutto in garanzia) rispettando i dettami tecnici indicati in sede di progetto, che non è detto sia "montiamo il motore più bello di tutti". Se c'era da produrre un diesel da circa 100-120cv, evidentemente devono aver convenuto che quello meno costoso da produrre fosse il francese, non solo considerando una produzione stabile ma anche nel dover riattrezzare le linee e riadattare motori, trasmissioni e cofani per montare un dato propulsore su tutti i modelli della gamma allargata: quando PSA si è presa Opel, i francesi avevano una gamma sterminata di modelli fra Citroen, DS, Peugeot, è evidente che fosse Opel a doversi adeguare montando motori francesi anche considerando l'ipotesi che GM si fosse tenuta i diritti sui propri propulsori. La politica, semmai, sarà entrata in gioco nella fusione, pardon, acquisizione di FCA, quando con buona probabilità quelli dell'Eliseo saranno stati più convincenti rispetto ai colleghi di palazzo Chigi nel definire "chi produceva cosa" al fine di tenere aperti stabilimenti ed indotto.
 
l'evoluzione più riuscita è stata quella del monoalbero euro5 (con qualche ombra sugli iniettori piezo),
e se consideri, appunto, che io ho avuto (come tanti) seri problemi con i maledetti iniettori piezo, ma anche con frizione e pompa dell'acqua...c'è da mettersi le mani nei capelli. Diciamo che andavano "benino" in relazione a quello che si vedeva sul mercato (i diesel di quel periodo erano afflitti da una miriade di problemi, chi più chi meno, nessuna marca esclusa...erano davvero pochi quelli che non davano mai alcun problema)
 
e se consideri, appunto, che io ho avuto (come tanti) seri problemi con i maledetti iniettori piezo, ma anche con frizione e pompa dell'acqua...c'è da mettersi le mani nei capelli. Diciamo che andavano "benino" in relazione a quello che si vedeva sul mercato (i diesel di quel periodo erano afflitti da una miriade di problemi, chi più chi meno, nessuna marca esclusa...erano davvero pochi quelli che non davano mai alcun problema)

Chiaro che una sola auto non fa statistica, ma io ho avuto una 308 II HDI, euro 5, 92 CV,, quindi un po' più semplice, assolutamente perfetta per 175.000 km in 8 anni.
Mai il minimo problema.
 
Chiaro che una sola auto non fa statistica, ma io ho avuto una 308 II HDI, euro 5, 92 CV,, quindi un po' più semplice, assolutamente perfetta per 175.000 km in 8 anni.
Mai il minimo problema.
appunto, la tua era una 92 cv post-2012 con un gruppo frizione-volano diverso (quello problematico, tra l'altro, sembra fosse solo sulle ford e derivate, e solo fino al 2012) e senza iniettori piezoelettrici. E comunque, a parte la frizione, anche la mia fino a 200000 km e 12 anni (quindi, più della tua) era perfetta. I problemi sono arrivati dopo.
 
Farà la stessa fine anche la catena dei puretech?
i richiami menzionati precedentemente riguardano per lo piu' piccoli problemi che pero' possono riguardare la sicurezza del veicolo. Mentre se parliamo di catena del diesel PSA e cinghia a bagno "maria" dei puretech PSA ,tristemente confluiti nel gruppo stellantis come tecnologia principale, parliamo di problemi che possono comportare la rottura del motore. Che e' nettamente piu' grave.
Quindi eviterei come scritto da altri , tutte le marche hanno problemi.
Detto cio' sapendo che ci sono class action sui motori ex PSA , se dovessero sbagliare anche la catena di questo motore direi che sarebbe un danno di immagine talmente grave che avrebbe ripercussioni forti nelle vendite in Europa. Certo dipende sempre dalla gravita'.
Ma questo giro davvero non possono sbagliare piu'.
Ci rimetterebbero pure gli ex marchi FCA , Fiat compresa che ormai usano motori PSA.
 
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