vecchioAlfista ha scritto:
Alfa è un brand del gruppo. Il gruppo può essere anche in pareggio, pur permettendosi di tenere alcuni marchi a regime "minimo (Alfa - Lancia) o addirittura chiusi (Autobianchi, Innocenti).
Chiamale ignoranza, chiamale "visione aziendale", la gestione del marchio non può essere condivisibile, specie sul lungo periodo.
Perchè un'azienda automobilistica deve costruire e vendere auto. Quello che nel breve termine può essere una tutela dei bilanci, sul lungo periodo potrebbe essere il defenestramento definitivo dal mercato.
E per un marchio dal potenziale "aggiunto" come Alfa (per pensarla come il maglionato), continuare a tenerla ai margini ed a rinviare ogni cosa in ogni dove è un'erroraccio e basta. Se non d'ignoranza, di strategia.
Sempre che parliamo di una ditta d'automobili e non di una finanziaria che genera plus-valenze all'estero e cassaintegrazione in casa...
Pensare che un manager, con un curriculum di tutto rispetto, che ha dimostrato anche nella stessa azienda di sapere come muoversi, invece che ignorante abbia delle informazioni ed un piano che noi che chiaccheriamo sui forum non abbiamo è così assurdo?
Perché qui si parla tanto di plusvalenze, ma non mi risulta abbiano venduto stabilimenti. Anzi li hanno comprati.
Una casa automobilistica deve VENDERE auto. Il che significa sapere cosa si vende, avere i liquidi per industrializzarle, ed indovinare il posto ed il tempo per lanciarle.
Numeri alla mano, il gruppo FIAT sta meglio di tanti altri che invece lanciano modelli. E' ignoranza o strategia?
Per fare un esempio, rinviare la sostituzione di Punto e lanciare la 500L è stata ignoranza o strategia?
Mi rifaccio più che altro alla considerazione sulla Alfa - IRI - Che cominciò le perdite alla fine degli ani 70 tanto da arrivare alla cessione.
Ora, direi che sbagli di brutto quando sostieni che un'azienda statale poteva lavorare in debito. La dimostrazione è proprio il fatto che dovette essere ceduta dopo pochi anni.
In quell'epoca Prodi ha dismesso tutta l'IRI, compresa la svendita folle della SME alla Buitoni.
Quanto ai problemi di Alfa, va sottolneato che derivavano da scelte ben lungi dalle questioni tecninche o sindacali, ma venivano dalla cattiva gestione di una certa politica che - ne abbiamo discusso - alla visione "industrale" preferiva quella dell'interesse politico-assistenziale-sindacale.
Questo è pacifico. E vale per molte altre aziende anche non pubbliche.
Dopotutto, in Baviera sono diventati leader mondiali nel mercato tradizionale di Alfa, senza snaturarsi ma anzi investendo in quelle tecniche raffinate ed esclusive: per loro il "plus" di costi tecnici/produttivi legati agli schemi non valevano?
Quanto ai competitor giappo, rimane il fatto che le italiane si sono lasciate defenestrare dal mercato per un semplice motivo: il prodotto, troppo spesso, non reggeva il confronto ed, al contempo, si appiattiva e banalizzava perdendo specificità.
Il tutto iniziato in un periodo in cui fiat navifavanell'oro (anni 80). Ergo...
Su BMW c'è tanto da dire. Innanzitutto offriva soluzioni tecniche che la 75 sembrava un'Enterprise al confronto. Per contro quando ci stavi dentro avvertivi una QUALITA' superiore, come interni, come insonorizzazione, anche come carrozzeria e verniciatura.
Sono stati testardi ad insistere con la TP e fortunati perché pochi anni dopo è arrivata l'elettronica.
ALFA già progettava a TA (lo disse anche 75turbotp ai tempi), in FIAT di trazioni posteriori non ne avevano proprio da anni. 155 doveva essere di passaggio prima di una berlina ALFA TP. Poi arrivò una dirigenza che puntava a riunire tutto (esistono addirittura bozzetti di un marchio unico alfa-lancia-fiat) per diventare la Daewoo d'Europa (epoca 156), infine mancò la liquidità e si agì insieme a GM.
Gt_junior ha scritto:
La Bravo e' un ottima auto, e senza ironia, ben fatta, gran motore, comoda ...solo ha un design vecchio.
La Delta e' un buon prodotto che ha il solo difetto di chiamarsi Delta.
La Giulietta e' come la Delta un buon prodotto, anche ottimo, con due difetti : si chiama Giulietta e pensa di essere un' AR, ma non ne ha le credenziali.
Il primo che mi chiede retoricamente quali solo le credenziali....lo bocciò e c'è lo mando...
Oltre al design Bravo non è neanche stata sostenuta dal marketing. Praticamente il pubblico ne ignorava l'esistenza.
La Delta più che il problema del nome ha il problema della categoria: troppo piccola come station, troppo grande come berlina. Piace laddove Lancia non c'è.
La Giulietta per me è una Giulietta, in tutti i sensi. Giulietta era un'auto per famiglie con cui ci si può divertire, e lo è anche l'attuale. Meglio di 147 sotto ogni aspetto, per me (tranne i materiali in alcune zone, ma recupera con gli assemblaggi).
renexx ha scritto:
VAG ha investito, come sempre negli ultimi decenni, e il DOVERE di dimostrare di fare qualcosa di valido nel mondo dell'auto ce l'ha semmai Fiat, visto come ha ridotto marchi di prestigio mondiale come Alfa e Lancia.
Tutte le spa hanno il DOVERE di mostrare dove vanno i soldi agli azionisti, agli obbligazionisti ed ai creditori.
FGA lo fa anche se vi arrabbiate quando redistribuisce utili. Gli investimenti li ha fatti in impianti e tecnologia, in proporzione al capitale ha investito anche più di VAG.
Le "vendite zero" di Opel sono superiori (in EU col solo marchio Opel) a TUTTO il Gruppo Fiat.
La 208 si vende bene (4a in Europa ad Aprile), a quel che mi risulta, e, se sorvoliamo sulla DS (tanto fallimentare che diventerà un marchio a sè stante, con saloni dedicati), allora sorvoliamo anche su successoni come Bravo e Delta...
Però c'è chi ha utili e chi ha dovuto chiudere stabilimenti.
pilota54 ha scritto:
A mio avviso più che "ignoranza" da parte di Fiat resiste ancora una sorta di atavica e sedimentata "gelosia" verso il marchio Alfa da parte della famiglia Agnelli, che conduce sempre a posticipare le decisioni che riguardano la casa del biscione.
Si ritiene cioè che la priorità spetti sempre a Fiat e che Alfa-Lancia vengano comunque dopo. Lo stesso non avviene con Ferrari-Maserati perché vengono considerati marchi a parte, che non hanno la benché minima concorrenza con il brand Fiat (nonchè Alfa e Lancia). E ciò verrebbe confermato dai due nuovi modelli Maserati (e 1 Ferrari) appena presentati.
Ora ditemi quello che volete, ma credo sia una "lettura" ancora possibile del fenomeno (in negativo) Alfa Romeo.
La 4C sembrava in controtendenza su questa tesi, ma perché è stata abbandonata a sé stessa e non c'è un progetto successivo in cantiere?
Non credo sia così. Primo perché quando si parla di soldi gente come Agnelli ed Elkann dimenticano qualunque gelosia.

Secondo perché Lancia apparteneva a FIAT anche ai tempi dela Delta e della Thema (quelle "gloriose").
Poi, come detto sopra, negli anni 90 la dirigenza aveva ben altri piani. Ed i risultati si sono visti. Mentre arrivavano i giapponesi, mentre i tedeschi crescevano a dismisura, gli italiani puntavano sull'omologazione. Va da sè che così Lancia l'affossi. ALFA è durata perché nonostante la dirigenza 147 e 156 sono state grandi macchine, ma intanto i soldi finivano e le vendite calavano.
Oggi rendiamoci conto che veniamo da 13 anni di crisi: dal 2001 praticamente non ci siamo mai ripresi.
Maserati non fino a qualche anno fa veniva dopo tutto, oggi ha una gamma come mai nella sua storia. La motivazione è semplice: oggi c'è chi le compra.
Ragionando più in generale non c'è mai stato un proliferare di special come in questi tempi: Pagani, Spyker, Koeniggsegg... c'ha provato anche Mercedes colla Maybach.
Tolti i ricchi rimangono i colpiti dalla crisi, e vedi come si è puntato su Panda.
Nella scaletta degli investimenti, in quest'ottica, la zona centrale viene in un secondo momento.
