<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv | Page 47 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv

Imbarazzante.... sempre più spesso è evidente lo scollamento tra la realtà e chi siede in posizioni decisionali, vien da chiedersi se le competenze giustifichino certi incarichi, e personalmente tendo a propendere per il NO...

Magari poi gli hanno veramente hackerato il profilo,.. lo spero per i milanesi...
 
Non basta uno scudetto per fare un' Alfa Romeo.
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così....tanto per memoria storica....
 
https://www.quattroruote.it/news/cr...o_milano_l_assurda_polemica_sulla_milano.html

"L’Alfa Romeo Milano oggetto di un attacco da parte del consigliere del Comune, Marco Mazzei. Attraverso il proprio profilo del nuovo social Threads, l’esponente della lista civica del sindaco Giuseppe Sala, si esprime così: “Proprio mentre stavo pensando di presentare un ordine del giorno per impedire l’accesso a Milano ai SUV, ecco che arriva Alfa Romeo che chiama MILANO il suo prossimo SUV. Cavolo, mi dispiace rovinarvi la presentazione di aprile, ma forse potreste giocare di creatività e rinominarlo iononentroaMILANO”. Nel mirino, la Casa del Biscione, che ha appena presentato il nome della sua nuova sport utility annunciando il mese di aprile come data del debutto. Le parole di Mazzei lasciano perplessi, per diverse ragioni.
Il linguaggio. Anzitutto, il tono del post è ricco di espressioni più consone a una discussione da bar su una partita di calcio che non a un dibattito pubblico. Nelle parole usate da Mazzei, poi, non c’è niente di democratico né di moderato: trattandosi di un intervento di un rappresentante dei cittadini di Milano, il tenore del messaggio appare quantomeno fuori luogo. Parrebbe quasi un “flame”, cioè un messaggio deliberatamente ostile e opprimente inviato da un bot che si è impadronito del profilo social per mettere il personaggio in questione in cattiva luce. I termini, tra l'altro, non hanno niente a che fare con la tradizione e lo spirito di Milano, da sempre aperta, liberale e innovatrice. La battuta rivolta al Costruttore, “iononentroaMILANO”, riprende il linguaggio tipico delle zuffe social a sfondo calcistico. E, francamente, fa cadere le braccia.


L'ossessione. Il politico, tra l'altro, non è nuovo a simili interventi. Su un altro social, Twitter (ora X), Mazzei aveva preso di mira l’auto, definendola responsabile di ogni genere di male, non solo ambientale, nell'ottica di una visione pro bici e pro monopattini elettrici che però, come dimostrabile con studi scientifici, non dà nessun risultato concreto in termini di miglioramento della qualità della vita, calo del traffico, riduzione delle polveri sottili. In compenso, l’Istat e i pronto soccorso di Milano, come il Pini, snocciolano dati drammatici sulla sinistrosità che coinvolge ciclisti e monopattinisti. Mentre molti utenti, che viaggino in auto o con qualunque altro mezzo, denunciano un peggioramento generalizzato della mobilità.


La contraddizione. E poi ancora: l'assurdità di "bandire" un'auto che del green buona parte della sua essenza. L’Alfa Romeo Milano, infatti, sarà offrerta soprattutto con propulsione elettrica, e anche ibrida. E, fino a prova contraria, il Comune di Milano consente di guidare le elettriche nella gigantesca Area B. E permette alle Bev e alle vetture elettrificate di circolare nel centro storico soggetto a ticket, la Ztl Area C, senza versare il pedaggio. Adesso, Mazzei (presidente della commissione mobilità attiva e accessibilità) attacca un mezzo a batteria. Insomma, il consigliere non sembra avere le idee chiare. O, magari, la giunta guidata da Giuseppe Sala sta pensando di aggiungere una postilla alle regole di Area B e Area C: sì alle elettriche, ma no alle Suv elettriche. Per rendere ancora più caotico un quadro normativo già complicatissimo.


La libertà. Il “refrain” di Mazzei - e un po' tipico dell'intera giunta attualmente alla guida del capoluogo lombardo - è che a Milano circolano e sostano troppe auto. Si chiama libertà di movimento, ed è un principio costituzionalmente sancito: la libertà di preferire la propria vettura ai mezzi pubblici. Un diritto che, riteniamo, andrebbe tutelato in una democrazia.


Il sospetto. Circola con insistenza nel web un pettegolezzo cui non va dato peso, come spesso accade per le voci diffuse via internet: qualcuno sostiene che il Comune abbia chiesto all’Alfa Romeo una sorta di indennizzo affinché il Biscione potesse utilizzare il nome Milano. Sembra che la replica della Casa sia stata duplice: anzitutto, il nome Milano è già stato registrato anni fa per l’Alfa Romeo 75 in vendita negli Stati Uniti negli anni 1980; e comunque, la risposta sarebbe stata no. Solo gossip, allo stato attuale delle cose. Ma di fronte al messaggio carico di astio di Mazzei, qualcuno potrebbe pensare che i rapporti fra amministrazione e costruttore non siano idilliaci, per una qualche motivo.


L’Alfa e lo splendido legame con Milano. C’è storia, tradizione e amore nel nome Milano. Che celebra le origini del marchio: quest'ultimo, tra l'altro, fino agli anni 70 ha avuto nel logo la scritta Milano, città dove è stato fondato. Nell’acronimo A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), addirittura, c'è tutta la regione. La società da cui è nata l'Alfa, nei primi anni del secolo scorso fu trasferita a Milano con la realizzazione di uno stabilimento in zona Portello. Per suggellare ulteriormente questo legame, nel 2015, in occasione del 105º anniversario della fondazione, il logo della Casa è stato rinnovato con un disegno in cui stemma di Milano e Biscione ingollante si abbracciano, all’insegna della passione. Qualcosa di sconosciuto a Mazzei e, forse, dimenticato anche dal Comune."


Ecco, io ad esempio "abolirei" proprio certe persone dall'intraprendere incarichi amministrativi. Una vergogna per i milanesi.

Mah, e poi c’è chi dice che QR fa articoli acritici. Qui mi sembra che la critica ci sia…
 
https://www.quattroruote.it/news/cr...o_milano_l_assurda_polemica_sulla_milano.html

"L’Alfa Romeo Milano oggetto di un attacco da parte del consigliere del Comune, Marco Mazzei. Attraverso il proprio profilo del nuovo social Threads, l’esponente della lista civica del sindaco Giuseppe Sala, si esprime così: “Proprio mentre stavo pensando di presentare un ordine del giorno per impedire l’accesso a Milano ai SUV, ecco che arriva Alfa Romeo che chiama MILANO il suo prossimo SUV. Cavolo, mi dispiace rovinarvi la presentazione di aprile, ma forse potreste giocare di creatività e rinominarlo iononentroaMILANO”. Nel mirino, la Casa del Biscione, che ha appena presentato il nome della sua nuova sport utility annunciando il mese di aprile come data del debutto. Le parole di Mazzei lasciano perplessi, per diverse ragioni.
Il linguaggio. Anzitutto, il tono del post è ricco di espressioni più consone a una discussione da bar su una partita di calcio che non a un dibattito pubblico. Nelle parole usate da Mazzei, poi, non c’è niente di democratico né di moderato: trattandosi di un intervento di un rappresentante dei cittadini di Milano, il tenore del messaggio appare quantomeno fuori luogo. Parrebbe quasi un “flame”, cioè un messaggio deliberatamente ostile e opprimente inviato da un bot che si è impadronito del profilo social per mettere il personaggio in questione in cattiva luce. I termini, tra l'altro, non hanno niente a che fare con la tradizione e lo spirito di Milano, da sempre aperta, liberale e innovatrice. La battuta rivolta al Costruttore, “iononentroaMILANO”, riprende il linguaggio tipico delle zuffe social a sfondo calcistico. E, francamente, fa cadere le braccia.


L'ossessione. Il politico, tra l'altro, non è nuovo a simili interventi. Su un altro social, Twitter (ora X), Mazzei aveva preso di mira l’auto, definendola responsabile di ogni genere di male, non solo ambientale, nell'ottica di una visione pro bici e pro monopattini elettrici che però, come dimostrabile con studi scientifici, non dà nessun risultato concreto in termini di miglioramento della qualità della vita, calo del traffico, riduzione delle polveri sottili. In compenso, l’Istat e i pronto soccorso di Milano, come il Pini, snocciolano dati drammatici sulla sinistrosità che coinvolge ciclisti e monopattinisti. Mentre molti utenti, che viaggino in auto o con qualunque altro mezzo, denunciano un peggioramento generalizzato della mobilità.


La contraddizione. E poi ancora: l'assurdità di "bandire" un'auto che del green buona parte della sua essenza. L’Alfa Romeo Milano, infatti, sarà offrerta soprattutto con propulsione elettrica, e anche ibrida. E, fino a prova contraria, il Comune di Milano consente di guidare le elettriche nella gigantesca Area B. E permette alle Bev e alle vetture elettrificate di circolare nel centro storico soggetto a ticket, la Ztl Area C, senza versare il pedaggio. Adesso, Mazzei (presidente della commissione mobilità attiva e accessibilità) attacca un mezzo a batteria. Insomma, il consigliere non sembra avere le idee chiare. O, magari, la giunta guidata da Giuseppe Sala sta pensando di aggiungere una postilla alle regole di Area B e Area C: sì alle elettriche, ma no alle Suv elettriche. Per rendere ancora più caotico un quadro normativo già complicatissimo.


La libertà. Il “refrain” di Mazzei - e un po' tipico dell'intera giunta attualmente alla guida del capoluogo lombardo - è che a Milano circolano e sostano troppe auto. Si chiama libertà di movimento, ed è un principio costituzionalmente sancito: la libertà di preferire la propria vettura ai mezzi pubblici. Un diritto che, riteniamo, andrebbe tutelato in una democrazia.


Il sospetto. Circola con insistenza nel web un pettegolezzo cui non va dato peso, come spesso accade per le voci diffuse via internet: qualcuno sostiene che il Comune abbia chiesto all’Alfa Romeo una sorta di indennizzo affinché il Biscione potesse utilizzare il nome Milano. Sembra che la replica della Casa sia stata duplice: anzitutto, il nome Milano è già stato registrato anni fa per l’Alfa Romeo 75 in vendita negli Stati Uniti negli anni 1980; e comunque, la risposta sarebbe stata no. Solo gossip, allo stato attuale delle cose. Ma di fronte al messaggio carico di astio di Mazzei, qualcuno potrebbe pensare che i rapporti fra amministrazione e costruttore non siano idilliaci, per una qualche motivo.


L’Alfa e lo splendido legame con Milano. C’è storia, tradizione e amore nel nome Milano. Che celebra le origini del marchio: quest'ultimo, tra l'altro, fino agli anni 70 ha avuto nel logo la scritta Milano, città dove è stato fondato. Nell’acronimo A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), addirittura, c'è tutta la regione. La società da cui è nata l'Alfa, nei primi anni del secolo scorso fu trasferita a Milano con la realizzazione di uno stabilimento in zona Portello. Per suggellare ulteriormente questo legame, nel 2015, in occasione del 105º anniversario della fondazione, il logo della Casa è stato rinnovato con un disegno in cui stemma di Milano e Biscione ingollante si abbracciano, all’insegna della passione. Qualcosa di sconosciuto a Mazzei e, forse, dimenticato anche dal Comune."


Ecco, io ad esempio "abolirei" proprio certe persone dall'intraprendere incarichi amministrativi. Una vergogna per i milanesi.
dichiarazioni assurde anche perchè al massimo la scelta del naming per questo modello non può che generare visibilità e pubblicità alla città stessa
 
dichiarazioni assurde anche perchè al massimo la scelta del naming per questo modello non può che generare visibilità e pubblicità alla città stessa
Io penso che i suoi cittadini avranno piu rabbiatura che visibilitá positiva per la loro cittá, si sentiranno presi per i fondelli, dare ad una macchina il nome Milano, dopo che gli hanno portato via una parte della loro storia industriale! A Milano di Alfa Romeo esiste solo il niente e qualche metro piu in la il museo ,che per vedere le sue bellezze si deve pure pagare! Mah, speriamo bene per caritá....?
 
Quello che Quattroruote ha criticato è l’approccio maldestro di quel politico. Più da social che da assessore.

Non c’è un giudizio sulla vettura o sul nome. Diciamo che il nome sembra “promosso”, ma non è un articolo sul nome dato a questa futura Alfa, bensì sulle parole inopportune pronunciate dal politico.
 
Ultima modifica:
Capisco tutto ma non il problema che sia costruita in Polonia. Le fanno forse peggio la? In realtà, la 500 è assemblata meglio della Panda, e non poco. E le Audi non sono forse costruite in Spagna e Ungheria o dove diavolo le fanno? Al giorno d'oggi il problema non è il paese dove avvitano i bulloni e saldano le lamiere; il problema è che in Italia questa attività non la vuole fare più nessuno, né Fiat, che ha preso I soldi ed è scappata né, tantomeno, gli altri che a fabbricare in Italia non ci verrebbero neanche sotto tortura
Cosa cé che non capisci? Provo a darti un aiutino: Per comprare qualsiasi tipo di oggetto ci vogliono soldi, se questi non li hai, dai forfit.... NO Compra!
Se vuoi salvare il marchio Alfa Romeo devi farlo in Italia a casa propria, perché chi la comprerá con piu probabilitá sono gli italiani, ma a questi devi dare le possibilitá per poterla comprare . Cosa fare per dare a questi potenziali clienti piu certi che la comprano? Sicuramente non solo un buon prodotto ma anche?
 
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