<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv | Page 46 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv

a me il nome Milano piace, magari in un futuro possono utilizzare pure "Arese" ma "Etna" è il mio preferito (magari una coupè)....col nome Brennero ci vedo un suv più grande della Stelvio, un suvvone bello grosso e pesante tipo Audi Q7

Per un camion il nome Brennero sarebbe perfetto, visto quanti TIR passano dal Brennero ogni giorno...:emoji_relaxed:
 
Ovviamente da stendere un velo pietoso, ma è questo che sanno fare questi ometti francesi.. Da ridere, insomma.

Comunque sia, decidiamo NOI, se i francesini non sono in grado di proporre ciò che piace al Signore, 10 frustate e via al lavoro, di nuovo! :emoji_grin:

:emoji_flag_it:
Visto dal lato francese é cosa normale e giusto per il loro guadagno,addirittura non fa ne caldo ne freddo in via di massima se viene costruita in Polonia o Italia! Quelli che dovrebbero contare da uno a tre sono gli italiani..... Le dieci frustate, sono gia state inflitte, ció che non si é ancora sentito é il dolore nella sua quantitá!:emoji_cry:
 
certe volte credo che siamo un pò troppo nostalgici e romantici, ma credete che Gianni Angelli o chi prima di lui oggi si sarebbero fatti scrupoli a chiudere o delocalizzare la produzione delle AlfaRomeo? Pensate che erano dei benefattori? O che avrebbero fatto tutto senza una convenienza?
 
a me il nome Milano piace, magari in un futuro possono utilizzare pure "Arese" ma "Etna" è il mio preferito (magari una coupè)....col nome Brennero ci vedo un suv più grande della Stelvio, un suvvone bello grosso e pesante tipo Audi Q7
Vero anche a me il nome Brennero ispira un auto molto grande :D
 
foto---b-suv-alfa-romeo-il-render-di-motor1.com.jpg
...Se fosse cosi? .
 
Spero tu abbia ragione, ma, dopo aver visto la Avenger mi aspetto di tutto... visto che sono costruite ambe e due in Polonia
In piu su pianale 2008:emoji_cry:
Capisco tutto ma non il problema che sia costruita in Polonia. Le fanno forse peggio la? In realtà, la 500 è assemblata meglio della Panda, e non poco. E le Audi non sono forse costruite in Spagna e Ungheria o dove diavolo le fanno? Al giorno d'oggi il problema non è il paese dove avvitano i bulloni e saldano le lamiere; il problema è che in Italia questa attività non la vuole fare più nessuno, né Fiat, che ha preso I soldi ed è scappata né, tantomeno, gli altri che a fabbricare in Italia non ci verrebbero neanche sotto tortura
 
https://www.quattroruote.it/news/cr...o_milano_l_assurda_polemica_sulla_milano.html

"L’Alfa Romeo Milano oggetto di un attacco da parte del consigliere del Comune, Marco Mazzei. Attraverso il proprio profilo del nuovo social Threads, l’esponente della lista civica del sindaco Giuseppe Sala, si esprime così: “Proprio mentre stavo pensando di presentare un ordine del giorno per impedire l’accesso a Milano ai SUV, ecco che arriva Alfa Romeo che chiama MILANO il suo prossimo SUV. Cavolo, mi dispiace rovinarvi la presentazione di aprile, ma forse potreste giocare di creatività e rinominarlo iononentroaMILANO”. Nel mirino, la Casa del Biscione, che ha appena presentato il nome della sua nuova sport utility annunciando il mese di aprile come data del debutto. Le parole di Mazzei lasciano perplessi, per diverse ragioni.
Il linguaggio. Anzitutto, il tono del post è ricco di espressioni più consone a una discussione da bar su una partita di calcio che non a un dibattito pubblico. Nelle parole usate da Mazzei, poi, non c’è niente di democratico né di moderato: trattandosi di un intervento di un rappresentante dei cittadini di Milano, il tenore del messaggio appare quantomeno fuori luogo. Parrebbe quasi un “flame”, cioè un messaggio deliberatamente ostile e opprimente inviato da un bot che si è impadronito del profilo social per mettere il personaggio in questione in cattiva luce. I termini, tra l'altro, non hanno niente a che fare con la tradizione e lo spirito di Milano, da sempre aperta, liberale e innovatrice. La battuta rivolta al Costruttore, “iononentroaMILANO”, riprende il linguaggio tipico delle zuffe social a sfondo calcistico. E, francamente, fa cadere le braccia.


L'ossessione. Il politico, tra l'altro, non è nuovo a simili interventi. Su un altro social, Twitter (ora X), Mazzei aveva preso di mira l’auto, definendola responsabile di ogni genere di male, non solo ambientale, nell'ottica di una visione pro bici e pro monopattini elettrici che però, come dimostrabile con studi scientifici, non dà nessun risultato concreto in termini di miglioramento della qualità della vita, calo del traffico, riduzione delle polveri sottili. In compenso, l’Istat e i pronto soccorso di Milano, come il Pini, snocciolano dati drammatici sulla sinistrosità che coinvolge ciclisti e monopattinisti. Mentre molti utenti, che viaggino in auto o con qualunque altro mezzo, denunciano un peggioramento generalizzato della mobilità.


La contraddizione. E poi ancora: l'assurdità di "bandire" un'auto che del green buona parte della sua essenza. L’Alfa Romeo Milano, infatti, sarà offrerta soprattutto con propulsione elettrica, e anche ibrida. E, fino a prova contraria, il Comune di Milano consente di guidare le elettriche nella gigantesca Area B. E permette alle Bev e alle vetture elettrificate di circolare nel centro storico soggetto a ticket, la Ztl Area C, senza versare il pedaggio. Adesso, Mazzei (presidente della commissione mobilità attiva e accessibilità) attacca un mezzo a batteria. Insomma, il consigliere non sembra avere le idee chiare. O, magari, la giunta guidata da Giuseppe Sala sta pensando di aggiungere una postilla alle regole di Area B e Area C: sì alle elettriche, ma no alle Suv elettriche. Per rendere ancora più caotico un quadro normativo già complicatissimo.


La libertà. Il “refrain” di Mazzei - e un po' tipico dell'intera giunta attualmente alla guida del capoluogo lombardo - è che a Milano circolano e sostano troppe auto. Si chiama libertà di movimento, ed è un principio costituzionalmente sancito: la libertà di preferire la propria vettura ai mezzi pubblici. Un diritto che, riteniamo, andrebbe tutelato in una democrazia.


Il sospetto. Circola con insistenza nel web un pettegolezzo cui non va dato peso, come spesso accade per le voci diffuse via internet: qualcuno sostiene che il Comune abbia chiesto all’Alfa Romeo una sorta di indennizzo affinché il Biscione potesse utilizzare il nome Milano. Sembra che la replica della Casa sia stata duplice: anzitutto, il nome Milano è già stato registrato anni fa per l’Alfa Romeo 75 in vendita negli Stati Uniti negli anni 1980; e comunque, la risposta sarebbe stata no. Solo gossip, allo stato attuale delle cose. Ma di fronte al messaggio carico di astio di Mazzei, qualcuno potrebbe pensare che i rapporti fra amministrazione e costruttore non siano idilliaci, per una qualche motivo.


L’Alfa e lo splendido legame con Milano. C’è storia, tradizione e amore nel nome Milano. Che celebra le origini del marchio: quest'ultimo, tra l'altro, fino agli anni 70 ha avuto nel logo la scritta Milano, città dove è stato fondato. Nell’acronimo A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), addirittura, c'è tutta la regione. La società da cui è nata l'Alfa, nei primi anni del secolo scorso fu trasferita a Milano con la realizzazione di uno stabilimento in zona Portello. Per suggellare ulteriormente questo legame, nel 2015, in occasione del 105º anniversario della fondazione, il logo della Casa è stato rinnovato con un disegno in cui stemma di Milano e Biscione ingollante si abbracciano, all’insegna della passione. Qualcosa di sconosciuto a Mazzei e, forse, dimenticato anche dal Comune."


Ecco, io ad esempio "abolirei" proprio certe persone dall'intraprendere incarichi amministrativi. Una vergogna per i milanesi.
 
Back
Alto