Come osservava qualcuno la delocalizzazione è un fenomeno legato al tentativo quasi obbligato da parte delle aziende di ridurre i costi in un quadro di competitività spinta che impone determinate scelte pena la fuoriuscita dal mercato. In questo contesto l'Italia sconta pesantemente la sua mancanza di competitività con un costo del lavoro alto e un carico fiscale perlopiù insostenibile che induce le aziende a fare determinate scelte. Tutti addossano la colpa a Marchionne per aver trasferito la sede legale e fiscale all'estero , ma forse la responsabilità di aver determinato questo tipo di scelta da parte della maggiore azienda privata con capitale italiano sebbene ormai rappresenti una multinazionale, sta proprio nel nostro sventurato sistema Paese che non crea le condizioni ideali affinchè le maggiori imprese italiane paghino le tasse in Italia con tutta la perdita enorme di gettito che ne consegue per le casse dello Stato. Un po' quello che è successo per il superbollo che si è rivelato un boomerang per le casse dello Stato, avendo prodotto l'azzeramento in Italia del settore delle auto di lusso che garantiva un cospicuo gettito fiscale.
Se il livello della nostra classe politica rimane quello che l'ha contraddistinta negli ultimi decenni e nulla sembra propendere per il contrario, le uniche produzioni che rimarranno in Italia saranno quelle di nicchia che beneficiano del prestigio e dell'immagine del Made in Italy con alto valore aggiunto. La possibilità che FCA venga assorbita da un grande colosso dell'Auto secondo me è piuttosto credibile e fondata nei prossimi anni, è inutile negarlo, con la speranza che ciò non comporti uno svilimento e un annacquamento delle peculiarità dei nostri marchi di prestigio la cui produzione quanto meno, per le ragioni anzidette dovrebbe rimanere ancorata all'Italia.
E' un post un po' OT, ma apprezzabile. Dovresti postare più spesso, 5 post all'anno sono un po' pochi............