<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo 33: 30 anni! | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo 33: 30 anni!

ottovalvole ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Allora non c'è da scandalizzarsi poi tanto della Mito bicilindrica, anche l'Alfa doc ne studiò una con due cilindri.

:rolleyes:

quale?
quando si parlava di busso, addirittura erano arrivati ad un bicilindrico da 450cc ma comunque sono tutti studi finiti lí
Già, ma se quegli studi non fossero fini lì?
Cosa si sarebbe detto adesso dei bicilindrici e delle TA trasversali?
 
Nardo-Leo ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Allora non c'è da scandalizzarsi poi tanto della Mito bicilindrica, anche l'Alfa doc ne studiò una con due cilindri.

:rolleyes:

quale?
quando si parlava di busso, addirittura erano arrivati ad un bicilindrico da 450cc ma comunque sono tutti studi finiti lí
Già, ma se quegli studi non fossero fini lì?
?

se non fossero finiti lì Alfa Romeo avrebbe avuto una storia leggermente diversa da quella che ha avuto, e sarebbe potuta diventare diversa da come in effetti è stata.

Ma quegli studi sono finiti lì, e la storia si scrive con quello che è successo.

Del resto le domande "what if" possono.essere molto stimolanti, lo capisco.

What if Alfa non fosse stata regalata ad un playboy sciatore interessato a levare di circolazione un concorrente, ma venduta ad un gruppo industriale interessato a fare prodotti?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Allora non c'è da scandalizzarsi poi tanto della Mito bicilindrica, anche l'Alfa doc ne studiò una con due cilindri.

:rolleyes:

quale?
quando si parlava di busso, addirittura erano arrivati ad un bicilindrico da 450cc ma comunque sono tutti studi finiti lí
Già, ma se quegli studi non fossero fini lì?
?

se non fossero finiti lì Alfa Romeo avrebbe avuto una storia leggermente diversa da quella che ha avuto, e sarebbe potuta diventare diversa da come in effetti è stata.

Ma quegli studi sono finiti lì, e la storia si scrive con quello che è successo.

Del resto le domande "what if" possono.essere molto stimolanti, lo capisco.

What if Alfa non fosse stata regalata ad un playboy sciatore interessato a levare di circolazione un concorrente, ma venduta ad un gruppo industriale interessato a fare prodotti?
Fa però effetto leggere che alcuni tra i più illustri tecnici Alfa Romeo studiavano soluzioni oggi così aborrite dagli alfisti vecchio stampo.

PS. L'Avvocato mi è sempre stato molto simpatico.
 
effettivamente basta leggere i libri di busso e chirico per capire il clima di lavoro, i compromesso, le richieste provenienti dalla politica e dai sindacati, il contrasto fra chi lavorava e dava anima e corpo e chi invece aspettava fine mese per lo stipendio pregiudicando la qualitá delle vetture...e super protetto dai sindacati. ieri sera ho letto un intervista all'ing. chirico pubblicata su alfasport.net, leggetela, ci sono tanti aneddoti. poi ovviamente ogniuno racconta la sua versione dei fatti e se magari non parla esplicitamente di rivalitá interne fra tecnici magari lo fa intendere con qualche risata.
 
fabiologgia ha scritto:
Frankie71iceman ha scritto:
gf27 ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
gf27 ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Quest'anno si celebra il trentennale dell'Alfa Romeo 33, nata appunto nel 1983. Io ne ho avuta una, 1.300 (che poi era 1.350), acquistata nel 1987. La vendetti dopo 10 anni e circa 125.000 km, nel 1997, quando acquistai una 155 2.5 V6.
E' stata la vettura che in assoluto ho tenuto di più.

La 33 è stata una gran bella macchina, è stata una vera Alfa in un periodo in cui la TA in Alfa era oltraggioso solo nominarla. All'inizio mostrò alcune debolezze nella parte elettronica, d'altronde fu tra le prime auto a montare il check-control ed il computer di bordo (entrambi di serie sulla 1.5 Quadrifoglio Oro che nella prima serie aveva 85 CV) mentre i vetri elettrici erano di serie anche sulla 1.3 da 79 CV.
Quella che hai avuto tu era già la "seconda serie", rispetto alla prima cambiava la gamma, la 1.3 fu offerta in due versioni, base con motore da 79 CV ed allestimento semplificato (niente vetri elettrici né chiusura centralizzata) ed S con motore da 86 CV ed allestimento identico alla precedente 1.3, la 1.5 acquistò 10 CV arrivando a 95 ma perse molti degli accessori che aveva quando si chiamava Quadrifoglio Oro, specialmente il volante in legno, il computer di bordo ed i tergifari.
La plancia era inoltre molto diversa, più elegante ma meno "tecnologica", non c'era più la strumentazione solidale col volante.
A mio parere quella che hai avuto tu è stata la serie migliore della 33, ancora con la vecchia carrozzeria ma senza i difetti di gioventù della prima serie.
La terza serie (dal 1990 in poi) non mi ha mai convinto molto come linea, la trovavo sgraziata ed inutilmente "giapponesizzata" sia nel frontale che nella coda.

Saluti

L' affermazione "La 33 è stata una gran bella macchina, è stata una vera Alfa in un periodo in cui la TA in Alfa era oltraggioso solo nominarla" è una cazzata. In realtà, Fiat sì o Fiat no, i tecnici dell'Alfa già pensavano di passare alla TA con motore trasversale. Per i motori più potenti avrebbero adottato la TI.

Potresti sviluppare il concetto, che interessa pure me? :D

I primi esperimenti sulla TA risalgono agli anni '60 con la Tipo 103, macchina pronta mai andata in produzione per le pressioni della Fiat che ne impedirono la commercializzazione. Era una macchina che anticipava i tempi..
Sul libro di Domenico Chirico, ingegnere Alfa di Arese, troverai tutto il resto....

Anche il fatto di portare il cambio sul posteriore per migliorare la distribuzione dei pesi è tutta una palla: in realtà fu spostato per aumentare l'accessibilita ai posti posteriori e lo spazio nella zona pedaliera....

...quindi nemmeno io direi che "parlare di TA in Alfa all'epoca era tabù", o meglio, lo era per i dirigenti che ci vedevano solo uno spreco di denaro e tempo dei progettisti, non certo per chi le macchine le progettava..ovviamente, credo che nessuno avesse intenzione di usare la TA per auto dal segmento C in su...

Grazie per la doviziosa spiegazione che mi sono gustato a dovere essendo, come credo si sappia, un appassionato di storia dell'auto.
Mi preme però specificare, visto che tra le righe rispondi ad una frase che ho scritto io, che quella frase (che ho evidenziato in grassetto rosso qui sopra nel quote) aveva ben altro significato. Io parlavo della 33 e quindi dei primi anni '80, non certo della fine degli anni '60/primi anni '70 e quando ho scritto che in quel periodo parlare di TA per un'Alfa era oltraggioso non intendevo riferirmi né al pensiero dei progettisti né alle idee del management ma solamente al concetto che all'epoca avevano dell'Alfa gli Alfisti ossia i clienti e gli appassionati. Non stavo facendo un discorso di strategie commerciali né di indirizzi ingegneristici ma solo di identificazione del marchio con una certa tipologia di vetture basata sul mecato stesso.

Saluti

Nono, non ho citato la tua frase proprio perchè avevo capito il contesto totalmente diverso, diciamo che la mia era più una "risposta" a quella che è una ormai ben consolidata idea degli alfisti appassionati che vedono la TA come una vergogna, mentre come dice VecchioAlfista, la vergogna è come è stata gestita l'azienda. Per approfondire il concetto, forsepochi sanno che la Alfa Matta, la jeep progettata sempre da Busso (che alla faccia della sua non-laurea le auto le sapeva fare dannatamente bene) è nata praticamente comprando una Land Rover (ora non ricordo bene e potrei essere impreciso, comunque Busso nel libro parla di un agente Alfa in UK incaricato di "andare in Rover e comprare una jeep,ovviamente come privato..), buttando alle ortiche il motore originale (che rispetto agli Alfa era qualcosa di ridicolo..) e mettendoci il motore della 1900. Poi la vettura è stata completamente stravolta per renderla migliore (nuova trasmissione studiata con la BorgWarner, nuove sospensioni ecc), ma l'origine è quella, molto simile concettualmente all'operazione ARNA...la differenza è che sulla Matta ci ha lavorato Busso, ed è venuta fuori uno spettacolo di jeep...insomma, non importa tanto COSA facesse Alfa Romeo (jeep,camion,pulman,auto da corsa), che trazione abbia e il numero di cilindri, finchè la mentalità e lo "stile" inteso come modo di fare le cose era quello del biscione, veniva fuori il meglio della categoria, e nonostante la dirigenza "politica" dell'IRI fosse costituita da incapaci e ritardati della stessa razza di quelli che ci governano oggi.... E' questo che si è (parzialmente,secondo me) perso con Fiat, il modo di lavorare, non solo la TP...

P.S. Comunque, il fatto che tu sia un appassionato - e anche molto competente- l'ho capito a metà del primo tuo post che ho letto su questo forum ;)
 
Nardo-Leo ha scritto:
Allora non c'è da scandalizzarsi poi tanto della Mito bicilindrica, anche l'Alfa doc ne studiò una con due cilindri.

Alt, ho parlato solo di quell'episodio per sottolineare l'incertezza della dirigenza, nel caso specifico Busso dice di aver iniziato gli studi del bicilindrico 400 cc (doveva venir fuori qualcosa tipo una concorrente alla 500 made in Arese, l'idea nasceva dal fatto che la 500 vendeva benissimo ed era in pratica senza rivali, ma non eccelleva per prestazioni -tant'è che Abarth ha fatto una fortuna elaborandole-e una piccola Alfa poteva avere senso,commercialmente), ma di non essere andato oltre a qualche disegno al tecnigrafo, c'era da progettare un'erede per la 1900 e il lavoro non mancava...

Comunque per la cronaca io non mi scandalizzo per una Mito da 85 cv come entry level un pò sopra la 1400 78 cv, non credo che la comprerei (se non posso permettermi un'Alfa da almeno 120 cv,che siano a benzina,diesel GPL o idrogeno,mi prendo una -peraltro ottima- Punto..ma il fatto è che pur apprezando la Mito dovessi prendere la mia prima Alfa prenderei una 147 usata, o magari una GT, potendo..), io mi scandalizzo per non avere niente sopra la Giulietta, per non avere una sportiva vera in produzione non limitata,per non avere una spider,per non avere motori con più di 250 cv e,anche se razionalmente lo comprendo, per aver abbandonato le corse. Alcune di queste cose pare che tra poco cambieranno, ma comunque questa situazione è durata per troppo.
 
ottovalvole ha scritto:
effettivamente basta leggere i libri di busso e chirico per capire il clima di lavoro, i compromesso, le richieste provenienti dalla politica e dai sindacati, il contrasto fra chi lavorava e dava anima e corpo e chi invece aspettava fine mese per lo stipendio pregiudicando la qualitá delle vetture...e super protetto dai sindacati. ieri sera ho letto un intervista all'ing. chirico pubblicata su alfasport.net, leggetela, ci sono tanti aneddoti. poi ovviamente ogniuno racconta la sua versione dei fatti e se magari non parla esplicitamente di rivalitá interne fra tecnici magari lo fa intendere con qualche risata.

precisamente...il che dovrebbe farci sentire orgogliosi di quanto gente come Busso,Satta Puliga,Hruska,Chirico e compagnia sono riusciti a fare in un clima del genere...poi tanto per essere chiari, quando ho parlato di "antipatia" tra Busso e Chirico, è un'idea mia che mi sono fatto leggendo i loro libri e interviste ad altri personaggi, nessuno dei quali ha mai apertamente detto "si stavano sulle balle" o cose del genere. Normali dinamiche da posto di lavoro, quanti di voi adorano TUTTI i propri colleghi?
 
Frankie71iceman ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
effettivamente basta leggere i libri di busso e chirico per capire il clima di lavoro, i compromesso, le richieste provenienti dalla politica e dai sindacati, il contrasto fra chi lavorava e dava anima e corpo e chi invece aspettava fine mese per lo stipendio pregiudicando la qualitá delle vetture...e super protetto dai sindacati. ieri sera ho letto un intervista all'ing. chirico pubblicata su alfasport.net, leggetela, ci sono tanti aneddoti. poi ovviamente ogniuno racconta la sua versione dei fatti e se magari non parla esplicitamente di rivalitá interne fra tecnici magari lo fa intendere con qualche risata.

precisamente...il che dovrebbe farci sentire orgogliosi di quanto gente come Busso,Satta Puliga,Hruska,Chirico e compagnia sono riusciti a fare in un clima del genere...poi tanto per essere chiari, quando ho parlato di "antipatia" tra Busso e Chirico, è un'idea mia che mi sono fatto leggendo i loro libri e interviste ad altri personaggi, nessuno dei quali ha mai apertamente detto "si stavano sulle balle" o cose del genere. Normali dinamiche da posto di lavoro, quanti di voi adorano TUTTI i propri colleghi?
Sempre nell'intervista di Chirico si parlava di quello che sarebbe successo nell'eventuale cessione alla Ford, riporto pari pari dal sito:
"Quindi se Ghidella avesse ?vinto? nei confronti di Romiti, magari per l?Alfa ci
sarebbe stata una storia diversa?

Dopo aver visto cos?era l?Alfa Romeo aveva fatto un'inchiesta generale, scoprendo
che questo nome era conosciuto in tutto il mondo, Australia compresa. La Fiat la
conoscevano un po?, la Lancia era poco nota all?estero. Lui ci disse questo e
aggiunse ?Io intendo ottimizzare la situazione dell?Alfa Romeo, perché questa è
conosciuta in tutto il mondo, si deve diffondere di più, deve essere un nostro punto
di forza? Immaginate la nostra felicità per quel discorso, aveva tutta l?intenzione di
farlo. Disse, in un?altra occasione: ?Vorrei rendervi indipendenti come eravate
prima?. Avremmo potuto progettato le macchine a 360° e con l?aiuto dei mezzi Fiat
avremmo potuto fare grandi cose. Ma non fu così, purtroppo è finita come tutti
sanno?

Quindi era un problema di uomini, perché tanti pensavano che se fosse stata
acquisita dalla Ford, l?Alfa avrebbe avuto una sorte ben diversa?

Non lo so, mi è difficile dirlo. So soltanto che alla Ford ci rispettavano moltissimo.
Per loro era importante l?Alfa Romeo. Molto importante. Avevano ammirazione
per noi: prima che si chiudesse l?affare Ford, noi, con il loro accordo, avevamo iniziato a disegnare 2 nuove vetture: una nuova 33 e una nuova 90, una nuova
trazione posteriore più larga. Se voi andate a guardare nei piani Alfa-Ford era
indicato che queste dovevano essere delle macchine di transizione, prima di
arrivare a quella che poi diventò la Mondeo, e che poi avremmo adoperato anche
noi, con i nostri motori. Anche loro avrebbero mantenuto lo stesso concetto che
abbiamo avuto con Fiat a proposito di sinergia. Per loro non c?era motivo di
cambiare, puntavano anche loro molto sul nome dell?Alfa, pure loro avevano fatto
delle indagini, oltre Ghidella.

Ci parli della situazione sindacale nel periodo precedente l?acquisizione da parte di Fiat.

Gli stabilimenti milanesi dell?Alfa sono sempre stati sindacalmente ?effervescenti?.
All?esterno della ditta molti pretori facevano a gara per far riammettere in azienda
persone sospese dalla direzione, cosa che fece poi andare in bestia anche la Fiat. Ciò
accadeva, principalmente, nei giorni di festa o di agosto?
Questo nel periodo dopo l?entrata della Fiat?
Anche con la Fiat. Prima avveniva ai tempi della gestione Massacesi e poi con la Fiat.

Tornando su Arese, dopo 20 anni è stata smantellata piano piano, anno per anno,
pezzo per pezzo? Ci sono voci che dicono che la forte sindacalizzazione dellostabilimento di Arese non è mai piaciuta alla Fiat, e forse questo può essere stato
uno dei motivi per cui la fabbrica è stata smantellata.

Può darsi, infatti ora vi dico come è andata. Nel 1986 pensavo che gli americani,
poco abituati alla dialettica sindacale italiana non avrebbero potuto dominare la
situazione, ma che invece gli uomini Fiat, vincitori di molte battaglie sindacali,
avrebbero tenuto testa a certi personaggi di Arese. Da un certo punto di vista io ero
favorevole all?entrata di Ford, però non ne ero certo che la cosa avrebbe funzionato
perché ritenevo che Ford avrebbe potuto soccombere. Riguardo a Fiat mi sbagliavo.
Come la storia ha dimostrato, anche Torino ha dovuto piegare la testa. Ora nel 2007
lo stabilimento di Arese è completamente dismesso, e questa è la triste conclusione.
Arese, 15 dicembre 2007
Da Alfasport.net
 
Ragazzi non divaghiamo. Parliamo, se volete, dell'Alfa 33 a 30 anni dalla sua uscita sul mercato. Evitate anche frasi provocatorie tanto per innescare le solite polemiche tra alfisti.
 
pilota54 ha scritto:
Ragazzi non divaghiamo. Parliamo, se volete, dell'Alfa 33 a 30 anni dalla sua uscita sul mercato. Evitate anche frasi povocatorie tanto per innescare le solite polemiche tra alfisti.

Vero, scusate, mi sa che ho iniziato io l'OT...sorry!
 
Perchè non è mai arrivata una 33 3 porte?
La sorellastra Arna era anche a 3 porte, come pure la progenitrice....
 
scusa anche da parte mia Pilota, ho pubblicato parte dell'intervista di Chirico proprio per capire che aria si respirava dentro l'azienda in quel periodo, forse solo così potremo cominciare a capire il motivo di certe decisioni. Per esempio ho trovato anche la risposta riguardo all'Arna, riguardo alla ruggine dell'Alfasud ecc ecc.
 
GenLee ha scritto:
Perchè non è mai arrivata una 33 3 porte?
La sorellastra Arna era anche a 3 porte, come pure la progenitrice....
Però l'hanno fatta pure SportWagon e 4x4. Credo centri la rigidità torsionale,probabilmente la 3p sarebbe stata meno rigida, con l'ALfasud notarono un bel pò di differenza solo con l'adozione del portellone posteriore, infatti la prima serie che aveva il cofano sotto al lunotto aveva una rigidità torsionale maggiore.
 
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