<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo è fatta per essere Global? | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo è fatta per essere Global?

GenLee ha scritto:
Ehm....ho paura che l'unico Marchio di FCA che sia global, ovvero universalmente e stabilmente riconosciuto e con proprie carattestiche, con volumi di vendita diciamo un pò più consistenti (ovvero tolta Ferrari) sia Jeep....
Gli altri faticano o devono ancora molto, molto "lavorare" per imporsi in qualche modo......

quoto
 
vecchioAlfista ha scritto:
Molto semplicemente:

per Alfa il riferimento è sempre BMW, come all'epoca era il contrario. Aggiungo che il parallelo Alfa - Maserati e Audi - Porsche, con gli opportuni distinguo, potrebbe altresì calzare.

Dodge mi risulta tuttora essere più "amerikana" che globale. E cmq il fatto che appartengano ad un unico gruppo non deve significare che debbano essere due auto da "pestarsi i piedi". Anche in nordamerica, ove una deve rimanere un'espressione tipicamente e meccanicamente yankee e l'altra l'auto sportiva made in Italy.

Fiat, se scorporano il marchio 500 (che diventerebbe di nicchia), più che una generalista rischia di diventare un low cost

Per Chrysler vedrei bene un ruolo di generalista più, un po' come le Lancia-Fiat. Però ammetto di non aver ancora ben inteso che cosa intenda l'amerikano e l'europeo medio per Chrysler.

8)

Chrysler in Europa e' sempre arrivata con prodotti molto grossi....non credo l'Europeo medio la ritenga un brand generalista nel senso Europeo del termine.

In Dodge si parla di una berlina TP piu' piccola di Charger...mi pare che se confermato condivida pezzi con la nuova Alfa...a meno che avvenga un repentino cambio di direzione e "castrino" Dodge per fare spazio ad Alfa....

Rimane il fatto che FCA non ha un brand generalista globale al pari di VW, Toyota, Honda, Nissan, etc...
 
saturno_v ha scritto:
Chrysler in Europa e' sempre arrivata con prodotti molto grossi....non credo l'Europeo medio la ritenga un brand generalista nel senso Europeo del termine.

...
Rimane il fatto che FCA non ha un brand generalista globale al pari di VW, Toyota, Honda, Nissan, etc...

è vero.

Prodotti molto grossi per dimensioni e cilindrata, ma non propriamente premium nella qualità, nel prezzo ed, in definitiva, nella considerazione del pubblico.

In tal senso, forse Chrysler è - potenzialmente - il più generalista del brand. O meglio, quello che meglio si presta a posizionarsi trasversalmente a tal bisogna.

Senz'altro, qui da noi partirebbe con un immagine da generalista più, ben altro rispetto alla fiat de noartri
 
Maxetto883 ha scritto:
Questo discorso sa di supponenza tecnica, autarchica.
Se non è fatta in casa non la vogliamo?
E i diesel VM? Quelli andavano bene?
Se l'ibrido montato su un'Alfa fosse il migliore in circolazione preferiresti uno fatto in casa ma meno valido?
no assolutamente, non sono io che che predico l'autarchia o la supponenza tecnica , a me pare che qua dentro molti sognino un'alfa da primato tecnologico che attualmente non può essere costruita , tutto qua
 
loopo ha scritto:
E' proprio qui che sbagli, secondo me. Basterebbe ben poco a mettere in vita l' Alfa Romeo (anche con qualche pezzo non al top).
Rileggiti qualche intervento di poco sopra..
;-)
dici ? io invece ho il terrore che debbano farsi un c.... a capanna solo per far entrare un cliente della triade tedesca in concessionaria , non dico poi comperare , ovviamente dando per scontato che la giulia sia un prodotto validissimo
 
franco58pv ha scritto:
dici ? io invece ho il terrore che debbano farsi un c.... a capanna solo per far entrare un cliente della triade tedesca in concessionaria , non dico poi comperare , ovviamente dando per scontato che la giulia sia un prodotto validissimo

A me pare che con la Ghibli di clienti della triade che sono entrati in concessionaria e sono pure usciti con la macchina ce ne sono stati pur con il fatto che la Ghibli ha i suoi difettucci....ad esempio io non la prenderei mai per l'assurda mancanza del cruise control attivo ed il controllo di corsia (su quest'ultimo magari posso passarci sopra).

Incredibile come sia un pacchetto disponibile su Charger e 300 ma non su Ghibli ed addirittura nemmeno su Quattroporte.
 
saturno_v ha scritto:
A me pare che con la Ghibli di clienti della triade che sono entrati in concessionaria e sono pure usciti con la macchina ce ne sono stati pur con il fatto che la Ghibli ha i suoi difettucci.....

maserati non è alfa romeo ;) bene o male ha costruito auto di un certo tipo e la clientela premium non si è dimenticata del tridente , dico questo non per altro ma perchè i miei dubbi sono quello di un ex venditore che ora fa altro , il problema è convincere il cliente riguardo alla tenuta dell'usato , cmq vedremo, se l'auto è bella e con validi contenuti avrà successo
 
A me pare di vedere che il concetto di prodotto "globale" sia facilmente equivocato ( in parte volutamente ) con "prodotto che ha successo in tutto il mondo", ma sono due concetti molto diversi.

Un completo Armani esprime la quintessenza della supremazia del Made in Italy nel campo sartoriale. Non é certo studiato per assecondare il gusto estetico di un tedesco, di un americano o di un azero.

Dopodiché il tedesco, l'americano e l'azero, invece che offendersi, se devono vestirsi come si deve, buttano nella pattumiera la camicia a maniche corte, i Birkenstock coi calzini ed il turbante, e spendono 1000 euro per il loro abito armani. Perché l'abito armani, italianissimo, é riuscito a farsi portatore di una specificità culturale, che é serenamente giudicata superiore a quelle dei milioni di clienti: l'azero se ne frega di comprare azero: vuole vestirsi Armani Made in Italy, perché lo giudica distintivo, esotico, ricercato.

Gen Lee ( perdona, con il dovuto rispetto ) ha parlato della Jeep come prodotto globale per eccellenza. Secondo me invece ricade in pieno nello schema Armani: fino a pochi mesi fa Jeep era la quintessenza del made in Usa: cassoni ignoranti e spartani che rimanevano orgogliosamente fuoristrada alla faccia dei suvvetti crossover imperanti. Rappresentavano l'american way of live, ed in tutto il mondo li compravano proprio perché grondavano americanità. Non globalità.

In entrambi i casi parliamo quindi di prodotti squisitamente ed orgogliosamente "local", autoctoni, che sono stati apprezzati in tutto il mondo *dopo* essere assurti al mito in patria. Sono per così dire "global" solo nelle vendite, a posteriori, non nelle intenzioni immediate.

Tutt'altro paio di maniche é concepire un prodotto disegnato per piacere un po' a tutti e non dispiacere a nessuno in tutto il mondo. Un'operazione che dovrà giocoforza annacquare ed omogeneizzare ogni peculiaritá culturale, estetica, funzionale, emozionale. Il risultato sarà la cosiddetta worldcar. La guardi e non sai se é italiana, coreana, americana. Questo é un prodotto "global nelle intenzioni".

Un fritto misto riscaldato, che piacerà un po' a tutti, ma molto a nessuno. Ed il risultato spesso non é global nelle vendite, vedere Dart / Viaggio ( però chiedete a Marchionne, perché per qualcuno qui é un successone ) .

Jaguar é un produttore che si sta sforzando a mio avviso di fare dei prodotti "inglesi", anche se inglese non é più. Cerca di trovare la via inglese per ogni prodotto che fa ( e chi ha conosciuto gli inglesi, sa che sono dannatamente affezionati alla loro originalità ). Fino ad ora ci ha saputo fare. La nuova xe pare promettere molto molto bene, spero abbia successo. Ma é costata uno sproposito.

Il problema é proprio questo: per giocare seriamente, devi avere credibilità, e devi spendere oceani di soldi.Se sei bollito in entrambi i sensi... vai al macello.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
A me pare di vedere che il concetto di prodotto "globale" sia facilmente equivocato ( in parte volutamente ) con "prodotto che ha successo in tutto il mondo", ma sono due concetti molto diversi.

Un completo Armani esprime la quintessenza della supremazia del Made in Italy nel campo sartoriale. Non é certo studiato per assecondare il gusto estetico di un tedesco, di un americano o di un azero.

Dopodiché il tedesco, l'americano e l'azero, invece che offendersi, se devono vestirsi come si deve, buttano nella pattumiera la camicia a maniche corte, i Birkenstock coi calzini ed il turbante, e spendono 1000 euro per il loro abito armani. Perché l'abito armani, italianissimo, é riuscito a farsi portatore di una specificità culturale, che é serenamente giudicata superiore a quelle dei milioni di clienti: l'azero se ne frega di comprare azero: vuole vestirsi Armani Made in Italy, perché lo giudica distintivo, esotico, ricercato.

Gen Lee ( perdona, con il dovuto rispetto ) ha parlato della Jeep come prodotto globale per eccellenza. Secondo me invece ricade in pieno nello schema Armani: fino a pochi mesi fa Jeep era la quintessenza del made in Usa: cassoni ignoranti e spartani che rimanevano orgogliosamente fuoristrada alla faccia dei suvvetti crossover imperanti. Rappresentavano l'american way of live, ed in tutto il mondo li compravano proprio perché grondavano americanità. Non globalità.

In entrambi i casi parliamo quindi di prodotti squisitamente ed orgogliosamente "local", autoctoni, che sono stati apprezzati in tutto il mondo *dopo* essere assurti al mito in patria. Sono per così dire "global" solo nelle vendite, a posteriori, non nelle intenzioni immediate.

Tutt'altro paio di maniche é concepire un prodotto disegnato per piacere un po' a tutti e non dispiacere a nessuno in tutto il mondo. Un'operazione che dovrà giocoforza annacquare ed omogeneizzare ogni peculiaritá culturale, estetica, funzionale, emozionale. Il risultato sarà la cosiddetta worldcar. La guardi e non sai se é italiana, coreana, americana. Questo é un prodotto "global nelle intenzioni".

Un fritto misto riscaldato, che piacerà un po' a tutti, ma molto a nessuno. Ed il risultato spesso non é global nelle vendite, vedere Dart / Viaggio ( però chiedete a Marchionne, perché per qualcuno qui é un successone ) .

Jaguar é un produttore che si sta sforzando a mio avviso di fare dei prodotti "inglesi", anche se inglese non é più. Cerca di trovare la via inglese per ogni prodotto che fa ( e chi ha conosciuto gli inglesi, sa che sono dannatamente affezionati alla loro originalità ). Fino ad ora ci ha saputo fare. La nuova xe pare promettere molto molto bene, spero abbia successo. Ma é costata uno sproposito.

Il problema é proprio questo: per giocare seriamente, devi avere credibilità, e devi spendere oceani di soldi.Se sei bollito in entrambi i sensi... vai al macello.

Azz PierUgo condivido praticamente tutto....la Jeep e' un marchio fortissimo, molto caratterizzato e con le sue peculiarita' che aveva appeal prima (quando la qualita' costruttiva e dinamica stradale erano scarse) ed il pubblico segue anche ora che il prodotto e' molto migliorato su tutta la linea ...lo stesso e' successo, ad es, per BMW che, ricordiamolo bene, non e' sempre stato un marchio orientato al lusso come lo e' adesso....un marchio molto forte puo' evolvere e cambiare,

Invece hai competamente frainteso su Dart (vedo che per te le cose sono binarie, bianche o nere, o successo enorme o flop vergognoso)...non ho detto che e' stato un successone.....dove lo hai letto?? Rispetto a quello che proponeva (e quanto vendeva) Dodge prima nel segmento, poteva andare molto peggio e le vendite stanno migliorando parecchio (il 20% in piu' nel primo trimestre) cosa che tu comodsmente ignori...poi non ho mai detto che sia la prima della classe ne' la comprerei se cercassi un'auto in quel segmento.

P.S.

Trovo la XE non proprio troppo "Inglese"...anzi, esteticamente scopiazza un po' a destra e a manca....
 
Jaguar é un produttore che si sta sforzando a mio avviso di fare dei prodotti "inglesi", anche se inglese non é più. Cerca di trovare la via inglese per ogni prodotto che fa ( e chi ha conosciuto gli inglesi, sa che sono dannatamente affezionati alla loro originalità ). Fino ad ora ci ha saputo fare.

Ci ha saputo fare eh?? E Maserati, con cui mi pare sei abbastanza critico, invece per te ci sa fare?? PierUgo ti fai sorprendere con le braghe calate, lo sai che nel 2014 Ghibli in USA ha venduto piu' di XF e come brand Maserati ha venduto quasi quanto Jaguar, sempre nel 2014?? Con una rete ben piu' piccola....e Jaguar e' stata in flessione del 7% (l'unico marchio di lusso con il segno meno) mentre Maserati e' salita del 171%....

Si ci sanno fare benissimo....
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Il risultato sarà la cosiddetta worldcar. La guardi e non sai se é italiana, coreana, americana. Questo é un prodotto "global nelle intenzioni".
.
soprattutto global nel cinismo , perchè verrà costruita dove può sfruttare impunemente la gente e magari combinare disastri ambientali , del resto l'essere no global è tipico di chi avversa il trascurare la produzione per puntare sul branding , cioè su attività immateriali a cui vengono dedicate molte risorse, per far questo risparmiano trasferendo la produzione in posti dove la mano d'opera costa zero o quasi , chiaramente poi la qualità è quella che è
Io politicamente non sono di certo un no global , però è innegabile che su determinate cose abbiano ragione, conclusione l'alfa non può essere global , almeno nel significato corrente di questa parola , io però ho il sospetto che molti di noi alla parola global diano un significato totalmente differente
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
A me pare di vedere che il concetto di prodotto "globale" sia facilmente equivocato ( in parte volutamente ) con "prodotto che ha successo in tutto il mondo", ma sono due concetti molto diversi.

Un completo Armani esprime la quintessenza della supremazia del Made in Italy nel campo sartoriale. Non é certo studiato per assecondare il gusto estetico di un tedesco, di un americano o di un azero.

Dopodiché il tedesco, l'americano e l'azero, invece che offendersi, se devono vestirsi come si deve, buttano nella pattumiera la camicia a maniche corte, i Birkenstock coi calzini ed il turbante, e spendono 1000 euro per il loro abito armani. Perché l'abito armani, italianissimo, é riuscito a farsi portatore di una specificità culturale, che é serenamente giudicata superiore a quelle dei milioni di clienti: l'azero se ne frega di comprare azero: vuole vestirsi Armani Made in Italy, perché lo giudica distintivo, esotico, ricercato.

Gen Lee ( perdona, con il dovuto rispetto ) ha parlato della Jeep come prodotto globale per eccellenza. Secondo me invece ricade in pieno nello schema Armani: fino a pochi mesi fa Jeep era la quintessenza del made in Usa: cassoni ignoranti e spartani che rimanevano orgogliosamente fuoristrada alla faccia dei suvvetti crossover imperanti. Rappresentavano l'american way of live, ed in tutto il mondo li compravano proprio perché grondavano americanità. Non globalità.

In entrambi i casi parliamo quindi di prodotti squisitamente ed orgogliosamente "local", autoctoni, che sono stati apprezzati in tutto il mondo *dopo* essere assurti al mito in patria. Sono per così dire "global" solo nelle vendite, a posteriori, non nelle intenzioni immediate.

Tutt'altro paio di maniche é concepire un prodotto disegnato per piacere un po' a tutti e non dispiacere a nessuno in tutto il mondo. Un'operazione che dovrà giocoforza annacquare ed omogeneizzare ogni peculiaritá culturale, estetica, funzionale, emozionale. Il risultato sarà la cosiddetta worldcar. La guardi e non sai se é italiana, coreana, americana. Questo é un prodotto "global nelle intenzioni".

Un fritto misto riscaldato, che piacerà un po' a tutti, ma molto a nessuno. Ed il risultato spesso non é global nelle vendite, vedere Dart / Viaggio ( però chiedete a Marchionne, perché per qualcuno qui é un successone ) .

Jaguar é un produttore che si sta sforzando a mio avviso di fare dei prodotti "inglesi", anche se inglese non é più. Cerca di trovare la via inglese per ogni prodotto che fa ( e chi ha conosciuto gli inglesi, sa che sono dannatamente affezionati alla loro originalità ). Fino ad ora ci ha saputo fare. La nuova xe pare promettere molto molto bene, spero abbia successo. Ma é costata uno sproposito.

Il problema é proprio questo: per giocare seriamente, devi avere credibilità, e devi spendere oceani di soldi.Se sei bollito in entrambi i sensi... vai al macello.

Esatto PierUgoMaria, questo è quello che penso anch'io.
Siamo allineati.
 
Se Alfa e' speciale, unica e irrazionale......per tali definizioni non può essere Global.

Può essere globalmente riconosciuta speciale, unica e irrazionale.
Speriamo che in FCA la pensino così. Quindi un consiglio e' già quello di cambiare il design del frontale, se fosse lontanamente simile a ciò che si è visto in anteprima su 4R.

A Marchio' in sti dieci anni di forum....con consulenze gratis...ma che vuoi di più ?
Sei de coccio?
 
Comunque sia, il 24/6 avremo la prova del 9 su come è intesa l'Alfa, basterà guardare i numeri: se avremo una segmento D &lt 470 vuol dire che l'hanno fatta pensando all'Europa (Germania in primis), se invece sarà un barcone oltre i 470 vorrà dire che, prima della sportività, prima dell'agilità, prima delle prestazioni e della leggerezza, avranno messo lo spazio per i culoni flaccidi degli americani e dei cinesi.

Ergo le chiacchiere se le porta il vento. Il design e la gamma motori sono elementi troppo vaghi per capire il suo reale mercato.

Poi chissà, può darsi pure che per auto globale intendano vetture che possono essere vendute in tutti i principali mercati passando norme e test vari (esempio la 200C non può essere venduta in Europa perché non supera le norme pedone, viceversa 4C ha necessitato di interventi sul telaio per le norme USA. Ecc)
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
A me pare di vedere che il concetto di prodotto "globale" sia facilmente equivocato ( in parte volutamente ) con "prodotto che ha successo in tutto il mondo", ma sono due concetti molto diversi.

Un completo Armani esprime la quintessenza della supremazia del Made in Italy nel campo sartoriale. Non é certo studiato per assecondare il gusto estetico di un tedesco, di un americano o di un azero.

Dopodiché il tedesco, l'americano e l'azero, invece che offendersi, se devono vestirsi come si deve, buttano nella pattumiera la camicia a maniche corte, i Birkenstock coi calzini ed il turbante, e spendono 1000 euro per il loro abito armani. Perché l'abito armani, italianissimo, é riuscito a farsi portatore di una specificità culturale, che é serenamente giudicata superiore a quelle dei milioni di clienti: l'azero se ne frega di comprare azero: vuole vestirsi Armani Made in Italy, perché lo giudica distintivo, esotico, ricercato.

Gen Lee ( perdona, con il dovuto rispetto ) ha parlato della Jeep come prodotto globale per eccellenza. Secondo me invece ricade in pieno nello schema Armani: fino a pochi mesi fa Jeep era la quintessenza del made in Usa: cassoni ignoranti e spartani che rimanevano orgogliosamente fuoristrada alla faccia dei suvvetti crossover imperanti. Rappresentavano l'american way of live, ed in tutto il mondo li compravano proprio perché grondavano americanità. Non globalità.

In entrambi i casi parliamo quindi di prodotti squisitamente ed orgogliosamente "local", autoctoni, che sono stati apprezzati in tutto il mondo *dopo* essere assurti al mito in patria. Sono per così dire "global" solo nelle vendite, a posteriori, non nelle intenzioni immediate.

Tutt'altro paio di maniche é concepire un prodotto disegnato per piacere un po' a tutti e non dispiacere a nessuno in tutto il mondo. Un'operazione che dovrà giocoforza annacquare ed omogeneizzare ogni peculiaritá culturale, estetica, funzionale, emozionale. Il risultato sarà la cosiddetta worldcar. La guardi e non sai se é italiana, coreana, americana. Questo é un prodotto "global nelle intenzioni".

Un fritto misto riscaldato, che piacerà un po' a tutti, ma molto a nessuno. Ed il risultato spesso non é global nelle vendite, vedere Dart / Viaggio ( però chiedete a Marchionne, perché per qualcuno qui é un successone ) .

Jaguar é un produttore che si sta sforzando a mio avviso di fare dei prodotti "inglesi", anche se inglese non é più. Cerca di trovare la via inglese per ogni prodotto che fa ( e chi ha conosciuto gli inglesi, sa che sono dannatamente affezionati alla loro originalità ). Fino ad ora ci ha saputo fare. La nuova xe pare promettere molto molto bene, spero abbia successo. Ma é costata uno sproposito.

Il problema é proprio questo: per giocare seriamente, devi avere credibilità, e devi spendere oceani di soldi.Se sei bollito in entrambi i sensi... vai al macello.

Quoto .
Il made in italy non è global nel senso di omogeneizzato e frutto di compromesso per piacere a tutti , vale a dire a nessuno .
Bensì è globalmente riconosciuto come bello , curato , artigianale nel senso di fatto con arte ed elegante . E quindi piace in tutto il mondo .
Italiano è sinonimo di bello , come ho già scritto .

La nuova Giulia (?) quindi deve inserirsi in questo filone ed essere frutto della filosofia che ha portato marchi come Ferrari , Armani , Valentino , Rossetti , Gucci , ma anche già Alfa Romeo - ed ecco il perchè deve essere attuale , ma ben radicata nella tradizione della casa- e Lancia ad imporsi nel mondo...

Se ciò non fosse , come qui si sospetta , il rilancio della casa del Biscione rimarrebbe una chimera...
 
Back
Alto