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Al volante della Corolla 2.0 Hybrid Touring Sports

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Esiste su cubature maggiori, per quale motivo tecnico? Perchè non solo diretta?
Si, dovrebbe aver debuttato una decina d'anni or sono in gamma Lexus sull'ammiraglia LS 5.0 V8 e via via su altre cilindrate e modelli sino ad arrivare ai gg d'oggi sulla lilliputziana Aygo...
Circa poi le sostanziali motivazioni ero giusto al corrente circa una sostanziale ottimizzazione in termini di elasticità, efficienza/emissioni:
- indiretta; ai medio-bassi regimi...
- diretta; medio-alti regimi...
In Vw si usa dal 2011.( 1.8 tfsi)
Iniezione diretta-indiretta?

Boh, lo ignoravo...

***

Relativamente invece la trasmissione non'è certo quella adottata su certe ibride Lexus che vedono abbinare una soluzione "hardware" del tipo a convertitore e quindi possibilità di selezionare dei veri e propri rapporti discreti anche all'aumentare della velocità...
 
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Quando si parla di Toyota in un modo o nell'altro entrano sempre le parole OTTIMIZZAZIONE, ELASTICITA', EFFICIENZA, suoneranno bene....
I doppi sistemi solitamente prevedono il funzionamento a iniezione diretta nelle fasi a basso carico, quando si riescono ad ottenere cariche stratificate concentrando la nuvola di benzina vicino alla candela. In questo modo la combustione avviene prevalentemente al centro della camera, con i gas coinvolti che rimangono sostanzialmente lontani dalle pareti del cilindro e quindi cedono poco calore. Va usata a bassi carichi e bassi giri, perchè l'iniezione avviene durante la fase di compressione (fosse fatta prima, il carburante avrebbe il tempo di disperdersi e miscelarsi) e in tempi brevi, trattandosi di poco carburante.
Quando i giri aumentano o sale la richiesta di potenza, il regime stratificato viene abbandonato e si passa all'iniezione indiretta (oppure cambiano le strategie di iniezione nei motori con 1 iniettore per cilindro), perchè alte coppie ed alte potenze richiedono più carburante (quindi serve più tempo per iniettarlo, e va fatto miscelare con tutta l'aria in camera di combustione) e le temperature generate richiedono che la benzina bagni le pareti dei cilindri, pistone e cielo per raffreddarle.
 
Circa poi le sostanziali motivazioni ero giusto al corrente circa una sostanziale ottimizzazione in termini di elasticità, efficienza/emissioni:
- indiretta; ai medio-bassi regimi...
- diretta; medio-alti regimi...

Iniezione diretta-indiretta?

Boh, lo ignoravo......



Si certo,anche sul 2.0 ..anche sul 6.0 W12
 
Gli stessi. Però li utilizzerei per qualsiasi altro concorrente e per qualsiasi innovazione adottata visto che, a ben vedere, qualunque tecnologia adottata è pensata per incrementare l'efficienza del motore oppure per inseguire normative sempre più stringenti. Qui li vedo solo per Toyota, mentre per gli altri le innovazioni o l'incremento di complessità è da te associato a dubbi riguardo ad eventuali problematiche per l'affidabilità... Soliti due pesi e due misure..
Comunque, sempre tornando alla tecnica... il doppio sistema di iniezione ha anche altre motivazioni, una di queste è l'affidabilità. E non perchè di due iniettori uno funzionerà comunque... il motivo è più nascosto ed è una "toppa" per una poco nota problematica dell'iniezione diretta.
Di base succede questo: pochi lo sanno ma i motori ad iniezione diretta soffrono ferocemente di diluizione dell'olio motore, una parte non indifferente di benzina a freddo cola in coppa perchè le gocce iniettate toccano le pareti dei cilindri e del pistone e da lì vengono trascinate giù dal passaggio delle fasce raschiaolio prima di evaporare. Nei motori ad iniezione indiretta il problema è meno sentito, perchè la benzina viene iniettata fuori dal cilindro in un punto ed in un momento in cui vi è alta depressione, e buona parte di questo carburante evapora già durante l'ingresso in camera di scoppio; negli ID invece tutto il carburante entra in camera liquido, sottoforma di goccioline, teoricamente dovrebbe bruciare tutto ma le camere di scoppio non sono luoghi ideali dove bruciar della roba, è pieno di fattori di disturbo.
Generalmente il problema della diluizione viene annullato dal fatto che la benzina mischiata all'olio poi evapora velocemente (salvo le frazioni più pesanti) grazie all'incremento di temperatura del lubrificante, basta qualche decina di minuti per portare l'olio a temperature sufficienti ad autopulirsi espellendo per evaporazione questo carburante attraverso il circuito del blowby, quel sistema di condotti che prende i gas che escono dal basamento e li veicola nel collettore d'aspirazione per essere bruciati. Ciò vale anche per i motori tradizionali, ad iniezione indiretta, ma in misura minore vista la minor contaminazione in origine; per gli ID invece può diventare un problema evidente, come per i 1.5 turbo vtec Honda (quelli delle Civic ultima serie), perchè in condizioni climatiche di freddo estremo unita all'utilizzo su brevi percorsi può capitare che il livello dell'olio salga oltre misura (se l'olio non si scalda e non resta caldo per abbastanza tempo, non riesce ad espellere ciò che aveva incamerato nei primi minuti di funzionamento), senza contare il decadimento del lubrificante stesso. In Cina questi 1.5 Honda sono stati oggetto di richiamo, sanatoria che probabilmente avverrà anche negli States a breve.
Per conoscenza, la diluizione è uno dei motivi (se non IL MOTIVO) che porta i costruttori a prescrivere tagliandi anticipati per chi usa l'auto prevalentemente per brevi percorsi, esempio meno di 5-8km a tratta, anche se si tratta di un benzina ad iniezione indiretta; un uso del genere diventa impegnativo per l'olio motore, che degrada più velocemente a causa della ripetuta contaminazione del carburante e del vapore acqueo e della permanenza di questi contaminanti in coppa, quando percorsi più lunghi li farebbero evaporare ed eliminare.
In ogni caso, anche chi utilizza gli ID portandoli in temperatura può aver problemi, perchè questi vapori di benzina misti a vapori d'olio continuamente ricircolati non sono l'optimum per un propulsore. Nello specifico, il problema è dato dall'imbrattamento di tutto il tratto dell'aspirazione fra l'ingresso dei vapori e la camera di combustione, valvole d'aspirazione comprese: se farfalla e condotti possono poi esser ripuliti (si smontano e si lavano), il problema sta nelle valvole d'aspirazione e immediate vicinanze perchè lì quei depositi vengono bruciati dal calore trasmesso al fungo, e creano dei depositi carboniosi. In certi casi queste carbonizzazioni non consentono alla valvola di chiudersi interponendosi fra fungo e sede (e questo genera perdite di compressione, perdite di colpi, diminuzione del rendimento), in altri si staccano particelle incandescenti durante l'aspirazione causando la preaccensione della miscela, funzionando da candele volanti: quando l'iniettore si apre, spruzza benzina su un tizzone rovente che la incendia immediatamente, con battiti in testa e ritorni di fiamma da spavento... E' quello che sta succedendo a diversi 1.2 PSA turbo e, in misura minore, ai Ford Ecoboost. Per questa problematica, l'iniezione indiretta diventa un beneficio perchè la benzina iniettata fuori dal cilindro funziona da detergente, pulendo il fungo e lo stelo della valvola nel suo tratto all'interno del collettore d'aspirazione. Non sempre è risolutivo ma riduce la probabilità di problematiche del genere, come pure l'utilizzo di lubrificanti a basso Noack.
 
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Parrebbero quindi più minus che plus per questi ID...

Parlando di TB: che sia proprio il 1.2 di casa Toyota la migliore via con i suoi 4 cilindri, iniezione indiretta nonché contenuta potenza specifica?

Ps:
Non ero al corrente di problematiche anche per gli ecoboost...
 
I minus sono descritti sopra.
I plus vengono da consumi e rendimenti superiori: con l'ID si riesce ad alzare il rapporto di compressione, si ottengono rendimenti volumetrici superiori perchè la benzina liquida evapora in camera, abbassando la temperatura lì dentro e non nel condotto di aspirazione, si abbassa perciò il pericolo di detonazione e si riesce anche ad aumentare la quantità di aria immessa, le coppie erogate così lievitano. Ai costruttori non dispiace poter iniettare il carburante direttamente in camera, però la cosa va studiata con attenzione perchè non è priva di problematiche di tipo tecnico. Quindi no, non credo che il 1.2t di Toyota sia la migliore via (non è che qualcosa di Toyota debba comunque esser migliore...): la migliore via è quella di riuscire a disegnare motori GDI che minimizzino l'inquinamento dell'olio con iniettori posizionati e diretti in maniera adeguata, di utilizzare lubrificanti a basso noack (significa anche che l'utente debba scegliere con molta attenzione un olio alternativo..), di calibrare correttamente (e far seguire) i tempi e modalità di manutenzione, di concepire dei circuiti per ricircolo blowby che ripuliscano i vapori dall'olio, di utilizzare valvole con adeguato sistema di raffreddamento in modo da limitare i depositi, di adottare un twin injection system per lavare le valvole. Honda sta mostrando problemi con il 1.5t gdi, ma il 1.5 gdi aspirato delle Fit o delle HRV va benone.
Fra l'altro, neppure il doppio iniettore è una banalità.. Uno dei problemi tecnici degli iniettori dei GDI è la resistenza al calore quando il motore viene usato con altri sistemi di iniezione, tanto un iniettore esterno come il twin injection system quanto un banale impianto a gas. La benzina che fluisce attraverso l'ugello dell'iniettore lo raffredda e lo ripulisce ad ogni ciclo, cosa che non può accadere quando l'iniettore rimane chiuso e il carburante entra per altre vie. Qualche anno fa VW patì grossi problemi con i 1.4 TFSI a metano proprio a causa degli iniettori benzina: succedeva che andando a metano, in certe condizioni l'iniettore si surriscaldava danneggiandosi irrimediabilmente, e visto che l'avviamento avveniva sempre a benzina per i primi secondi, dopo aver spento il motore si restava inchiodati a causa degli iniettori danneggiati. Il problema è stato risolto (sui VW come su tutte le trasformazioni a gas di un GDI) usando sempre una minima percentuale di benzina, in genere dal 5 al 15-20% a seconda del carico e dei giri motore, al fine di salvaguardare gli iniettori. E questo deve avvenire anche nei twin injector..
 
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Beh evidentemente (ma non per te naturalmente...) ne riferivo in termini di rapporto vantaggi-svantaggi il che a quanto pare pende da una parte e/o dall'altra in base alle diverse soluzioni...
 
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Ringrazio per le precise e puntuali spiegazione che mi hanno permesso di capire perché tre volte in 200.000 km la mia Delta con il 1800Tbi mi ha costretto a cambiare l'olio motore che il computer di bordo definiva degradato
 
Ma infatti l'amico jazzaro fa faville con le sue evoluzioni di carattere tecnico mentre viceversa diventa un'autentico disastro quando invece si invischia in quelle che sono considerazioni che vanno più sul personale e comportamentale...!
 
Jazzaro concordo su tutto ciò che hai scritto sulla iniezione diretta io stesso ho avuto problemi col puretech tant'è che hanno sostituito il motore ,aggiungo un'altro particolare ,che nei moderni iniezione diretta a giri medi e bassi la maggioranza adotta il ciclo Atkinson o Miller simulato con la chiusura ritardata delle valvole di aspirazione ,questo porta benefici, ma peggiora il fatto delle incrostazioni sui funghi valvole.Altra differenza nella iniezione indiretta il carburante viene spruzzato a 3 Bar ,nella iniezione diretta adesso si raggiungono i 250 Bar quindi se per cause possibili lo spruzzo colpisce le paretri del cilindro lo lava e da li come hai scritto inquinamento dell'olio.
 
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L'iniezione indiretta tiene anche le valvole di aspirazione pulite, riducendo i lavori di manutenzione.
Lexus ha incorporato questa serie di iniettori solo per rendere i motori più affidabili.
Ora non ricordo in quale area vengano utilizzate, ma credo sia nell'area dove e richiesta meno potenza, minimo e medi, dai medi agli alti viene utilizzata solo l'iniezione diretta.
Per di più con l'iniezione indiretta si ha un motore meno rumoroso ai bassi regimi.
 
Jazzaro concordo su tutto ciò che hai scritto sulla iniezione diretta io stesso ho avuto problemi col puretech tant'è che hanno sostituito il motore ,aggiungo un'altro particolare ,che nei moderni iniezione diretta a giri medi e bassi la maggioranza adotta il ciclo Atkinson o Miller simulato con la chiusura ritardata delle valvole di aspirazione ,questo porta benefici, ma peggiora il fatto delle incrostazioni sui funghi valvole.Altra differenza nella iniezione indiretta il carburante viene spruzzato a 3 Bar ,nella iniezione diretta adesso si raggiungono i 250 Bar quindi se per cause possibili lo spruzzo colpisce le paretri del cilindro lo lava e da li come hai scritto inquinamento dell'olio.
In realtà il simil miller dovrebbe migliorare la questione delle incrostazioni.
Pensaci: a creare la crosta è l'untuosità del lubrificante che rimane attaccata al fungo e al collettore, e poi carbonizza con il calore trasmesso dal cilindro. La benzina difficilmente carbonizza in quelle quantità ma, anzi, se ritorna in parte nel collettore aspirazione dovrebbe comportare una lieve azione detergente. Sarei curioso di vedere le condizioni di uno di quei motori a cui venga montata una catch can, lasciando solo aria fresca (ed eventuali rigurgiti di benzina) a passare per le valvole.
 
Rigurgiti di benzina non ci sono perche viene iniettata alľultimo semmai nel mio motore risputa aria sporca perchè viene ritardata anche la chiusura dello scarico simulando una sorta di EGR
 
L'articolo al link cancellato era più generoso nelle lodi rispetto a quello di QR, che parla fondamentalmente di un'auto migliorata nel complesso ma che rimane, anche nella versione da 180cv, di base il solito scooterone a 4 ruote; la trasmissione quella è, difficile cambiarla.
Interessante il 2.0 a iniezione diretta ed indiretta... stratagemma per evitarsi il GPF?
Non credo proprio, visto che ha cambiato piattaforma, powertrain, estetica e trasmissione, proprio per eliminare il famoso effetto scooter che certi provincialotti non conoscono... ma che 4R fosse fosse dalla parte delle caldaie a carbone teutoniche, lo sapevamo già.
 
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