<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Aikido - una metafora contro la Crisi | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Aikido - una metafora contro la Crisi

Tornando alla Crisi: la metafora torna.
In fondo, chi parla di misure restrittive, embarghi alla Cina, protezionismo, mettere in vario modo i soldi sotto il materasso non fa che prendere l'atteggiamento di chi stolidamente resiste al colpo assorbendone l'impatto.
Verran tempi migliori, e bisogna sopravvivere in attesa che arrivino, e lasciare che il piu' passi, senza farci turbare eccessivamente e cercando di sfruttare quel che viene a nostro vantaggio.
In fondo, in cinese "Crisi" si scrive con gli ideogrammi di "Pericolo" e "Opportunita'"
 
elancia75 ha scritto:
mattiapascal ha scritto:
elancia75 ha scritto:
così nella vita....

Niente... è che mi piacerebbe approfondire questa frase. ;)
adesso forse ho capito;
intendevo dire che certi insegnamenti filosofici o spirituali( così come la preparazione fisica, l'acquisizione di capacità di resistenza , tenacia, volontà etc etc) tipici della arti marziali, praticate con il giusto approfondimento e serietà, possono rappresentre..
un insegnamento che permette di affrontare la vita quotidiana...
serenamente....e con il giusto atteggiamento;

in questa non" vincerà" necessariamente il più spregiudicato o il mio ricco o anche il personaggio più potente.....vincerà il più "forte"....
colui che avrà saputo discernere cosa è veramente importante.....
ciò che conta non è la meta, è il cammino;
saluti

Anche, certo.

Il parallelo che volevo rendere oggetto di discussione era riferito ad una possibile analogia tra la tecnica dell'aikido e l'approccio alla vita che dovremmo avere in molti casi.
Nello specifico, noto che non ha nessun senso ostinarsi a pretendere un determinato tipo di carriera se non c'è lavoro, desiderare che i tuoi genitori vivano se ti ritrovi orfano a causa di un male incurabile, cercare conforto e comprensione negli amici se essi stessi ne cercano e non possono aiutarti.
Prendere tutto con filosofia, sfruttando e valorizzando quanto di buono si è fatto e si ha assorbito per farne la tua forza quotidiana, per andare avanti, a volte non è così scontato come sembra.
vedo che sono riuscito a spiegarmi e ne sono lieto, salutoni
 
migliazziblu ha scritto:
mattiapascal ha scritto:
non ci sono "stili di combattimento" superiori agli altri, è una questione di "uomini"....in una ipotetica sfida prevale il migliore....praticante...
così nella vita....saluti

Ti ho trovato qui....
Cambio discorso.....avevi dimenticato " contumace " :thumbup:
Ciao
ciao , mi fai capire?
 
mattiapascal ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
mattiapascal ha scritto:
non ci sono "stili di combattimento" superiori agli altri, è una questione di "uomini"....in una ipotetica sfida prevale il migliore....praticante...
così nella vita....saluti

Ti ho trovato qui....
Cambio discorso.....avevi dimenticato " contumace " :thumbup:
Ciao
ciao , mi fai capire?

ve lo chiedo per favore: non trasferite una conversazione chiusa dentro un thread aperto.

per favore.

scambiatevi i numeri di telefono, datevi appuntamento sul feisbùk, fate come volete, ma non qui.

per favore.
 
caro Octane, chi pratica o ha praticato "arti marziali" con il giusto atteggiamento non lo ha fatto per "menare" alla gente...anzi...
lo ha fatto innanzi tutto per sé stesso, per "migliorarsi", da ogni punto di vista;
per essere sereno, per acquisire fiducia nei propri mezzi , non solo fisici; questo significa anche il rispetto verso gli altri...nessuna arroganza o prepotenza...
non è detto che si riesca...
però provarci è già un passo nella giusta direzione;
certamente "l'ingiusto" ha qualche possibilità in più...apparentemente...
ma non sempre sarà possibile "rubare"....l'ombrello....
nell'antica Cina il "maestro era una figura importante, una autorità non solo morale , tecnica, filosofica o spirituale ma anche quasi politica...
il maestro dirimeva controversie,aiutava i deboli, li difendeva dai soprusi , anche del potere...
gli veniva riconosciuta la saggezza conseguenza della padronanza dell'arte...arte che spaziava dalla medicina, alla filosofia, alla tecnica di combattimento (sia a mani nude che con le armi)....alla conoscenza delle piante...
insomma quasi una figura mitica...
ma quelli erano individui diversi
saluti
 
mattiapascal ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
mattiapascal ha scritto:
non ci sono "stili di combattimento" superiori agli altri, è una questione di "uomini"....in una ipotetica sfida prevale il migliore....praticante...
così nella vita....saluti

Ti ho trovato qui....
Cambio discorso.....avevi dimenticato " contumace " :thumbup:
Ciao
ciao , mi fai capire?

Hai scritto un post con vari aggettivi che poi e' sato chiuso, mi sono permesso di segnalartene un quarto,oggettivamente noto, che ti era sfuggito. Ciao
 
migliazziblu ha scritto:
mattiapascal ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
mattiapascal ha scritto:
non ci sono "stili di combattimento" superiori agli altri, è una questione di "uomini"....in una ipotetica sfida prevale il migliore....praticante...
così nella vita....saluti

Ti ho trovato qui....
Cambio discorso.....avevi dimenticato " contumace " :thumbup:
Ciao
ciao , mi fai capire?

Hai scritto un post con vari aggettivi che poi e' sato chiuso, mi sono permesso di segnalartene un quarto,oggettivamente noto, che ti era sfuggito. Ciao
grazie, effettivamente deve essermi sfuggito...se me lo citi...possiamo parlarne, ciao
 
hai ragione...non lo avevo indicato....
mancare alle proprie responsabilità è un atto di viltà....
che fugge non mostra mai coraggio...
io sarei rimasto affrontando gli eventi....
poi si sarebbe visto e ci sarebbe stato da divertirsi....visto che erano tutti coinvolti nel ladrocinio....
non so come verrà giudicato dagli storici....noi non possiamo avere una visione obiettiva del suo operato...possiamo al massimo discutere di questioni giudiziarie, finchè ci sarà consentito.
ciao
 
99octane ha scritto:
jaccos ha scritto:
Pratico aikido e ovviamente sono di parte, ma il principio di fondo è semplice quanto efficace. Quando sei sotto attacco il contrasto si risolve per forza di cose con la vittoria del più forte-grosso. Questo è il concetto classico del combattimento: il colpo lo paro e ne assorbo in toto l'energia, al massimo lo devio per colpire a mia volta utilizzando molta energia.
L'aikido invece il pugno non lo para ma lo fa proseguire utilizzando la sua energia per creare il disequilibrio nel quale intervenire e, con una minima immissione di energia, neutralizzare l'attacco.
E' una filosofia che nella vita quando rieso ad applicarla da grosse soddisfazioni e molti meno pensieri... ;)

Dice un vecchio detto: "La filosofia ha la prospettiva invertita: piu' viene da lontano, piu' sembra grande."

Quella che tu affermi e' una convinzione diffusa ma assolutamente errata.
Giusto per fare un esempio, la quasi totalita' delle tecniche di scherma medievale e rinascimentale con arma militare (le cui caratteristiche fondamentali restano piu' o meno invariate anche dopo l'introduzione delle armi borghesi) prevede di sfruttare la violenza del colpo dell'avversario a proprio vantaggio per portarlo a squilibrarsi, esporsi, portare la sua arma fuori dalla posizione di minaccia e/o fuori "tempo" in modo da dare il modo di ribattere indisturbati. Ci sono scuole e filosofie che basavano la loro intera tecnica sulla "risposta" piuttosto che sull'attaccare per primi...
Questo solo per dire che il non resistere "ottusamente" all'aggressione nemica ma aggirarne la violenza e sfruttarla a proprio vantaggio e' un concetto diffuso nella maggioranza delle tecniche di combattimento, sia individuali che a livello di tattica e strategia (che, come avrebbe detto Musashi, sono poi la stessa cosa).
L'Aikido si limita a farne il centro del proprio concetto e a portarlo a livelli assai raffinati.

E' giusto quello che dici, ma la stragrande maggioranza delle persone il pugno cerca di pararlo. Anche nelle arti marziali, e mi riferisco al karate perchè lo conosco bene ed anche a molti stili di kung fu, che siano parate o deviazioni implicano un uso intenso ed esplosivo dell'energia, sia essa emessa o assorbita. Il colpo viene o fermato o spostato. Nell'aikido è il contrario. Certo, esistono le deviazioni e pochissime parate, ma il concetto è fondamentalmente l'opposto. Prendiamo il classico pugno al ventre. Il karateka al 99% tirerà una mazzata sul braccio dell'alto per deviare il colpo ed entrerà a sua volta con un pugno. Nell'aikido nel 99% delle volte il pugno segue la sua traiettoria e sarà chi il colpo lo subisce a togliersi mediante vari movimenti circolari e mettendo una mano o un braccio a protezione, che al profano sembrerà una deviazione; altre volte se ne prolunga la traiettoria senza opporsi al colpo ma anzi assorbendolo e proiettandolo, in ogni caso non si rimarrà mai sulla linea di attacco.

L'aikido prende moltissimi concetti dall'uso della katana (insieme al jo, cioè il bastone corto, ed al tanto, cioè il pugnale) e mi fa piacere vedere che hai colto i tratti comuni. La pratica della spada la trovo estremamente piacevole, non fantasiosa come il jo, ma estremamente tecnica e richiede moltissima precisione e coordinazione nei movimenti, c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare. ;)
 
99octane ha scritto:
jaccos ha scritto:
mattiapascal ha scritto:
le tecniche, la filosofia, l'utilità delle cosiddette arti marziali, vengono messe regolarmente in dubbio dai soliti personaggi che non hanno la minima idea di cose si tratta...
un poco come la volpe e l'uva...
non riesco a prenderla, non è buona

Purtroppo vero... e aggiungo, troppo spesso si vedono praticanti di arti marziali (spesso e volentieri gente che è o all'inizio o a metà "percorso") che criticano aspramente le altre arti.
Personalmente mi sono messo in prima persona e ne ho provate alcune, quando posso vado a stage di altre arti e cerco di prendere quanto più possibile. Come dice un simpaticissimo maestro di jujitsu umbro (mi ricordo che si chiama Livio ma non ricordo il cognome): io vi faccio vedere qualcosa, prendete quello che vi piace, buttate via il resto.

Bisogna, ritengo, distinguere le critiche mosse da chi parla per i soliti luoghi comuni e chi invece muove critiche con cognizione di causa alle affermazioni troppo spesso fuori misura di praticanti piu' entusiasti che esperti.
E purtroppo, devo dire che hai tristemente molto ragione sul "questo che critica quello"... Purtroppo in Italia e' un atteggiamento molto diffuso (e non solo in questo settore, tristemente).
Cosi' come l'atteggiamento che molti hanno del "segreto"... :rolleyes:
Nell'ambito anglosassone c'e' piu' disponibilita' a scambiare esperienze e conoscenze, prendendo tutto cio' che c'e' di buono, come che venga.
Cosa che trovo molto piu' costruttiva.
Francamente i discorsi stile "Il Kung Fu e' meglio del Karate" mi riportano in mente le disquisizioni dei ragazzini che litigavano sul chi fosse piu' forte: Hulk o la Cosa... :D

Posso chiederti, per curiosita', quali arti marziali hai praticato, e in che ottica?

Da bambino provai il karate, ma per problemi di salute mollai molto presto. E' comunque un'arte marziale che apprezzo e conosco molto bene dato che la mia ragazza è un'ex campionessa nazionale e la seguo nelle gare ed agli stages (ora partirà la gara a capire chi è!!! ma non vi dirò mai la federazione! :D ).

Poi ho fatto quasi un anno di kung fu tradizionale ma non reggevo il maestro ed il suo approccio alla disciplina e soprattutto al dolore fisico.

Ho fatto circa 9 mesi di sandà o kickboxing cinese. Un'esperienza molto interessante, una pratica molto energetica e utile a togliere lo stress ma capii che non era adatta alla mia indole.

Ho provato anche il taekwondo ma per problemi alle gambe o lasciato quasi subito.

Infine approdai all'aikido che pratico da alcuni anni con molta soddisfazione crescendo piano piano ad ogni allenamento e partecipando attivamente alla vita dell'associazione.

Poi per il resto cerco di andare a quanti più stages possibili compatibilmente con gli impegni. L'ultimo era di jujitsu, karate, krav maga e difesa personale in genere. Bellissima esperienza. ;)
 
mattiapascal ha scritto:
la mia ammirazione..
l'Aikido è una delle discipline più belle, eleganti ed efficaci....
ciao

Il bello è che è alla portata di tutti, indipendentemente dall'età o da problemi fisici, c'è sempre qualcosa da fare e da imparare. Noto che spesso c'è il nonno o il papà che portano il bimbo a provare e finisce che si iscrivono pure loro... ;)
Anzi, ti riporto l'esempio di un maestro della mia zona, un punto di riferimento dell'aikido italiano. Appassionato di motociclismo (quando il maestro kobayashi veniva in italia andavano a farsi di quelle sparate in moto che non ti dico), ha perso una gamba un pò di anni fa in un incidente. Eppure continua a ad insegnare. Oltre a ciò è malato di tumore e nonostante fino a poco tempo fa facesse la chemioterapia direttamente iniettata nel cuore con una valvola permanente, ha sempre continuato ad insegnare. Tutti i medici lo davano per spacciato, eppure a distanza di anni è ancora con noi, lui dice per l'aikido... io dico per la sua forza d'animo incrollabile... ;)
Fai sempre a tempo a cominciare! :D
 
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