<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Aikido - una metafora contro la Crisi | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Aikido - una metafora contro la Crisi

eafkuor ha scritto:
A livello marziale è più o meno inutile, ma se ti piace praticarlo è uno sport come un altro.

Lo pensavano anche un paio di miei amici, un kick boxer ed un praticante da anni di krav maga (non so se hai presente... :shock:), salvo poi ritrovarsi entrambi scaraventati dall'altra parte della palestra quando un maestro di aikido gli ha chiesto di attaccarlo nella maniera che volevano.
L'aikido è estremamente efficace ma servono molti anni per impararlo ad un buon livello. Il fatto che sia una disciplina con una forte componente armonica non implica il fatto che sia da meno delle altre, anzi proprio per questa sua caratteristica spesso e volentieri chi pratica qualcos'altro si trova totalmente impreparato a contrastare questo approccio che è unico nel panorama delle arti marziali.
Ogni arte ha i suoi punti deboli: il karate ha delle aperture molto ampie e soffre moltissimo le leve così come il kick boxing, il judo sulla distanza le prende, il kung fu è preparato su tutto ma non eccelle in niente, il jujitsu idem, il taekwondo è buono solo sulla distanza... si potrebbe andare avanti all'infinito, sta di fatto che la differenza più che l'arte marziale la fa il praticante col sudore della fronte...
 
elancia75 ha scritto:
La tecnica dell'Aikido secondo me può rappresentare una metafora di come bisogna rapportarsi psicologicamente e non solo con la Crisi in atto, con lo stile di vita a cui siamo abituati che può/deve mutare:

Nell'Aikido trova piena applicazione il tipico concetto orientale del principio di non resistenza nella sua più alta espressione, il quale esprime esattamente il concetto opposto del noto principio occidentale frangar, non flectar. È importante però evidenziare come il concetto di non resistenza non significhi restare imbelli nei confronti di un ipotetico avversario; significa invece che la scelta fondamentale e prioritaria fra tutte le opzioni possibili volte alla risoluzione di un conflitto, consiste innanzi tutto nella ricerca della massima conservazione della propria integrità fisica, la quale è possibile solamente quando ci si faccia scivolare di dosso il peso del conflitto senza subire le conseguenze che derivano dalla contrapposizione forza contro forza.

Cosa ne pensate?

Pratico aikido e ovviamente sono di parte, ma il principio di fondo è semplice quanto efficace. Quando sei sotto attacco il contrasto si risolve per forza di cose con la vittoria del più forte-grosso. Questo è il concetto classico del combattimento: il colpo lo paro e ne assorbo in toto l'energia, al massimo lo devio per colpire a mia volta utilizzando molta energia.
L'aikido invece il pugno non lo para ma lo fa proseguire utilizzando la sua energia per creare il disequilibrio nel quale intervenire e, con una minima immissione di energia, neutralizzare l'attacco.
E' una filosofia che nella vita quando rieso ad applicarla da grosse soddisfazioni e molti meno pensieri... ;)
 
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
La tecnica dell'Aikido secondo me può rappresentare una metafora di come bisogna rapportarsi psicologicamente e non solo con la Crisi in atto, con lo stile di vita a cui siamo abituati che può/deve mutare:

Nell'Aikido trova piena applicazione il tipico concetto orientale del principio di non resistenza nella sua più alta espressione, il quale esprime esattamente il concetto opposto del noto principio occidentale frangar, non flectar. È importante però evidenziare come il concetto di non resistenza non significhi restare imbelli nei confronti di un ipotetico avversario; significa invece che la scelta fondamentale e prioritaria fra tutte le opzioni possibili volte alla risoluzione di un conflitto, consiste innanzi tutto nella ricerca della massima conservazione della propria integrità fisica, la quale è possibile solamente quando ci si faccia scivolare di dosso il peso del conflitto senza subire le conseguenze che derivano dalla contrapposizione forza contro forza.

Cosa ne pensate?

Pratico aikido e ovviamente sono di parte, ma il principio di fondo è semplice quanto efficace. Quando sei sotto attacco il contrasto si risolve per forza di cose con la vittoria del più forte-grosso. Questo è il concetto classico del combattimento: il colpo lo paro e ne assorbo in toto l'energia, al massimo lo devio per colpire a mia volta utilizzando molta energia.
L'aikido invece il pugno non lo para ma lo fa proseguire utilizzando la sua energia per creare il disequilibrio nel quale intervenire e, con una minima immissione di energia, neutralizzare l'attacco.
E' una filosofia che nella vita quando rieso ad applicarla da grosse soddisfazioni e molti meno pensieri... ;)

Mi fa molto piacere che qualcuno abbia inteso la metafora... ...provai una lezione (con un mio amico 4° Dan) a Bologna... ...ma mi fecero fare tutto subito e non riuscii a fare nulla, un gran casino. Poi non ho mai più provato, ma so cos'è... ...poi quando ho saputo delle gesta del fondatore (schivava i proiettili :shock: ) mi ha molto incuriosito.
 
elancia75 ha scritto:
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
La tecnica dell'Aikido secondo me può rappresentare una metafora di come bisogna rapportarsi psicologicamente e non solo con la Crisi in atto, con lo stile di vita a cui siamo abituati che può/deve mutare:

Nell'Aikido trova piena applicazione il tipico concetto orientale del principio di non resistenza nella sua più alta espressione, il quale esprime esattamente il concetto opposto del noto principio occidentale frangar, non flectar. È importante però evidenziare come il concetto di non resistenza non significhi restare imbelli nei confronti di un ipotetico avversario; significa invece che la scelta fondamentale e prioritaria fra tutte le opzioni possibili volte alla risoluzione di un conflitto, consiste innanzi tutto nella ricerca della massima conservazione della propria integrità fisica, la quale è possibile solamente quando ci si faccia scivolare di dosso il peso del conflitto senza subire le conseguenze che derivano dalla contrapposizione forza contro forza.

Cosa ne pensate?

Pratico aikido e ovviamente sono di parte, ma il principio di fondo è semplice quanto efficace. Quando sei sotto attacco il contrasto si risolve per forza di cose con la vittoria del più forte-grosso. Questo è il concetto classico del combattimento: il colpo lo paro e ne assorbo in toto l'energia, al massimo lo devio per colpire a mia volta utilizzando molta energia.
L'aikido invece il pugno non lo para ma lo fa proseguire utilizzando la sua energia per creare il disequilibrio nel quale intervenire e, con una minima immissione di energia, neutralizzare l'attacco.
E' una filosofia che nella vita quando rieso ad applicarla da grosse soddisfazioni e molti meno pensieri... ;)

Mi fa molto piacere che qualcuno abbia inteso la metafora... ...provai una lezione (con un mio amico 4° Dan) a Bologna... ...ma mi fecero fare tutto subito e non riuscii a fare nulla, un gran casino. Poi non ho mai più provato, ma so cos'è... ...poi quando ho saputo delle gesta del fondatore (schivava i proiettili :shock: ) mi ha molto incuriosito.

Sinceramente quella dei proiettili non l'ho mai sentita! :shock:
E' vero invece che non ha mai perso un incontro. In giappone, è uso che quando una persona è rinomata per la sua esperienza nelle arti marziali venga sfidata spesso da altri che mettono in discussione il suo valore. Ecco, nessuno è mai riuscito a batterlo ed anzi la quasi totalità di questi sono divenuti poi suoi discepoli.
L'aikido ha un approccio ai neofiti totalmente diverso. Ho praticato varie arti, e sempre si comincia con un intenso allenamento fisico e ripetitivi movimenti di base. Nell'aikido invece si comincia subito a fare tecniche con un partner, le stesse che fa tutto il dojo o perlomeno qualcosa che si avvicini ad esse. Questo ha i suoi pro e i suoi contro ma a me personalemente è piaciuto molto di più questo approccio che gli altri.
Ti consiglio di provare ancora, imponiti di fare almeno un mese di allenamenti e vedrai... ;)
 
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
La tecnica dell'Aikido secondo me può rappresentare una metafora di come bisogna rapportarsi psicologicamente e non solo con la Crisi in atto, con lo stile di vita a cui siamo abituati che può/deve mutare:

Nell'Aikido trova piena applicazione il tipico concetto orientale del principio di non resistenza nella sua più alta espressione, il quale esprime esattamente il concetto opposto del noto principio occidentale frangar, non flectar. È importante però evidenziare come il concetto di non resistenza non significhi restare imbelli nei confronti di un ipotetico avversario; significa invece che la scelta fondamentale e prioritaria fra tutte le opzioni possibili volte alla risoluzione di un conflitto, consiste innanzi tutto nella ricerca della massima conservazione della propria integrità fisica, la quale è possibile solamente quando ci si faccia scivolare di dosso il peso del conflitto senza subire le conseguenze che derivano dalla contrapposizione forza contro forza.

Cosa ne pensate?

Pratico aikido e ovviamente sono di parte, ma il principio di fondo è semplice quanto efficace. Quando sei sotto attacco il contrasto si risolve per forza di cose con la vittoria del più forte-grosso. Questo è il concetto classico del combattimento: il colpo lo paro e ne assorbo in toto l'energia, al massimo lo devio per colpire a mia volta utilizzando molta energia.
L'aikido invece il pugno non lo para ma lo fa proseguire utilizzando la sua energia per creare il disequilibrio nel quale intervenire e, con una minima immissione di energia, neutralizzare l'attacco.
E' una filosofia che nella vita quando rieso ad applicarla da grosse soddisfazioni e molti meno pensieri... ;)

Mi fa molto piacere che qualcuno abbia inteso la metafora... ...provai una lezione (con un mio amico 4° Dan) a Bologna... ...ma mi fecero fare tutto subito e non riuscii a fare nulla, un gran casino. Poi non ho mai più provato, ma so cos'è... ...poi quando ho saputo delle gesta del fondatore (schivava i proiettili :shock: ) mi ha molto incuriosito.

Sinceramente quella dei proiettili non l'ho mai sentita! :shock:
E' vero invece che non ha mai perso un incontro. In giappone, è uso che quando una persona è rinomata per la sua esperienza nelle arti marziali venga sfidata spesso da altri che mettono in discussione il suo valore. Ecco, nessuno è mai riuscito a batterlo ed anzi la quasi totalità di questi sono divenuti poi suoi discepoli.
L'aikido ha un approccio ai neofiti totalmente diverso. Ho praticato varie arti, e sempre si comincia con un intenso allenamento fisico e ripetitivi movimenti di base. Nell'aikido invece si comincia subito a fare tecniche con un partner, le stesse che fa tutto il dojo o perlomeno qualcosa che si avvicini ad esse. Questo ha i suoi pro e i suoi contro ma a me personalemente è piaciuto molto di più questo approccio che gli altri.
Ti consiglio di provare ancora, imponiti di fare almeno un mese di allenamenti e vedrai... ;)
Cominciamo : Katatetori Ajanmi Iriminaghe' ..... :D
 
speed64 ha scritto:
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
La tecnica dell'Aikido secondo me può rappresentare una metafora di come bisogna rapportarsi psicologicamente e non solo con la Crisi in atto, con lo stile di vita a cui siamo abituati che può/deve mutare:

Nell'Aikido trova piena applicazione il tipico concetto orientale del principio di non resistenza nella sua più alta espressione, il quale esprime esattamente il concetto opposto del noto principio occidentale frangar, non flectar. È importante però evidenziare come il concetto di non resistenza non significhi restare imbelli nei confronti di un ipotetico avversario; significa invece che la scelta fondamentale e prioritaria fra tutte le opzioni possibili volte alla risoluzione di un conflitto, consiste innanzi tutto nella ricerca della massima conservazione della propria integrità fisica, la quale è possibile solamente quando ci si faccia scivolare di dosso il peso del conflitto senza subire le conseguenze che derivano dalla contrapposizione forza contro forza.

Cosa ne pensate?

Pratico aikido e ovviamente sono di parte, ma il principio di fondo è semplice quanto efficace. Quando sei sotto attacco il contrasto si risolve per forza di cose con la vittoria del più forte-grosso. Questo è il concetto classico del combattimento: il colpo lo paro e ne assorbo in toto l'energia, al massimo lo devio per colpire a mia volta utilizzando molta energia.
L'aikido invece il pugno non lo para ma lo fa proseguire utilizzando la sua energia per creare il disequilibrio nel quale intervenire e, con una minima immissione di energia, neutralizzare l'attacco.
E' una filosofia che nella vita quando rieso ad applicarla da grosse soddisfazioni e molti meno pensieri... ;)

Mi fa molto piacere che qualcuno abbia inteso la metafora... ...provai una lezione (con un mio amico 4° Dan) a Bologna... ...ma mi fecero fare tutto subito e non riuscii a fare nulla, un gran casino. Poi non ho mai più provato, ma so cos'è... ...poi quando ho saputo delle gesta del fondatore (schivava i proiettili :shock: ) mi ha molto incuriosito.

Sinceramente quella dei proiettili non l'ho mai sentita! :shock:
E' vero invece che non ha mai perso un incontro. In giappone, è uso che quando una persona è rinomata per la sua esperienza nelle arti marziali venga sfidata spesso da altri che mettono in discussione il suo valore. Ecco, nessuno è mai riuscito a batterlo ed anzi la quasi totalità di questi sono divenuti poi suoi discepoli.
L'aikido ha un approccio ai neofiti totalmente diverso. Ho praticato varie arti, e sempre si comincia con un intenso allenamento fisico e ripetitivi movimenti di base. Nell'aikido invece si comincia subito a fare tecniche con un partner, le stesse che fa tutto il dojo o perlomeno qualcosa che si avvicini ad esse. Questo ha i suoi pro e i suoi contro ma a me personalemente è piaciuto molto di più questo approccio che gli altri.
Ti consiglio di provare ancora, imponiti di fare almeno un mese di allenamenti e vedrai... ;)
Cominciamo : Katatetori Ajanmi Iriminaghe' ..... :D

eh eh, ma allora qualche termine lo sai! :D
 
le tecniche, la filosofia, l'utilità delle cosiddette arti marziali, vengono messe regolarmente in dubbio dai soliti personaggi che non hanno la minima idea di cose si tratta...
un poco come la volpe e l'uva...
non riesco a prenderla, non è buona
 
mattiapascal ha scritto:
le tecniche, la filosofia, l'utilità delle cosiddette arti marziali, vengono messe regolarmente in dubbio dai soliti personaggi che non hanno la minima idea di cose si tratta...
un poco come la volpe e l'uva...
non riesco a prenderla, non è buona

Purtroppo vero... e aggiungo, troppo spesso si vedono praticanti di arti marziali (spesso e volentieri gente che è o all'inizio o a metà "percorso") che criticano aspramente le altre arti.
Personalmente mi sono messo in prima persona e ne ho provate alcune, quando posso vado a stage di altre arti e cerco di prendere quanto più possibile. Come dice un simpaticissimo maestro di jujitsu umbro (mi ricordo che si chiama Livio ma non ricordo il cognome): io vi faccio vedere qualcosa, prendete quello che vi piace, buttate via il resto.
 
jaccos ha scritto:
Ogni arte ha i suoi punti deboli: il karate ha delle aperture molto ampie e soffre moltissimo le leve così come il kick boxing, il judo sulla distanza le prende, il kung fu è preparato su tutto ma non eccelle in niente, il jujitsu idem, il taekwondo è buono solo sulla distanza... si potrebbe andare avanti all'infinito, sta di fatto che la differenza più che l'arte marziale la fa il praticante col sudore della fronte...
IL Kung Fu?

Comunque sarei curioso di vedere un aikidoka difendersi dagli attacchi di un praticante di Muay Thai (ma anche thai boxe), da un praticante di Wing Chun (fatto bene) o da un pugile esperto... Potresti linkarmi qualche video che non sia aikido vs aikido?

Comunque sono d'accordissimo sul fatto che il praticante sia la cosa più importante,
Però l'Aikido, con la sua difesa del tipo "se il tizio mi fa questo io faccio quest'altro", non è il massimo da applicare per strada per difendersi.
Per non parlare poi del krav maga, che magari lo fai per 3 mesi, ti senti dio, poi incontri uno che ti minaccia con un coltello e invece di scappare reagisci e ti becchi una coltellata nello stomaco (ma questa è un'altra storia).
 
...al di là dei post specifici sulle arti marziali, che comunque sono interessanti, qualcuno ha colto il significato del mio thread?

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
eafkuor ha scritto:
jaccos ha scritto:
Ogni arte ha i suoi punti deboli: il karate ha delle aperture molto ampie e soffre moltissimo le leve così come il kick boxing, il judo sulla distanza le prende, il kung fu è preparato su tutto ma non eccelle in niente, il jujitsu idem, il taekwondo è buono solo sulla distanza... si potrebbe andare avanti all'infinito, sta di fatto che la differenza più che l'arte marziale la fa il praticante col sudore della fronte...
IL Kung Fu?

Comunque sarei curioso di vedere un aikidoka difendersi dagli attacchi di un praticante di Muay Thai (ma anche thai boxe), da un praticante di Wing Chun (fatto bene) o da un pugile esperto... Potresti linkarmi qualche video che non sia aikido vs aikido?

Comunque sono d'accordissimo sul fatto che il praticante sia la cosa più importante,
Però l'Aikido, con la sua difesa del tipo "se il tizio mi fa questo io faccio quest'altro", non è il massimo da applicare per strada per difendersi.
Per non parlare poi del krav maga, che magari lo fai per 3 mesi, ti senti dio, poi incontri uno che ti minaccia con un coltello e invece di scappare reagisci e ti becchi una coltellata nello stomaco (ma questa è un'altra storia).

Si vabbè, ho generalizzato sul kung fu, era per farmi capire... cmq ho praticato il tradizionale per qualche tempo ma non mi trovavo col maestro...

Il fatto è che non vedrai MAI un aikidoka degno di questo nome che si metta a fare a botte con un qualcuno così per sport, semplicemente non esiste. Ti riporto un aneddoto del mio vecchio maestro. Erano ad uno stage in germania ed un ubriaco stava provocando un allievo. Come spiegavo prima, gli allievi sotto un certo livello spesso tendono a pensare di essere più forti di quel che sono. Il mio maestro lo vede che comincia a prendere il profilo ecc, insomma, si stava preparando a reagire. Al che, il mio vecchio maestro prende l'ubriacone bracciocollo e gli offre una birra, al che il tizio si è sciolto e tranquillamente se n'è andato. La morale è che un bravo praticante di arti marziali fa sempre di tutto pur di non metterei in pratica le sue conoscenze.

Ad ogni modo, lo sai perchè non esistono incontri di aikido? Per il semplice motivo che si finirebbe inevitabilmente con minimo 40 giorni di ospedale per il perdente... le tecniche di aikido vengono applicate giustamente in maniera morbida quando si è in allenamento, ma dal vero sono devastanti.
Il fatto che poi per saperti difendere ti vogliano anni e anni di pratica in più rispetto ad altre arti, questo è un'altro discorso.

Con questo non dico che un aikidoka vincerebbe di sicuro sul praticante di muay thai, lungi da me. Il fatto è che questi confronti lasciano il tempo che trovano. Per il discorso che facevo sopra dei punti deboli delle arti marziali, allora vorrei vedere un kick boxer alle prese con un maestro di brazilian jujitsu... ;)
 
elancia75 ha scritto:
...al di là dei post specifici sulle arti marziali, che comunque sono interessanti, qualcuno ha colto il significato del mio thread?

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

Come ti dicevo prima, cerco di applicare ogni giorno nella mia vita questa filosofia.
Ad esempio, avevo un superiore al lavoro che faceva di tutto per rendermi la vita impossibile. La persona che sostituivo aveva chiesto il trasferimento e ci hanno invertito i ruoli, poverino non ne poteva più. Bhè, dopo qualche mese è stato trasferito lui.
Le sue provocazioni mi scivolavano addosso, semplicemente evitavo che impattassero, facevo in modo che ciò che di negativo lui volesse lanciarmi contro finisse per cadere da solo, salvo poi rigirargli contro le stesse cose nel momento giusto, nell'istante in cui lui si trovava in disequilibrio. Alla fine non rendeva più e l'hanno mandato altrove... :D
 
Nel tuo caso specifico, ok... ...io alludevo ad un approccio mentale più elastico e flessibile nei confronti della situazione economica e sociale che stiamo attraversando. Forse sarò io troppo "sensibile", mah...
 
jaccos ha scritto:
speed64 ha scritto:
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
jaccos ha scritto:
elancia75 ha scritto:
La tecnica dell'Aikido secondo me può rappresentare una metafora di come bisogna rapportarsi psicologicamente e non solo con la Crisi in atto, con lo stile di vita a cui siamo abituati che può/deve mutare:

Nell'Aikido trova piena applicazione il tipico concetto orientale del principio di non resistenza nella sua più alta espressione, il quale esprime esattamente il concetto opposto del noto principio occidentale frangar, non flectar. È importante però evidenziare come il concetto di non resistenza non significhi restare imbelli nei confronti di un ipotetico avversario; significa invece che la scelta fondamentale e prioritaria fra tutte le opzioni possibili volte alla risoluzione di un conflitto, consiste innanzi tutto nella ricerca della massima conservazione della propria integrità fisica, la quale è possibile solamente quando ci si faccia scivolare di dosso il peso del conflitto senza subire le conseguenze che derivano dalla contrapposizione forza contro forza.

Cosa ne pensate?

Pratico aikido e ovviamente sono di parte, ma il principio di fondo è semplice quanto efficace. Quando sei sotto attacco il contrasto si risolve per forza di cose con la vittoria del più forte-grosso. Questo è il concetto classico del combattimento: il colpo lo paro e ne assorbo in toto l'energia, al massimo lo devio per colpire a mia volta utilizzando molta energia.
L'aikido invece il pugno non lo para ma lo fa proseguire utilizzando la sua energia per creare il disequilibrio nel quale intervenire e, con una minima immissione di energia, neutralizzare l'attacco.
E' una filosofia che nella vita quando rieso ad applicarla da grosse soddisfazioni e molti meno pensieri... ;)

Mi fa molto piacere che qualcuno abbia inteso la metafora... ...provai una lezione (con un mio amico 4° Dan) a Bologna... ...ma mi fecero fare tutto subito e non riuscii a fare nulla, un gran casino. Poi non ho mai più provato, ma so cos'è... ...poi quando ho saputo delle gesta del fondatore (schivava i proiettili :shock: ) mi ha molto incuriosito.

Sinceramente quella dei proiettili non l'ho mai sentita! :shock:
E' vero invece che non ha mai perso un incontro. In giappone, è uso che quando una persona è rinomata per la sua esperienza nelle arti marziali venga sfidata spesso da altri che mettono in discussione il suo valore. Ecco, nessuno è mai riuscito a batterlo ed anzi la quasi totalità di questi sono divenuti poi suoi discepoli.
L'aikido ha un approccio ai neofiti totalmente diverso. Ho praticato varie arti, e sempre si comincia con un intenso allenamento fisico e ripetitivi movimenti di base. Nell'aikido invece si comincia subito a fare tecniche con un partner, le stesse che fa tutto il dojo o perlomeno qualcosa che si avvicini ad esse. Questo ha i suoi pro e i suoi contro ma a me personalemente è piaciuto molto di più questo approccio che gli altri.
Ti consiglio di provare ancora, imponiti di fare almeno un mese di allenamenti e vedrai... ;)
Cominciamo : Katatetori Ajanmi Iriminaghe' ..... :D

eh eh, ma allora qualche termine lo sai! :D
Cintura verde... :) Poi ho smesso,pero' ti posso dire che e' stata una bella esperienza... :)
 
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