Vi posso raccontare questa successa qualche mese fa ma che ho evitato di postare per non fomentare le solite diatribe ma visto il titolo della discussione lo faccio per dimostrare come una storia può essere tragica o serena a seconda degli eventi e di chi la racconta.
Ad un certo punto della giornata mi chiama mia moglie per chiedermi un consiglio da riportare al suo capo che poi a sua volta deve riportare a suo figlio.
Possessore di una MB classe A ha portato l'auto a fare il tagliando richiedendo l'auto sostitutiva essendo un rappresentante scegliendo per comodità un giorno dove il giro era concentrato nei clienti della Brianza ma evidentemente aveva omesso questo particolare alla concessionaria.
Infatti con suo stupore gli hanno affibiato una MG4 con batteria 64 kwh completamente carica ma insostituibile perchè era anche l'unica auto sostitutiva rimasta disponibile. Accettata la sfida questo, probabilmente abituato con il piede pesante e vedendo la reattività di un'auto elettrica, ha cominciato a sparare a destra e a sinistra tant'è che alle 13:00 si ritrovava con il 20% di batteria. La pensata era quella di andare a casa a caricare nel box con la shuko essendo ovviamente sprovvisto di Wallbox ma ha fatto i conti senza l'oste. A parte i tempi biblici per il suo scopo giornaliero, le shuko di ricarica hanno un prelevamento di soli 1,8 kwh per preservare l'utenza domestica essendo sprovviste di regolazione dinamica del carico, peccato però che pur essendo una casa indipendente il box è separato ed è servito da un contatore per servizi come luci giardino, scale, ecc. che però generalmente è di 1 solo kw, quindi dopo neanche 5 secondi è saltato tutto. = Panico. Se forse fosse stato informato l'avrebbe attaccata all'utenza domestica dato che i genitori erano entrambi al lavoro e 1,8 kw sarebbero stati disponibili ma, altra sfiga, abitando al piano superiore avrebbe dovuto procurarsi una bella prolunga o scroccare la corrente ai nonni che abitano sotto ma, doppia sfiga, erano via per una settimana di vacanza e le chiavi per eventuali emergenze le aveva il padre che in quel momento si trovava a Bologna, il capo di mia moglie, da dei clienti. In preda al panico ha cominciato a cercare delle colonnine sul navigatore ed ad andarci ma, terza sfiga, è capitato in tutte quelle che serve almeno una applicazione o un tessera per ricaricare e si è incasinato tra le varie registrazioni, intanto la batteria era scesa al 14%.
Ed ecco il giro di chiamate per sapere, da Brugherio dove abitano ma chissà come mai finito a Carugate al supercharger Tesla, dove ma soprattutto come era possibile ricaricare l'auto.
Vista la situazione gli ho consigliato la via più veloce, vista la percentuale di carica rimasta, e la soluzione più semplice anche se un pò dispendiosa. Da Carugate gli ho fatto prendere la tangenziale Est direzione Lecco, poi alla bariera di Agrate prendera la A4 dove dopo neanche 1 km uscire al casello di Agrate e andare al Leroy Merlin distante 500 metri sotto il comune di Caponago dove ci sono 3 colonnine Eviwa da 300 kw che ero sicuro che funzionano direttamente con la carta di credito. Beh il conto non è stato dei più economici, 0.94 euro la kwh senza App, abbonamenti o schede della casa madre ma nel giro di poco tempo a ricaricato al 100% permettendogli di finire il suo giro premendo questa volta un po’ meno sul pedale dell’acceleratore.
Considerazioni, adesso capisco tutto ma un minimo di informazione base ci doveva essere e poi cosa ci voleva lasciargli una tessera della casa o di abbonamento per la ricarica dove si sarebbe potuto rifornire ovunque poi da addebitagli in fattura nel costo del tagliando.
Ecco questa storia raccontata in stile Talk Show avrebbe generato le stesse considrazioni di chi, ignorante nel senso di ignorare, avrà visto quel programma concludendo nel perfetto stile del senso comune che l'auto elettrica è una emerita ciofegata, quando con un minimo di informazione e di supporto non avrebbe avuto nessun minimo problema.