<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> A proposito di precariato. | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

A proposito di precariato.

elancia75 ha scritto:
keko01 ha scritto:
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

non criicate la legge Biagi, è innovazione liberistica allo stato puro e si sa, il mercato da solo aggiusta ogni problema

Semmai se ne critica l'applicazione.
E' una legge che va integrata a alla grande, secondo il mio modesto parere.

Da quanto ho sentito la legge Biagi prevedeva tutto cio' e anche qualcosa in piu,ma poi si sa come vanno ste cose qui...si prende cio che fa comodo e il resto si fa sparire.
 
RobyTs67 ha scritto:
elancia75 ha scritto:
keko01 ha scritto:
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

non criicate la legge Biagi, è innovazione liberistica allo stato puro e si sa, il mercato da solo aggiusta ogni problema

Semmai se ne critica l'applicazione.
E' una legge che va integrata a alla grande, secondo il mio modesto parere.

Da quanto ho sentito la legge Biagi prevedeva tutto cio' e anche qualcosa in piu,ma poi si sa come vanno ste cose qui...si prende cio che fa comodo e il resto si fa sparire.

sei troppo poco fiducioso nelle capacità di autoregolamentazione del mercato!
 
birillo21 ha scritto:
Le tasse le pagano SOPRATTUTTO solo coloro che sono LAVORATORI DIPENDENTI o PENSIONATI, cioè persone con ritenuta (tassate) alla fonte.

Se le tasse le pagassero un po' tutti non avremmo 1700MILIARDI di debito e gente che da 6MESI di stipendio in tasse.

ECCO COME MAI.

Di nuovo, quanto affermi non corrisponde alla realta'.
Come piu' volte sottolineato e dimostrato su questo stesso forum.
 
alfistaConvinto ha scritto:
99octane ha scritto:
birillo21 ha scritto:
Quando ho detto POSTO FISSO, ho inteso dire POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO.

Ripeto quanto sopra.

Abbiamo oltre MILLESETTECENTO miliardi di EURO di DEBITO pubblico.

Gia'. Chiediti come mai.
octane in italia il precariato, abolizione del posto fisso,la mobilità del lavoro chiamala come vuoi ha fatto affondare l'economia generale del paese i fatti parlano!

I fatti parlano: 50 anni di garantismo assoluto per una minoranza ridotta dei lavoratori mantenuta dagli altri hanno affossato l'economia rendendoci non competitivi con il resto del mondo che intanto andava avanti.
Questi sono FATTI.

è una questione mtematica dall'anno della legge biagi ogni nuova generazione è stata sempre + povera delle precedenti! ha speso sempre di meno e a effetto domino dopo 6-7 generazioni precarie l'economia ne ha risentito!|
esempio scemo le auto!

Si', e dall'anno della cometa nascono piu' vitelli a due teste... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Se i giovani di oggi sono piu' poveri non e' certo colpa di un sistema che almeno s'e' messo a creare posti di lavoro, per quanto provvisori, ma che almeno sono qualcosa, dove prima non c'era NIENTE.
Il problema dell'Italia non e' certo nella mancanza di posti fissi... anzi, il miglioramento della mobilita' del lavoro, per quanto ridicolo, ha dato quel minimo di ossigeno all'economia che ha impedito al sistema di collassare.
Il problema e' un sistema di FORMAZIONE dei nuovi lavoratori che impiega IL DOPPIO del resto d'Europa a formare un giovane, formandolo MALE.
I giovani italiani partono in ritardo in un sistema che e' scollato dalla realta' lavorativa, che funziona a rilento, che fa uscire TARDI i giovani sul mercato del lavoro che a sua volta non offre spazi per qualcuno che inizia tardi e male.
E finche' invece di riformare il mercato del lavoro garantendo maggiore flessibilita' e il sistema istruzione garantendo una preparazione piu' rapida e attinente alla realta', le cose continueranno a peggiorare.
 
jaccos ha scritto:
Quoto.
Non mischiamo le mele con le pere. Un contratto A TEMPO DETERMINATO non è assimilabile ad un LIBERO PROFESSIONISTA.
Il libero professionista si gestisce in tutto e per tutto, nel bene e nel male ha meno tutele ma sono compensate da altri aspetti. Un impiegato a tempo determinato prende IL PEGGIO del lavorare come dipendente a ci aggiunge la mancanza di tutela del libero professionista.
Ciò non significa che sia un male, se gestito in maniera onesta e trasparente. Il problema è proprio questo, in italia la flessibilità è la scusa per calpestare i diritti dei lavoratori. Ma avete presente cosa dovrebbe essere un contratto a progetto e come viene in realtà usato e con che difusione ciò accade? O magari spiegatemi a che serve un contratto di apprendistato di 4-5 anni...
D'accordo il sapersi vendere, ma l'onestà innanzi tutto non deve mancare.

Dipende tutto da cosa offri e come lo offri.
Certo, bisogna sbattersi, bisogna tenersi aggiornati, c'e' competizione e non c'e' la pappa pronta.
Comunque, alla fine, e' tutto un pour parler.
La realta' e' che il "posto fisso" e' finito e non tornera'.
Per questo, come ho gia' detto, e' nel nostro pieno interesse adattarci alla nuova situazione e trarne il meglio.
Anche il contratto a tempo determinato di oggi non e' affatto il "posto fisso" dei nostalgici, che vorrebbero lavorare dall'assunzione alla pensione sempre li'...
E gia' questo la dice lunga sull'ambizione al miglioramento che ci mette chi ragiona a questa maniera, e non c'e' da stupirsi se, in un mondo in cui la competitivita' aumenta ogni giorno di piu', non hanno prospettive rosee.
Sono certamente daccordo sul fatto che serva una regolamentazione, nel senso che, appunto, la competitivita' sta aumentando a proporzioni tali che rischiano di diventare incompatibili con le esigenze famigliari e di vita privata dei singoli (vedi il sistema giapponese), ma questo non si ottiene necessariamente ne' con la mobilita', ne' col "posto fisso", ma con un corretto atteggiamento lavorativo e con un sistema equo di produzione che non veda una larga maggioranza lavorare futilmente per mantenere una ristretta oligarchia e i suoi parassiti.
 
keko01 ha scritto:
RobyTs67 ha scritto:
elancia75 ha scritto:
keko01 ha scritto:
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

non criicate la legge Biagi, è innovazione liberistica allo stato puro e si sa, il mercato da solo aggiusta ogni problema

Semmai se ne critica l'applicazione.
E' una legge che va integrata a alla grande, secondo il mio modesto parere.

Da quanto ho sentito la legge Biagi prevedeva tutto cio' e anche qualcosa in piu,ma poi si sa come vanno ste cose qui...si prende cio che fa comodo e il resto si fa sparire.

sei troppo poco fiducioso nelle capacità di autoregolamentazione del mercato!

Verissimo, nel senso che qualsiasi sistema ha bisogno di strutture di controllo che verifichino che tutto si svolga in modo equo.
Ma "verificare" non significa "gestire e tenere il controllo".
In Italia c'e' una governance di categoria comunista (non nel senso berlusconiano dei comiunisti in agguato, ma semplicemente di tipo di struttura) che impedisce lo sviluppo e l'equita' nella gestione dei rapporti lavorativi.
Non solo in termini di equita' datore-lavoratore, ma anche in termini di equita' tra le varie categorie di lavoratori, dove pochissimi sono ultratutelati a scapito di tutti gli altri.
Dunque, se certamente e' vero che il sistema non si "autoregola", e' anche vero che l'estremo opposto, il voler gestire tutto in ogni dettaglio, porta a quell'illusione di controllo per cui poi, di fatto, a fronte di infinite garanzie teoriche non c'e' alcuna garanzia reale. Come accade oggi.
 
99octane ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
99octane ha scritto:
birillo21 ha scritto:
Quando ho detto POSTO FISSO, ho inteso dire POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO.

Ripeto quanto sopra.

Abbiamo oltre MILLESETTECENTO miliardi di EURO di DEBITO pubblico.

Gia'. Chiediti come mai.
octane in italia il precariato, abolizione del posto fisso,la mobilità del lavoro chiamala come vuoi ha fatto affondare l'economia generale del paese i fatti parlano!

I fatti parlano: 50 anni di garantismo assoluto per una minoranza ridotta dei lavoratori mantenuta dagli altri hanno affossato l'economia rendendoci non competitivi con il resto del mondo che intanto andava avanti.
Questi sono FATTI.

è una questione mtematica dall'anno della legge biagi ogni nuova generazione è stata sempre + povera delle precedenti! ha speso sempre di meno e a effetto domino dopo 6-7 generazioni precarie l'economia ne ha risentito!|
esempio scemo le auto!

Si', e dall'anno della cometa nascono piu' vitelli a due teste... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Se i giovani di oggi sono piu' poveri non e' certo colpa di un sistema che almeno s'e' messo a creare posti di lavoro, per quanto provvisori, ma che almeno sono qualcosa, dove prima non c'era NIENTE.
Il problema dell'Italia non e' certo nella mancanza di posti fissi... anzi, il miglioramento della mobilita' del lavoro, per quanto ridicolo, ha dato quel minimo di ossigeno all'economia che ha impedito al sistema di collassare.
Il problema e' un sistema di FORMAZIONE dei nuovi lavoratori che impiega IL DOPPIO del resto d'Europa a formare un giovane, formandolo MALE.
I giovani italiani partono in ritardo in un sistema che e' scollato dalla realta' lavorativa, che funziona a rilento, che fa uscire TARDI i giovani sul mercato del lavoro che a sua volta non offre spazi per qualcuno che inizia tardi e male.
E finche' invece di riformare il mercato del lavoro garantendo maggiore flessibilita' e il sistema istruzione garantendo una preparazione piu' rapida e attinente alla realta', le cose continueranno a peggiorare.

Giusto, in teoria.

Purtroppo il mercato del lavoro è viziato da dei veri e propri cancri che non lo rendono più tale, se fosse realmente un mercato la flessibilità sarebbe innanzitutto contrattualizzata, poi sarebbe remunerata ed infine indennizzata e permetterebbe a tanti cialtroni come me di lasciare un contratto a tempo indeterminato per mettersi in gioco, insomma per tirare fuori gli attributi che molti hanno, forse molti più di quanto pensi.
Senza questo c'è la fame.

i cancri sono:

- CLIENTELISMO =&gt mancanza concorsi e libero mercato;
- NEPOTISMO =&gt mancanza meritocrazia;
- LOBBISMO =&gt impossibilità accesso carriere;
- SFRUTTAMENTO =&gt dequalificazione professionale ed umana;
- PRESSIONE FISCALE =&gt scoraggiamento ad iniziare onestamente attività in proprio.

Questo è il mio punto di vista, che non è certo quello di uno appagato dalla propria relativa sicurezza.
 
Aggiungo: che si liberi il mercato da quella pletora di raccomandati cialtroni figli di papà che lo occupano sfruttando gli altri, che vadano a casa se sono incapaci, che si facciano concorsi e che queste caste comincino a mettere a contratto i fantasmi che li arricchiscono seppelliti nelle loro aziende o studi, poi vediamo chi e come troverà spazio nel mercato.
 
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