EDITO DA KEY-ONE E NON DA MAILLAUX ,RIMASTA ERRONEAMENTE IN MEMORIA:
marimasse ha scritto:
key-one ha scritto:
...quando qualcuno ti rifila qualche cosa che non vale nulla o che vale molto meno di quanto viene fatta pagare...
Ho l'impressione che quanto sopra non sia
"oltre" il libero mercato e il meccanismo della domanda/offerta ma
parte integrante di essi (per lo meno nel modo in cui oggi essi sembrano essere intesi).
Quali e quante sarebbero, a tuo parere, le
"cose" che oggi
non valgono molto meno di quanto vengono fatte pagare? Forse telefonia, servizi in genere, carburanti, automobili, ricambi, elettronica di consumo, cure dentistiche, soggiorni balneari, frutta e verdura, scarpe, vestiario...?
Caro Marimasse non farmi dire una cosa che ho sulla punta della lingua ,ma che è molto abusata e non del tutto elegante ,trattando poi questo post del conto di un ristorante :shock:, cioè che qui................................................................................
è tutto un gran magna magna :!:

Scherzi a parte,..."telefonia,servizi in genere,carburanti,automobili,ricambi,elettronica di consumo,cure dentistiche,soggiorni balneari,frutta e verdura,scarpe,vestiario."...(sembra quasi un elenco pronto per come dovrebbe essere l'Istat o per un trattatello sociologico del Censis) :shock:,hanno prezzi che quasi sempre fanno pensare al secondo mestiere più antico del mondo,vale a dire quello del pataccaro o truffatore che dir si voglia :evil:.
Entriamo qui però nei meandri della dinamica prezzi/salari per dipanar la quale non basterebbero neppure Tremonti e Bersani,messi insieme a seconda del colore preferito :XD:.
Se mi ricordo bene quanto studiato ormai qualche anno fa, i prezzi sono correlati appunto da una parte al valore della moneta rispetto alle valute concorrenti e dall'altra al livello salariale e inoltre sono continuamente alimentati da una certa inflazione che non può mai essere 0.
Certamente oggi nelle società opulente come malgrado tutto continua ad essere anche quella italiana ,-basta guardare giustappunto il pienone dei viaggi-vacanze e simili pure di quest'estate 8)-, vi è la tendenza ,in nome di una presunta esclusività o ancora più dubbia appartenenza all'elite , di far pagare alcuni prodotti ,fabbricati in serie e quindi necessariamente in migliaia o milioni di esemplari o servizi di cui "godono" sempre milioni di persone, come se fossero destinati ad un circolo di "happy few" o ad aristocratici privilegiati:,Vale a dire -e qui torniamo al nocciolo- molto di più del loro oggettivo valore industriale. Potenza della pubblicità ,più o meno occulta, che vende non prodotti reali ,ma presunti ,fantastici -nel senso di fantasticati - mirabolanti -nel senso spesso di deliranti- "stili di vita".A volte dietro tutto questo ambaradan c'è un prodotto valido anche se sovraprezzato,a volte no.E a quest'ultima categoria mi sembra ,da quanto scritto, appartenere il caso in questione.Saluti