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50 anni Autodelta (Reparto corse Alfa Romeo); tanti auguri e....arrivederci a presto?!

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Autodelta

Autodelta
Stato Italia
Tipo Società per azioni
Fondazione 1963 a Provincia di Udine
Sede principale Settimo Milanese
Persone chiave Carlo Chiti Lodovico Chizzola

Settore Industria metalmeccanica

Prodotti Autoveicoli

L'Autodelta, o Auto Delta, era una casa automobilistica italiana, attiva dal 1963 al 1966, in seguito divenuta denominazione distintiva per il reparto corse dell'Alfa Romeo.

Il contesto
Dopo il ritiro dalle competizioni, avvenuto nel 1951, la direzione Alfa Romeo era piuttosto contraria ad impegnarsi ufficialmente nelle gare per derivate di serie che, nei primi anni sessanta, riscuotevano un grande successo di pubblico e, inoltre, vedevano spesso come protagoniste le "Giulietta" preparate da officine esterne.

Per superare il veto della direzione, il reparto esperienze dell'Alfa cercò di coinvolgere aziende esterne, come la Zagato e la Abarth, allo scopo di sviluppare il "progetto 105.11", un'automobile da competizione su base "Giulia" da impegnare nelle competizioni.

Per varie ragioni ed imprevisti, tali tentativi non ebbero esito ed un paio di ex tecnici Alfa Romeo, gli ingegneri Carlo Chiti e Lodovico Chizzola, decisero di creare una struttura autonoma adatta a portare a termine il "progetto 105.11", supportati dal consenso ufficioso dell'azienda milanese.

L'Auto Delta [modifica]
Fondata dai soci paritari Chiti e Chizzola, con atto notarile del 4 marzo 1963, l'Auto Delta si insediò, il successivo 15 marzo, nei locali annessi alla concessionaria Innocenti di proprietà dell'ing. Chizzola, in via Galileo Galilei 9/3 a Tavagnacco. Tale dislocazione era stata scelta allo scopo di poter lavorare con la massima segretezza e senza dare adito a coinvolgimenti ufficiali.
In quella prima fase sperimentale, l'Auto Delta aveva il compito di assemblare e modificare le varie componenti fornite da molte aziende italiane ed estere, a cominciare dalle meccaniche Alfa Romeo, per finire alle carrozzerie della Zagato, passando per una miriade di altre forniture, comprese le parti in electron realizzate dalla Gilera. La prima "Giulia TZ" venne approntata nel maggio 1963.
Nella seconda metà del 1964, l'ing. Chiti studia la trasformazione della "Giulia GT" per le competizioni, realizzando il modello "GTA", la cui costruzione in piccola serie verrà affidata all'Auto Delta.
Il 5 ottobre 1964, l'Alfa Romeo e l'Auto Delta siglarono una convenzione che allargava il campo d'azione dell'azienda friulana, la quale veniva autorizzata alla realizzazione di prototipi, all'elaborazione delle meccaniche ed alla partecipazione diretta nelle gare. In sostanza, l'Alfa Romeo si preparava a riconoscere ufficialmente l'Auto Delta per farla divenire il proprio reparto corse.

L'Autodelta
La "Giulia TZ2" del 1965, una delle più celebri realizzazioni della AutodeltaIl 30 novembre 1964, l'Auto Delta viene trasformata in "Autodelta SpA" con sede legale ed operativa a Feletto Umberto, ma con uffici amministrativi e commerciali in via Enrico Fermi 3/5 a Settimo Milanese.
Nella nuova sede lombarda venne trasferito, nel 1965, anche il reparto ricerca e sperimentazione che si occupò del progetto e dello sviluppo della "Giulia TZ2", sotto la stretta direzione dell'ing. Chiti.
L'ing. Chizzola scelse di non trasferirsi in Lombardia, anche se l'attività produttiva a Feletto Umberto continuava a diminuire in favore della nuova sede milanese. In verità, la ragion d'essere di una sede tanto lontana da Milano era venuta meno con la decisione dell'Alfa Romeo di riaprire un proprio reparto per le competizioni.
Nel 1966 l'Autodelta venne messa in liquidazione e la sua struttura diede vita al nuovo Reparto Corse Alfa Romeo, le cui realizzazioni verranno, a volte, simbolicamente contraddistinte dal marchio "Autodelta" o "Delta".
 
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Reparto Corse Alfa Romeo

Il Reparto Corse Alfa Romeo è stata una sezione dell'Alfa Romeo che si occupava della progettazione, realizzazione e manutenzione delle vetture da competizione della casa di Arese.

La sua storia iniziò nel 1938 col nome Alfa Corse, poi mutato in Autodelta. Attualmente questo distaccamento non è attivo, in quanto nessuna vettura del biscione è impegnata in alcun campionato.

Durante la sua storia pluriennale, ha riscosso successi e vittorie, praticamente in tutte le categorie sportiva automobilistiche, spaziando dal Campionato del Mondo di Formula 1 fino ai rally.

Un'altra delle sue peculiarità è quella di aver dato i natali alla Scuderia Ferrari, fondata da Enzo Ferrari utilizzando le Alfa Romeo da competizione che gli erano state affidate in qualità di direttore del team, le quali proseguirono la loro tradizione vincente con piloti del calibro di Tazio Nuvolari, divenendo famose come "Le Alfa della Scuderia Ferrari".

Storia [modifica]La sua fondazione risale al 1938, in un periodo di crisi economica della casa, l'Alfa Romeo decise di riprendere ufficialmente l'impegno nelle competizioni, affidando alla Scuderia Ferrari, la gestione dei suoi bolidi.

Gli accordi tra Enzo Ferrari e il produttore milanese, risalgono agli anni '20, quando l'imprenditore emiliano era impiegato come corridore. Tuttavia il Drake, non ottenne risultati particolarmente esaltanti in questo ruolo, eccezion fatta per alcune vittorie. A tal punto decise di riciclarsi nell'ambiente, con l'intento di dar vita a una nuova casa automobilistica.

Nonostante ciò, dovette accontentarsi di creare una scuderia, che gestiva mezzi di altre ditte, poiché in quel momento non disponeva delle finanze e delle conoscenze per poter creare una nuova casa. Egli allora fondò quella che veniva chiamata S.A. Scuderia Ferrari.

Nel 1929 questa squadra fece il suo esordio nelle competizioni, e subito iniziò a correre utilizzando delle vetture che gli vennero affidate dall'Alfa Romeo, la quale per via della crisi finanziaria, pensò bene di non scendere direttamente in campo, bensì realizzare le automobili e farle gestire a terzi.

In modo particolare dal 1932, quando l'I.R.I. acquistò l'Alfa, e puntò più sulla produzione di serie che nelle corse, affidando la completa gestione sportiva alla Scuderia Ferrari.

Immediatamente, la Scuderia si distinse per i suoi successi in tutto il Mondo, e con piloti di grosso spessore. Vista l'esperienza acquisita da Ferrari, e i pregevoli risultati ottenuti, la casa del Portello, pensò che era giunto il momento di riprendere in prima persona il suo impegno.
Ecco che nel '38, Enzo Ferrari viene assunto come direttore dell'Alfa Corse, la nuova società specializzata nelle competizioni. Tuttavia, nonostante gli ottimi risultati, delle differenze di vedute tra il grande vecchio e il biscione, causarono la separazione tra i due nel 1939. Ferrari fondò una nuova società, la Auto Avio Costruzioni, la cui naturale evoluzione sarà la casa automobilistica voluta dal Drake, e l'Alfa continuò per la sua strada, col nuovo reparto corse.

Negli anni sessanta l'Alfa Corse, venne ribattezzata Autodelta. In realtà l'Autodelta era una scuderia privata, fondata dall'Ing.Carlo Chiti, che elaborava modelli Alfa Romeo per partecipare alle gare. Anche in questo caso, i risultati ottenuti erano talmente buoni, che i vertici dell'Alfa decisero di affidare le loro macchine da gara a un'altra azienda. Così nel 1963 l'Autodelta divenne il nuovo reparto corse, ma nel 1966 la società venne sciolta e si tornò alla vecchia Alfa Corse. Tuttavia la casa mantenne e mantiene ancora oggi, questa denominazione, usata praticamente solo per modelli stradali estremi, o modelli da corsa.
Nei primi anni 2000, col nome team Autodelta, venne realizzata una scuderia ufficiale, destinata alle gare turismo delle berline medie della casa. In realtà, essa altro non è che l'Alfa Corse moderna, che un'altra volta è stata affidata a un team esterno, il cosiddetto Team N-Technology.
 
È la prima vettura da competizione realizzata dall'Autodelta: il suo logo, il celebre 'triangolino blu', viene applicato per la prima volta sulle fiancate di questa compatta gran turismo aerodinamica disegnata da Zagato, realizzata
su motore e meccanica della 'Giulia' e dotata di un esclusivo telaio tubolare, da qui l'acronimo 'Tubolare Zagato'. La 'TZ' si dimostra subito vincente, grazie anche alle ottime doti del modello d'origine: nel 1963, all'esordio, vince
la 'Coppa FISA' a Monza e, la stagione successiva, si aggiudica le vittorie assolute alla 'Coupe des Alpes' (Rolland-Augias) e al Tour de Corse', oltre a numerosi successi di classe in tutte le maggiori competizioni internazionali, Le Mans e Targa Florio incluse.

http://www.fiatspace.com

Attached files /attachments/1539582=22334-Giulia.jpg
 
http://www.omnicorse.it/magazine/25372/il-presidente-aci-sticchi-damiani-vorrebbe-rivedere-l-alfa-romeo-nelle-corse

Angelo Sticchi Damiani non ha dubbi: l'Italia avrebbe bisogno di un costruttore che la rappresenti nel mondo dei rally. Questo è un tema che da qualche tempo sembra stare particolarmente a cuore al presidente dell'ACI e ieri ne ha parlato nuovamente in occasione della premiazione dei campioni di Basilicata, Molise e Puglia.

E il marchio giusto secondo lui sembra poter essere quello dell'Alfa Romeo. Del resto, parliamo di una casa che ha scritto pagine importantissime della storia dell'automobilismo sportivo, che purtroppo però è sparita dalla scena dopo il suo disimpegno dal Mondiale Turismo, arrivato al termine dell'era vincente della 156.

Stando a quanto ha riferito in un'intervista rilasciata al blog motor-chicche, Sticchi Damiani sembra pronto ad andare in pressing su Sergio Marchionne per convincerlo a riportare la Casa del Biscione sulla scena del motorsport. :DSe poi la scelta dovesse ricardere sui rally, allora tanto meglio, :shock: ma secondo lui in questo momento l'Italia ha bisogno di ritrovare il suo vecchio "cuore sportivo".

"Sì, lo farò. Peraltro fra qualche giorno ho un appuntamento a Torino dove avrò un incontro ad altissimo livello su questo tema: il ritorno nello sport del costruttore nazionale. Intanto, la 4C è bellissima ed è sicuramente una macchina che, come impostazione, può essere soprattutto per la pista molto interessante. Ma chissà che - il mio vecchio cuore da rallysta va naturalmente oltre - non possa essere interessante anche come piccola macchina da rally, di cui abbiamo proprio bisogno in Italia" ha detto.
 
Ho modificato il titolo del Thread a seguito della news di pochi minuti fa.
Un articolo del genere con tanto di dichiarazioni di un esponente importante del mondo auto , non è mai casuale!
:D

Credo sia il caso di aprire un eventuale topic a parte.
 
Nardo-Leo ha scritto:
Certo che Alfa Romeo non viene associata particolarmente al rally.

Effettivamente non so quanto possa c entrare con i rally. Li ci preferirei lancia o abarth.
Per alfa vedrei molto meglio la pista; wtcc o Indycar. Nelle 24 ore ci vedrei bene Maserati o Ferrari. Certo una Alfa non sfigurerebbe.
 
365milaelastoriacontinua ha scritto:
È la prima vettura da competizione realizzata dall'Autodelta: il suo logo, il celebre 'triangolino blu', viene applicato per la prima volta sulle fiancate di questa compatta gran turismo aerodinamica disegnata da Zagato, realizzata
su motore e meccanica della 'Giulia' e dotata di un esclusivo telaio tubolare, da qui l'acronimo 'Tubolare Zagato'. La 'TZ' si dimostra subito vincente, grazie anche alle ottime doti del modello d'origine: nel 1963, all'esordio, vince
la 'Coppa FISA' a Monza e, la stagione successiva, si aggiudica le vittorie assolute alla 'Coupe des Alpes' (Rolland-Augias) e al Tour de Corse', oltre a numerosi successi di classe in tutte le maggiori competizioni internazionali, Le Mans e Targa Florio incluse.

Ho provato a modificare ma quando si modifica spariscono le foto. Puoi eventualmente rimettere la foto ma non il link, troppo lungo.
 
Indubbiamente Sticchi Damiani ha ragione. La 4C può essere una buona base per tornare alle corse, almeno con un monomarca.
Vedremo cosa gli risponderà l'AD Marchionne.
 
Nel 1967 l'Alfa Romeo decide di compiere il grande salto nella categoria 'prototipi', all'epoca il maggior palcoscenico internazionale delle competizioni automobilistiche. La '33/2 litri' esordisce a Fléron, in Belgio, e vince con Teodoro Zeccoli, il pilota-collaudatore della Casa: ci sono le basi per una nuova stagione di successi. L'anno successivo le prototipo dell'Autodelta si aggiudicano la vittoria di categoria alla 24 ore di Daytona (Vaccarella-Schutz), alla 1000 km del Nuerburgring (Galli-Giunti), alla 500 km di Imola (Vaccarella-Zeccoli) e alla 24 ore di Le Mans (Giunti-Galli): la '33' col suo motore 'V8' domina la classe due litri e la sua linea filante, con le due coppie di proiettori sovrapposti sul frontale, diventa un classico delle vetture da corsa della seconda metà degli anni Sessanta. Nelle stagioni successive l'otto cilindri a 'V' viene sviluppato fino a tre litri e cambia la struttura del telaio. Nel frattempo la '33/3' conquista un successo di grande prestigio: la Targa Florio del 1971 (Vaccarella-Hezemans).

www.fiatspace.com

Attached files /attachments/1541672=22431-1968-alfa-romeo-t332-daytona-02[1].jpg
 
pilota54 ha scritto:
365milaelastoriacontinua ha scritto:
È la prima vettura da competizione realizzata dall'Autodelta: il suo logo, il celebre 'triangolino blu', viene applicato per la prima volta sulle fiancate di questa compatta gran turismo aerodinamica disegnata da Zagato, realizzata
su motore e meccanica della 'Giulia' e dotata di un esclusivo telaio tubolare, da qui l'acronimo 'Tubolare Zagato'. La 'TZ' si dimostra subito vincente, grazie anche alle ottime doti del modello d'origine: nel 1963, all'esordio, vince
la 'Coppa FISA' a Monza e, la stagione successiva, si aggiudica le vittorie assolute alla 'Coupe des Alpes' (Rolland-Augias) e al Tour de Corse', oltre a numerosi successi di classe in tutte le maggiori competizioni internazionali, Le Mans e Targa Florio incluse.......

Ho provato a modificare ma quando si modifica spariscono le foto. Puoi eventualmente rimettere la foto ma non il link, troppo lungo.

Fatto .Adesso prova tu a cancellare il link rimasto nella tua risposta.
Forse funziona :?
 
tratto da wikipedia

I rally
Un?Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1960 alla rievocazione storica dell?Horneland Rally nel 2006L'Alfa Romeo ha partecipato anche a competizioni rallystische a partire dagli anni cinquanta. La maggior parte delle Alfa Romeo impiegate nei rally impiegate da team privati, poiché la ?casa automobilistica del biscione? ha sempre preferito competizioni di regolarità. Alcune vittorie e prestazioni di rilievo sono state però ottenute sotto la direzione della casa madre.

La prima vittoria è stata molto prestigiosa perché realizzata nell'ambito del Rally dei mille laghi, in Finlandia, nel 1958 con un modello che ha dato molto alla casa, ossia la Giulietta, per l'occasione in allestimento TI (Turismo Internazionale).

Negli anni settanta l'Autodelta mise in campo l'Alfetta GT e l'Alfetta GTV, omologate per il Gruppo 2 ed allestite dell'Autodelta. Inizialmente i modelli montavano un motore aspirato che derivava da quello della GTA. Queste vetture ottennero diversi piazzamenti e vittorie parziali, finché non si aggiudicarono la vittoria del campionato del mondo nella propria categoria nel 1975, vincendo all'Elba, in Costa Brava ed in Corsica.

Agli inizi degli anni ottanta l'Alfetta GTV venne omologata per il gruppo 4, con la denominazione ?Turbodelta?, poiché fu raggiunto un numero sufficiente di esemplari di serie costruiti. La versione da competizione ottenne discreti risultati, senza però riuscire ad essere competitiva come i modelli precedenti, e concluse la carriera con la vittoria al Rally del Danubio.

Nel 1986 la GTV venne rimpiazzata dal modello GTV6, omologato per il gruppo A. Era una delle macchine più veloci del gruppo[6]. La FIA la spostò però nel gruppo B alla fine del 1986, e quindi dovette far i conti con le ben più prestanti vetture di questa categoria che, dotate di potenze esorbitanti e trazione integrale, misero in ombra il modello dell'Alfa Romeo. Nonostante tutto, la ?casa del biscione? riuscì ad ottenere il terzo posto al rally di Corsica dello stesso anno.

Per quanto riguarda i rally, il capitolo si chiuse con la fine degli anni ottanta, con la vittoria del Giro d'Italia automobilistico del 1988, grazie all'Alfa 75 Evoluzione IMSA, condotta da diversi piloti di grande fama, tra cui il campione del Mondo di Formula 1 Mario Andretti, e gli allora piloti di Formula 1 Riccardo Patrese, Alessandro Nannini, Nicola Larini, Jacques Laffite e Paolo Barilla, così come il pilota rallystico Dario Cerrato.

http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_(automobilismo)#I_rally
 
vecchioAlfista ha scritto:
tratto da wikipedia

I rally
Un?Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1960 alla rievocazione storica dell?Horneland Rally nel 2006L'Alfa Romeo ha partecipato anche a competizioni rallystische a partire dagli anni cinquanta. La maggior parte delle Alfa Romeo impiegate nei rally impiegate da team privati, poiché la ?casa automobilistica del biscione? ha sempre preferito competizioni di regolarità. Alcune vittorie e prestazioni di rilievo sono state però ottenute sotto la direzione della casa madre.

La prima vittoria è stata molto prestigiosa perché realizzata nell'ambito del Rally dei mille laghi, in Finlandia, nel 1958 con un modello che ha dato molto alla casa, ossia la Giulietta, per l'occasione in allestimento TI (Turismo Internazionale).

Negli anni settanta l'Autodelta mise in campo l'Alfetta GT e l'Alfetta GTV, omologate per il Gruppo 2 ed allestite dell'Autodelta. Inizialmente i modelli montavano un motore aspirato che derivava da quello della GTA. Queste vetture ottennero diversi piazzamenti e vittorie parziali, finché non si aggiudicarono la vittoria del campionato del mondo nella propria categoria nel 1975, vincendo all'Elba, in Costa Brava ed in Corsica.

Agli inizi degli anni ottanta l'Alfetta GTV venne omologata per il gruppo 4, con la denominazione ?Turbodelta?, poiché fu raggiunto un numero sufficiente di esemplari di serie costruiti. La versione da competizione ottenne discreti risultati, senza però riuscire ad essere competitiva come i modelli precedenti, e concluse la carriera con la vittoria al Rally del Danubio.

Nel 1986 la GTV venne rimpiazzata dal modello GTV6, omologato per il gruppo A. Era una delle macchine più veloci del gruppo[6]. La FIA la spostò però nel gruppo B alla fine del 1986, e quindi dovette far i conti con le ben più prestanti vetture di questa categoria che, dotate di potenze esorbitanti e trazione integrale, misero in ombra il modello dell'Alfa Romeo. Nonostante tutto, la ?casa del biscione? riuscì ad ottenere il terzo posto al rally di Corsica dello stesso anno.

Per quanto riguarda i rally, il capitolo si chiuse con la fine degli anni ottanta, con la vittoria del Giro d'Italia automobilistico del 1988, grazie all'Alfa 75 Evoluzione IMSA, condotta da diversi piloti di grande fama, tra cui il campione del Mondo di Formula 1 Mario Andretti, e gli allora piloti di Formula 1 Riccardo Patrese, Alessandro Nannini, Nicola Larini, Jacques Laffite e Paolo Barilla, così come il pilota rallystico Dario Cerrato.

http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_(automobilismo)#I_rally

:shock:
Non sapevo che Alfa avesse partecipato a dei rally.
Resto Dell idea che la pista sia l'ideale per alfa anche in considerazione della presenza di altri marchi più adatti e con più storia in queste corse.
Comunque se saranno rally.......va bene ugualmenteeeeeeee basta esserci caxxo
:p
 
Bisogna correggere alcune cose tra quelle sopra riportate con fonte Wikipedia. Magari provvederò io stesso entrando nell'Enciclopedia libera".

Per esempio l'Alfetta GTV6 fu omologata nel 1982 (non 1986) ed esordì nei rallies appunto nel 1982: GR.N - Rally di Corsica, Yves Loubet, 17° assoluto e 1° di gruppo. Nello stesso anno e nei successivi 5 anni le vittorie di gruppo nei rallies, (come del resto nella velocità in pista) furono numerosissime e nel 1983 la GTV6 vinse anche il Campionato Italiano rallies GR.A (Bruno Bentivogli). In pista come noto vinse 4 titoli europei.

Dal 1983 al 1986 Yves Loubet vinse ben 5 volte il "GR.A" in rallies mondiali, con ottimi piazzamenti assoluti, e una vittoria assoluta di GR.A nel Mondiale rallies la ottenne anche Noberasco al "Sanremo".

E' vero, non erano più vetture "Autodelta" ma visto che è stata citata Wikipedia a proposito delle vittorie Alfa nei rallies era doverosa la precisazione storica. Scusate l'OT.
 
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