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&#34;Marchionne potrebbe diventare il nuovo numero uno di Chrysler&#34;

kanarino ha scritto:
io invece direi che fiat in quanto ad affidabilità non deve prendere lezioni...deve forse eliminare o cecare di attutire le pecche che delle volte si presentano negli assemblaggi ma per il resto tutti questi problemi di affidabilità non li vedo...anche perchè i motori parlano da soli...
http://www.lusardim.it/forum/default.asp
Questo sopra è il link ad un forum di meccanici; la parte "Diagnosi" è relativa a guasti delle vetture, se osservi il nr di messaggi (ovviamente rapportato al nr di esemplari circolanti) e magari dai un'occhiata dentro vedrai che, come per tutte le altre marche generaliste e non, di lezioni per l'Affidabilità con la A maiuscola se ne debba prendere ancora qualcuna....
 
Quanto al dibattito sulle probabilità che gli automobilisti americani si indirizzino in massa verso modelli di taglia europea (cosa di cui personalmente dubito) vi segnalo che attualmente in USA si è aperta una discussione sul basso livello di sicurezza delle vetture "small" e "compact" rispetto alle taglie standard da loro.

Ad esempio:

http://topics.wsj.com/article/SB123965905920114729.html

Smaller Cars Get Low Grades

riporto solo l'inizio dell'articolo:

Drivers have long wondered how size affects safety in car crashes. Many small cars perform well in safety tests but appear, intuitively at least, to be at a disadvantage in collision with larger vehicles.

"I think everyone knows you don't send a flyweight into the ring against a heavyweight," says Adrian Lund, president of the Insurance Institute for Highway Safety, which performed the tests. "But in this case the larger cars aren't heavyweights," he says. Many drivers are likely to be surprised by the damage done to smaller cars by midsize family vehicles like the Toyota Camry.

For the recent tests the Insurance Institute, a research group funded by the insurance industry, staged offset crashes between two cars traveling toward each other at 40 miles an hour. The group tested three pairs of cars consisting of subcompact and midsize models from the same manufacturer. Toyota's small Yaris collided with the midsize Camry. The Honda Fit crashed into the Accord, and Mercedes-Benz's two-seat Smart went against the company's C-Class sedan.

All three small cars received "poor" ratings in the crash test, which is the Insurance Institute's worst rating.
 
gentle-man ha scritto:
sitorno ha scritto:
....prima di pasqua Marchionne era a Ginevra nel C.A. dell'UBS....è quello il "cadreghino" che si tiene ben bene al caldo.....

...anche in UBS (da tempo) le cose non vanno granchè bene...

dal sito de "Il Sole 24 Ore"

Ubs annuncia 1,3 miliardi ? di perdite e 8.700 licenziamenti....

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...e-28c6d072adf7&DocRulesView=Libero&fromSearch

....tutte cose note...tant'è che Marchionne a Ginevra lo vorrebbero proprio come risanatore.....
....c'è da tener conto che la "dinamicità finanziaria" di una banca è di gran lunga superiore, anche in tempistica, risptto a quella di un'azienda industriale.....
 
nuovo scenario:

«Nozze subito Gm-Chrysler, Fiat potrà allearsi dopo»

Invece di favorire l'ingresso di Fiat come azionista di minoranza di Chrysler, il governo Usa farebbe meglio a incoraggiare una fusione tra Chrysler e General Motors: è quanto suggerisce un'analisi di "Breakingviews", cuore dei commenti finanziari del New York Times. In un pezzo intitolato «Una fusione automobilistica potrebbe dare frutti», Rob Cox e Antony Currie sostengono che una fusione tra le due case automobilistiche americane, accompagnata da un taglio dei costi, rafforzerebbe in modo significativo il loro potenziale valore patrimoniale, con maggiore soddisfazione per i creditori.

Per Fiat «non tutto sarebbe perduto»: potrebbe prendersi qualche fabbrica Chrysler e un po' di lavoratori licenziati per costruire Alfa Romeo e Cinquecento, scrive il New York Times. «E non c'è ragione per cui l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, non possa fare un'alleanza con la società nata dalla fusione Gm-Chrysler. Chissà? Potrebbe perfino avere una chance di fare il capo».

L'analisi di "Breakingviews" parte dalla constatazione che il governo Usa sta facendo pressione sui creditori di Gm e Chrysler perché aiutino a risanare i due produttori scambiando debito contro azioni. «Potrebbe funzionare se i creditori pensassero che le azioni valessero qualcosa. E così potrebbe essere ? se le due aziende si fondessero ed eliminassero costi sostanziali».

«Il problema è che il governo sembra favorire l'ingresso di Fiat» in Chrysler. L'opzione è allettante perché lascerebbe Chrysler come un'azienda a sé, «in teoria preservando molti più posti di lavoro». «Ma nonostante i punti di forza di Fiat, che comprendono la competenza del management, c'è un modo migliore per arrivare a un'industria automobilistica americana» che sia in grado di operare in maniera soddisfacente. «Invece di prolungare il dubbio futuro di Chrysler come impresa indipendente, il governo dovrebbe fare il suo meglio per unire Gm e Chrysler». Nonostante i tagli compiuti finora, scrive il New York Times, resta il problema che i produttori automobilistici Usa producono troppe auto, ne vendono troppo poche e continuano a perdere quote di mercato. Una partnership tra Chrysler e Fiat, «non cambierebbe» questa situazione. Secondo il New York Times, mettere insieme Chrysler con Gm potrebbe invece cambiare le cose, con un risparmio di circa 30 miliardi di dollari, ben più dei 23 miliardi che Chrysler deve ai creditori di primo grado, governo e dipendenti.

Contrariamente al New York Times, il Washington Post sembra appoggiare l'orientamento dell'amministrazione Obama: «Gli Stati Uniti sperano che la rinascita Fiat possa essere un modello per Chrysler e contano sull'aiuto del Ceo italiano», ha titolato ieri il quotidiano della capitale Usa, che ha dedicato un ampio articolo a Marchionne. Il Washington Post cita una fonte dell'amministrazione, secondo cui l'ad di Fiat è un manager «non convenzionale, ma funziona»; «crediamo che sia l'uomo giusto in questo momento» per Chrysler. La Casa Bianca «è convinta che Marchionne possa fare per Chrysler quello che ha già fatto per Fiat».

«Raggiungere l'accordo entro la fine del mese è uno sforzo sovrumano», prosegue sul Washington Post Maryann Keller. «Le necessità finanziarie di Chrysler sono immediate, mentre l'introduzione di auto Fiat richiederà tempo». Le auto Fiat infatti dovranno essere riviste per rispettare le normative americane e gli stabilimenti Chrysler dovranno essere modificati. Le auto Fiat potrebbero non arrivare negli showroom americani prima del 2011. Secondo alcuni analisti, scrive ancora il Washington Post, «Marchionne sta posizionando la Fiat per farle rilevare asset di Chrysler nel caso in cui la società finisse in bancarotta».

Gli ostacoli del negoziato in corso con i creditori di Chrysler sono da giorni alla ribalta sui siti della stampa statunitense. «Il debito Chrysler potrebbe far deragliare l'accordo con Fiat, i fondi di salvataggio», titola oggi UsaToday. Il tempo stringe: Chrysler si sforza dir convincere i creditori a convertire la maggior parte del debito in azioni. E' un grosso ostacolo, che potrebbe far «ritardare o deragliare la partnership proposta», che il governo Usa ha ordinato sia completata per il 1.mo maggio. Il Chicago Tribune e altri media americani riportano sui loro siti il susseguirsi di titoli Ap: i colloqui con i creditori accelerano, in stallo Gm; i creditori di Chrysler preparano una controfferta dopo avere rifiutato l'offerta iniziale di tagliare il debito. Sulle controproposte attese questa settimana da parte dei creditori di Chrysler avevano scritto ampiamente ieri il Wall Street Journal e il New York Times. Quest'ultimo ? e molti altri - ha registrato anche le indiscrezioni di Automotive News secondo cui, tra le opzioni in discussione tra Chrysler e Fiat, ci sarebbe la designazione di Marchionne come Ceo di Chrysler.

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...b4-11de-acae-28c6d072adf7&DocRulesView=Libero
 
gentle-man ha scritto:
Quanto al dibattito sulle probabilità che gli automobilisti americani si indirizzino in massa verso modelli di taglia europea (cosa di cui personalmente dubito) vi segnalo che attualmente in USA si aperto un dibattito sul basso livello di sicurezza delle vetture "small" e "compact" rispetto alle taglie standard da loro.

Ad esempio:

http://topics.wsj.com/article/SB123965905920114729.html

Smaller Cars Get Low Grades

.....
Il che può introdurre un ulteriore tema di discussione: Mito, 500, Focus ed altre in procinto di varcare l'Atlantico risultano eccellenti nei test Euroncap ma difficilmente saranno state pensate (come pure la Milano) per ben figurare anche negli USAnCAP che, se non mi son perso qualche recente modifica, sono ben diversi dai test europei. Basta ricordare come si comportava il Voyager, buono per gli USAnCAP ma scadentissimo per gli Euroncap, per rendersi conto della diversità del metro di misura.
Come si comporteranno le piccole europee nei test USA?
 
franco58pv ha scritto:
harada31 ha scritto:
E tu sei sicuro che l'affidabilità made in usa sia all'altezza della situazione? Se il mercato e gli americai hanno cosi ampiamente premiato gli asiatici credi sia per motivi di stile?
Occhio a non scrivere cose strampalate..i prodotti Fiat sono altamente affidabili. Le vere pecche sono quelle dovute alla scarsa cura nel montaggio che ancora oggi persiste in alcuni stabilimenti. Tanto è vero che i prodotti migliori del nostro gruppo sono quelli che vengono finiti all'estero.

attenzione che negli usa l'affidabilità dei modelli che girano per le strade americane è mediamente molto + alta che da noi, tieni presente che con la legge della lemon act non si scherza,alfa è venuta via di la anche per quello
A me con la stilo si è rotto il bimassa in garanzia e dopo molte i.....e mi sono cmq dovuto accollare il 40% del costo, ad altri è andata peggio , sai meglio di me che molte case hanno dei problemini storici che non riescono a risolvere e che scaricano sul consumatore.
Fossi stato un cittadino americano mi sarei rivolto all'associazione consumatori e fiat avrebbe perso la causa visto che la macchina era in garanzia, se va la fiat deve competere con i jap che sono molto bravi a livello affidabilità, suppongo che si siano attrezzati e questo a fiat farà solo del bene e l'aiuterà a migliorarsi ancora
Hai indubbiamente ragione...sotto la scure dell'azione legale di una forte associazione dei consumatori tutti sono stimolati a fare il meglio.
 
modus72 ha scritto:
harada31 ha scritto:
E tu sei sicuro che l'affidabilità made in usa sia all'altezza della situazione? Se il mercato e gli americani hanno cosi ampiamente premiato gli asiatici credi sia per motivi di stile?
Occhio a non scrivere cose strampalate..i prodotti Fiat sono altamente affidabili. Le vere pecche sono quelle dovute alla scarsa cura nel montaggio che ancora oggi persiste in alcuni stabilimenti. Tanto è vero che i prodotti migliori del nostro gruppo sono quelli che vengono finiti all'estero.

Io sono convinto che l'affidabilità e la qualità riservate al pubblico europeo (attualmente nella media delle concorrenti, quindi a livello di altre marche generaliste che presentano frizioni e volani che cedono, turbocompressori in fumo, guarnizioni testa bruciate e via dicendo) non saranno adatte a quello USA, che io sappia ben più esigente del nostro e che ha decretato, ad esempio, il ricorrere a basse potenze specifiche e cubature elevate apposta per avere affidabilità e durata . Non so se costruendo le vetture in loco la qualità aumenterà a sufficienza, mi auguro e penso di sì. Non credo di scrivere cose strampalate affermando che le loro condizioni siano fortemente diverse dalle nostre, di sicuro costruire negli USA significherà anche apprendere tecniche costruttive e accorgimenti utili per i nostri prodotti. Non so quale fosse il costruttore, beh leggevo di un motore USA V8 in grado di procedere a 60 all'ora per non ricordo quanti km completamente senza liquido di raffreddamento usando una ridotta erogazione di potenza e facendo accendere selettivamente solo alcuni cilindri a turno, usando l'aria d'aspirazione come raffreddamento. Hai mai sentito di accorgimenti simili per motori europei? Io no... E non perchè i nostri costruttori siano deficienti, semplicemente noi abbiamo un meccanico o una fontana ogni pisciata di cane per cui non ci troveremo mai a dover percorrere centinaia di km senza incrociare un anima viva, condizione ove una rottura meccanica può significar di lasciarci le bucce. In Italia vennero vendute valanghe di 164, dopo le iniziali pippe erano anche diventate affidabili; negli Usa i numeri furono sotto le aspettative (nonostante la forte attesa) anche grazie alle noie che il modello diede ai clienti locali, alcune causate da abitudini tutte yankee: solo negli USA il circuito alzacristalli saltava in continuazione grazie alla condensa delle bibite ghiacciate che il guidatore tipo appoggiava sopra la pulsantiera (posta in mezzo ai sedili) mandandola in corto. E non consideriamo le noie date dall'impianto di raffreddamento del Busso V6, perfettamente adeguato per l'Europa ma non per l'uso intensivo di climatizzatore a bassa velocità nelle lunghe code cittadine d'estate.
Ma le affermazini strampalate non sono quelle riguardanti le caratteristiche del mercato Usa...mi sembrano strampalate affermazioni sull'affidabilità inadeguata di Fiat rispetto al mercato Usa..discorso tutto da vedere alla luce di quelle che saranno gli aspetti tecnici delle vetture che negli Usa davvero sbarcheranno. Esportarle cosi come sono vendute da noi non ci vuole molto a capire che troverebbero più di una difficoltà..ma è un discorso di vetture Europpe in generale..non solo riguardante Fiat.
Oggi ad esempio leggevo che Renault è arrivata allo step del cambio olio ogni 30.000km sul 1,9 130cv della nuova Megane..cioè ci è arrivata 5 mesi fa mentre Fiat col Multijet questo traguardo lo ha visto 4 anni fa e che oggi ha portato a 35.000.
Un valore, 30.000km, doppio rispetto al Dci precedente. Questo per indicarti quanto sono "mediamente arretrati" gli Europei..
 
modus72 ha scritto:
sitorno ha scritto:
....modus72 è sempre il meglio...competente, pacato, mai avanguardista e giuduzi espressi in buon italiano, dote non diffusa nel forum....
Grazie.

posso confermarlo.
ed ha una dote che gli invidio: lascia perdere i chiaccheroni quando per l'appunto dicono solo fesserie.
 
harada31 ha scritto:
Ma le affermazini strampalate non sono quelle riguardanti le caratteristiche del mercato Usa...mi sembrano strampalate affermazioni sull'affidabilità inadeguata di Fiat rispetto al mercato Usa..discorso tutto da vedere alla luce di quelle che saranno gli aspetti tecnici delle vetture che negli Usa davvero sbarcheranno. Esportarle cosi come sono vendute da noi non ci vuole molto a capire che troverebbero più di una difficoltà..ma è un discorso di vetture Europee in generale..non solo riguardante Fiat.
Ah beh, messa così ci siamo. Io dico che l'affidabilità che Fiat riserva agli europei non è sufficiente per gli americani, credo che non ci piova. Questo non per pecche particolari del gruppone che, come scrivevo sopra, ora è al livello delle sue concorrenti, ma perchè il livello medio europeo equivale ad un livello basso statunitense e quindi Fiat, se replicasse paro paro i prodotti europei farebbe figurette, come le farebbe Renault, come le farebbe PSA e qualsiasi altra casa che non esporta già negli USA. L'aspetto buono della faccenda è che il gruppone andrà a costruire direttamente negli USA, negli stabilimenti Chrysler, interagendo con tecnici locali che hanno il KNOW HOW che ora manca agli italiani per quella miriade di adattamenti che i prodotti dovranno subire per essere efficienti anche sulle strade statunitensi. Quindi a mio avviso dovremo vedere sia una 500 piena di portabicchieri sia una 500 con meccanica pensata per 600000km, non più i nostri "solo" 400000.
Oggi ad esempio leggevo che Renault è arrivata allo step del cambio olio ogni 30.000km sul 1,9 130cv della nuova Megane..cioè ci è arrivata 5 mesi fa mentre Fiat col Multijet questo traguardo lo ha visto 4 anni fa e che oggi ha portato a 35.000.
Un valore, 30.000km, doppio rispetto al Dci precedente. Questo per indicarti quanto sono "mediamente arretrati" gli Europei..
A dire il vero i Dci Renault avevano tagliandi a 30000km o due anni ancora all'epoca dell'euro3, quindi dal 2001... Poi l'euro4 ha portato il tutto a 20000km e un anno, il DPF ha ulteriormente ridotto a 15000km. Ora ELF (fornitore ufficiale dei lubrificanti..) ha messo a disposizione olio "buono" per cui i tagliandi sono ritornati alle originali scadenze, anche se personalmente sono dubbioso sul raggiungimento di simili percorrenze da parte di motori con DPF e rigenerazione attuata grazie agli iniettori classici, come avviene sul 1.9 dci e sui MJ; da quello che si legge nei forum molta gente si deve fermare prima per diluizione...
 
modus72 ha scritto:
harada31 ha scritto:
Ma le affermazini strampalate non sono quelle riguardanti le caratteristiche del mercato Usa...mi sembrano strampalate affermazioni sull'affidabilità inadeguata di Fiat rispetto al mercato Usa..discorso tutto da vedere alla luce di quelle che saranno gli aspetti tecnici delle vetture che negli Usa davvero sbarcheranno. Esportarle cosi come sono vendute da noi non ci vuole molto a capire che troverebbero più di una difficoltà..ma è un discorso di vetture Europee in generale..non solo riguardante Fiat.
Ah beh, messa così ci siamo. Io dico che l'affidabilità che Fiat riserva agli europei non è sufficiente per gli americani, credo che non ci piova. Questo non per pecche particolari del gruppone che, come scrivevo sopra, ora è al livello delle sue concorrenti, ma perchè il livello medio europeo equivale ad un livello basso statunitense e quindi Fiat, se replicasse paro paro i prodotti europei farebbe figurette, come le farebbe Renault, come le farebbe PSA e qualsiasi altra casa che non esporta già negli USA. L'aspetto buono della faccenda è che il gruppone andrà a costruire direttamente negli USA, negli stabilimenti Chrysler, interagendo con tecnici locali che hanno il KNOW HOW che ora manca agli italiani per quella miriade di adattamenti che i prodotti dovranno subire per essere efficienti anche sulle strade statunitensi. Quindi a mio avviso dovremo vedere sia una 500 piena di portabicchieri sia una 500 con meccanica pensata per 600000km, non più i nostri "solo" 400000.
Oggi ad esempio leggevo che Renault è arrivata allo step del cambio olio ogni 30.000km sul 1,9 130cv della nuova Megane..cioè ci è arrivata 5 mesi fa mentre Fiat col Multijet questo traguardo lo ha visto 4 anni fa e che oggi ha portato a 35.000.
Un valore, 30.000km, doppio rispetto al Dci precedente. Questo per indicarti quanto sono "mediamente arretrati" gli Europei..
A dire il vero i Dci Renault avevano tagliandi a 30000km o due anni ancora all'epoca dell'euro3, quindi dal 2001... Poi l'euro4 ha portato il tutto a 20000km e un anno, il DPF ha ulteriormente ridotto a 15000km. Ora ELF (fornitore ufficiale dei lubrificanti..) ha messo a disposizione olio "buono" per cui i tagliandi sono ritornati alle originali scadenze, anche se personalmente sono dubbioso sul raggiungimento di simili percorrenze da parte di motori con DPF e rigenerazione attuata grazie agli iniettori classici, come avviene sul 1.9 dci e sui MJ; da quello che si legge nei forum molta gente si deve fermare prima per diluizione...

bè al giorno d'oggi si usano olii sintetici adatti a certe percorrenze e additivi specifici...ovvio dipende anche dall'uso che si fa dell'auto...io personalmente sulla mia l'ho sempre fatto a 15.00 km il tagliando (perchè era usata e volevo tenerla sotto controllo) però sulla nuova rispetterò le direttive del costruttore (ossia ogni 30.000 km)...
 
kanarino ha scritto:
bè al giorno d'oggi si usano olii sintetici adatti a certe percorrenze e additivi specifici...ovvio dipende anche dall'uso che si fa dell'auto...io personalmente sulla mia l'ho sempre fatto a 15.000 km il tagliando (perchè era usata e volevo tenerla sotto controllo) però sulla nuova rispetterò le direttive del costruttore (ossia ogni 30.000 km)...
Mi riferivo al fatto che le case ti dicono "Cambio olio ogni 30000, 35000km" e chi più ne ha più ne emetta... Poi invece ti ritrovi con il CDB che ti lampeggia dopo 9mesi e 20000km invitandoti al cambio lubrificante perchè un sensore o un contatore ha rilevato che il numero elevato di rigenerazioni ha finito per inquinarti l'olio con la nafta....
 
modus72 ha scritto:
Mi riferivo al fatto che le case ti dicono "Cambio olio ogni 30000, 35000km" e chi più ne ha più ne emetta... Poi invece ti ritrovi con il CDB che ti lampeggia dopo 9mesi e 20000km invitandoti al cambio lubrificante perchè un sensore o un contatore ha rilevato che il numero elevato di rigenerazioni ha finito per inquinarti l'olio con la nafta....
Si hai ragione ma quelli sono casi particolari...anche in passato, senza Dpf e cdb che ti segnalano, è sempre stata buona norma intervenire sul cambio olio e filtri in tempi più rapidi del solito quando la propria vettura veniva utilizzata in maniera più gravosa e stressante. Ad esempio l'eccessivo uso nel traffico urbano.
 
harada31 ha scritto:
modus72 ha scritto:
Mi riferivo al fatto che le case ti dicono "Cambio olio ogni 30000, 35000km" e chi più ne ha più ne emetta... Poi invece ti ritrovi con il CDB che ti lampeggia dopo 9mesi e 20000km invitandoti al cambio lubrificante perchè un sensore o un contatore ha rilevato che il numero elevato di rigenerazioni ha finito per inquinarti l'olio con la nafta....
Si hai ragione ma quelli sono casi particolari...anche in passato, senza Dpf e cdb che ti segnalano, è sempre stata buona norma intervenire sul cambio olio e filtri in tempi più rapidi del solito quando la propria vettura veniva utilizzata in maniera più gravosa e stressante. Ad esempio l'eccessivo uso nel traffico urbano.

A conferma di ciò che afferma il mio amico HARA, la mia Croma, fino ai 30.000 Km non ha richiesto nessun cambio anticipato del lubrificante !
 
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