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&#34;Il paradiso è una favola per chi ha paura di morire&#34;

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jaccos ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
jaccos ha scritto:
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"...

Però non mi piacciono neanche atteggiamenti tipo UAAR che mette in piazza i banchetti con le autocertificazioni di "sbattesimo".....
Mi conosci bene... io mica mi sono fatto sbattezzare, mi pare un pò una minchiata... :rolleyes:

Non mi riferivo certo a te. Ma quando scienziati di chiara fama come la Hack si perdono dietro a queste cazzate un po' mi cadono le pall...ehem, braccia.....
 
a_gricolo ha scritto:
jaccos ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
jaccos ha scritto:
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"...

Però non mi piacciono neanche atteggiamenti tipo UAAR che mette in piazza i banchetti con le autocertificazioni di "sbattesimo".....
Mi conosci bene... io mica mi sono fatto sbattezzare, mi pare un pò una minchiata... :rolleyes:

Non mi riferivo certo a te. Ma quando scienziati di chiara fama come la Hack si perdono dietro a queste cazzate un po' mi cadono le pall...ehem, braccia.....
Io non lo farei, ma li posso capire.
Sono immersi in un ambiente ostile e cercano di far conoscere il loro punto di vista, lo sbattesimo è un simbolo per far vedere che sono più di quel che si pensa... tutto li... sinceramente non conosco "invasati" dello uaar... non posso dire altrettanto del resto del mondo...
 
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D
Il concetto è che proprio perchè "so di non sapere" di certo non mi fido di chi "pensa di sapere".
qual è la formula dell'amore?
esiste?
allora vogliamo dire che l'amore è una favola per chi ha paura di restare solo?
 
stone1958 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Se hai la Y al massimo hai l'elefantino blu :D
La mia prima auto!
Una y elefantino blu-blu (di colore) ultra base (manco il servosterzo)... :D
 
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Ma a te non spetta la dimostrazione scientifica che il tuo elefante esiste...

Semmai la dimostrazione empirica...

Il Paradiso di cui parliamo è qualcosa che non si può dimostrare scientificamente ma empiricamente ci sono molte testimonianze sulle esperienze di fede...

Parliamo di qualcosa che non si vede con gli occhi ma che si percepisce col cuore...

Gesù stesso lo dice di fronte a Pilato: il mio regno non è di questo mondo... Se il mio regno fosse di questo mondo i miei soldati avrebbero combattuto perchè non venissi consegnato...
 
jaccos ha scritto:
stone1958 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Se hai la Y al massimo hai l'elefantino blu :D
La mia prima auto!
Una y elefantino blu-blu (di colore) ultra base (manco il servosterzo)... :D
vogliamo le prove, sennò non ci crediamo!
:D :D :D
 
bart974 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D
Il concetto è che proprio perchè "so di non sapere" di certo non mi fido di chi "pensa di sapere".
qual è la formula dell'amore?
esiste?
allora vogliamo dire che l'amore è una favola per chi ha paura di restare solo?
Ma che c'entra scusa? :?

Se vuoi parlare della misurabilità dei sentimenti apri pure un topic a parte, potresti stupirti... ;)
 
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Ma a te non spetta la dimostrazione scientifica che il tuo elefante esiste...

Semmai la dimostrazione empirica...

Il Paradiso di cui parliamo è qualcosa che non si puù dimostrare scientificamente ma empiricamente ci sono molte testimonianze sulle esperienze di fede...

Parliamo di qualcosa che non si vede con gli occhi ma che si percepisce col cuore...

Gesù stesso lo dice di fronte a Pilato: il mio regno non è di questo mondo... Se il mio regno fosse di questo mondo i miei soldati avrebbero combattuto perchè non venissi consegnato...
Fai un circolo vizioso col ragionamento.

Spiegami perchè il mio elefantino alato viola acceso (e che scorreggia profumo di lavanda aggiungo) non necessita di prova per ammettere la sua esistenza, poi ripartiamo...
 
bart974 ha scritto:
jaccos ha scritto:
stone1958 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Se hai la Y al massimo hai l'elefantino blu :D
La mia prima auto!
Una y elefantino blu-blu (di colore) ultra base (manco il servosterzo)... :D
vogliamo le prove, sennò non ci crediamo!
:D :D :D
E' un miracolo, un'intercessione del demiurgo!!!! Me la regalò a 22 anni!!! giuro! :D :D :D
 
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Ma a te non spetta la dimostrazione scientifica che il tuo elefante esiste...

Semmai la dimostrazione empirica...

Il Paradiso di cui parliamo è qualcosa che non si puù dimostrare scientificamente ma empiricamente ci sono molte testimonianze sulle esperienze di fede...

Parliamo di qualcosa che non si vede con gli occhi ma che si percepisce col cuore...

Gesù stesso lo dice di fronte a Pilato: il mio regno non è di questo mondo... Se il mio regno fosse di questo mondo i miei soldati avrebbero combattuto perchè non venissi consegnato...
Fai un circolo vizioso col ragionamento.

Spiegami perchè il mio elefantino alato viola acceso (e che scorreggia profumo di lavanda aggiungo) non necessita di prova per ammettere la sua esistenza, poi ripartiamo...

Prova empirica, non scientifica...

Cosa vuoi dimostrare con le leggi di causa ed effetto? Se il tuo elefante petauroso al profumo di lavanda esiste mi basta vederlo, non averne la dimostrazione scientifica...

Allo stesso modo il paradiso ne io ne tu possiamo vederlo ma empiricamente io posso testimoniarne l'esistenza perchè la mia esperienza di vita mi ha portato a rendermi conto del fatto che c'è qualcos'altro oltre una fredda dimostrazione matematica e magari un altra persona che ha avuto un'altra esperienza la pensa diversamente...

Secondo me in queste cose, in generale, non ci si capisce perchè si parla di cose diverse...
 
jaccos ha scritto:
Sono immersi in un ambiente ostile e cercano di far conoscere il loro punto di vista, ...

Oddio....ostile.... non mi consta che qualche cardinale in delirio mistico abbia mai scagliato un fatwa contro un professore di matematica che si dichiara ateo....
 
a_gricolo ha scritto:
jaccos ha scritto:
Sono immersi in un ambiente ostile e cercano di far conoscere il loro punto di vista, ...

Oddio....ostile.... non mi consta che qualche cardinale in delirio mistico abbia mai scagliato un fatwa contro un professore di matematica che si dichiara ateo....
oddio, non ci vai nemmeno troppo distante... :D
 
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Ma a te non spetta la dimostrazione scientifica che il tuo elefante esiste...

Semmai la dimostrazione empirica...

Il Paradiso di cui parliamo è qualcosa che non si puù dimostrare scientificamente ma empiricamente ci sono molte testimonianze sulle esperienze di fede...

Parliamo di qualcosa che non si vede con gli occhi ma che si percepisce col cuore...

Gesù stesso lo dice di fronte a Pilato: il mio regno non è di questo mondo... Se il mio regno fosse di questo mondo i miei soldati avrebbero combattuto perchè non venissi consegnato...
Fai un circolo vizioso col ragionamento.

Spiegami perchè il mio elefantino alato viola acceso (e che scorreggia profumo di lavanda aggiungo) non necessita di prova per ammettere la sua esistenza, poi ripartiamo...

Prova empirica, non scientifica...

Cosa vuoi dimostrare con le leggi di causa ed effetto? Se il tuo elefante petauroso al profumo di lavanda esiste mi basta vederlo, non averne la dimostrazione scientifica...

Allo stesso modo il paradiso ne io ne tu possiamo vederlo ma empiricamente io posso testimoniarne l'esistenza perchè la mia esperienza di vita mi ha portato a rendermi conto del fatto che c'è qualcos'altro oltre una fredda dimostrazione matematica e magari un altra persona che ha avuto un'altra esperienza la pensa diversamente...

Secondo me in queste cose, in generale, non ci si capisce perchè si parla di cose diverse...
Potrei avere lo stesso struggente sentimento nei confronti del mio elefantino meteorista, e potrei anche convincere altre persone a credervi... ciò ne proverebbe forse l'esistenza?

Il solo fatto che qualcuno creda in qualcosa non lo rende reale, su questo spero tanto non ci siano dubbi, altrimenti significa che implicitamente ammettete l'esistenza dell'elefantino viola alato e meteorista... :rolleyes:

Io (ed hawking) mica vieto a nessuno di credere nel paradiso. Non l'ho mai detto e non lo dico su questo topic, non capisco dove tu voglia andare a parare... :rolleyes:
 
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
Aries.77 ha scritto:
jaccos ha scritto:
bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...

E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?

Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia... ;) :D

Il problema è che ridurre tutto a misurazione o dimostrazione scientifica è assolutamente limitante...

A me la frase del nostro, sembra una di quelle che si dicono per dimostrare a se stessi che non si ha paura di quella determinata cosa...
Bhè, partendo da questi presupposti, hai voglia a negare l'esistenza del mio elefantino viola... :rolleyes:

Ma a te non spetta la dimostrazione scientifica che il tuo elefante esiste...

Semmai la dimostrazione empirica...

Il Paradiso di cui parliamo è qualcosa che non si puù dimostrare scientificamente ma empiricamente ci sono molte testimonianze sulle esperienze di fede...

Parliamo di qualcosa che non si vede con gli occhi ma che si percepisce col cuore...

Gesù stesso lo dice di fronte a Pilato: il mio regno non è di questo mondo... Se il mio regno fosse di questo mondo i miei soldati avrebbero combattuto perchè non venissi consegnato...
Fai un circolo vizioso col ragionamento.

Spiegami perchè il mio elefantino alato viola acceso (e che scorreggia profumo di lavanda aggiungo) non necessita di prova per ammettere la sua esistenza, poi ripartiamo...

Prova empirica, non scientifica...

Cosa vuoi dimostrare con le leggi di causa ed effetto? Se il tuo elefante petauroso al profumo di lavanda esiste mi basta vederlo, non averne la dimostrazione scientifica...

Allo stesso modo il paradiso ne io ne tu possiamo vederlo ma empiricamente io posso testimoniarne l'esistenza perchè la mia esperienza di vita mi ha portato a rendermi conto del fatto che c'è qualcos'altro oltre una fredda dimostrazione matematica e magari un altra persona che ha avuto un'altra esperienza la pensa diversamente...

Secondo me in queste cose, in generale, non ci si capisce perchè si parla di cose diverse...
Potrei avere lo stesso struggente sentimento nei confronti del mio elefantino meteorista, e potrei anche convincere altre persone a credervi... ciò ne proverebbe forse l'esistenza?

Il solo fatto che qualcuno creda in qualcosa non lo rende reale, su questo spero tanto non ci siano dubbi, altrimenti significa che implicitamente ammettete l'esistenza dell'elefantino viola alato e meteorista... :rolleyes:

Io (ed hawking) mica vieto a nessuno di credere nel paradiso. Non l'ho mai detto e non lo dico su questo topic, non capisco dove tu voglia andare a parare... :rolleyes:
intendiamoci: nessuno vuole convincere nessuno... semplicemente quello che contestavo è che uno scienziato esprima una sua opinione personale giudicando i credenti come se fossero bambinetti paurosi...
a questo punto, sarebbe stato più accettabile dire "il sig. Hawking pensa che..." piuttosto che dire "lo scienziato Hawking afferma che..."
spero sia chiara la distinzione...
 
Il problema di queste affermazioni é che bisognerebbe confermarle dopo quel fatidico momento, non prima.

Quando giunge quel momento, in molti se la fanno sotto perché scoprono che il loro castello di solide convinzioni materialistiche...si sbriciola di colpo e totalmente.

Posso solo rammaricarmi per costoro. :rolleyes:
 
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