bart974 ha scritto:
cercando di non sconfinare negli argomenti "vietati", mi viene da pensare che uno scienziato dovrebbe sempre applicare il pricipio socratico del "so di non sapere"... A che scopo studiare, ricercare, sperimentare, se non per scoprire qualcosa che ancra non si conosce? E nel contempo il "sapere di non sapere" dovrebbe dargli un po' di umiltà nell'osservare le cose del mondo, senza ergersi a eroe senza paura che giudica i "poveretti" che "per paura" hanno "bisogno" di credere alle "favole"...
E la stessa cosa non vale per tutti gli "altri"?
Alla fine la questione è semplice, in ambito scientifico e razionale l'onere della prova spetta a chi afferma che una cosa esiste, non il contrario, è una delle basi del ragionamento logico.
Io potrei avere un elefante viola con le ali da farfalla seduto qui di fianco, mi credereste sulla parola senza uno straccio di prova scientifica? O al contrario dovrei essere io a portare le prove di ciò che affermo?
Allo stesso modo il paradiso/aldila/reincarnazione è un qualcosa che apprendiamo per sentito dire... non è ne visibile, ne misurabile, ne interagisce con l'ambiente, non lascia alcuna traccia. Vive unicamente nella nostra testa, come l'elefante viola.
Non vedo che arroganza vi sia nel dire "non mi fido del passaparola, voglio prove". Casomai è valido il contrario "credi senza prove, altrimenti sarai dannato"... che dal mio punto di vista suona come "credi in qualcosa che non esiste altrimenti ti succederà qualcosa che non esiste"... perdonami, ma non è un granchè come minaccia...

Il concetto è che proprio perchè "so di non sapere" di certo non mi fido di chi "
pensa di sapere".