EdoMC ha scritto:leon83 ha scritto:EdoMC ha scritto:Solito razzismo contro le materie umanistiche. Tanto l'Italia è lo stato degli imprenditori, medici, ingegneri ed avvocati. Solo loro hanno diritto ad esistere. D'altra parte, in uno stato dove la cultura è quella di Jerry Scotti e Mike Bongiorno e il linguagio corrente quello di Maria De Filippi e del Grande Fratello, cosa servono filosofi, letterati ed archeologi?
si ma una che è 8 anni fuori corso non è certo un luminare!! di quella materia
Il mio intervento era uno sfogo riguardo al luogo comune che vede le lauree manistiche come inutili, che vede utili solamente lauree che portano a professioni redditizie: salvo il fatto che conosco avvocati che fanno la fame perchè senza clienti, medici che a 60 anni sono ancora a fare la guardia medica, e ingegneri che si mantengono dando ripetizioni di matematica e fisica, non è vero che solo le lauree di serie "A" hanno sbocchi professionali. Io, che non sono ancora laureato in archeologia (settembre la triennale), compatibilmente con le mie esigenze di studio lavoro, e nell'ambito che mi sono scelto: sono inviato nel mio territorio per una rivista di archeologia, faccio parte un gruppo archeologico affiliato ONLUS, collaboro in progetti di ricerca e con cooperative di scavo, e nell'allestimento di mostre nel museo della mia città. Questo è stato possibile solo proponendomi, lavorando gratis, e, a differenza della ragazza in questione, impegnandomi. Tutto ciò perchè ho frequentato due anni di una facoltà che non mi piaceva e voglio ripagare il sacrificio economico dei miei genitori.
Non mi sono espresso in merito alla sentenza che io ritengo giusta: la sentenza della separazione recitava espressamente "finchè la figlia non fosse economicamente autosufficiente". Il padre, per sospendere gli alimenti, avrebbe dovuto lui stesso rivolgersi al tribunale e dimostrare che la figlia non si stava impegnando per diventare economicamente autosufficiente .Formalmente è giusta.
Etcamente, invece, sarebbe stato giusto mandarla a lavorare.
Ovviamente quando ho scritto il precedente post non avevo letto questo.
Qui vai già più sul concreto e sei più realista.
Se ti impegni davvero qualcosa la trovi, in qualunque campo, questo è vero, e tu ne puoi essere la dimostrazione.
Non ritengo affatto che le lauree umanistiche siano di serie B, però è lampante che il mercato del lavoro va in un'altra direzione.
Se ad un ragazzo di 20 anni piacciono le materie umanistiche è giusto che si iscriva dove preferisce, ma deve sapere dall'inizio quali sono le prospettive cui va incontro e prevedere i comportamenti per minimizzare le problematiche legate alla sua scelta.
E' altrettanto vero che ci sono ingegneri a spasso, ma percentualmente sono assai meno dei filosofi o dei laureati in scienze politiche. E poi bisogna anche guardare come ed a che età è stata presa la laurea. Una laurea presa a calci dopo i 30 anni non vale nulla, in qualunque materia sia conseguita. Forse solo se è in medicina può darti qualcosa perchè se ti adatti a fare le guardie mediche a vita nei paesi più sperduti dell'Italia il pane non ti mancherà mai.
Se invece consideriamo laureati con il massimo dei voti, di 24/25 anni, certamente qualcosa ci sarà, ma per quelli ad indirizzo tecnico/scientifico od economico sarà senz'altro più facile perchè sono maggiori le possibilità.
Ripeto: il mercato è questo, non ci possiamo fare nulla, dobbbiamo solo adattarci e chi non vuole adattarsi deve sapere a cosa va incontro, e non lamentarsi dopo.
Saluti