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&#34;Bambocciona&#34;, a 32 anni il padre tenuto a mantenerla

EdoMC ha scritto:
leon83 ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Solito razzismo contro le materie umanistiche. Tanto l'Italia è lo stato degli imprenditori, medici, ingegneri ed avvocati. Solo loro hanno diritto ad esistere. D'altra parte, in uno stato dove la cultura è quella di Jerry Scotti e Mike Bongiorno e il linguagio corrente quello di Maria De Filippi e del Grande Fratello, cosa servono filosofi, letterati ed archeologi?

si ma una che è 8 anni fuori corso non è certo un luminare!! di quella materia

Il mio intervento era uno sfogo riguardo al luogo comune che vede le lauree manistiche come inutili, che vede utili solamente lauree che portano a professioni redditizie: salvo il fatto che conosco avvocati che fanno la fame perchè senza clienti, medici che a 60 anni sono ancora a fare la guardia medica, e ingegneri che si mantengono dando ripetizioni di matematica e fisica, non è vero che solo le lauree di serie "A" hanno sbocchi professionali. Io, che non sono ancora laureato in archeologia (settembre la triennale), compatibilmente con le mie esigenze di studio lavoro, e nell'ambito che mi sono scelto: sono inviato nel mio territorio per una rivista di archeologia, faccio parte un gruppo archeologico affiliato ONLUS, collaboro in progetti di ricerca e con cooperative di scavo, e nell'allestimento di mostre nel museo della mia città. Questo è stato possibile solo proponendomi, lavorando gratis, e, a differenza della ragazza in questione, impegnandomi. Tutto ciò perchè ho frequentato due anni di una facoltà che non mi piaceva e voglio ripagare il sacrificio economico dei miei genitori.

Non mi sono espresso in merito alla sentenza che io ritengo giusta: la sentenza della separazione recitava espressamente "finchè la figlia non fosse economicamente autosufficiente". Il padre, per sospendere gli alimenti, avrebbe dovuto lui stesso rivolgersi al tribunale e dimostrare che la figlia non si stava impegnando per diventare economicamente autosufficiente .Formalmente è giusta.

Etcamente, invece, sarebbe stato giusto mandarla a lavorare.

Ovviamente quando ho scritto il precedente post non avevo letto questo.
Qui vai già più sul concreto e sei più realista.
Se ti impegni davvero qualcosa la trovi, in qualunque campo, questo è vero, e tu ne puoi essere la dimostrazione.
Non ritengo affatto che le lauree umanistiche siano di serie B, però è lampante che il mercato del lavoro va in un'altra direzione.
Se ad un ragazzo di 20 anni piacciono le materie umanistiche è giusto che si iscriva dove preferisce, ma deve sapere dall'inizio quali sono le prospettive cui va incontro e prevedere i comportamenti per minimizzare le problematiche legate alla sua scelta.
E' altrettanto vero che ci sono ingegneri a spasso, ma percentualmente sono assai meno dei filosofi o dei laureati in scienze politiche. E poi bisogna anche guardare come ed a che età è stata presa la laurea. Una laurea presa a calci dopo i 30 anni non vale nulla, in qualunque materia sia conseguita. Forse solo se è in medicina può darti qualcosa perchè se ti adatti a fare le guardie mediche a vita nei paesi più sperduti dell'Italia il pane non ti mancherà mai.
Se invece consideriamo laureati con il massimo dei voti, di 24/25 anni, certamente qualcosa ci sarà, ma per quelli ad indirizzo tecnico/scientifico od economico sarà senz'altro più facile perchè sono maggiori le possibilità.
Ripeto: il mercato è questo, non ci possiamo fare nulla, dobbbiamo solo adattarci e chi non vuole adattarsi deve sapere a cosa va incontro, e non lamentarsi dopo.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
EdoMC ha scritto:
LADINS ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Solito razzismo contro le materie umanistiche. Tanto l'Italia è lo stato degli imprenditori, medici, ingegneri ed avvocati. Solo loro hanno diritto ad esistere. D'altra parte, in uno stato dove la cultura è quella di Jerry Scotti e Mike Bongiorno e il linguagio corrente quello di Maria De Filippi e del Grande Fratello, cosa servono filosofi, letterati ed archeologi?

Visto che sembrerebbe tu ne sappia più di noi ci illumini su queli sbocchi professionali ha oggi un laureato in filosofia ??
A parte l'insegnamento, professione in cui la domanda è ampiamente superata dall'offerta, che altro rimane ??

In ogni caso una che a 32 anni è ancora all'università fuori corso non l'assumerei nemmeno per lavarmi i piatti a casa.

Restiamo tutti in fiduciosa attesa dell'elenco.

- Consulenza del lavoro
- Docenza universitaria
- Docenza privata
- Direzione di gallerie d'arte
- Filosofo
- Responsabile del settore marketing

Queste sno tutte attività che ha ricoperto mio padre, laureato in filosofia.

Tuo padre........... se tu sei maggiorenne (e credo proprio di si), tuo padre deve essersi laureato perlomeno una trentina d'anni fa (e sto arrotondando molto per difetto). Lo sai quante cose sono cambiate negli ultimi 30 anni?
Trent'anni c'era il "mercato italiano", fa qualsiasi laureato in qualsiasi materia, se non aveva l'età di Matusalemme trovava sbocchi dove voleva e se era disposto (come pare sia stato tuo padre) a tentare strade differenti anche abbastanza distanti dalla sua laurea (penso soprattutto al marketing), a quel punto il mondo era suo.
Oggi c'è il "mercato globale", se non hai meno di 26 anni, una laurea in una materia tecnica, scientifica od economica, un Master iperspecializzante di almeno un paio d'anni fatto all'estero, almeno un paio di lingue straniere parlate fluentemente, ti piaccia o no, o ti adatti ai call-centers (se ne trovi uno) o resti una zavorra per i tuoi genitori.
E' brutto, è cinico, è anche sbagliato (se vuoi) ma è così, punto e basta. Il mercato detta legge, se il mercato vuole quello, il resto è fuffa.

Tutte le "posizioni di lavoro" che hai citato tu sono molto fittizie, numericamente del tutto insignificanti, per la loro tipologia destinate non certo ai neolaureati (vorrei vedere chi prende un neo-filosofo come Responsabile del settore marketing), mi devi spiegare che professione è il filosofo, fai finta di ignorare che per la docenza universitaria serve una gavetta gratuita perlomeno ventennale (a meno che un tuo parente entro il primo grado non spenda i suoi crediti per te), sulla docenza privata e la direzione di gallerie d'arte stendiamo un velo pietoso che è meglio, soprattutto per la seconda credo ci siano dei laureati specifici ben più idonei.

Una domanda provocatoria: quanti anni hai, e che studi hai fatto? Non per altro, mi sembri un pò lontano dalla realtà del mercato del lavoro italiano.......

Saluti

PS: sono sulla porta dei 40, laureato in chimica a 25 anni, dopo qualche anno all'estero, a 28 anni ho trovato lavoro presso una multinazionale italiana del settore petrolchimica (indovina qual'è), cambiando molte mansioni alcune delle quali distanti anni luce dalla mia laurea.................

Io sono molto vicino ai 24 anni, sono un laurando in archeologia, più due anni di studi in economia. Io per primo ho criticato il mercato del lavoro italiano, quello del lavoro vero e proprio, le colaborazion, invece, pur pagate poco, sono abbondanti. Ma all'estero, conosco della gente che vive di archeologia, senza fare altro, senza insegnaento. Il filosofo è una figura lavorativa poco coosciuta: in alcuni locali, vengono pagate queste figure, per tenere degli incontri, delle serate, dove si discute di filosofia, naturamente con obbligo "morale" di consmazione.

EDIT: Ovviamente, rileggendo, collaborazioni con 2 l
 
EdoMC ha scritto:
Solito razzismo contro le materie umanistiche. Tanto l'Italia è lo stato degli imprenditori, medici, ingegneri ed avvocati. Solo loro hanno diritto ad esistere. D'altra parte, in uno stato dove la cultura è quella di Jerry Scotti e Mike Bongiorno e il linguagio corrente quello di Maria De Filippi e del Grande Fratello, cosa servono filosofi, letterati ed archeologi?

Nessun "razzismo" da parte mia contro le materie umanistiche. Sottolineo semplicemente che il numero di esami da sostenere in una facoltà come medicina è circa doppio che a filosofia, per cui se questa è otto anni (ripeto: OTTO ANNI) fuori corso a filosofia....
 
boh ...io mi sono sposato a 23 anni ho sempre lavorato come metalmeccanico e ora all'alba dei 36 ho tre figli e posso dire che tutto quello che c'e' nella mia casa me lo sono comprato con le mie mani .........,ma forse il mio discorso e' differente visto che i miei genitori sfortunatamente non avevano una cippa ....... :shock: :shock:
sinceramente mi sono sempre piaciute le materie umanistiche e sono un appassionato di storia ,ma attualmente gli sbocchi lavorativi sono limitati rispetto all'offerta ,poi se uno vuole e soprattutto ha voglia ci si puo' riciclare in altri ambienti che non hanno a che fare con i propri studi
io ho studiato da geometra e visto che all'epoca non c'erano sbocchi( se non a stipendi da fame ) ho preferito fare altro ( tra l'altro la meccanica mi piace )
certo che fuori corso da otto anni se fosse un briciolo intelligiente avrebbe capito di aver sbagliato qualcosa .....
ciao madmax
 
CCMORSEL ha scritto:
certo che fuori corso da otto anni se fosse un briciolo intelligiente avrebbe capito di aver sbagliato qualcosa .....
ciao madmax

Se fosse stata intelligente avrebbe mollato l'università ancora 7 anni fa ... la verità è che una così non ha voglia di fare una cippa :twisted:

Fino a quando troverà dei giudici che applicano la legge, usando le scarpe al posto della testa, ed imponendo che venga mantenuta fino a quando non è autosufficente la vedo dura per il povero padre e per tutti i genitori italiani.
 
E ancora valida quella cara,buona,giusta legge romana che da al marito diritto di vita e di morte su moglie e figli? :shock: :D
 
RobyTs67 ha scritto:
E ancora valida quella cara,buona,giusta legge romana che da al marito diritto di vita e di morte su moglie e figli? :shock: :D

No, è però sempre valida quella legge che dà al marito l'assoluto e totale dovere di mantenimento verso moglie e figli a prescindere da ogni altra considerazione.
Non è un caso che quel che stanno facendo alcuni figli oggi, ossia arrivare a far causa ai genitori per farsi mantenere pur non essendo inabili al lavoro, è la stessa cosa che da decenni fanno molte mogli che, dopo la separazione, fanno causa ai mariti per essere mantenute a vita pur potendo provvedere agevolmente da sé.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
No, è però sempre valida quella legge che dà al marito l'assoluto e totale dovere di mantenimento verso moglie e figli a prescindere da ogni altra considerazione.
Non è un caso che quel che stanno facendo alcuni figli oggi, ossia arrivare a far causa ai genitori per farsi mantenere pur non essendo inabili al lavoro, è la stessa cosa che da decenni fanno molte mogli che, dopo la separazione, fanno causa ai mariti per essere mantenute a vita pur potendo provvedere agevolmente da sé.

Saluti

Vero... per tante donne sposarsi è come vincere la lotteria ... mariti che per mantenerle, visto che tra le altre cose anche la casa coniugale è al 99% affidata a loro, vivono da poveracci e non possono assolutamente rifarsi una vita.

Loro, anche se dopo la separazione, trovano un altro pollastro pieno di soldi hanno diritto comunque al mantenimento da parte dell'ex marito ...

D'accordo tutelare il coniuge più debole ma siamo sicuri che sia la donna quello più debole ??
 
LADINS ha scritto:
Visto che sembrerebbe tu ne sappia più di noi ci illumini su queli sbocchi professionali ha oggi un laureato in filosofia ??
tra i tanti:
giornalismo
editoria
pubblicità
carriera direttiva nella pubblica amministrazione
aziende private (risorse umane; relazioni)

eccetera

basta avere voglia di lavorare

LADINS ha scritto:
In ogni caso una che a 32 anni è ancora all'università fuori corso non l'assumerei nemmeno per lavarmi i piatti a casa.
più che altro, una che a 32 anni invece di mantenersi si fa mantenere da un babbo che non è d'accordo è una solenne lazzarona.
a prescindere dal fatto se sia iscritta o meno all'università.
 
belpietro ha scritto:
LADINS ha scritto:
Visto che sembrerebbe tu ne sappia più di noi ci illumini su queli sbocchi professionali ha oggi un laureato in filosofia ??
tra i tanti:
giornalismo
editoria
pubblicità
carriera direttiva nella pubblica amministrazione
aziende private (risorse umane; relazioni)

eccetera

basta avere voglia di lavorare

LADINS ha scritto:
In ogni caso una che a 32 anni è ancora all'università fuori corso non l'assumerei nemmeno per lavarmi i piatti a casa.
più che altro, una che a 32 anni invece di mantenersi si fa mantenere da un babbo che non è d'accordo è una solenne lazzarona.
a prescindere dal fatto se sia iscritta o meno all'università.

Appunto. Otto anni fuori corso sono inaccettabili in qualsiasi facoltà che non venga frequentata per puro hobby o come dopolavoro, non fosse altro perchè ora che ti laurei hai dimenticato tutto quello che hai studiato nei primi anni. Ma entrambi i casi presuppongono una fonte di reddito. Quindi, nello specifico, la "studentessa" andrebbe cacciata di casa a calci nelle chiappe, altro che alimenti!!!!!!
 
a_gricolo ha scritto:
belpietro ha scritto:
LADINS ha scritto:
Visto che sembrerebbe tu ne sappia più di noi ci illumini su queli sbocchi professionali ha oggi un laureato in filosofia ??
tra i tanti:
giornalismo
editoria
pubblicità
carriera direttiva nella pubblica amministrazione
aziende private (risorse umane; relazioni)

eccetera

basta avere voglia di lavorare

LADINS ha scritto:
In ogni caso una che a 32 anni è ancora all'università fuori corso non l'assumerei nemmeno per lavarmi i piatti a casa.
più che altro, una che a 32 anni invece di mantenersi si fa mantenere da un babbo che non è d'accordo è una solenne lazzarona.
a prescindere dal fatto se sia iscritta o meno all'università.

Appunto. Otto anni fuori corso sono inaccettabili in qualsiasi facoltà che non venga frequentata per puro hobby o come dopolavoro, non fosse altro perchè ora che ti laurei hai dimenticato tutto quello che hai studiato nei primi anni. Ma entrambi i casi presuppongono una fonte di reddito. Quindi, nello specifico, la "studentessa" andrebbe cacciata di casa a calci nelle chiappe, altro che alimenti!!!!!!

basterebbe la regola che oltre i due o tre anni di fuoricorso sei proprio "fuori" dalla scuola......esclusi logicamente gli studenti lavoratori (ma quelli si mantengono da soli e meritano tanti applausi per la tenacia)
 
Se non ho capito male il giudice gli ha dato "contro" perché il padre ha agito autonomamente nel non dargli più i soldi.
Se, invece, avesse fatto ricorso molto probabilmente non avrebbe più dovuto pagare il mantenimento.
 
silverrain ha scritto:
Se non ho capito male il giudice gli ha dato "contro" perché il padre ha agito autonomamente nel non dargli più i soldi.
Se, invece, avesse fatto ricorso molto probabilmente non avrebbe più dovuto pagare il mantenimento.

Comunque ammetterai che la cosa non sta nè in cielo nè in terra..... Quando aspetta questa pelandrona a guadagnarsi da vivere? Non ha un filo di dignità? Ci voleva proprio il giudice con tutto quello che ci sarebbe da fare nei tribunali? Dai.....
 
EdoMC ha scritto:
Solito razzismo contro le materie umanistiche. Tanto l'Italia è lo stato degli imprenditori, medici, ingegneri ed avvocati. Solo loro hanno diritto ad esistere. D'altra parte, in uno stato dove la cultura è quella di Jerry Scotti e Mike Bongiorno e il linguagio corrente quello di Maria De Filippi e del Grande Fratello, cosa servono filosofi, letterati ed archeologi?

Stra quoto!
Signori miei, la cultura non la si trova sugli alberi... se non vengono formati degli intellettuali, non lasceremo niente a chi verrà dopo di noi... guardate le culture del passato... certo, ammiriamo gli acquedotti romani, ma ciò che ha fissato le antiche civiltà nella storia sono le opere artistiche, letterarie e le opere architettoniche nella loro arte e bellezza.
La cultura è cultura, di qualsiasi tipo sia.
Ora, conosco ragazzi che devono scegliere l'università e vedo le liti che fanno con i genitori per poter frequentare ciò che vogliono, semplicemente perchè vogliono provare a seguire la strada che sentono dentro di loro. Ma per i loro genitori esiste solo ingegneria, economia o medicina, null'altro. Se uno vuole fare l'antropologo, l'accademia di belle arti o lettere è una guerra, con i genitori che fanno di tutto per tarpare le ali dei figli e farne degli scontenti per tutta la vita. Magari avranno un lavoro migliore (a mio parere NO), ma avranno per sempre il rimpianto di non aver seguito il proprio sogno, vivranno il proprio lavoro come una sofferenza ed un'imposizione.
L'ho subito sulla mia pelle anch'io quando scelsi le superiori. Venni forzato dai professori e dai genitori a frequentare un istituto tecnico. Per carità, ero portato per quelle materie (e ne ho tutto sommato apprezzato gli insegnamenti), ma non era la mia strada. Non vi dico quanti pianti feci cercando di convincere mia madre a trasferirmi al liceo linguistico senza successo. Poi con l'università feci un passo avanti o mia madre non mi avrebbe più rivisto, ad ogni modo non ottenni di fare davvero quel che volevo ma una via di mezzo... :rolleyes:
 
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