<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quarant'anni di 75 (1985-2025) | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Quarant'anni di 75 (1985-2025)

La 75 gode di tanta popolarità (solo fra gli alfisti e solo in Italia) perché è l'ultima auto dell'azienda. Se Alfa avesse continuato ad esistete, probabilmente sarebbe oggi ricordata per quello che è, ovvero un prodotto fatto in economia con quello che c'era, senza alcuna possibilità di combattere ad armi pari contro le tedesche che proprio in quegli anni presero il volo: BMW serie 3, Mercedes 190 e Audi 80 erano venti anni avanti e solo la bontà del progetto iniziale permise alla 75 di tenere botta in termini di pure prestazioni, non certo in termini di qualità (aspetto principale), ergonomia, comfort, consumi, flessibilità della piattaforma per produrre varianti di carrozzeria e derivate. Tutte cose che importano piú delle prestazioni pure.
Anche nei piani dell'IRI la 75 era una macchina di passaggio, fatta perché altro non si poteva, in attesa di tempi migliori. Che non sono mai arrivati
È ingiusto dire che Audi 80 dell'epoca fosse 20 avanti. Ha debuttato anfine anni 70 e i basava su meccanica della precedente serie, con prestazioni davvero modeste, ma con carrozzeria aggiustata da Giugiaro.
BMW 3 anche nasce progettualmemte negli 70 e non credo avesse soluzioni tecnologiche d'avanguardia, ma piuttosto tradizionali.
Meglio la 190 di Sacco col multilink che stabilì nuovi riferimenti di confort, qualità e design.
La 75 sfruttava una meccanica collaudata e ancora adeguata ai tempi e alla concorrenza.
Di certo il mezzo milione di veicoli prodotti qualche pensiero l'avrà dato alle tedesche. Peccato non avesse alle spalle una proprietà stabile.
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È ingiusto dire che Audi 80 dell'epoca fosse 20 avanti. Ha debuttato anfine anni 70 e i basava su meccanica della precedente serie, con prestazioni davvero modeste, ma con carrozzeria aggiustata da Giugiaro.
BMW 3 anche nasce progettualmemte negli 70 e non credo avesse soluzioni tecnologiche d'avanguardia, ma piuttosto tradizionali.
Meglio la 190 di Sacco col multilink che stabilì nuovi riferimenti di confort, qualità e design.
La 75 sfruttava una meccanica collaudata e ancora adeguata ai tempi e alla concorrenza.
Di certo il mezzo milione di veicoli prodotti qualche pensiero l'avrà dato alle tedesche. Peccato non avesse alle spalle una proprietà stabile.
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La piattaforma "B3" dell'Audi 80 modello 1986-1991 era stata riprogettata rispetto alla "B2" precedente. Anche la carrozzeria era interamente nuova, e decisamente più moderna. Il pianale dell'Alfa 75 invece era lo stesso della Giulietta e la carrozzeria era quella della Giulietta modificata (tutta la parte centrale era identica).

Ricordo che io, pur ammirando la 75 per i suoi successi in pista e la trazione posteriore, ero indeciso sul fatto di acquistarla in sostituzione della "33", proprio perchè la piattaforma mi sembrava obsoleta. Alla fine la provai, e mi piacque molto, ma era la twin-spark 2.000 a iniezione (148 cv), non alla mia portata. Avrei potuto permettermi, usata, solo la 1.600 o la 1800 e allora mi tenni la 33 del 1987 fino al 1997, quando acquistai una 155 "Busso" 2.5 V6, poco usata, per me bella macchina anche se TA. Comoda e potente.
Peraltro anche quella plurivittoriosa in gara, decisamente più della 75.
 
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È ingiusto dire che Audi 80 dell'epoca fosse 20 avanti. Ha debuttato anfine anni 70 e i basava su meccanica della precedente serie, con prestazioni davvero modeste, ma con carrozzeria aggiustata da Giugiaro.
BMW 3 anche nasce progettualmemte negli 70 e non credo avesse soluzioni tecnologiche d'avanguardia, ma piuttosto tradizionali.
Meglio la 190 di Sacco col multilink che stabilì nuovi riferimenti di confort, qualità e design.
La 75 sfruttava una meccanica collaudata e ancora adeguata ai tempi e alla concorrenza.
Di certo il mezzo milione di veicoli prodotti qualche pensiero l'avrà dato alle tedesche. Peccato non avesse alle spalle una proprietà stabile.
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A parte che la 80 non era un remake e, insime alla 100, fu l'auto della svolta Audi, forse soffriamo di nostalgia. La 75 non era adeguata; che la meccanica fosse di pregio non c'è dubbio ma un auto è molto di più dello schema meccanico. E pure da questo lato, in quegli anni iniziò la stirpe delle varie M eccetera, che eclissarono un prodotto che, poveretto, aveva dato anche troppo. Ma il vero tasto dolente era e rimane la qualità costruttiva, basti vedere il megaflop americano. È proprio dagli anni 80 che le tedesche presero il volo mentre in Italia avevamo da un lato scioperi, assenteismo impunito e pure terrorismo e dall'altro gli Agnelli e poi Romiti, quelli col braccino come il T-Rex.
La 75 è uno dei tanti simboli della resa del sistema Italia, che va molto al di là della fine di una casa automobilistica
 
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