<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La rete IP passa a Socar | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

La rete IP passa a Socar

Infatti nel libero mercato erano i gestori a lamentarsi che c’erano troppi distributori, non gli automobilisti.
dubito che un gestore "piccolo" resti aperto e paghi i dipendenti solo con il vendere "carburante"....

casomai i diretti concorrenti sono i bar della zona....
 
speriamo anche in un rinnovamento (estetico) dei punti vendita, alcuni fanno veramente pena. Dalle mie parti c'è un grosso distributore IP da anni, prima era TotalErg, è stato dismesso e in totale decadimento, ha pure l'autolavaggio coi rulli che ormai cadono a pezzi, il gpl. Ha aperto di nuovo un anno fa, poi subito richiuso. Negli altri sempre, dalle mie parti, ti viene voglia di NON fare gasolio IP, per altro lo reputo un ottimo gasolio, l'optimo. Poi c'è il problema della fatturazione elettronica e pagamento tramite app, l'app non funziona piu' e in alcuni punti vendita, mi è capitato di richiedere successivamente la fattura tramite il portale fatturazione elettronica, che non arriva. Rimane il messaggio di trasmessa all'intermediario ma nel portale della fatturazione elettronica NON è presente.
Idem, anche in passato ho scritto che le stazioni IP fanno venire dubbi, non sono per nulla curate, moderne etc etc, sembra quasi non tengano allo sviluppo del marchio.
In queste settimane sto provando la Optimo che sulla carta è un buon carburante, ma in pratica non da i risultati sperati, avevo due buoni da 50€, l'ultimo usato proprio oggi ma non penso di riprovare.
 
Idem, anche in passato ho scritto che le stazioni IP fanno venire dubbi, non sono per nulla curate, moderne etc etc, sembra quasi non tengano allo sviluppo del marchio.
In questo caso (vale anche per altri marchi noti, ad es. Eni) mi chiedo se possa essere legato al discorso della proprietà effettiva della stazione di servizio.

Spiego meglio:
- noto che le in questi ultimi giorni Eni sta rinnovando alcune stazioni col nuovo brand e la nuova visual identity Enilive (peraltro sono quelle dove è presente l'HVO); queste sono tenute come gioielli, pulite, ordinate, guanti monouso sempre presenti, ecc
- altre stazioni a marchio Eni, sembrano abbandonate a sé stesse con pompe vecchie, unte e bisunte, cortili abbandonati e sporchi, ecc (non c'è mai l'HVO); fuori c'è il solito vecchio cane a sei zampe col giallo come colore dominante.

Da qui il mio pensiero:
- le prime sono di proprietà diretta Eni/Enilive che ci tiene e le cura;
- le seconde sono di soggetti licenziatari del marchio a cui frega poco o niente "dell'aspetto" e le tiene come sono senza spendere un euro per migliorarne l'attrattività visiva.

E' un ragionamento che può essere valido od è una colossale corbelleria?
 
Sinceramente gli IP da anni li evito. A parte la difficoltà di comunicare in lingua italiana (vabbè che lo facevo in inglese, tanto sono tutti indiani), ma vedere le condizioni in cui mantenevano le colonnine AdBlue mi fece desistere.
 
È la stessa cosa che ho detto a mia moglie che lavora a Milano in una multinazionale italiana quando mi disse che stavano facendo fare i corsi agli agenti di come usare le auto plug-in dato che tra poco cominceranno a sostituire a step il parco auto.
Ma dato che le auto hanno lo storico dei consumi ( confrontabili con le carte ) e qualcuno che gestisce il parco auto non è fesso hanno imposto una percentuale di viaggio, su base trimestrale, in elettrico, che sia puro o in combinato non importa. Ma il totale deve essere max X % in benzina e/o minimo X % di utilizzo di energia dato che verranno muniti di tessera RFID e la solita Carta di credito aziendale per il carburante. Oltre a installare diverse colonnine nel parcheggio dell’azienda attivabili con le carte personali.
Vorrei vedere come fanno con i commessi viaggiatori da 50/60 mila km annui (e ne conosco)
 
L’efficienza migliorata dei motori che portano a consumi minori rispetto al passato porterà ad una contrazione ulteriore delle vendite di carburanti ai privati.
Siamo sicuri? Con il calo delle auto diesel, che permettevano anche a chi guidava sempre in modo sportivo, o poco o per nulla efficente, di consumare poco, non so se con le moderne auto ibride, con lo stesso stile di guida, potranno mai eguagliare gli stessi consumi.
 
Da qui il mio pensiero:
- le prime sono di proprietà diretta Eni/Enilive che ci tiene e le cura;
- le seconde sono di soggetti licenziatari del marchio a cui frega poco o niente "dell'aspetto" e le tiene come sono senza spendere un euro per migliorarne l'attrattività visiva.

E' un ragionamento che può essere valido od è una colossale corbelleria?
Non credo, probabilmente le stazioni più grandi indipendentemente dalla proprietà hanno più soldi da investire e sono meglio considerate dal licenziatario del marchio, ricevono prima le novità e ne approfittano per rimodernare, mentre quelle più piccole arrivano dopo.
Poi contano anche dagli accordi che fa il licenziatario coi singoli gestori e se impone adeguamenti periodici e veloci agli impianti, degli standard minimi e via dicendo.
Difficile capire con sicurezza quale sia un impianto di proprietà del marchio e quale gestito, comunque guardando osservaprezzi sembra che Tamoil, Ip e Q8 abbiano una discreta percentuale degli impianti, Eni molto meno ed Esso probabilmente nulla ed in base alla mia esperienza si trovano impianti non al top in tutti i casi.
La differenza sembra che IP abbia più impianti di piccole dimensioni che mediamente sono messi peggio.
 
Concordo pienamente. Peraltro, Zero cilindri ha proprio l’auto elettrica che gli scorre nelle vene….A me, fa ribrezzo (l’auto elettrica) e non capisco dove trova tutto questo entusiasmo….Da parte mia, acquisterò un auto elettrica solamente se costretto
Spezzo una mezza lanciain favore di Zero.
Premesso che per le mie esigenze e abitudini l'auto elettrica come auto principale non è adatta, mi sono tolto la curiosità di andare a provare una Model 3 Standard Range.
Non sto a parlare dell'auto in se, ma devo dire che l'esperienza di guida, specie bassa velocità/urbano molto interessante e rilassante. La guida è fluidissima e surclassa qualunque automatico, spinge fin da fermo senza alcun lag, l'uso in modalità one-pedal è comodissimo.
Se dovessi basarmi solo sulla guida potrei lasciare la mia TDI automatica immediatamente
 
E' un ragionamento che può essere valido od è una colossale corbelleria?
Non credo proprio che tu dica corbellerie. Ricordo un distributore ENI, su un autostrada, al quale hanno sostituito la scritta AGIP con ENI solamente pochi mesi fa.... Concordo pienamente con la tua analisi. Comunque sia, vedo che ENI sta rinnovando molti più distributori che IP....Ho anche notato che parecchi nuovi punti "ENILIVE" hanno un shop, con bar ed autolavaggio totalmente rinnovato
 
Mah

!!

:emoji_thinking:

Per non dire:
" al limite del ridicolo "
Nell'azienda per cui lavoro mettono a scelta, per chi ha l'auto l'aziendale, TD ed elettrica.
Le auto di pool sono mild hybrid benzina o elettriche.
Mi diceva il responsabile dell'ufficio flotte che le auto in assegnazione permanente sono al 95% TD per scelta dell'utente e quelle elettriche di pool vengono usate solo per spostamenti locali. Chi deve farci più di 200km prende quelle a benzina ...
 
Non credo proprio che tu dica corbellerie. Ricordo un distributore ENI, su un autostrada, al quale hanno sostituito la scritta AGIP con ENI solamente pochi mesi fa.... Concordo pienamente con la tua analisi. Comunque sia, vedo che ENI sta rinnovando molti più distributori che IP....Ho anche notato che parecchi nuovi punti "ENILIVE" hanno un shop, con bar ed autolavaggio totalmente rinnovato


Posso dire la mia.....
( da grande fan del personaggio che l' AGIP - 1926 - la rilancio' dopo la guerra e indi ci mori' )

??

Possibile che ENI, se non

--------------------------------------------------------------SEMPRE----------------------------------------------------------------

sia la piu' cara.....
MA....Molto spesso lo e'

??
 
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