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Attenti all'intelligenza artificiale...

Io devo ancora capire che cosa, se esiste, distingue l' IA da un software molto sofisticato.
Posto che i computer, per fortuna, non ragionano ma eseguono programmi, esiste una distinzione del genere ?
Esiste una linea discriminante oltre la quale un programma molto raffinato diventa IA ?
La mia idea è che no, non esiste, ma ne so piuttosto poco.......
 
Il progresso non si arresta ma neanche lo si subisce passivamente, come in tutte le cose ci vuole un minimo di formazione ->
-> e discernimento perché non va accettato per forza per come ci viene dato in pasto. Il progresso non è ineluttabile e segue regole commerciali. Se non piace non lo si sostiene. Se tanti non approvano quel progresso si spera venga abbandonato o almeno corretto.
Il problema è che alla fine si preferisce bere l'amaro calice piuttosto che fare uno sforzino per dire no.
 
Difatti....chi avra' una IA più' "precisa", un domani (che sara arricchita dai nostri dati) .....vincera ricchi premi e cottilons...e dubito sarà utilizzabile da tutti. non sarà per i comuni mortali....tipo i già citati algoritmi delle famose grandi ditte che ci vendono l'inimmaginabile a scapito di tutto il resto del mondo commerciale....
Per correggere questa deriva occorre muovere il cu.lo.
Finché uno vorrà fare tutto da comodamente (talvolta anche no perché poi ti viene la sciatica o la scoliosi) seduto sul divano sarà anche sempre più normale subire le decisioni di terzi.
Non so se ci avete fatto caso ma il primo passo di questa deriva si è avuto con lo smettere di cucinare in casa iniziando a comprarlo già fatto, fuori. Poi l'avvento dei vari sistemi di consegna a domicilio ha chiuso il cerchio.
 
Quindi bisognerá educare all' utilizzo responsabile della AI da parte delle persone,
Secondo me qua facciamo un errore gigantesco.
Educare all'uso responsabile serve a poco o nulla. Qualunque cosa tu faccia sarà comunque una descrizione di te e più in generale del contesto in cui sei collocato.
Il problema dell'AI non è tanto chi la usa ma chi l'ha istruita e chi la sviluppa. Gli obbiettivi e le finalità sono il vero problema ed essendo prossimi all'indistinguibilità tra il vero e il falso non esisterà norma capace di tutelare. Pochi avranno le chiavi di tutto e gli altri saranno solo strumenti. Mettiamoci l'animo in pace .. in futuro la scelta sarà se stare nel sistema o chiamarsi fuori. In questo senso la storia è già scritta.
E non escludo che in futuro le potenze mondiali (verosimilmente i futuri oligarchi tecnologici) si scanneranno tra loro per conquistare i data center e altresì non sarà da escludere la nascita di gruppi che invece vorranno interrompere quelle reti.
 
Io non ci vedo questo processo deterministico, allo stato attuale l'AI vera, non l'automatizzazione di un processo che spesso viene passata per AI, è in una fase embrionale di cui nessuno conosce le potenzialità, come è accaduto con la rete. Faccio un pratico esempio, noi ora con la rete siamo tracciati ma non tanto con la registrazione ma con i cookies, la maggior parte dei cookies fino a non tanti anni fa era materiale di scarto che nessuno utilizzava, poi pian pianino alcuni hanno capito come utilizzarli e da quel momento in poi la rete si è indirizzata su di un modello, da allora si poteva fare istruzione tra il pubblico ed in parte lo si è fatta ma su pochissimi ha attecchito. La stessa cosa con la TV, agli albori non credo che si capiva dove sarebbe andata, poi con il tempo ha preso un indirizzo, c'era il tempo per capire e creare un clima culturale per un uso positivo, non lo si è fatto e così gli stessi che seguivano il maestro manzi o Angela sono gli stessi che ora stanno 24 ore al giorno sui canali di news senza capire le dinamiche di questi perché le vivono come vivevano il maestro manzi, e per me questo è un problema
 
Indubbiamente le questioni sul tavolo sono tante ma sinora non mi pare di aver visto migliorare il servizio per l'utente rendendolo più libero, capace e informato.
Sinora (inteso come sviluppo recente) tutto è stato finalizzato a far fare soldi a chi vende servizi e beni senza trascurare l'impatto "politico" che si attua sia tramite il controllo che tramite il recupero di informazioni anche sensibili che la distribuzione di fakenews.
Fatico davvero a vedere uno sviluppo positivo per noi ultime ruote del carro.
 
Per correggere questa deriva occorre muovere il cu.lo.
Finché uno vorrà fare tutto da comodamente (talvolta anche no perché poi ti viene la sciatica o la scoliosi) seduto sul divano sarà anche sempre più normale subire le decisioni di terzi.
Non so se ci avete fatto caso ma il primo passo di questa deriva si è avuto con lo smettere di cucinare in casa iniziando a comprarlo già fatto, fuori. Poi l'avvento dei vari sistemi di consegna a domicilio ha chiuso il cerchio.
no sono due cose completamente diverse, che non vi entrano come i cavoli a merenda
per come sono ora la maggior parte dei software del cloud e quindi anche tutti i dati (nostri ) che "girano" sono di proprietà esclusiva delle "ditte".....

da una parte vi e' la comodità e l'abbassamento di costi dato dal fatto che io non vado a fare le code alle poste, all'agenzia delle entrate, alla banca ect ma rimane il fatto e' che la "legge - regolamentazione" e' completamente a favore di chi propone i servizi e tutte le possiblità passate per regolamentare il settore sono andate perdute e se anche forse venissero fatte in una settimana c'e' la scappatoia o il cambio completo dei contratti lo si e' visto oramai innumerevoli volte.

nell'immediato quello che si "alza " il didietro, perche' dobbiamo ricordare che di solito e' il cliente che non sta sul divano ma difatto si fornisce il servizo da solo, dovrà vedersela con la IA anche solo per giustificare il pagamento dell'F24 , la raccomandata .che gia' ha fatto lui di persona....quindi doppio servizio pagato due o tre volte....
 
Ma qui non si tratta di essere contro una tecnologia, ma di dominarla.
La AI non è come una semplice macchina utensile in una industria, è essa stessa ormai l' industria, ed è già parte del nostro linguaggio, della nostra economia, delle nostre relazioni.
Negare oggi l' esistenza di AI é una specie di dissonanza cognitiva. Ritornando a quanto ho scritto in un post precedente, é un problema di "precedenza": al fine di evitare il rischio di perdere il controllo bisogna che la saggezza prevalga sull' efficienza.
Va dato un senso all' uso della AI, per evitare il rischio di un uso senza senso.
Leggendo qua e là, riporto una frase di un articolo che riassume il tutto e che mi è piaciuta": Più che chiedersi se fermarla, occorre chiedersi «come guidarla, comprenderla e renderla parte di un futuro che non sia disumano», obiettivo che richiede esattamente «ciò che la scienza e la cultura europea hanno sempre cercato: equilibrio tra potere e responsabilità, tra libertà e limite, tra invenzione e coscienza".
per come la vedo ......il problema non si pone....
la maggior parte se non tutto quello che noi chiamiamo IA da quello che leggo in giro si tratta di programmazione chiusa a tripla mandata che cambia in continuazione, di esclusiva proprietà di chi ha messo i soldi, nessuno , di questi ultimi, ha intezione ne ora ne in futuro di "condividere".....

se lo faranno condivideranno roba "vecchia".....

non puoi "dominare" qualcosa che non conosci....

ma neanche suggerire di farlo e' qualcosa di fattibile....ti dcono semplicemente no.....
 
per come la vedo ......il problema non si pone....
la maggior parte se non tutto quello che noi chiamiamo IA da quello che leggo in giro si tratta di programmazione chiusa a tripla mandata che cambia in continuazione, di esclusiva proprietà di chi ha messo i soldi, nessuno , di questi ultimi, ha intezione ne ora ne in futuro di "condividere".....

se lo faranno condivideranno roba "vecchia".....

non puoi "dominare" qualcosa che non conosci....

ma neanche suggerire di farlo e' qualcosa di fattibile....ti dcono semplicemente no.....
Amen. Cosa vuoi che ti dica. Se la AI finirà per essere, come lo sono state in passato la stampa, la tv, l' internet coi social, il nuovo manipolatore del pensiero dei comportamenti delle persone, ne prendiamo atto.
Requiescat in pacem la nostra società.
Inutile prendere seriamente la vita, tanto da essa non se ne esce vivi. Si arrangeranno le future generazioni: a me frega poco di loro, non avendo figli.
 
Io devo ancora capire che cosa, se esiste, distingue l' IA da un software molto sofisticato.
Posto che i computer, per fortuna, non ragionano ma eseguono programmi, esiste una distinzione del genere ?
Esiste una linea discriminante oltre la quale un programma molto raffinato diventa IA ?
La mia idea è che no, non esiste, ma ne so piuttosto poco.......
Di partenza e' un sofware , per forza. Qualcuno ha scritto le regole principali di come doveva "muoversi" nell'elaborare le informazioni. Poi si e' evoluto autonomamente.
Un software tradizionale fa delle cose predefinite e stop. Questo genera risposte e metodi di lavoro
in maniera autonoma.
Come scritto gia' prima ,se hai nozioni di statistica, lo puoi definire a grandi linee come un algoritmo di correlazione dati ricorsivo.
Lui fondamentalmente fa quello , non sa' neanche cosa sta leggendo.
Fa una correlazione statistica tra i dati , come vedessi una enorme infinita nuvola di puntini. Ogni puntino e' un informazione nello spazio tridimensionale. Ogni puntino e' un informazione tradotta in un numero.
Per studiare un metodo simile ci sono voluti decenni. Dal dopoguerra matematici e studiosi in vari campi hanno elaborato questi strumenti.
Quattro cinque menti di grandissimo livello in Google , Zuckerberg che ha gettato le basi di facebook e' un peracottaro a confronto, hanno messo le basi del moderno LLM circa 10 anni fa. Il resto e' storia.
 
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