<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vino, passione in declino? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Vino, passione in declino?

Ah, no, non mi piacciono i passiti. Quando a fine pasto ci sono passito o vin santo e cantucci (o scroccadenti, come li chiamiamo qui in Romagna), lascio perdere il passito e mangio i biscotti con l'ultimo bicchiere di rosso :emoji_blush:

Ah, Romagna....

( Pensavo venissi di lontano )

Niente passito in abbinamento con l' entusiasmante vostro
" Formaggio di fossa "

??
 
Mai uguali un anno all'altro poi c'ha pensato la grande distribuzione a richiedere un certo tipo di prodotto e quindi a far progredire l'industrializzazione con un commercio gigantesco di uve e prodotti finiti sempre uguali un anno dopo l'altro
Dunque, a dirla tutta già nel '700 i francesi avevano intuito che per vendere il vino (e non solo consumarlo come alimento) era necessario mantenere costante qualità, caratteristiche organolettiche & gusto-olfattive diremmo oggi. E' per quello che per circa 3 secoli sono stati davanti a tutti, poi è logico che tutto si è un po' uniformato. E' chiaro che la clientela, soprattutto inglese, che acquistava dei Bordeaux per la corte dei Tudor non voleva bere una bottiglia buona e l'altra buttarla nei lavandini del palazzo.
 
eppure vedo tanti nuovi impianti di vite nella zona del garda e in Franciacorta. Stanno ballando sul Titanic?
Sono zone vocate a vitigni e quindi vini bianchi, spesso (per non dire quasi sempre nel caso della Franciacorta) spumantizzati, che sono l'unica tipologia di vino che regge ancora bene sul mercato. Ma ho un po' la tua stessa sensazione.
 
Il metanolo ha dato una scossa benefica al settore, spiace dirlo perché ci sono voluti dei morti, ma veramente si beveva malissimo anni fa. Anche il famoso "vino del contadino" è una finta leggenda, dato che c'era dentro di tutto, incluso solfato di rame dato a pioggia e altri intrugli di cantina poco raccomandabili.
Ciao Citweb concordo su tutto quello che hai scritto faccio solo un unico appunto. Il Solfato di rame (o per meglio dire la poltiglia borodolese ossia quello neutralizzato con calce spenta) detto anche vetriolo azzurro o "verderame" (è una polvere blu-grigia impalpabile che si scioglie in acqua e viene spruzzata) è il più antico agrofarmaco, inventato nella regione di Bordeaux in Francia nell'800 ed è una delle migliori sostanze naturali (non è infatti di sintesi come le molecole organiche moderne) da utilizzare contro i funghi nelle colture arboree e nella vite (in particolare contro la peronospora). Oggi il suo uso è estremamente osteggiato dalle multinazionali delle molecole organiche, poiché i fungicidi rameici sono economici e privi di qualsiasi brevetto. Il rame è assolutamente sicuro per gli esseri umani e non crea problemi ambientali (tutti i tubi dell'acqua delle nostre case sono di rame e anche alcune pentole in cui cuciniamo). Una delle principali aziende europee produttrici di rame è italiana (Manica, che produce poltiglia bordolese e altri cuprici) ed è un'azienda piccola al confronto dei grandi colossi dell'agrochimica stranieri, i quali stanno premendo in UE perché il rame venga eliminato (è già "sostanza candidata alla sostituzione"). L'assurdo è che è l'unico fungicida ammesso nel biologico! Proprio perché ha un bassissimo impatto ambientale e un'alta efficacia. A differenza delle molecole di sintesi infatti non induce resistenza nei patogeni nel lungo periodo. È fondamentale quindi per l'ambiente e pure per l'Italia direi dato che è una nicchia della chimica in cui siamo primi con Manica incentivare l'uso corretto di questo antico agrofarmaco.

Piccola parentesi chimica e di attualità.
 
Sono zone vocate a vitigni e quindi vini bianchi, spesso (per non dire quasi sempre nel caso della Franciacorta) spumantizzati, che sono l'unica tipologia di vino che regge ancora bene sul mercato. Ma ho un po' la tua stessa sensazione.


Sta diventando uno strano mondo.....

A parte i vinacci da 2 euri o meno.....

Stanno sparendo i vini di fascia media.
Tutti a fare vini di fascia alta.
Fa eccezione il Prosecco....
Quelli a cui piace il genere, non vanno certo in rovina
 
Ultima modifica:
Manica, che produce poltiglia bordolese e altri cuprici
Sì la conosco la Manica s.p.a (e il suo Granitello!). Purtroppo però alte quantità di rame soprattutto diluite in bevande acide quando si lavorava male, non erano esattamente salutari. Quando ho scritto "date a pioggia" volevo dire che purtroppo i "nostri vecchi" non avevano esattamente la cultura di un enologo. Figura che come ben dici tu esisteva in Francia da assai più anni di noi.
 
Sono zone vocate a vitigni e quindi vini bianchi, spesso (per non dire quasi sempre nel caso della Franciacorta) spumantizzati, che sono l'unica tipologia di vino che regge ancora bene sul mercato. Ma ho un po' la tua stessa sensazione.
Tutta l'area pedemontana veneta tra pochi anni andrà in crisi. Hanno vitato tutto, stanno producendo non so quanti milioni di bottiglie. Solo che oggi qualsiasi vino compri è speciale. Tutti hanno copiato tutti. Dal vino della Pantelleria fino a quello dell'alto adige (una roba assurda secondo me i vini di montagna) te li vendono tutti come "unici, speciali, cresciuti su terreni che si trovano unicamente qui e con un microclima che si trova unicamente qui e che dá al vino caratteristiche eccezionali uniche". Ormai è un disco rotto..

Senza contare i nomi da sbellicarsi dalle risate dati alle aziende agricole, tutti altisonanti e austeri, quasi fossero tutti ex nobili che si sono messi a zappare la terra. Io tifo il vino in brick.
 
Sì la conosco la Manica s.p.a (e il suo Granitello!). Purtroppo però alte quantità di rame soprattutto diluite in bevande acide quando si lavorava male, non erano esattamente salutari. Quando ho scritto "date a pioggia" volevo dire che purtroppo i "nostri vecchi" non avevano esattamente la cultura di un enologo. Figura che come ben dici tu esisteva in Francia da assai più anni di noi.
Certamente come tutte le cose non va dato sugli acini due giorni prima della raccolta, cosa che gli anziani senza istruzione di un tempo non consideravano. La vita media infatti era 50 anni. Ricordo ancora il discorso che fece un mio professore all'università proprio sulla chimica nel vino e su quanto i tanto decantati "vini di una volta" fossero per la maggior parte misture velenose che accorciavano di gran lunga la vita media. E lo fece spiegando nei dettagli cosa c'era e cosa si formava dentro quelle brode. Da accapponare la pelle.
 
Io tifo il vino in brick

Esattamente..anche perché i 10 gr di alcool etilico (sostanza neurotossica e cancerogena) che ci sono in un bicchiere di tavernello da 0,99 al lt sono identici a quelli che ci sono in un bicchiere di sassicaia da 200 euro a bottiglia...
 
Io tifo il vino in brick

Esattamente..anche perché i 10 gr di alcool etilico (sostanza neurotossica e cancerogena) che ci sono in un bicchiere di tavernello da 0,99 al lt sono identici a quelli che ci sono in un bicchiere di sassicaia da 200 euro a bottiglia...
Senza contare che i migliori enologi non li ha l'azienda che fa il sassicaia da 200€ a bottiglia (è facile vincere così) ma il produttore di vini in brick che deve rendere buono quel vino.

Io comunque sono quasi astemio. I vini li assaggio quando capita (pochi sorsi). Mi piacciono molto usati in cucina (per sfumare, condire oppure nei formaggi, i pecorini "ubriachi" al vino rosso i miei preferiti). Sono invece un grandissimo consumatore di aceto balsamico e di uva bianca da tavola (specie quella senza semi dolcissima).
 
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