<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La fine della carta stampata? | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

La fine della carta stampata?

Sì capisco, ma ripeto che quello che ho raccontato è un caso particolare di editoria, specializzata e rivolta a un pubblico professionale: niente fatti di cronaca (se non strettamente legati al settore specifico), niente articoli o recensioni rivolti a un pubblico "consumer". Solo informazioni utili a chi lavora nel settore di cui ci occupiamo.

Ecco, in questo caso l'immediatezza delle notizie fresche, l'essere aggiornati ogni mattina su ciò che accade a livello nazionale e mondiale anche tramite un semplice smartphone appena ci si sveglia, è fondamentale per i nostri lettori.
Come detto, esistono ancora i mensili cartacei su questo stesso settore, quelli che una volta dominavano ed erano l'unica possibilità di informarsi, ma ora sono relegati a chi ha la voglia e il tempo di approfondire, e comunque hanno subito un crollo negli abbonamenti, pur costando sempre di più da produrre.
Per dire, questo tipo di pubblicazioni ormai "obsolete" sono più adatte a un presidente di un'azienda per questioni di cultura personale su ciò che accade nel suo settore piuttosto che a un direttore generale, che è più operativo sul campo, ha poco tempo per informarsi perché il lavoro è tanto e allo stesso tempo ha necessità di essere informato con velocità e puntualità quotidiana, a discapito del non sempre necessario approfondimento.

Si certo, sicuramente ci sono pubblicazioni che con l'online hanno un immediatezza necessaria ed importante come la vostra , ma se parliamo di quotidiani o del nostre settore secondo me l'online ha portato solo peggioramenti, e lo dico da uno che 25 anni fa era stato entusiasta ma gli erano sfuggiti I punti neri che invece portava l'online
 
Si certo, sicuramente ci sono pubblicazioni che con l'online hanno un immediatezza necessaria ed importante come la vostra , ma se parliamo di quotidiani o del nostre settore secondo me l'online ha portato solo peggioramenti, e lo dico da uno che 25 anni fa era stato entusiasta ma gli erano sfuggiti I punti neri che invece portava l'online
Sì, ma secondo me non sono solo peggioramenti: c'è anche del buono.
Ad esempio, mi ricordo quando per conoscere le novità in campo automobilistico, e ancor peggio leggere qualche prova su strada, dovevo aspettare l'inizio del mese che uscisse Quattroruote in edicola. E a volte, in caso di novità o prove che mi interessavano particolarmente, l'attesa diventava snervante: non vedevo l'ora che arrivasse la tanto agognata copia, tra l'altro senza sapere prima che in quel numero ci sarebbe stato ciò che mi interessava (ricordiamoci com'era quando non esisteva internet... un altro mondo!)
Oggi invece hai entrambe le possibilità: ti potrebbe bastare l'informazione "fast food" dei vari siti specializzati (tra cui quello di Quattroruote stesso), se hai bisogno di notizie veloci e immediate ma non approfondite, oppure puoi comprare il mensile cartaceo (o la digital edition, se ti viene più comodo).
Poi il fatto che molte riviste siano sparite rispetto agli anni 80-90 fa parte della "selezione della specie": produrre cartaceo costa tantissimo (teniamo conto anche della distribuzione, non solo del costo della carta e delle rotative!) e chi non ce la fa, perché non vende abbastanza copie, deve chiudere. A meno che non venga artificialmente mantenuto in vita da contributi statali...
Ti dico solo una cosa: la mia* casa editrice si finanzia solo ed esclusivamente con la pubblicità. Niente abbonamenti, niente "prezzo di copertina", niente contributi statali. Solo inserzioni pubblicitarie, e questo grazie al fatto che siamo online e i costi di "produzione" sono notevolmente più bassi.
(oddio, il nostro editore pubblica anche un mensile cartaceo in lingua inglese e olandese, ma per lui è solo un hobby, una tradizione di famiglia da mantenere: non è con quello che fa i soldi, anzi...)

* non nel senso che è mia, ovviamente... quella per cui lavoriamo io e mia moglie
 
A mio padre compro la settimana enigmistica e civiltà enigmistica,anche se ultimamente credo abbia perso un po' interesse perché fa solo alcuni schemi e lo vedo spesso sbirciare le soluzioni.
Prima era molto più rigoroso e in genere lasciava solo i rebus e il sudoku.
 
Specifico però che il nostro è un settore professionale, i nostri lettori lavorano tutti in un determinato ambito, anche se su diversi livelli (dal produttore alla Gdo).
È un caso molto diverso dalle riviste di auto e moto e dai quotidiani generalisti.
era quello che intendevo io più sopra, avendo visto in prima persona ed in diretta, la morte di uno di questi mensili "professionali" edito dal 1929 ...
 
non solo del costo della carta e delle rotative!
Ecco, altre due vittime della rivoluzione digitale.
Nella mia zona due importanti aziende che producevano impianti stampa si sono via via ridimensinate negli ultimi vent'anni finendo con lo scomparire. Una bella fetta del mio paese era impiegata lì.

Di queste transizioni, però, diciamoci la verità, è fregato praticamente zero a tutti.
 
Ecco, altre due vittime della rivoluzione digitale.
Nella mia zona due importanti aziende che producevano impianti stampa si sono via via ridimensinate negli ultimi vent'anni finendo con lo scomparire. Una bella fetta del mio paese era impiegata lì.

Di queste transizioni, però, diciamoci la verità, è fregato praticamente zero a tutti.
Quando ci sono dei grossi cambiamenti nel corso del tempo (non necessariamente rivoluzioni, possono anche avvenire gradualmente) purtroppo ci sono sempre delle vittime. In questi casi si salva chi è in grado di adattarsi rapidamente al nuovo, e questo - piaccia o no - fa parte della già citata "selezione della specie".
D'altra parte non si può fare una legge per salvare le aziende che producono impianti stampa, le aziende che producono carta (mi sembra che anche la mitica e storica Fabriano, di cui avevo visitato il museo, abbia chiuso) e così via. Si dovrebbe fare una legge per qualsiasi attività a rischio, vittima della modernità (mica ci sono solo loro!), e non si finirebbe più, con costi insostenibili per la collettività.

Se a un certo punto produrre periodici cartacei costa troppo, e non è più competitivo rispetto al digitale sia come costi sia come esigenze di immediatezza delle informazioni da parte di una sempre crescente clientela di lettori (cose che il mio editore aveva capito già agli albori di internet), che bisogna fare?

Per fortuna il cartaceo ha ancora un suo pubblico, seppur sempre più ristretto, e probabilmente continuerà ad esistere ancora a lungo. Ma probabilmente sarà sempre più di nicchia, un po' come le auto sportive "vecchio stampo" (la prima che mi viene in mente per ragioni affettive è la MX-5) che in un mondo di auto sempre più comode, spaziose, connesse e asettiche ha e avrà ancora i suoi estimatori. Tant'è vero che hanno già annunciato la sua prossima release, e non sarà elettrica, ma molto simile nello spirito all'attuale. Per fortuna la cara vecchia tradizionale MX-5 non morirà a breve, anche se il mondo sarà sempre più dominato da auto che sono praticamente agli antipodi.
 
Ultima modifica:
Vorrei fare un sondaggio: quanti di voi comprano il giornale tutti i giorni, o sono abbonati a un quotidiano?
E quanti invece si informano principalmente su internet, o su mezzi più tradizionali ma sempre immediati e fruibili senza andare in edicola (la TV e la radio)?
Ecco, non devo nascondere che io faccio parte decisamente dei secondi: compro il giornale solo le rare volte che c'è un inserto che mi interessa.
Mio nonno (classe 1902) leggeva il giornale tutti i giorni (finché è stato in grado di leggere, è morto a 98 anni). Già mio padre (classe 1930) non lo faceva più: comprava il giornale sporadicamente, al massimo una volta a settimana. Più che altro comprava mensili di attualità, anche perché era uno stimato insegnante e non poteva restare indietro su ciò che accade nel mondo.
Mia sorella maggiore (classe 1961), insegnante tale e quale mio padre, che io sappia non compra neanche più quelli.
Segno dei tempi.
 
Per far capire come cambiano i tempi, il mio caso personale. Da giovane ero un amico degli edicolanti: al liceo ero l'unico della mia classe (e probabilmente l'unico della mia scuola, non ne ho mai conosciuti altri) che comprava tutti i mesi Quattroruote e Motociclismo, e anche altri mensili di informazione "motoristica". Ero diventato un accumulatore seriale di riviste, tanto che quando abbiamo venduto casa dei miei abbiamo avuto grandi difficoltà a svuotare il solaio: quintali e quintali di carta che riposava lì da decenni. Alla fine ho conservato solo i Quattroruote, e l'ho potuto fare perché ho un garage abbastanza grande (non me li sono certo portati in casa!)
E oggi? Pur restando uno che vuole restare costantemente informato anche quando non devo comprare l'auto nuova, le mie fonti di informazione principali sono altre (e non solo italiane!)
Se mi interessa un numero di Quattroruote, quindi torno ai vecchi tempi di quando ero una fanatico della rivista, non vado in edicola: preferisco la digital edition, e non per motivi di costi (non c'è tanta differenza da quel punto di vista lì). Non mi posso più permettere di accumulare carta senza limiti, e comunque trovo più comodo leggere allo schermo del computer, senza occhiali e con la possibilità di zoomare quanto voglio.
 
Quando ci sono dei grossi cambiamenti nel corso del tempo (non necessariamente rivoluzioni, possono anche avvenire gradualmente) purtroppo ci sono sempre delle vittime. In questi casi si salva chi è in grado di adattarsi rapidamente al nuovo, e questo - piaccia o no - fa parte della già citata "selezione della specie".
Vedi io mi rifornisco sempre dalla stessa esdicola. E ho il "triste" ricordo di quando letteralmente "traboccava" di roba di tutti i tipi....oggi secondo me ha perso almeno il 50% delle referenze di allora pur avendo un piccolo mondo libri.....inutile dire che la crisi, come nel settore dell'auto è "duale" meno vendite e meno offerta....
 
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