<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La fine della carta stampata? | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

La fine della carta stampata?

generalmente penso che fare un rivista tipo mensile interessante dalla prima all'ultima pagina sia difficile e costoso, anche nel senso che ci deve essere per forza cosa una quantità di pubblicità diretta ed indiretta che inficia il risultato finale. ed il lettore mal tollera, alla lunga, riviste che hanno forse due articoli interessanti. taccio di settimanali o di giornali per cui su decine di stampe-numeri forse trovi un articolo interessante. lo zoccolo duro di chi legge rimane sui libri, ed è un mercato che se ti accontenti dell'usato risparmi anche parecchio....
 
nel senso che ci deve essere per forza cosa una quantità di pubblicità diretta ed indiretta
da rilevare un altro aspetto: anche la pubblicità preferisce il web dove riesce ad essere col tracciamento più mirata.
Inoltre anche i budget pubblicitari dal 2008 in poi sono risicati. E se raccogli meno pubblicità o meglio che pesa meno, ne dovresti mettere anche di più.
Tant'è
Le riviste tecniche praticamente sono sparite ... rientrare dei costi impossibile.
 
Evidentemente ce ne siamo accorti solo noi 2....

:emoji_wink: :emoji_wink:

Se ne parlò in un altro topic,qui addirittura se n'è accorto anche il comune che dopo l'ennesima chiusura è corso ai ripari,in ritardo,riducendo non ricordo quale tassa alle edicole e invitandole a offrire servizi aggiuntivi che comunque non credo facciano molta differenza.
 
Novara centro, due edicole chiuse di recente....e lì si notano....strutture storiche

Quali sono?
Se per centro intendi centro storico me ne vengono in mente due che però hanno chiuso già da diversi anni.
Nel mio quartiere ce n'erano due ma siamo rimasti senza almeno da due o tre anni.
Più o meno nello stesso periodo ha chiuso quella vicino al sottopassaggio di corso risorgimento.
 
la sola edicola non è più sostenibile da almeno un decennio.
può sopravvivvere se integra con cartoleria e/o altri servizi.

L'edicola dove vado io sono un bazar con ricevitoria, pagamenti, biglietti del treno e slot.
Altri in paese hanno il bar e vendono anche i giornali.
 
Il problema è che spesso i servizi accessori che offrono sono altrettanto poco remunerativi.
Qui resiste strenuamente un'edicola gestita da una ragazza giovane ma con gli orari che devono coprire spesso c'è una signora al suo posto,potrebbe essere la madre.
E qualche volta una signora anziana che forse è la nonna.
Ci lavorano due o tre persone ma probabilmente tirano fuori un solo stipendio.
 
la sola edicola non è più sostenibile da almeno un decennio.
può sopravvivvere se integra con cartoleria e/o altri servizi.

L'edicola dove vado io sono un bazar con ricevitoria, pagamenti, biglietti del treno e slot.
Altri in paese hanno il bar e vendono anche i giornali.
e tutto questo penso sia sostenibile se hai la proprietà della sede , non sei in affitto e ti giochi la famiglia nella gestione del punto. tenedo presente che i ricavi in parte miseri sono quasi esclusivamente da tabacchi e "scommesse", ma ti ritrovi una clientela fatta da scommettitori seriali che non invoglia l'atra clientela ad entrare nel punto vendita.
 
Il problema di fare prove serie è che costano, e se le vendite sono risicate difficile sostenere i costi... Il cane che si morde la coda....
Motociclismo costicchiava...e come contenuti, cioè twecnica e prove non è che fosse più all'avanguardia....l'avanguardia fu nel magico lustro Motosprint con le sue prove totali e nella seconda metà dei novanta Superweels poi seguito dopo un lustro abbonfdante da Euromoto.

Io non pretendevo di trovare in Motorrad Motociclismo quel gotha....ma senza un listino, senza prove di un certo tipo e con un prezzo non "di lancio" mi risulta anche difficile sostenerlo.

Come non sostengo il redivivo, guardacaso incellofanato di recente...così che nei (pochi) supermercati con edicola non puoi dare la "sbirciatina" e le prove ....per me senza numeri sono come il tonno senza sale nè olio....
 
Mi ricordo quando ben oltre 18 anni fa mia moglie confidò al direttore di un mensile cartaceo specializzato del Gruppo Sole 24 Ore che stavamo per aprire l'edizione italiana di un quotidiano solo online nello stesso settore...
Lui sconsolatamente ci disse: "Allora abbiamo chiuso!"

E infatti così fu. Per chi vuole essere informato velocemente giorno per giorno perché lavora in un determinato settore e non può certo aspettare un mensile cartaceo, non c'è niente di meglio di un quotidiano online, tra l'altro gratuito. Molti ci dicono che è la prima cosa che leggono al mattino, tutte le mattine, mentre bevono il caffè. E non ne possono più fare a meno.
Dopo il nostro exploit, tutti i nostri concorrenti tradizionali si sono dovuti adeguare e buttarsi sul quotidiano online, sennò morivano.
Qualcuno che ancora produce il mensile cartaceo c'è (soprattutto quelli storici, quelli che facevano questo mestiere da una vita) ma praticamente non se li legge nessuno. Vengono distribuiti gratuitamente nelle fiere di settore, ma restano lì sui banconi e sui tavolini, non se li fila nessuno.
Se non avessero il corrispettivo in formato "quotidiano online" sarebbero falliti da tempo. E lo so con certezza, perché conosciamo personalmente tutti i direttori delle pubblicazioni nostre concorrenti (con qualcuno abbiamo anche ottimi rapporti e collaboriamo occasionalmente) ed è quello che ci dicono ormai da almeno un decennio.
E si lamentano dei costi insostenibili della carta stampata, tanto da perderci parecchio anziché guadagnarci, nonostante facciano largo uso delle inserzioni pubblicitarie (tra l'altro parecchio più costose per gli inserzionisti rispetto all'online!)

Specifico però che il nostro è un settore professionale, i nostri lettori lavorano tutti in un determinato ambito, anche se su diversi livelli (dal produttore alla Gdo).
È un caso molto diverso dalle riviste di auto e moto e dai quotidiani generalisti.
 
Ultima modifica:
Quali sono?
Se per centro intendi centro storico me ne vengono in mente due che però hanno chiuso già da diversi anni.
Nel mio quartiere ce n'erano due ma siamo rimasti senza almeno da due o tre anni.
Più o meno nello stesso periodo ha chiuso quella vicino al sottopassaggio di corso risorgimento.
Una si ma quella dell'ospedale, per chiamarla così, ha chiuso di recente, a meno che non abbia riaperto sempre di recente.
 
Ah quella dentro.
Per fortuna non vado in ospedale da un po' di tempo quindi non lo sapevo.
A Galliate fino a qualche anno fa c'era un edicolante che passava nei reparti con un trolley così i pazienti potevano comprare il giornale.
 
Ah quella dentro.
Per fortuna non vado in ospedale da un po' di tempo quindi non lo sapevo.
A Galliate fino a qualche anno fa c'era un edicolante che passava nei reparti con un trolley così i pazienti potevano comprare il giornale.
No mi riferivo a quella della Piazza io la definivo "dell'ospedale" visto che è in zona.
 
Mi ricordo quando ben oltre 18 anni fa mia moglie confidò al direttore di un mensile cartaceo specializzato del Gruppo Sole 24 Ore che stavamo per aprire l'edizione italiana di un quotidiano solo online nello stesso settore...
Lui sconsolatamente ci disse: "Allora abbiamo chiuso!"

E infatti così fu. Per chi vuole essere informato velocemente giorno per giorno perché lavora in un determinato settore e non può certo aspettare un mensile cartaceo, non c'è niente di meglio di un quotidiano online, tra l'altro gratuito. Molti ci dicono che è la prima cosa che leggono al mattino, tutte le mattine, mentre bevono il caffè. E non ne possono più fare a meno.
Dopo il nostro exploit, tutti i nostri concorrenti tradizionali si sono dovuti adeguare e buttarsi sul quotidiano online, sennò morivano.
Qualcuno che ancora produce il mensile cartaceo c'è (soprattutto quelli storici, quelli che facevano questo mestiere da una vita) ma praticamente non se li legge nessuno. Vengono distribuiti gratuitamente nelle fiere di settore, ma restano lì sui banconi e sui tavolini, non se li fila nessuno.
Se non avessero il corrispettivo in formato "quotidiano online" sarebbero falliti da tempo. E lo so con certezza, perché conosciamo personalmente tutti i direttori delle pubblicazioni nostre concorrenti (con qualcuno abbiamo anche ottimi rapporti e collaboriamo occasionalmente) ed è quello che ci dicono ormai da almeno un decennio.
E si lamentano dei costi insostenibili della carta stampata, tanto da perderci parecchio anziché guadagnarci, nonostante facciano largo uso delle inserzioni pubblicitarie (tra l'altro parecchio più costose per gli inserzionisti rispetto all'online!)

Specifico però che il nostro è un settore professionale, i nostri lettori lavorano tutti in un determinato ambito, anche se su diversi livelli (dal produttore alla Gdo).
È un caso molto diverso dalle riviste di auto e moto e dai quotidiani generalisti.

Il problema è che l'informazione non può essere necessariamente istantanea in toto, in alcuni casi si come credo nel vostro ma nella maggior parte dei casi per me no, però visto che quello che ti dici è vero, che la mattina la gente vuole leggere aperta il giornalismo a perdere parte della sua missione. Faccio un esempio pratico, I fatti di cronaca non possono essere spiegati in poche ore, ci vogliono magari anche mesi per capire le dinamiche, però l'online ha convinto la gente che dopo 2 ore devono sapere già tutto e così il giornalismo è costretto ad inventare, chi non lo fa è tagliato fuori, oltretutto così si crea un opinione pubblica che per me spesso è deviata
 
Ultima modifica:
Il problema è che l'informazione non può essere necessariamente istantanea in toto, in alcuni casi si ma nella maggior parte dei casi per me no, però visto che quello che ti dici è vero, che la mattina la gente vuole leggere aperta il giornalismo a perdere parte della sua missione. Faccio un esempio pratico, I fatti di cronaca non possono essere spiegati in poche ore, ci vogliono magari anche mesi per capire le dinamiche, però l'online ha convinto la gente che dopo 2 ore devono sapere già tutto e così il giornalismo è costretto ad inventare, chi non lo fa è tagliato fuori, oltretutto così si crea un opinione pubblica che per me spesso è deviata
Sì capisco, ma ripeto che quello che ho raccontato è un caso particolare di editoria, specializzata e rivolta a un pubblico professionale: niente fatti di cronaca (se non strettamente legati al settore specifico), niente articoli o recensioni rivolti a un pubblico "consumer". Solo informazioni utili a chi lavora nel settore di cui ci occupiamo.

Ecco, in questo caso l'immediatezza delle notizie fresche, l'essere aggiornati ogni mattina su ciò che accade a livello nazionale e mondiale anche tramite un semplice smartphone appena ci si sveglia, è fondamentale per i nostri lettori.
Come detto, esistono ancora i mensili cartacei specializzati su questo stesso settore, quelli che una volta dominavano ed erano l'unica possibilità di informarsi, ma ora sono relegati a chi ha la voglia e il tempo di approfondire, e comunque hanno subito un crollo negli abbonamenti, pur costando sempre di più da produrre.
Per dire, questo tipo di pubblicazioni ormai "obsolete" sono più adatte a un presidente di un'azienda per questioni di cultura personale su ciò che accade nel suo settore piuttosto che a un direttore generale, che è più operativo sul campo, ha poco tempo per informarsi perché il lavoro è tanto e allo stesso tempo ha necessità di essere informato con velocità e puntualità quotidiana, a discapito del non sempre necessario approfondimento.
 
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