Io mi trovo "in mezzo", ossia decisamente aperto e favorevole all'auto elettrica ma convinto che "questa" transizione non sia pensata bene (e realizzata ancora peggio).
In certi contesti l'auto elettrica non solo è "meglio" di un'omologa termica, ma è MOLTO meglio.
Chiaramente richiede condizioni di contorno non dico specifiche ma quantomeno "indirizzate" verso un certo tipo di uso preponderante.
Ho già scritto più volte che non è semplice identificare IL problema per cui le elettriche vendono poco rispetto al desiderata, ma penso personalmente che sia un mix di fattori che abbraccia prezzo, infrastrutture, autonomie e tempi che porta ai risultati (in miglioramento, assieme all'offrtta elettrica, in questo momento) che vediamo.
Con grande chiarezza però va detto che sul medio/lungo periodo i vantaggi di gestione di un'elettrica appaiono chiari, manutenzione estremamente limitata ed economica, bolli ridotti, possibilità di accesso a zone interdette alle termiche in virtù delle emissioni locali azzerate, anche a livello acustico.
D'altra parte il limite di un'auto con 250/300 km di autonomia è nei viaggi a medio raggio che richiedono una pianificazione comunque attenta (le mie prove con ABRP sono state "illuminanti") e probabilmente la frequenza con cui ciò accade in un anno è frutto di interesse o di repulsione da parte di ciascuno di noi, quantomeno finché non saranno l'unica opzione presente sul mercato del nuovo.
In tutto questo, i chiari di luna e le incertezze dovute a situazione macro-economica e politica (guerre) successiva al periodo covid e ora ulteriormente aggravate dalla tematica dei dazi annunciati da Trump che hanno "sconvolto" il mondo, fanno da ulteriore ancora incastrata sul fondo.
Io, e chiudo, un'elettrica per la città la valuterei seriamente anche SENZA aver la possibilità di carocarla in box, ovviamente dev'essere come SECONDA AUTO unicamente dedicata ai micro-spostamenti tipici di una famiglia tra casa-lavoro-scuola-attivita'-spese-urgenze-ecc.