<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> A spasso per Roma in cerca di colonnine | Page 31 | Il Forum di Quattroruote

A spasso per Roma in cerca di colonnine

Perchè l'orografia e la distribuzione della popolazione in Italia saranno sempre le stesse più o meno e volenti o nolenti sino all'età della casa di riposo in molte regioni, province territori e comuni l'auto è come il pane, se non hai l'auto non comperi il pane. Soprattutto dal 2000 quando piano piano, cheto cheto, di crisi in crisi, il trasporto locale di suddette aree generalmente è stato ridotto rendendo di fatto non proponibile sopravvivere senza almeno un mezzo privato a nucleo familiare....per le metropoli, città metropolitane e capoluoghi di provincia la situazione è variabile, le problematiche sono locali e non sovrapponibili nè categoricizzabili....

Quoto la tua ultima parte per dire che fin dal inizio almeno a livello nazionale la grande pecca è stata quella di non aver provato a differenziare la transizione automobilistica a livello geografico dove sono differenti le peculiarità della mobilità, e lo posso constatare anche nelle nostre discussioni dove secondo me si percepisce valutazioni differenti sul modo di spostarsi tra chi abita in città e chi fuori.
Per il resto credo che negli ultimi 15 anni è in atto un restringimento generale del mercato automobilistico che non credo rallentara', e che almeno per me probabilmente è anche alla base delle scelte fatte dalle case di cambiare il loro modello, che poi non è cosa stranissima, io lavoro ora nel settore specifico di alcune tipologie di viaggio che è altrettanto cambiato negli ultimi anni, e di conseguenza l'azienda si è romodulata, temo che la stessa cosa accade per le case automobilistiche con la differenza che qui è anche in gioco la mobilità di un paese, e la cosa deve essere affrontata in una maniera più approfondita rispetto alla discussione che c'è nel nostro paese che lo dico in tutta franchezza è molto semplicistica
 
Ultima modifica:
ma perché continuate a pensare che tra 20 o 30 anni servano lo stesso numero di auto che servivano nel 2000?
Il tema che sollevi è molto interessante.

Tralasciamo la risposta più ovvia e precisamente quella per cui l'idraulico di turno non può lavoarre da remoto, concentramoci invece sui lavori eseguibili da casa (che improrpiamente definiamo smart working) e sugli incontri tra persone nel mondo virtuale.

Sul primo tema, negli USA, che sono sempre più avanti di noi e anticipatori delle tendenze, si sono resi conto che l'home office non fa affatto bene alla produttività né alle relazioni sociali tra il personale (e le cose sono pure collegate), e stanno facendo retromarcia. Io, nel mio piccolo, me ne sono accorto nei rapprto con l'AdE, dove tantissimi impiegati sono rimasti strutturalmente in "smart" per almeno 3 o 4 giorni la settimana:
- tempi allungati (per il necessario confronto con colleghi/superiori devono attendere la finestra giusta o "mettersi in fila");
- difficoltà di contatto (in pratica solo via mail o quasi);
- qualità del lavoro svolto peggiorata (avresti bisogni di una scrivania ampia e un buon monitor, con il laptop ti attacchi)

Sul tema delle relazioni sociali, l'evidente assalto ad auto, treni ed aerei post lockdown Covid (quando ci si vedeva solo via Skype o simili) fa intuire quanto sia forte la nostra necessità di relazioni fisiche.

Ultima considerazione: nella storia dell'umanità, le fasi di progresso sono sempre state conseguenti ad un aumento o una ripresa della mobilità umana, dei traffici e dei commerci. Nei periodi "bui", quando si aveva paura a muoversi per la scarsa sicurezza delle strade, la società si inviluppava su se stessa.

Miei 3 cent bucati, ovviamente.


Edit:
Aggiungo che sono un po' dubbbioso sul mentenimento del trend all'urbanizzazione, perché le grandi città stanno diventando sempre più invivibili a meno di non beneficiare di redditi decisamente elevati.
 
Il tema che sollevi è molto interessante.

Tralasciamo la risposta più ovvia e precisamente quella per cui l'idraulico di turno non può lavoarre da remoto, concentramoci invece sui lavori eseguibili da casa (che improrpiamente definiamo smart working) e sugli incontri tra persone nel mondo virtuale.

Sul primo tema, negli USA, che sono sempre più avanti di noi e anticipatori delle tendenze, si sono resi conto che l'home office non fa affatto bene alla produttività né alle relazioni sociali tra il personale (e le cose sono pure collegate), e stanno facendo retromarcia. Io, nel mio piccolo, me ne sono accorto nei rapprto con l'AdE, dove tantissimi impiegati sono rimasti strutturalmente in "smart" per almeno 3 o 4 giorni la settimana:
- tempi allungati (per il necessario confronto con colleghi/superiori devono attendere la finestra giusta o "mettersi in fila");
- difficoltà di contatto (in pratica solo via mail o quasi);
- qualità del lavoro svolto peggiorata (avresti bisogni di una scrivania ampia e un buon monitor, con il laptop ti attacchi)

Sul tema delle relazioni sociali, l'evidente assalto ad auto, treni ed aerei post lockdown Covid (quando ci si vedeva solo via Skype o simili) fa intuire quanto sia forte la nostra necessità di relazioni fisiche.

Ultima considerazione: nella storia dell'umanità, le fasi di progresso sono sempre state conseguenti ad un aumento o una ripresa della mobilità umana, dei traffici e dei commerci. Nei periodi "bui", quando si aveva paura a muoversi per la scarsa sicurezza delle strade, la società si inviluppava su se stessa.

Miei 3 cent bucati, ovviamente.


Edit:
Aggiungo che sono un po' dubbbioso sul mentenimento del trend all'urbanizzazione, perché le grandi città stanno diventando sempre più invivibili a meno di non beneficiare di redditi decisamente elevati.

Interessante e condivisibile il tuo intervento, mi sento solo di dire che non credo che nel futuro non ci si sposterà più o non si andrà più in vacanza, è che potrebbe accadere che un 30%(la butto lì come cifra) della gente che prima acquistava un auto non lo farà più, accederà ad altre forme di mobilità e di utilizzo delle vetture stesse, chi perché lavorera in smartworking( che seppur non estendibile a tutti per quello che dici tu continuerà in alcuni settori ad essere utilizzato, vedo il mio informatico in cui ormai è da anni utilizzato, ante Covid ) , chi perché non gli interessera più avere un auto (vedi i giovani) e altro ancora, e questo ha un peso sul mercato e quindi sui numeri delle case che già di per sé si sono rimodulate su numeri inferiori
 
Eh, con riferimento ai giovani (tra i tanti esempi), siamo sicuri che non gli interessi più l’auto o piuttosto si fanno una ragione dei costi di acquisto e gestione per loro oramai inarrivabili?

Ammetto di non frequentare i 18 enni di oggi, mia figlia ancora è piccola, vado più sul sentito dire
 
Il tema che sollevi è molto interessante.

Tralasciamo la risposta più ovvia e precisamente quella per cui l'idraulico di turno non può lavoarre da remoto, concentramoci invece sui lavori eseguibili da casa (che improrpiamente definiamo smart working) e sugli incontri tra persone nel mondo virtuale.

Sul primo tema, negli USA, che sono sempre più avanti di noi e anticipatori delle tendenze, si sono resi conto che l'home office non fa affatto bene alla produttività né alle relazioni sociali tra il personale (e le cose sono pure collegate), e stanno facendo retromarcia. Io, nel mio piccolo, me ne sono accorto nei rapprto con l'AdE, dove tantissimi impiegati sono rimasti strutturalmente in "smart" per almeno 3 o 4 giorni la settimana:
- tempi allungati (per il necessario confronto con colleghi/superiori devono attendere la finestra giusta o "mettersi in fila");
- difficoltà di contatto (in pratica solo via mail o quasi);
- qualità del lavoro svolto peggiorata (avresti bisogni di una scrivania ampia e un buon monitor, con il laptop ti attacchi)

Sul tema delle relazioni sociali, l'evidente assalto ad auto, treni ed aerei post lockdown Covid (quando ci si vedeva solo via Skype o simili) fa intuire quanto sia forte la nostra necessità di relazioni fisiche.

Ultima considerazione: nella storia dell'umanità, le fasi di progresso sono sempre state conseguenti ad un aumento o una ripresa della mobilità umana, dei traffici e dei commerci. Nei periodi "bui", quando si aveva paura a muoversi per la scarsa sicurezza delle strade, la società si inviluppava su se stessa.

Miei 3 cent bucati, ovviamente.


Edit:
Aggiungo che sono un po' dubbbioso sul mentenimento del trend all'urbanizzazione, perché le grandi città stanno diventando sempre più invivibili a meno di non beneficiare di redditi decisamente elevati.
Concordo al 110%, detraibile.... Sull'ultima frase, che sottoscrivo col sangue per quanto mi riguarda, evidenzierei che questo tenderebbe ad aumentare il numero di mezzi privati in circolazione, piuttosto che a ridurlo....
 
Quoto la tua ultima parte per dire che fin dal inizio almeno a livello nazionale la grande pecca è stata quella di non aver provato a differenziare la transizione automobilistica a livello geografico dove sono differenti le peculiarità della mobilità, e lo posso constatare anche nelle nostre discussioni dove secondo me si percepisce valutazioni differenti sul modo di spostarsi tra chi abita in città e chi fuori.
Per il resto credo che negli ultimi 15 anni è in atto un restringimento generale del mercato automobilistico che non credo rallentara', e che almeno per me probabilmente è anche alla base delle scelte fatte dalle case di cambiare il loro modello, che poi non è cosa stranissima, io lavoro ora nel settore specifico di alcune tipologie di viaggio che è altrettanto cambiato negli ultimi anni, e di conseguenza l'azienda si è romodulata, temo che la stessa cosa accade per le case automobilistiche con la differenza che qui è anche in gioco la mobilità di un paese, e la cosa deve essere affrontata in una maniera più approfondita rispetto alla discussione che c'è nel nostro paese che lo dico in tutta franchezza è molto semplicistica
La grande dismissione "volontaria" è stata quella della ferrovia innanzitutto prima sostituita da Pullman e poi.....
 
Eh, con riferimento ai giovani (tra i tanti esempi), siamo sicuri che non gli interessi più l’auto o piuttosto si fanno una ragione dei costi di acquisto e gestione per loro oramai inarrivabili?

Le auto gli piacciono eccome, solo che molti non lo sanno. Se le coinvolgi e li fai appassionare dimostrano una competenza immensa.

Giusto ieri sera dopo una cena, uno dei convenuti aveva una bella punto 55 s e quando gli ho chiesto l'anno mi ha detto 1991; immediatamente mio figlio a detto che non era possibile e che era successiva al 1993 ... consultato il libretto, era del 1995. Adesso la posto anche in avvistamenti.

La nostra generazione (sono del 70 e mi sembra che tu sei vicino) si è cresciuta in un ambiente in cui il mezzo a motore era un ogetto desiderato dalla maggioranza, ricordo serate intere trascorse sotto il "nostro" albero a barlare di auto, dalle utilitarie alle supercar ... poi sono arrivati i primi PC e poi ancora i telefonini, e progressivamente anno dopo anno, i temi di discussione sono cambiati (solo un argomento resiste al trascorrere dei decenni e penso sia ancora in voga :emoji_joy: :emoji_joy: :emoji_joy: ).
Adesso parlano solo di app e di chissà che cosa ...

Per trovare qualcuno con cui discutere di motori ormai bisogna andare alle fiere ed ai raduni ... o sulla nostra piccola isola elettronica felice ...
 
Le auto gli piacciono eccome, solo che molti non lo sanno. Se le coinvolgi e li fai appassionare dimostrano una competenza immensa.

Giusto ieri sera dopo una cena, uno dei convenuti aveva una bella punto 55 s e quando gli ho chiesto l'anno mi ha detto 1991; immediatamente mio figlio a detto che non era possibile e che era successiva al 1993 ... consultato il libretto, era del 1995. Adesso la posto anche in avvistamenti.

La nostra generazione (sono del 70 e mi sembra che tu sei vicino) si è cresciuta in un ambiente in cui il mezzo a motore era un ogetto desiderato dalla maggioranza, ricordo serate intere trascorse sotto il "nostro" albero a barlare di auto, dalle utilitarie alle supercar ... poi sono arrivati i primi PC e poi ancora i telefonini, e progressivamente anno dopo anno, i temi di discussione sono cambiati (solo un argomento resiste al trascorrere dei decenni e penso sia ancora in voga :emoji_joy: :emoji_joy: :emoji_joy: ).
Adesso parlano solo di app e di chissà che cosa ...

Per trovare qualcuno con cui discutere di motori ormai bisogna andare alle fiere ed ai raduni ... o sulla nostra piccola isola elettronica felice ...
Secondo me quello che più ci differenzia da "questa" generazione è il concetto di "possesso" dell'auto, si sognava di "possedere" un'auto come alternativa al vecchio catorcio di famiglia, che peraltro da parte di qualsivoglia parenti ciascuno aveva e stop. Non esistevano alternative. Oggi car sharing nlt sono opzioni che noi amici della Twingo....e per paradosso, ma per ben altri motivi i miei nonni conoscevano pure in quanto negli anni 30 ad esempio il noleggio vetture era molto diffuso e si protrasse sino alla fine dei sessanta inizio settanta in maniera massiccia....putacaso fu proprio il "ventennio" ottantanovanta asettico da queste forme....
 
Le auto gli piacciono eccome, solo che molti non lo sanno. Se le coinvolgi e li fai appassionare dimostrano una competenza immensa.

Giusto ieri sera dopo una cena, uno dei convenuti aveva una bella punto 55 s e quando gli ho chiesto l'anno mi ha detto 1991; immediatamente mio figlio a detto che non era possibile e che era successiva al 1993 ... consultato il libretto, era del 1995. Adesso la posto anche in avvistamenti.

La nostra generazione (sono del 70 e mi sembra che tu sei vicino) si è cresciuta in un ambiente in cui il mezzo a motore era un ogetto desiderato dalla maggioranza, ricordo serate intere trascorse sotto il "nostro" albero a barlare di auto, dalle utilitarie alle supercar ... poi sono arrivati i primi PC e poi ancora i telefonini, e progressivamente anno dopo anno, i temi di discussione sono cambiati (solo un argomento resiste al trascorrere dei decenni e penso sia ancora in voga :emoji_joy: :emoji_joy: :emoji_joy: ).
Adesso parlano solo di app e di chissà che cosa ...

Per trovare qualcuno con cui discutere di motori ormai bisogna andare alle fiere ed ai raduni ... o sulla nostra piccola isola elettronica felice ...


Specie....

Chesso'....
Le Golf Cabriolet....

??

:emoji_v::emoji_thumbsup::emoji_ok_hand:
 
Gli piace ben altro ... soprattutto le berline 4 porte classiche prossime ai 5 mt ... auto che oggi non vuole quasi più nessuno quindi sarebbero anche abbordabili, ma dev maturare un po per quei carrarmati; sempre se non cambierà. come probabile gusti


Ah....

Cosa mi dici....
Tocchera' di passargli ogni tanto la " Giaguarona "

:emoji_wink: :emoji_wink:
 
Non dipenderà anche dai genitori?
I ventenni di oggi sono figli dei ventenni di ieri.
Quanti quarantenni appassionati di auto conoscete?
E quanti ne conoscete invece che sarebbero pronti a svenarsi per avere il nuovo iPhone?
Imho certe "malattie" sono ereditarie,se non le hanno i genitori difficilmente le avranno i figli.
Carlo Antonio penso che sia un esempio di genitore che ha cercato di coinvolgere il figlio,che magari aveva già di suo una certa passione.
Fosse stato un papà diverso l'avrebbe fatto appassionare al padel.
Non dico che sia peggio eh ma che è più facile seguire un sentiero già tracciato da qualcuno in famiglia che arrivarci da soli.
 
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