Io penso che questa vicenda vada contestualizzata nella realta' imposta dalle istituzioni europee, che in campo automobilistico sembra abbiano fatto di tutto per distruggere l'eccellenza che avevamo.
Hanno dapprima affossato il diesel, che era un'eccellenza europea, poi, dopo il covid, hanno improvvisamente deciso di puntare sull'auto elettrica, ma in Europa non abbiamo la tecnologia ma soprattutto non abbiamo la materia prima.
Fatta questa premessa, molta colpa l'hanno i costruttori che non si sono mai opposti a questa imposizione che definirei ideologica, perche' a livello razionale e' logico che avremmo fatto un enorme regalo alla Cina che in questo settore e' almeno 10 anni avanti a noi con la tecnologia oltre a possedere gran parte della materia prima.
Tavares è uno di questi che non ha mai criticato la pericolosità di questa scelta che gli si sta ritorcendo contro.
Va detto che fortunatamente Stellantis non ha puntato a piattaforme esclusivamente elettriche, contemplando anche il termico, ma poi il gruppo, e quindi il suo CEO, sono colpevoli nel non essere riusciti a mettere in produzione le auto con i tempi dovuti (C3 è in ritardo di almeno 6 mesi e lo stesso dicasi di Panda) con enormi perdite di numeri di vendita e fatturato. Aggiungiamo il non adeguamento alle nuove norme adas di 500 e Ypsilon che significa rinunciare a circa 150.000 auto all'anno.
Va poi detto che il gruppo è colpevole del tardivo ritardo sulle problematiche del Puretech (mentre il Firefly italiano è stato accantonato pur essendo più nuovo) e dell'evidente calo di qualita' della componentistica che sembra aver inciso molto nel mercato nord americano.
Il 2025 sarà drammatico, perchè con basse vendite delle auto elettriche andranno notevolmente ridotte le vendite di auto tradizionali (anche ibride) a causa delle multe imposte (ancora una volta dall'Europa) sulle emissioni di CO2.
Sul breve periodo, un'Europa che si sta impoverendo, non sara' in grado di permettersi auto elettriche che al momento partono da oltre 30k , salvo pochissime eccezioni che saranno la C3 e la Panda a circa 25k (prodotte in Europa) oltre ad altri modelli di produzione cinese disponibili a circa 20k.
Evidentemente il consiglio di amministrazione non era piu' allineato, come invece e' stato in passato, con le scelte del CEO, quindi il signore da 40 milioni di euro all'anno e' stato messo alla porta con una liquidazione nell'ordine dei 100 milioni.
Non dimentichiamo che anche gli altri gruppi se la passano male, a partire da Volkswagen che vuole chiudere 3 fabbriche in Germania, ma anche Mercedes e Renault hanno grosse difficolta'.
Servono urgenti risposte dalle istituzioni europee in primis per le sanzioni sulla CO2 del 2025 ma poi sulla green deal che dovra' essere sostenibile per i cittadini e per l'industria europea. Non ha senso correre piu' degli altri per pulire contenere minimamente le emissioni di CO2 nella nostra piccola Europa, quando nel resto del mondo sono praticamente liberi di fare quello che vogliono !!