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-15% in 10 anni

A voi come è andata?
io sono abbastanza soddisfatto anche rispetto a quel life work balance a cui si faceva riferimento qualche post sopra. Certo l'ambizione a crescere ed acquisire maggiori responsabilità ce l'ho sempre ma economicamente sono cresciuto parecchio rispetto a 10 anni fa.
La crescita la attribuisco sostanzialmente a tre fattori, il mio comportamento in termini di impegno ed affidabilità, la mia capacità di rinegoziare le condizioni contrattuali e, non meno importante, aver trovato un azienda che ha creduto in me e mi ha fatto crescere.
A parte la contrattazione personale c'è stato proprio questo giugno un aumento molto interessante grazie alla contrattazione collettiva di categoria. Secondo i sindacati dovrebbe attestarsi intorno al 6.9% che credo sia una valore medio ma non ho ben capito se comprende o meno eventuali superminimi che il singolo ha a contratto
 
senza contratto si rimane in balia degli eventi più imponderabili.
Metti che per qualche ragione non c'è più la persona con cui hai preso parola.. tipo il responsabile HR che ti doveva dare l'aumento cambia azienda o va in pensione, come spieghi a quello dopo gli accordi in essere?

I contratti di collaborazione lasciano, secondo me, il tempo che trovano, sopratutto se è difficile stabilire un compenso fisso (che neanche a dirlo avvantaggerebbe l'azienda per una serie di motivi).
Se cambia il responsabile, come hai prefigurare tu, e non intende onorare gli accordi scritti ... c'è comunque poco da fare.

Da dire che non ho mai avuto a che fare, anche per svelta personale, con gruppi a livello nazionale.
 
Non credo che i salari in Italia siano aumentati dal 2003...??
Il potere d'acquisto dipende da due fattori: la crescita dei salari e il tasso di inflazione. Come detto qualche post fa, in Italia dalla metà degli anni novanta non ci sono problemi di inflazione, salvo due fiammate (una a cavallo del 2002, quando la moneta unica è entrata in circolazione e l'altra del 2022, in conseguenza della ripresa post pandemica) che hanno fatto lievitare i prezzi non poco. Negli anni '70 e '80 era la regola, oggi per fortuna è l'eccezione.
Discorso diverso sul fronte dei salari, che sono sostanzialmente fermi al 1995, anzi recenti dati attestano che l'Italia è l'unico Paese OCSE nel quale i salari sono diminuiti in termini reali dal 1990 ad oggi (-2,9%). Questo problema è ben noto nella letteratura economica e dipende dalla produttività che è rimasta pressoché invariata negli ultimi trent'anni, mentre negli altri Paesi è cresciuta anche a ritmi sostenuti. Il punto è questo
 
Adesso sta facendo una feroce campagna acquisti, ma si sta riempendo di giovani che se pur bravi, prima che raggiungeranno un livello accettabile di esperienza ...

... tra l'altro non sono rimasti neanche in tanti quelli in grado di addestrarli sul campo

nel settore della "cura alla persona" ci sono realtà "italiane" anche abbastanza grandi che "promettono" 50 euro di aumento lordi ogni 5 anni posticipati, poi la dirigenza si arrabbia se da 1/3 al 50% del personale cambia lavoro durante l'anno lavorativo..... , non riescono a trovare giovani e non riescono a trovare personale al di fuori dell'europa zona euro o in africa. lasciamo perdere la qualità dei servizi erogati.....
 
A parte la contrattazione personale c'è stato proprio questo giugno un aumento molto interessante grazie alla contrattazione collettiva di categoria. Secondo i sindacati dovrebbe attestarsi intorno al 6.9% che credo sia una valore medio ma non ho ben capito se comprende o meno eventuali superminimi che il singolo ha a contratto
CCNL metalmeccanico? Aumento del 6.9% sulla paga base. Peccato che tantissime aziende hanno neutralizzato questo aumento facendolo assorbire ai dipendenti con superminimo assorbibile.
 
Questo problema è ben noto nella letteratura economica e dipende dalla produttività che è rimasta pressoché invariata negli ultimi trent'anni, mentre negli altri Paesi è cresciuta anche a ritmi sostenuti. Il punto è questo

tendenzialmente il discorso "produttività" era stato evocato da Confindustria per dire guarda c''e poca produttività non ti posso aumentare lo stipendio , anzi aumentami la "produttività"....

nel frattempo cosa e' successo:

la bassa natalità fa si che alla richiesta di 1 posto su due di lavoro non si presenta nessuno.

alcuni giovani professionalmente capaci semplicemente emigrano gli ultimi dati parlano di almento 5000 "lombardi" e 4000 "veneti" quest'anno che se nel vanno nel mondo , non oso immaginare le altre regioni.

gli extracomunitari "capaci" nel senso di preparazione - tecnici che arrivano nel nostro paese capiscono l'antifona a vanno via nel resto d'europa dove semplicemente vengono trattati meglio dalla legge e pagati di piu'.

poi come hai detto tu continuamo a dire che la produttività è scarsa ma chi darebbe lavoro ad una azienda-paese in cui la produttività e' scarsa a detta dagli stessi "economisti" e pubblicizzata ogni 3x4 ?
 
non mi limiterei alla differenza di retribuzione in termini reali, considerando cioè solo l'inflazione

meglio discutere di potere di acquisto

i prezzi, nei vari settori merceologici, hanno avuto dinamiche ben diverse

se si guarda ai prezzi effettivi delle automobili (non solo listini, ma minori sconti, indisponibilità di km zero ecc...), direi che la perdita di potere di acquisto è generalizzata.

In altri ambiti e, soprattutto, con la disponibilità ad accettare cambiamenti, il tenore di vita non mi sembra peggiorato;

esempio: alberghi che 10 anni or sono costavano 100 euro a notte (stanza per due persone e prima colazione), adesso espongono prezzi di 300 e più;

cambiando destinazione, si può azzerare l'aumento con pari qualità non solo di servizi, ma anche a livello di paesaggio;

idem per i ristoranti;

a livello di vettovaglie, utenze ecc... si spende molto più di 10 anni or sono ma, in proporzione al reddito, decisamente meno che negli anni '70-80
interessante quanto dici sugli alberghi e le destinazioni turistiche e mi pare che proprio quest'anno molte località rinomate abbiano visto dei cali importanti per la concorrenza di destinazioni meno quotate.
D'altronde i prezzi da 2 anni sono letteralmente schizzati e l'unica soluzione per la classe media è cambiare destinazione o periodo, ammesso di poterlo fare in relazione agli impegni lavorativi e familiari.

Per quanto concerne le automobili l'unico modo di salvare il potere d'acquisto mantenendo la funzionalità è affidarsi alle low cost od ai nuovi brand cinesi. Il successo della Dacia lo dimostra
 
tendenzialmente il discorso "produttività" era stato evocato da Confindustria per dire guarda c''e poca produttività non ti posso aumentare lo stipendio , anzi aumentami la "produttività"....

nel frattempo cosa e' successo:

la bassa natalità fa si che alla richiesta di 1 posto su due di lavoro non si presenta nessuno.

alcuni giovani professionalmente capaci semplicemente emigrano gli ultimi dati parlano di almento 5000 "lombardi" e 4000 "veneti" quest'anno che se nel vanno nel mondo , non oso immaginare le altre regioni.

gli extracomunitari "capaci" nel senso di preparazione - tecnici che arrivano nel nostro paese capiscono l'antifona a vanno via nel resto d'europa dove semplicemente vengono trattati meglio dalla legge e pagati di piu'.

poi come hai detto tu continuamo a dire che la produttività è scarsa ma chi darebbe lavoro ad una azienda-paese in cui la produttività e' scarsa a detta dagli stessi "economisti" e pubblicizzata ogni 3x4 ?
concordo su tutto.

Sulla produttività però trovo ci sia un poco di ignoranza generale e ognuno usi questo mantra a suo interesse. Se la produttività è bassa significa che l'azienda non è in grado di produrre valore o comunque ne produce poco. Si possono analizzare le ragioni ma a mio avviso quella salariale è la meno rilevante.. personalmente imputo la ragione principale alle dimensioni eccessivamente piccole delle nostre realtà aziendali che pertanto hanno poca capacità di investire e poche possibilità di affacciarsi sui mercati internazionali più ricchi e ricettivi.

Molto interessanti anche gli altri spunti che hai dato.. il calo della natalità è devastante ed effettivamente porterà a non aver materialmente giovani da inserire a fonte dei pensionamenti. Le aziende dovranno letteralmente lottare per contendersi questi ragazzi. E come dici non soffriranno solo di concorrenza interna, ma anche di quella straniera.
Parlavo con operatori nel settore elettronico ed informatico che mi dicevano come alcune aziende nord europee mettono sotto contratto ragazzi italiani lasciando loro la libertà di lavorare dall'Italia per cifre insostenibili a quelle nazionali.

Anche sugli extracomunitari di valore come dici se ne vanno dove offrono di più.. per loro andare in Germania, Olanda o in Italia è uguale con l'aggravante che la burocrazia nostra è impietosa rispetto alle altre
 
Per salvare la retribuzione dalla svalutazione, la via migliore che ho concordato, sono state le consulenze a prestazione o a frequenza con target stabilito e compenso concordato e rinegoziabile di anno in anno, però occorre starci dietro, e spesso subire ritardi di mesi nei rinnovi (specie se serve delibera consiglio) e sino a 18 mesi di attesa del bonifico, specie con le aziende pubbliche. Le cariche gestite super capite dalla regione, non sono in grado di essere competitive con le dinamiche di aziende private.
 
sino a 18 mesi di attesa del bonifico,

Ci metterei la firma ... con aziende private ho raddoppiato anche questa attesa (in casi di oggettive difficoltà di mercato).

Con il pubblico invece mi hanno pagato quest'anno una prestazione del 2018, tra l'altro tagliata dall'OSL (era uno dei tanti comuni in dissesto) del 50% ...
 
Gli alberghi hanno sempre fatto storia a parte....
Se c'e' richiesta....
E c'e', un po' ovunque
SPARANO....
A BO, per dire, in un 3 stelle....
Il prezzo, questa primavera,
scendeva da
175 Euri la Domenica
a 105 il lunedi

---------------------------finita la Fiera X-----------------------------
 
C'è un equivoco di fondo. Quando si parla di bassa produttività non si deve intendere necessariamente che una determinata azienda dovrebbe aumentare la propria produttività, il che può certamente avvenire, ma più che altro che il nostro Paese è specializzato in settori a bassa produttività (agricoltura, manifattura, turismo). Poi incide anche il "nanismo" delle aziende, è ovvio che le pmi hanno margini molto ristretti per investire in ricerca e sviluppo. Ma il principale problema è essere rimasti ancorati a settori che, oggi, non sono molto produttivi e che non a caso subiscono la forte concorrenza dei Paesi emergenti.
Medesimo il discorso sui salari. Quando uscì il noto studio OCSE, secondo cui i salari italiani erano calati in termini reali del 2,9%, caso unico in tutto l'Occidente, tutti hanno pensato che da 30 anni a questa parte gli stipendi, a parità di mansioni, fossero diminuiti. Nulla di più sbagliato. Il problema è sempre lo stesso: per dirla in parole povere, se nel 1995 su 100 persone erano in 20 ad avere professioni ben retribuite e adesso sono in 15, ecco che i salari si riducono ma non perché un lavoratore dipendente guadagna meno rispetto al 1995, bensì per il fatto che la percentuale di persone che svolge professioni ben pagate è minore
 
E'

sempre di moda

parlare di*

" BASSA produttivita' "

Ma,

cosa significa, da dove arriva,

e come risolverla

??

* A me sa di scusa....Per non fare " nulla "
 
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