Senza dubbio, riassumo le tue condivisibili e, al contempo, opinabili riflessioni con le mie scarse conoscenze ingegneristiche e dei materiali per trasformare, immagazzinare e distribuire energia per autotrazione. Oltre ai molteplici aspetti tecnologici, tecnici, industriali, logistici, commerciali, di sicurezza e prevenzione, etc ci sono strategie politiche internazionali in cui ci sono convenienze ad accordi sconvenienti per certi aspetti, che vengono ripagati da vantaggi in contraccambio. Non sono in grado di prevedere tutto ciò.
Nessuno, è evidente, è in grado di fare previsioni esatte.
Ma, come hai detto, le cose dipendono da un mix di elementi, in cui le valutazioni tecniche / pratiche / industriali agiscono insieme a quelle politiche ed ideologiche, con peso variabile delle diverse componenti : è mia opinione che attualmente, in Europa, la mentalità ideologica prevalga, troppo, su quella pratica.
Ma questo dipende anche da equilibri che possono cambiare, sia per scelte politiche della gente sia per problemi ed evidenze razionali, fin qui non considerati a sufficienza, e le due cose sono anche legate ed interdipendenti.
Lo scenario può insomma cambiare, per varie ragioni, ed io personalmente mi auguro che cambi, virando verso una transizione meno fanatica e più pratica, guidata da criteri di sostenibilità pratica ed industriale a lungo termine.
Da notare che non penso, scrivendo questo, di andare OT e di ricadere esclusivamente in quei discorsi generali sulla transizione che l'autore del topic ha scritto di evitare : questo perché anche la scelta di un'automobile può essere influenzata, oltre che da fattori pratici, dalla diversa stima / simpatia / considerazione che si può avere, o non avere, verso certe soluzioni.
Come succede spesso, c'è più di un modo di fare le cose.