Non è meraviglioso e gratificante?

Non particolarmente, semplicemente è.
Queste discussioni altro non sono che la riproposizione della perenne lotta fra i car guys e quelli della finanza. I primi pensano al prodotto, sanno come fare le macchine e hanno una tradizione culturale da rispettare. I secondi stanno attenti al portafoglio e rispettano i soldi perché sanno che no martini no party. Se comandano (sarebbe meglio dire quando comandavano) i primi ti potevi facilmente ritrovare in situazioni come quelle di Lamcia: poesia su quattro ruote che però porta alla bancarotta
Quando comandano i secondi ti ritrovi con standardizzazione, taglio dei costi anche quando significa incidere sulla tradizione e tanta fuffa di marketing - esempi a caso: DS ma anche le tante serie speciali Ferrari che spesso non hanno niente di veramente nuovo oltre al look. Sono due mondi che è difficile, a volte impossibile, conciliare.
Il problema è che se quelli della finanza riescono a tirare fuori prodotti vincenti (e ci riescono benissimo) e a tagliare i costi, gli altri devono adeguarsi: se uno fa più soldi di te può spendere di più in R&D, marketing, innovazione (tranne gli Agnelli, loro mettono tutto in saccoccia). Il risultato è il mondo attuale, nel quale pensare che ortodossia e "fare roba buona" siano sufficienti è una pia illusione. Anche perché i gusti sono cambiati e quello che per i car guys è roba buona, per i clienti sarà pure buono ma spesso del tutto trascurabile.
Io in questa discussione cerco di vedere le cose da un punto di vista più globale e meno focalizzato sulla gioia che genera un quadrilatero alto (che poi: chi sa cos'è e come funziona?).
Non mi piace, lo sottolineo, un mondo di auto tutte uguali ma mi rendo conto che una cosa è sognare, un'altra è fare un piano industriale che stia in piedi. Perché fare automobili è un business tagliagola ed è più facile perdere montagne di quattrini che fare utili anche risicati.
E poi c'è il mito della bella meccanica dedicata che ci salverà. No, non lo farà: basta vedere Jaguar, con le sue belle piattaforme dedicare e raffinate. Risultato? La grande puzza, come dice un mio amico, e credo si capisca cosa intenda. Il fatto è che è difficilissimo far resuscitare le nobili decadute, forse perché la gente ricorda la decadenza recente invece della nobiltà remota. E poi c'è l'elettrico che è un vero e proprio terremoto, con nuovi competitor come Tesla e i cinesi che della tradizione se ne fregano altamente, proponendo un prodotto che sostanzialmente è una cosa diversa rispetto all'automobile tradizionale. Rifarti una verginità giocando ad un gioco diverso è un esercizio micidiale proprio perché al tuo passato è difficile aggrapparsi (facevi il Busso e il transaxle? E stica, che ci azzecca con un'elettrica?).
Non lo so, io vedo una frattura insanabile fra quelli che fino ad ora sono stati gli appassionati di auto e quello che l'auto, tutta, sta diventando e che l'elettrico sta esasperando all'ennesima potenza