<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Stellantis | Page 69 | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Stellantis

Soldi facili e senza dover rischiare, sudare su progetti su cui spaccarsi la testa, rischiando di farsi pure male. Ma l'industria alimenta l'economia di un paese, la finanzia gonfia le tasche o ripaga i debiti di pochi.
Si dice che l'economia reale crei ricchezza, mentre la finanza non faccia altro che trasferirla. :)
 
Poi c'è l'esterofilia italiana, come il protezionismo nazionale di altri paesi. Le auto come la birra, in Italia preferiamo quelle di importazione piùcostose, all'estero le nostre birre sono di nicchia, considerate superiori qualitativamente e più care, sia industriali che artigianali.
Ottima analisi. Andando un attimo OT la nostra classe imprenditoriale spesso inadeguata ha consegnato in mani straniere pezzi di industria italiani (di birre italiane vere, non marchi) ce ne sono poche.

Altra osservazione: la narrazione della bellezza del piccolo produttore (piccolo è bello) non sta più in piedi. Perchè nella competizione globale che piaccia o meno il piccolo bello non lo è affatto, ma viene fagocitato dai grandi. Oppure gioca nel suo piccolo orto senza creare ricchezza significativa
 
Hai un' Azienda decotta perche' l' hai voluta decotta....
Molto melio la Finanza.
Ma c'e' stato un momento in cui tanti ci hanno creduto....
Mi riferisco
-ai mirabolanti piani di vendite pluriproposti dopo l' acquisizione di Chrysler
-ai fenomenali intenti della rinascita Alfa ( compreso rilancio USA ), miseramente naufragati anche con 2 auto eccellenti come Giulia e Stelvio
Il momento in cui ci abbiamo creduto è stato tra il 2011 e il 2012. Con un piano fatto anche di chiusure e tagli (500L in Serbia, Termini Imerese chiuso), a fronte però di grandi investimenti con Panda a Pomigliano, 500X e Renegade a Melfi che già sfornava le Punto, e sulla rampa di lancio erano in arrivo le Alfa e la Compass
 
Senz'altro, dagli anni 90, vendendo brevetti, rinunciando ad idee innovative, etc, il vantaggio si è perso, per sempre, e si è accumultato un gap che sarà difficile colmare, salvo un cambio di mentalità che non vedo.
No ma ormai è finita. Sipario. La fusione è stato il de profundis dell'auto non solo italiana ma dell'auto in Italia.

Ferrari e Maserati sono troppo piccole per essere prese in considerazione. Il loro impatto sull'economia è del tutto marginale.
 
Neanche più io ci credevo, nel 2012 abbiamo stoppato la produzione di auto leader di segmento per produrre in Croazia, solo perché era defiscalizzato.
Non ho voluto essere troppo categorico!! ^_^ Mi ricordo bene la vertenza 500L. Marchionne si lamentava che gli impianti fossero troppi con una capacità produttiva spesso non adeguatamente sfruttata. E anzichè produrre la 500L a Mirafiori che aveva un disperato bisogno di commesse (con Musa e Idea al capolinea) ne aprì un nuovo in Serbia ( e che oggi naviga in pessime acque)
 
come dicevo ad Arizona, ben più di 5 o 6 anni.
Già Marchionne ha preso un gruppo sull'orlo del fallimento ed ha traghettato, attraverso operazioni finanziarie, la società verso una maggiore valorizzazione per i soci.
Peccato che sul piano prodotto (che poi è la base della produzione) abbia contribuito a tagliare tutto il tagliabile.

Quindi direi che già qualche decennio fa avremmo dovuto preoccuparci della sostenibilità del sistema

Anche li',
mi pare di ricordare che qualcuno lo aveva gia' " intuito ",
rimediando dell' antitaliano ( soft ) o della cornacchia ( hard ).
Comunque, anche preoccupando / mi, ti, ci, vi....
Mica gli puoi confiscare l' Azienda
 
Ed il bello è che Toy vorrebbe produrre in Italia, ma deve scendere a patti con l'ex produttore nazionale...
Ed è in queste vicende che manca la politica industriale. Nessuno che dica a Fiat ( o chi per lei). Se Toyota produce qui, è un bene per il paese. Quindi tu fatti le Panda che Toy qui fa Yaris.

Ma tantìè.
 
Ma anche 500L è stata un successo, e per anni ha dominato il segmento e ha fino al
Non ho mai apprezzato 500 L e X, pur avendole guidate a lungo a noleggio. Preferisco la linea compatta e filante di idea e musa. Posto che la loro produzione cessò nel luglio 2012, ad insaputa degli stessi dealer che raccoglievano ancora ordini, con tanto di incentivi di casa madre. Mentre la 500L arrivò solo dopo l'estate in consegna, lasciando un buco, ma anche clienti a cui non era piaciuta e anche più costosa.
Era un chiaro segnale che si prediligeva la compiacenza del governo croato, dopo aver detto che gli aiuti di stato non interessavano più...
 
No ma ormai è finita. Sipario. La fusione è stato il de profundis dell'auto non solo italiana ma dell'auto in Italia.

Ferrari e Maserati sono troppo piccole per essere prese in considerazione. Il loro impatto sull'economia è del tutto marginale.
Posto che non faremo più grandi volumi produttivi vorrei capire come salvare il salvabile.
Abbiamo ancora un indotto di pmi da tutelare ed una transizione energetica da affrontare.

Se Fiat prima e Stellantis di recente hanno munto per bene, sarebbe il caso di chiedere qualcosa in cambio.
Ci sono accordi da loro non onorati su cui rivalersi.
Sono comunque aziende che devono vendere sul nostro mercato e quindi in qualche modo lo Stato ha un potere negoziale.
Non ci si può rassegnare al trasformare i capannoni in centri commerciali.
Abbiamo vissuto decenni in cui l’auto ed il trasporto su gomma era privilegiato rispetto agli altri.. ora se queste aziende non ricambiano bisognerebbe prendere provvedimenti seri.

Per quanto concerne l’indotto che dovrebbe cubare 5 volte i dipendenti diretti, ci vorrebero delle politiche strategiche volte alla crescita ed al consolidamento.
Non è pensabile competere sui mercato globali con le nostre dimensioni.. ci mancano le Bosh, le Fareucia, le Calsonic e tutti quei colossi che guidano la tecnologia
 
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