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Gruppo Stellantis

Certo....
Ma il mio intento non e' quello....
Chiarisco.
Perche'
costruttori i stranieri, proprio non ci vengono e non ci venivano in Italia
??
Vedi
Toy in GB e F
Nissan in GB

Perchè da noi ormai c'è una mano d'opera altamente qualificata, che quindi va pagata. In Italia si fanno le Ferrari, le Maserati, le Alfa Romeo, le Lamborghini, le Fiat elettriche. E tra le moto le Ducati, per esempio. A Melfi in futuro si produrranno solo auto elettriche di un certo prestigio, l'auto più "stracciona" sarà la Compass.

Toyota e Nissan sono "generaliste", non sarebbe competitivo produrle in Italia.
 
Perchè da noi ormai c'è una mano d'opera altamente qualificata, che quindi va pagata.
C'è anche in Germania e non solo.
In Italia manca una politica industriale che prima attirava costruttori stranieri, il costo energetico è elevato, burocrazia ed incertezza delle controversie legali infinite, problemi infrastrutturali, trasporti verso altri continenti. Basti vedere il traffico navale a Rotterdam vs Genova o Francoforte vs Milano. Per non parlare degli hub inglesi. La GB ha sotterrato la propria industria automobilistica o l'ha lasciata acquisire, ma mantiene siti produttivi in loco. Se anche i marchi italiani, compresi i produttori di componentistica si spostano in Turchia, Croazia, Polonia, Ungheria, anche Tunisia, o addirittura in America ed Asia, e parlo di marchi eccellenti, figurati quelli low cost dove è mandatorio ridurre i costi per essere competitivi e generare utili. Non ci arriveremo mai senza seri investimenti, spero con i famosi fondi ma non ci credo da quanto leggo.
 
-Perchè da noi ormai c'è una mano d'opera altamente qualificata, che quindi va pagata. In Italia si fanno le Ferrari, le Maserati, le Alfa Romeo, le Lamborghini, le Fiat elettriche. E tra le moto le Ducati, per esempio. A Melfi in futuro si produrranno solo auto elettriche di un certo prestigio, l'auto più "stracciona" sarà la Compass.

-Toyota e Nissan sono "generaliste", non sarebbe competitivo produrle in Italia.


-Ok....

-In GB e F
Siiii'
??
 
-Ok....

-In GB e F
Siiii'
??

Evidentemente là c'è mano d'opera più adatta, più "pronta" per quella tipologia di vetture (come tipo di formazione e preparazione tecnica) e magari probabilmente c'è anche una maggiore produttività rispetto all'Italia, che consente costi del personale più bassi.
 
Eppure qualcuno che diceva che era
una,
seppur piu' o meno mascherata,
ma sempre di una acquisizione si trattava,
c' era fin dall' inizio....
ma imho il problema per l'automotive italiana non nasce con Stellantis, ma molto prima.
Quando hai un azienda decotta come FCA, incapace di produrre novità e tecnologia innovativa, non ci si può meravigliare che venga venduta a chi è più attivo.
Anzi in questo senso per i singoli brand è stato un passaggio positivo perchè appunto riprendono a fare sviluppo prodotto.

Diverso è sul piano della produzione interna che dagli anni '80 in avanti ha progressivamente calato il proprio peso continentale.
 
Evidentemente là c'è mano d'opera più adatta, più "pronta" per quella tipologia di vetture (come tipo di formazione e preparazione tecnica) e magari probabilmente c'è anche una maggiore produttività rispetto all'Italia, che consente costi del personale più bassi.


Costi del personale piu' bassi....
Nel Nord Europa....
??
 
ma imho il problema per l'automotive italiana non nasce con Stellantis, ma molto prima
Senz'altro, dagli anni 90, vendendo brevetti, rinunciando ad idee innovative, etc, il vantaggio si è perso, per sempre, e si è accumultato un gap che sarà difficile colmare, salvo un cambio di mentalità che non vedo.
 
ma imho il problema per l'automotive italiana non nasce con Stellantis, ma molto prima.
Quando hai un azienda decotta come FCA, incapace di produrre novità e tecnologia innovativa, non ci si può meravigliare che venga venduta a chi è più attivo.
Anzi in questo senso per i singoli brand è stato un passaggio positivo perchè appunto riprendono a fare sviluppo prodotto.

Diverso è sul piano della produzione interna che dagli anni '80 in avanti ha progressivamente calato il proprio peso continentale.

Hai un' Azienda decotta perche' l' hai voluta decotta....
Molto melio la Finanza.
Ma c'e' stato un momento in cui tanti ci hanno creduto....
Mi riferisco
-ai mirabolanti piani di vendite pluriproposti dopo l' acquisizione di Chrysler
-ai fenomenali intenti della rinascita Alfa ( compreso rilancio USA ), miseramente naufragati anche con 2 auto eccellenti come Giulia e Stelvio.

Sarei gia' contento ad avere la produzione conto terzi di Spagna e GranBretagna
 
Ultima modifica:
Diverso è sul piano della produzione interna che dagli anni '80 in avanti ha progressivamente calato il proprio peso continentale.
Poi c'è l'esterofilia italiana, come il protezionismo nazionale di altri paesi. Le auto come la birra, in Italia preferiamo quelle di importazione piùcostose, all'estero le nostre birre sono di nicchia, considerate superiori qualitativamente e più care, sia industriali che artigianali.
 
Da torinese che per lavoro è entrato in contatto con il mondo Fiat negli ultimi 13 anni dico subito che quest'inchiesta arriva ampiamente fuori tempo massimo. Avrebbe avuto senso farla 5/6 anni fa. Oggi è tardi. Le decisioni sono state prese ed è tutto irreversibile.
come dicevo ad Arizona, ben più di 5 o 6 anni.
Già Marchionne ha preso un gruppo sull'orlo del fallimento ed ha traghettato, attraverso operazioni finanziarie, la società verso una maggiore valorizzazione per i soci.
Peccato che sul piano prodotto (che poi è la base della produzione) abbia contribuito a tagliare tutto il tagliabile.

Quindi direi che già qualche decennio fa avremmo dovuto preoccuparci della sostenibilità del sistema

L'Italia è destinata alla marginalità totale. E il mandato è quello di chiudere. Non è una mia opinione. E' quello che sta succedendo, e succederà in futuro in modo via via più consolidato.
direi purtroppo che questo si sta concretizzando in tempi rapidissimi.
Zero nuovi modelli che facciano volumi e zero investimenti destinati alla mobilità elettrica.
Per Melfi si parla di gigafactory verso fine decennio e solo dopo la creazione di quelle francese e tedesca..
Evidentemente in Stellantis hanno capito come intortare la nostra classe dirigente per mantenere certi benefici storici.
In Francia nel frattempo si chiudono gli accordi con costruttori nazionali ma anche esteri portando risultati concreti
 
Report è una trasmissione che non ho visto mai, se non qualche spezzone, e mi è bastato.

Detto ciò, io aspetterei due-tre anni, prima di recitare il De-profundis dell'industria (automobilistica) italiana, intesa come costruzione in Italia di automobili, non come proprietà o come quota di progetto italiano nelle vetture.

Alfa Romeo e Maserati costruiscono ancora gran parte della produzione (Maserati ancora tutta) in Italia, Ferrari nel 2022 ha costruito oltre 13.000 vetture e veleggia verso le 15.000, e come fatturato è come se ne costruisse 10 volte tanto.

Fiat è vero che fa poco in Italia, però la 500 elettrica si fa in Italia (anche la versione Abarth verrà prodotta a Mirafiori e non dove viene ora prodotta la 595), e anche la 500X (ancora per poco però). Anche la Jeep Renegade e la Jeep Compass si fanno in Italia, a Melfi.

A Melfi si costruiranno in futuro (più volte confermato) 4 vetture elettriche e l'erede della Compass è stata in questi giorni confermata sempre a Melfi.

La produzione di automobili in Italia nel 2022 è aumentata rispetto al 2021 e il trend 2023 prevede un ulteriore aumento, più significativo. Inoltre il picco dal 2010 ad oggi è stato raggiunto nel 2017 (si, nel 2017) con circa 1.000.000 di vetture, quindi in epoca Marchionne.

Da precisare (e questo è il dato più sorprendente ed importante) che in tutto il mondo occidentale si è registrato dal 2000 ad oggi un forte calo di produzione automobilistica. Basti pensare che gli Stati Uniti registrano un -72%, la Germania e la Spagna un -40%, Francia e Italia stanno entrambe su un -68%.
La Cina invece registra un incremento di 30 (trenta) volte. E il Giappone un +40%.

Qui un link:
Il tramonto dell'automotive occidentale. In 20 anni persa gran parte della capacità produttiva! - industria italiana

Ovviamente molto di quello che hanno perso Statu Uniti ed Europa, in sostanza "L'Occidente", non lo ha recuperato solo la Cina, ma anche molti Paesi dove le multinazionali hanno trasferito gran parte delle loro produzioni grazie al minor costo del personale e della produzione in genere. E se non si sottolinea questo non si sa di cosa si sta parlando. Ovviamente Stellantis è anch'essa una multinazionale e non è un ente di beneficenza.

Quindi io direi sommessamente di finirla di piangerci sempre addosso, senza andare a fare confronti con chi sta anche peggio, con buona pace di Report...

PS: non me ne voglia il collega Moogpsyco per il mio pensiero, peraltro non allineato alla "massa", ma lui sa bene che il 90% delle volte sono d'accordo con le sue analisi.
Mi sembra un'analisi completamente staccata dalla realtà. Il fatto che il 2022 sia andato meglio del 2022 in termini statistici non ha alcun valore. Visto che in questi casi, ciò che conta sono le tendenze e non i piccoli ( o grandi a seconda dei numeri assoluti in gioco) scostamenti.

Anche il paragone con gli USA non regge. Quella è un'economia dinamica capace di rinnovarsi. Nel frattempo sono arrivati i big tech con tutto ciò che di buono o meno buono che ne è conseguito. E da noi invece?? Nulla.
 
Perchè da noi ormai c'è una mano d'opera altamente qualificata, che quindi va pagata. In Italia si fanno le Ferrari, le Maserati, le Alfa Romeo, le Lamborghini, le Fiat elettriche. E tra le moto le Ducati, per esempio. A Melfi in futuro si produrranno solo auto elettriche di un certo prestigio, l'auto più "stracciona" sarà la Compass.

Toyota e Nissan sono "generaliste", non sarebbe competitivo produrle in Italia.
Vale sempre la pena ricordare a tal proposito, che Toyota da 25 anni produce la generalista Yaris in Francia alla quale si è recentemente affiancata la sorellona Cross. E la Francia non ha certo un costo del lavoro inferiore al nostro.
 
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