<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Stellantis | Page 66 | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Stellantis

ieri su Report hanno passato un servizio sul declino della produzione automobilistica italiana.
Dalle leadership tecnica e di vendite degli anni 80 è iniziato un inesorabile declino fino al crollo dei giorni nostri.

I dirigenti di Gruppo Fiat prima, Marchionne con FCA ed ora Stellantis hanno in varie misure depauperato il tessuto produttivo con gravi ripercussioni sull'indotto.

Torino è una landa spettrale di capannoni vuoti destinati alla speculazione edilizia (il classico centro commerciale).
A Melfi i progetti nuovi non si concretizzano.
I plant che producono motori termici sono destinati a chiudere.
Marelli ha perso le commesse in favore dei francesi così come tutto l'indotto andrà a perdere progressivamente business dal momento che verranno sostituite le piattaforme italiane con quelle francesi.

Dirigenza, R&D, sviluppo sono francesi.
Cosa rimane nel nostro paese? Solo l'indotto dei brand tedeschi che oggi sono forse più italiani di quando non lo saranno le future Fiat

Non vorrei si parlasse del passato e delle responsabilità di cui si è già detto tanto, ma del futuro e degli scenari per non perdere l'automotive in Italia


https://www.rai.it/programmi/report...lle-90adea6b-42eb-4f78-9c07-c98b6b899997.html
 
Il Centro Ricerche Fiat esiste tutt'oggi, ce l'ho a 10 minuti da casa, però sinceramente non so cosa ci facciano.
Ho visto anch'io ieri la puntata, è stato desolante vedere quei "progetti" di auto Avenger e futura 600 con tutti quei pezzi verdi, ovvero progettati e acquistati paro paro dalla controparte francese. Qui in pratica l'ingegneria farà poco o nulla. Ho un collega fuoriuscito da Fiat, mi ha confermato che comandano loro al 100%, a parte il suo capetto tutta la gerarchia è francese, i processi e i metodi di lavoro sono i loro e hanno il tipico modo francese di fare le cose cioè come dicono loro e senza spiegare nulla. O così o quella è la porta.

Sono sempre stato indulgente con la Fiat, anche quando produceva le auto all'estero perchè in fin dei conti lo fanno tutti, ecc. ma così no. Così di auto italiana non resterà assolutamente nulla, nessun progetto, nessun telaio, nessun motore, brevetto, niente di niente. Saremo una Seat/Skoda qualsiasi e questo nonostante Exor abbia la quota più alta di capitale. Ridicolo e triste.
 
Il Centro Ricerche Fiat esiste tutt'oggi, ce l'ho a 10 minuti da casa, però sinceramente non so cosa ci facciano.
Ho visto anch'io ieri la puntata, è stato desolante vedere quei "progetti" di auto Avenger e futura 600 con tutti quei pezzi verdi, ovvero progettati e acquistati paro paro dalla controparte francese. Qui in pratica l'ingegneria farà poco o nulla. Ho un collega fuoriuscito da Fiat, mi ha confermato che comandano loro al 100%, a parte il suo capetto tutta la gerarchia è francese, i processi e i metodi di lavoro sono i loro e hanno il tipico modo francese di fare le cose cioè come dicono loro e senza spiegare nulla. O così o quella è la porta.

Sono sempre stato indulgente con la Fiat, anche quando produceva le auto all'estero perchè in fin dei conti lo fanno tutti, ecc. ma così no. Così di auto italiana non resterà assolutamente nulla, nessun progetto, nessun telaio, nessun motore, brevetto, niente di niente. Saremo una Seat/Skoda qualsiasi e questo nonostante Exor abbia la quota più alta di capitale. Ridicolo e triste.


Cercano qualcosa da fare
 
ieri su Report hanno passato un servizio sul declino della produzione automobilistica italiana.
Dalle leadership tecnica e di vendite degli anni 80 è iniziato un inesorabile declino fino al crollo dei giorni nostri.

I dirigenti di Gruppo Fiat prima, Marchionne con FCA ed ora Stellantis hanno in varie misure depauperato il tessuto produttivo con gravi ripercussioni sull'indotto.

Torino è una landa spettrale di capannoni vuoti destinati alla speculazione edilizia (il classico centro commerciale).
A Melfi i progetti nuovi non si concretizzano.
I plant che producono motori termici sono destinati a chiudere.
Marelli ha perso le commesse in favore dei francesi così come tutto l'indotto andrà a perdere progressivamente business dal momento che verranno sostituite le piattaforme italiane con quelle francesi.

Dirigenza, R&D, sviluppo sono francesi.
Cosa rimane nel nostro paese? Solo l'indotto dei brand tedeschi che oggi sono forse più italiani di quando non lo saranno le future Fiat

Non vorrei si parlasse del passato e delle responsabilità di cui si è già detto tanto, ma del futuro e degli scenari per non perdere l'automotive in Italia


https://www.rai.it/programmi/report...lle-90adea6b-42eb-4f78-9c07-c98b6b899997.html


Eppure qualcuno che diceva che era
una,
seppur piu' o meno mascherata,
ma sempre di una acquisizione si trattava,
c' era fin dall' inizio....
 
Ultima modifica:
Per gestire e crescere occorre la volontà della proprietà, il resto l'avevamo tutto.
Da anni colleghi ed amici del CRF, riferivano che era un continuo iniziare ed interrompere progetti di ricerca. Avevano vinto dei premi con soluzioni innovative per gli anni 90, tipo l'ibrida a metano. Neanche menzionati nella pagina wiki o del crf.
 
...e la pizza, i bei panorami, le belle donne, la dolce vita...che ce frega dell'industria a noi.
Be ovviamente era nel senso Dell ironia, fra l'incommensuratamente grande , le centinaia di migliaia di posti di lavoro persi e le dimensioni ridotte, anche se preziose, di Ferrari...
 
Ultima modifica:
Da torinese che per lavoro è entrato in contatto con il mondo Fiat negli ultimi 13 anni dico subito che quest'inchiesta arriva ampiamente fuori tempo massimo. Avrebbe avuto senso farla 5/6 anni fa. Oggi è tardi. Le decisioni sono state prese ed è tutto irreversibile.

L'Italia è destinata alla marginalità totale. E il mandato è quello di chiudere. Non è una mia opinione. E' quello che sta succedendo, e succederà in futuro in modo via via più consolidato.

Progetti veri, nuovi non ce ne sono per il nostro paese. Dopo Renegade e 500X a Melfi (10 anni fa) ci sono stati solo slogan. Le Giulia e le Stelvio sono state un flop e vendono meno di un decimo della concorrenza.

Punto ha chiuso.

Tipo in Turchia.

La nuova Panda sarà in Polonia.

E'arrivata Tonale che sta facendo volumi dignitosi, ma lontano dall'essere importanti.

Peccato. Un mix di classe dirigente che se n'è fregata in un contesto politico da un lato antiindustriale (decrescita felice, l'Italia può vivere di turismo bla bla bla) e dall'altro culturalmente inadeguato.
 
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