eta*beta
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Il ruolo della scuola è di fornire gli strumenti, ma se manca la voglia di imparare c'è ben poco da fare.Il ruolo della scuola dovrebbe essere quella di coltivarle ed esaltarle non mortificarle e confonderle.
Il ruolo della scuola è di fornire gli strumenti, ma se manca la voglia di imparare c'è ben poco da fare.Il ruolo della scuola dovrebbe essere quella di coltivarle ed esaltarle non mortificarle e confonderle.
Ma non è mica una favoletta, è un dato di fatto.La storia degli strumenti da fornire ce la raccontiamo giusto in Italia, così come ci compiacciamo di quanto bene performano i nostri studenti all'estero.
Certo, anche nella scuola ci sono insegnanti che cannano i congiuntivi, o le equazioni. Lo studio critico non è imparare pedissequamente, ma ragionare e discernere.però come nella sanità ci sono medici che trattano male i pazienti, sbagliano le diagnosi.
A dire il vero allo scientifico la matematica ha un ruolo importante ma non predominante.. E non è che perché sei allo scientifico devi studiare 5hx7 matematica.
Lo è invero, anche frequentemente purtroppo...
Non è detto che siano necessari entrambi, se devo scegliere, do priorità alla seconda, idem per il docente, preferisco uno che mi faccia vedere cosa c'è al nocciolo, più che mi insegni le regolette mnemoniche per risolvere il rompicapo.E poi ci sono quelli che creano empatia col paziente e fanno il loro meglio per curarlo.
Ma poco vantaggio traggono dalla scuola, fosse anche la migliore. Lo studio ed il lavoro di concetto prediligono elasticità e capacità di astrazione. Come diceva Einstein:Anche i materiali inerti hanno una loro utilità ed una loro collocazione.
Torniamo sempre al punto di partenza, se uno studente resta passivo senza integrarsi nel sistema educativo, è perché non ha trovato qualcuno in grado di integrarlo e valorizzarlo nel modo consono
Ma un insegnante che deve fare? Andare a casa dello studente per farlo studiare sotto la sua guida? Lo stesso studente che a lezione pensa alle farfalle fuori? Lo studio è individuale ma anche collettivo, ci si unisce per confrontarsi, aiutarsi vicendevolmente, stimolarsi, non arrendersi. Io ho sempre fatto gruppo sia al liceo che in università e nel lavoro, soprattutto di ricerca. Senza studio individuale, ma anche collettivo, non avrei combinato proprio nulla.perché non ha trovato qualcuno in grado di integrarlo e valorizzarlo nel modo consono
è corretto quello che dici e trovo che al contempo anche gli insegnanti dovrebbero canalizzare al meglio le inclinazioni dei ragazzi.@Carloantonio70
Per la cronaca ...IO sono uno di quelli che ha sbagliato indirizzo di scuola secondaria per il proprio figlio; noi genitori dovremmo (innanzitutto) sforzarci d'assencodare al meglio e/o canalizzare le qualità/inclinazioni dei nostri figli ....seppur (credo) trattasi di mal comune, spesso derivante da target disattesi costituenti l'indirizzo scolastico scelto ed oggetto di proposta successiva alla scuola primaria.
permettimi ma se la scuola, che dovrebbe essere inclusiva, ragionasse in questo modo avrebbe sonoramente fallito.Lo è invero, anche frequentemente purtroppo...
zagoguitarhero - 2 giorni fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa