<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 231 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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per la mia esperienza mi è capitato tante volte di non trovare un taxi (quindi a prescindere dagli obblighi che hanno) e mai di non trovare un Uber disponibile.

Aggiungo poi che mentre prendendo un taxi non sai mai cosa aspettarti in termini di tariffe, Uber è estremamente trasparente. Dall'applicazione vedi subito chi è il driver e quale la tariffa per la destinazione.. a prescindere da traffico o dal percorso che preferisce fare l'autista.
È capitato anche a me di utilizzarlo, ma bisogna avere bene a mente che UBER è profondamente differente, per filosofia e impostazione da un servizio di Taxi.

Non è possibile comparare un sevizio pubblico, obbligatorio e regolamentato per tariffe e "addizionali" con un servizio privato che vede anche decuplicare, a secondo richieste e periodi, la tariffa per lo stesso identico percorso.
 
Se la mettiamo sotto la preparazione anche dei venditori, siamo a posto. Ai tempi delle testate crepate dei 2.0 tdi nessun venditore diceva di saperne nulla, come nessun venditore ha mai sconsigliato di vendere un'auto diesel a chi faceva tragitti di pochi km al giorno in città, soprattutto coi primi DPF. E un venditore anni fa, quando comprai un suv, era convinto che la mia auto avesse i fari a led, quando di led c'erano solo le luci diurne.
Appunto vedi la pensi uguale. Figurati tu con la tecnologia elettronica come ci sguazzeranno a mille, molto più di prima...
 
Non sono contrario all'elettrico, sono anche abbastanza pragmatico ed è evidente che prima o dopo tutti dovremo utilizzare (indipendentemente da acquisto/noleggio più o meno breve, sharing, ecc...) auto 100% elettriche perché esisteranno solo quelle.

Chiaro che cambiando i presupposti, ossia avendo colonnine in quantità e libere ovunque mi fermassi, il mio ragionamento ipotetico sarebbe diverso.

Il dato su cui però mi sono forzato a riflettere è sull'oggi: 29 dicembre 2022 e sui punti che frequento e mi piace raggiungere abitualmente. E la triste conclusione è che non solo non potrei farlo allo stesso modo ma rischierei di non poterlo fare o di dover rinunciare a una delle uscite o a ripianificare sulla base di questa o quella famiglia di amici.

Evidentemente ci sarà chiesto di pianificare minuziosamente il tempo libero e le gite al pari di quanto già si fa per progetti o processi inerenti al proprio lavoro... E non sono certo di "volerlo" fare, anche se ci si abitua a tutto, anche alle privazioni e ai peggioramenti.

Sinceramente non credo che ci siano a priori favorevoli o contrari , giustamente si analizza la situazione, come dici tu al 2022 quel tipo di spostamento è problematico , tra 5 o 10 anni lo potrebbe essere di meno , e lo potrebbe anche essere la pianificazione che immagino sarà molto aiutata da app e strumenti simili. È tutto un mondo ancora da esplorare
 
basta spostarsi in provincia e il discorso muta drasticamente
Ho provato a fare una simulazione del mio casa-lavoro con l'autobus. Premetto che il mio orario è 8.30-14.30 tre giorni e 8.30-18.00 gli altri due, e questi sono i primi paletti, ovvero le ore di arrivo e ripartenza.
Abito, come noto, in un piccolo comune della provincia di Padova, e la mia sede di lavoro si trova a sua volta a una decina di km dal centro del capoluogo; casa mia si trova a 1,3 km dalla fermata del bus. Ovviamente non c'è un "diretto", devo arrivare a Padova e poi prendere un altro mezzo che porta al campus dove ho la sede.
Dunque, per timbrare alle 8.30, devo prendere il bus che arriva alle 8.15, che parte da Padova alle 7:45, il che significa partire alle 7.17 per essere a Padova alle 7.40. Aggiungiamo il tragitto casa-fermata, un quarto d'ora a piedi (auspicando che non piova). Quindi, facciamo un'ora e mezza.
Il problema però è il ritorno: i due giorni in cui esco alle 18.00, il primo mezzo che trovo arriva a Padova alle 18:45.... e non ho più corse, perchè l'ultimo bus arriva al mio paesello alle 19.23. Quindi, devo tornare in treno, arrivando alle 19.51, ma la stazione è a 4 km da casa mia. Praticamente, la tradotta che portava i fanti sulla linea del Piave.... In macchina ci metto 45-50 minuti, e ce l'ho fuori dalla porta di casa.......
Notare che non siamo in mezzo alle Madonie o sulla Sila.... e lo stesso, parliamo di un comune che rispetto ad altri della zona è ben servito dai mezzi. Ma di cosa stiamo parlando?
 
Ultima modifica:
questo è comprensibile, però ti chiedo un'altra cosa , ma una persona che va verso l'anzianità ci pensa a quando per forza di cose non potrà più guidare?O meglio , non ci devono pensare le persone ma ci deve pensare la collettività , e ci stiamo pensando?
Secondo me no, se la soluzione che proponiamo è sempre quella che le persone anziane si devono spostare in auto ma anche questa è una mezza soluzione per come la vedo io.


Cosa vuoi che ti dica....

??

Fino a 10, forse 15 anni fa....
( il bus )
Non c' era proprio

Se proprio proprio, dovevo andare in centro,
per burocrazia,
non certo per compere, prendevo la bici....
 
Vero,
anche io ho la liberta'....
Di prendere uno dei 2 bus al giorno che passano a 700 metri da casa mia....
Col solleone e con la pioggia/neve....

E' colpa mia....Invece....
Di aver scelto di andare in periferia, dal centro dove stavo prima

Ma io sono in periferia, fossi in città non ci penserei nemmeno ad usare l'auto. Non uso i mezzi pubblici proprio perché dovrei fare comunque 40 minuti da privato per arrivare ai mezzi pubblici.
 
A proposito di transizione (all'italiana) con una mano lo stato porge la carota (libertà di circolazione , esenzione dal bollo , posteggi gratuiti ecc) mentre con l'altra ...agita il bastone

https://www.quattroruote.it/news/cr...ttriche_e_ibride_per_stanare_gli_evasori.html

Così anche quelli a posto col fisco per non avere grane e non esser segnalati si asterranno da tali acquisti , già pieni di incognite per loro conto , come ampiamente dibattuto su queste pagine...

2022-MG4-Electric-01.jpg

In realtá hanno notato che chi prima si prendeva i 2000cc per evitare controlli ha trovato la panacea con Tesla e Porsche Taycan da 500cv e passa.

Chi non ha nulla temere, non verrá neanche controllato. Se vedono il mio cc o cercano soldi in contanti, mi danno un abbraccio e 5€ per il gelato. Altro che temere controlli.
 
questo è comprensibile, però ti chiedo un'altra cosa , ma una persona che va verso l'anzianità ci pensa a quando per forza di cose non potrà più guidare?O meglio , non ci devono pensare le persone ma ci deve pensare la collettività , e ci stiamo pensando?
Secondo me no, se la soluzione che proponiamo è sempre quella che le persone anziane si devono spostare in auto ma anche questa è una mezza soluzione per come la vedo io.

Quando vivevo nel paesino collinare di 1300 abitanti comprese le frazioni, a viaggiare in bici erano per lo piú anziani che non avevano piú rinnovato la patente.
Di persone fisicamente integre vedevi solo qualche sporadico ciclista che aveva perso il gruppone durante l'ultimo Giro d'Italia.

Probabilmente é il vivere in cittá che debilita il fisico.
 
Quando vivevo nel paesino collinare di 1300 abitanti comprese le frazioni, a viaggiare in bici erano per lo piú anziani che non avevano piú rinnovato la patente.
Di persone fisicamente integre vedevi solo qualche sporadico ciclista che aveva perso il gruppone durante l'ultimo Giro d'Italia.

Probabilmente é il vivere in cittá che debilita il fisico.
probabilmente gli anziani a cui avevano tolto la patente erano anche pensionati che viaggiavano per diletto, i tempi della bicicletta con i suoi limiti metereologici non credo siano idonei agli spostamenti di chi si muove per lavoro.
Poi, il figlio in piscina, la figlia a danza le moglie al burraco, compriamo un risciò?
 
probabilmente gli anziani a cui avevano tolto la patente erano anche pensionati che viaggiavano per diletto, i tempi della bicicletta con i suoi limiti metereologici non credo siano idonei agli spostamenti di chi si muove per lavoro.
Poi, il figlio in piscina, la figlia a danza le moglie al burraco, compriamo un risciò?

è molto più efficiente che ognuno abbia la sua bici. Si distribuiscono meglio i carichi e si ottimizzano i tempi.
 
Qui al paesello ("ricca" pianura cremonese, non Babbàgia) c'è un pullman che esce verso 6.30 ed uno che arriva prima delle 15.
Stazione ferroviaria più vicina (su linea che definirei "terziaria" più che "secondaria".. "Bassa Velocità"..) a otto km.
Amen.


Beh....
Cosi' se il conduttore inchioda
" Nessuno si fa male "

ahahahahahahahahahahahahahah
ahahahahahahahahahahahahahahahah
ahahahahahahahahahahahahahahahahahah
 
Indipendentemente dal partito politico è confortante che almeno il nuovo governo abbia un'idea chiara e netta rispetto alla decisione europea di mettere al bando le endotermiche nel 2035.
Oggi il capo del governo, Meloni, al consueto incontro di fine anno con la stampa tra i vari argomenti trattati ha dichiarato :
Non produrre più motori a combustibili fossili nel 2035 è irragionevole. Lo considero profondamente lesivo del nostro sistema produttivo. Mi pare che sia una materia su cui c’è una convergenza trasversale a livello italiano ed intendo utilizzare questa convergenza per porre le questione con forza”.
Una posizione ben chiara che fa eco a quanto affermato alcune settimane fa da Matteo Salvini e più di recente anche da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. “Non si può imporre alle aziende di vendere solo Euro 7 diesel da luglio 2025 quando già dici che le auto a combustione interna saranno fuori legge dal 2035È chiaro che significa legarsi mani e piedi all’industria cinese. Ogni tanto mi viene il dubbio che a Bruxelles ci sia qualcuno a libro paga non dei cittadini europei, ma della Repubblica popolare cinese, altrimenti non si spiegherebbero certe scelte economiche assolutamente suicide”.

Che sia la volta buona che si riuscirà a capire il perchè di certe decisioni ?
Scoppierà anche forse un batterygate ?
Vedremo come andrà a finire e se qualcuno ci lascerà le penne...
 
"
Dietro la filiera del climaticamente corretto e del fenomeno Greta Thunberg c'è un sottobosco di lobby "green" che condiziona pesantemente le scelte politiche di Bruxelles e dell'Unione europea. Oltre all'approvazione del Green New Deal, infatti, lo scorso novembre Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto l'accordo sul bilancio dell'Ue per il 2020 che prevede di investire il 20% delle spese a favore dell'ambiente e al contrasto ai cambiamenti climatici. Come spiega il sito web dell'Ue, il parlamento e il Consiglio hanno deciso "di concentrarsi maggiormente sulle azioni legate al clima in diversi settori come la ricerca e lo sviluppo (Orizzonte 2020)", le "infrastrutture dei trasporti e dell'energia (meccanismo per collegare l'Europa) e l'azione esterna dell'Ue". Ulteriori fondi, si legge, "sono stati inoltre assegnati al programma Life dell'Ue, che riceverà 590 milioni di euro, e all'Agenzia europea dell'ambiente per l'assunzione di nuovo personale (+6) per sostenere la lotta ai cambiamenti climatici".

Da dove arrivano tutte queste risorse? Da un'intensa e costante attività di lobbying. Come riporta La Verità, dal primo dicembre 2014 ad oggi, si sono tenuti in media 13 incontri al giorno, più di due all'ora, tra un euroburocrate e un lobbista. Parliamo di 25.000 colloqui nell'arco di poco più di cinque anni. Perché le decisioni che davvero contano vengono prese in queste occasioni, lontano dagli occhi del pubblico: altro che Consiglio europeo. Se pensiamo al clima e all'ambiente, negli ultimi cinque anni, quasi un incontro su 10 (2.400 su 25.000, di cui oltre 600 tenuti dalle Ong) verteva proprio su questo. Complessivamente, la lobby del clima e dell' ambiente può fare leva su 800 soggetti coinvolti, per 3.120 lobbisti e 2.206 pass al Parlamento europeo. Sul podio dei soggetti più attivi, scrive La Verità, troviamo il Wwf (64 meeting), seguito da Greenpeace (46) e dal Climate action network (41). Queste tre organizzazioni, da sole, spendono più di 5 milioni di euro l' anno per attività di lobbying a Bruxelles.

Come spiega euronews, i lobbisti si aggirano per i corridoi degli edifici europei per incontrare gli alti funzionari. Oppure possono incontrarli per un drink, per una cena informale o in eleganti hotel. Sono decine i bar che popolano il quartiere euroepo. Qui i professionisti si incontrano, si stringono la mano e fanno affari. Ma la trasparenza non è di casa a Bruxelles, come spiega Raphaël Kergueno di Transparency International. "L'attuale regolamento sulle lobby a Bruxelles è incompleto. Se vogliamo conoscere l'influenza di un'organizzazione come Google sulla legislazione europea possiamo solo fare affidamento sui dati della Commissione e in parte del Parlamento europeo, ma non possiamo avere un'immagine completa della loro attività".

La fitta rete delle lobby green a Bruxelles
La Climate Action Network (Can) è riconosciuta come la principale rete europea che lavora su questioni climatiche ed energetiche. Con oltre 150 organizzazioni aderenti in oltre 35 paesi europei, che rappresentano oltre 1700 Ong e circa 47 milioni di cittadini, Can Europe dal 2009 lavora per imporre la propria agenda sul clima e promuovere politiche sostenibili in materia di energia e ambiente in Europa. Fa parte di uan rete mondiale a cui aderiscono circa 1000 organizzazioni in tutto il mondo. In un solo anno (1° gennaio - 31 dicembre 2018) ha investito in lobbying circa 2.255.005 euro, il doppio rispetto all'anno precedente.







Secondo il Corporate Europe Observatory, un "watchdog" che fa campagne per una maggiore trasparenza, ci sono almeno 30mila lobbisti a Bruxelles, quasi corrispondenti ai 31mila dipendenti impiegati dalla Commissione europea e secondi solo a quelli presenti a Washington Dc. I lobbisti firmano un registro per la trasparenza gestito dal parlamento e dalla commissione, sebbene non sia obbligatorio. L'energia, il lavoro e la crescita, l'economia digitale, i mercati finanziari, i trasporti ma sopratutto il clima sono i settori che attraggono di più i lobbisti di Bruxelles.

In cima alla lista di questa fitta rete di lobby c'è l'influente Ong European federation for transport and environment (T&E). Di che cosa si occupa? Basta cliccare sul sito: "I trasporti rappresentano il principale problema climatico dell'Europa, rappresentando il 27% delle emissioni di gas serra dell'Unione. I trasporti sono l'unico settore principale in cui le emissioni sono aumentate dal 1990, determinando un aumento delle emissioni complessive dell'UE nel 2017. Se l'Ue vuole mantenere gli impegni climatici assunti con l'accordo di Parigi, l'Europa ha bisogno di politiche dei trasporti più intelligenti e più ambiziose". E ancora: "Riteniamo che l'Europa dovrebbe avere i livelli più bassi di emissioni di gas serra e di inquinamento atmosferico e acustico dei trasporti". Insomma, forse ci sarà anche la volontà di salvare il mondo dall'Apocalisse climatica imminente: certo che, però, i cambiamenti climatici stanno diventando un bell'affare per molti lobbyisti"

Cè qualcuno che crede ancora che le scelte siano frutto di ragionamenti analitici sul clima?
Oppure che pensino alle conseguenze sociali e soprattutto ai costi?
Affari, contratti, appalti, mazzette. Insomma soldi e sempre soldi
In confronto il Qatargate è robetta da pollastrelli.

PS. Quando parlano dei trasporti (27% dei gas serra) non parlano solo di auto, ovviamente, ma anche di camion, aerei navi ecc..
 
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