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Luca di Montezemolo: "L'auto italiana non esiste più, resta solo la Ferrari"

penso che abbia anche voluto dire che se fosse rimasto presidente lui forse le cose sarebbero andate diversamente

Da profano io non so dire se in meglio o in peggio.

In generale comunque penso che ormai bisogna lasciarsi alle spalle il concetto di marchio o auto appartenente a una nazione.
Ci sono dei modelli e dei marchi iconici,dalla 500 alla Ferrari,ma c'è anche un mondo dell'automotive radicalmente trasformato rispetto al passato.
Ormai esistono quasi esclusivamente grandi gruppi non più riconducibili a un solo stato.
La produzione avviene in tanti paesi diversi.
La produzione dei componenti in tantissimi altri.
I gruppi puntano sempre di più sulla condivisione di pianali,motori e componenti che daranno origine a una vettura tedesca,a una francese,a un'italiana.
Nessuna al 100% unica e appartenente al proprio marchio ma tutte imparentate tra loro.
 
Stellantis è una multinazionale, quindi non francese italiana o statunitense, ovviamente Fiat che ne è parte non è italiana. LdC era il Presidente della Ferrari, probabilmente avrebbe preferito essere il Padrone, ma tant’è Non so oggi, di chi sia l’effettiva proprietà della Ferrari società di diritto olandese forse di Exor, un po’ di famiglia Ferrari e il resto qualche Fondo di investimenti americani . Non insisterei con il concetto ITALIANA
 
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Sarebbe stato impossibile mantenere una casa italiana generalista. Da molti anni si è capito che solo pochi grandi gruppi (3,4 o 5 al massimo) possono avere un posto nel panorama internazionale, e chi non era sufficientemente grande come Toyota o VW, avrebbe dovuto fondersi.
Ferrari fa alta gioielleria su 4 ruote, è un capitolo a parte, ma tutti agli altri o si sono eclissati o si sono fusi con altri marchi.

Se analizzi gli ultimi 20/25 anni è verissimo, resta da capire perché siamo l’unica -ormai ex- potenza industriale incapace di mantenere grandi multinazionali, compresi alimentari e trasporti: ricordo che Fiat, ma la stessa Alitalia che viene nominata in merito a Montezemolo, negli anni 60/70 erano delle realtà solide tra le prime al mondo, poi, a partire dal periodo “di piombo” di fine anni 70 da popolo invidioso, poco coeso e di fatto autolesionista abbiamo spezzato, venduto e distrutto tutto. La Francia è molto simile a noi, ma con la capacità e mentalità storica di curare i propri interessi: Renault e Air France sono state salvate dallo stato una marea di volte e solo la minoranza si indignava. Oggi sono ancora lì, noi di fatto siamo in mano estera nella maggior parte dei presidi strategici.
 
Stellantis è una multinazionale, quindi non francese italiana o statunitense, ovviamente Fiat che ne è parte non è italiana. LdC era il Presidente della Ferrari, probabilmente avrebbe preferito essere il Padrone, ma tant’è Non so oggi, di chi sia l’effettiva proprietà della Ferrari società di diritto olandese forse di Exor, un po’ di famiglia Ferrari e il resto qualche Fondo di investimenti americani . Non insisterei con il concetto ITALIANA

La Ferrari ha la quota di "controllo" in mano a Exor, quindi è di proprietà italiana. Poi ovviamente essendo quotata in borsa ha una quota significativa di "flottante".
Stellantis è controllata in maniera sostanzialmente paritaria da italiani e francesi, per il resto c'è il flottante suddiviso tra migliaia di azionisti e fondi.

Le multinazionali hanno stabilimenti in tutto il mondo, ma come "proprietà" hanno sempre un pacchetto di controllo, se no non potrebbero essere gestite. Qualcuno le deve gestire, in particolare il CDA, costituito di solito da esponenti della proprietà del pacchetto di controllo.
 
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siamo l’unica -ormai ex- potenza industriale incapace di mantenere grandi multinazionali, compresi alimentari e trasporti
Mica vero, la GB ha quasi azzerato la propria produzione manifatturiera, la Francia è chiusa nel suo guscio, ma in Italia ci sono stato tanti stabilimenti, anche di potenze straniere com Honda, Cisco Motorola etc. La Germania ha puntato molto su un sistema paese improntato alla produttività nazionale, senza mettere un settore contro l'altro, come invece facciamo noi, dai tempi dei comuni medioevali in poi. Ed era la grande malata d'Europa negli anni 90 post unificazione...
 
Purtroppo Montezemolo ha ragione da vendere e queste parole, data la sua indiscutibile autorevolezza, sono tutto fuorché banali. Io le interpreto come rammarico per il fatto che il nostro Paese, nonostante il suo passato, non è stato in grado di gestire e valorizzare il patrimonio che aveva. Cioè l'industria automobilistica. Che le fusioni tra gruppi industriali fossero necessarie non c'è dubbio, ma un conto è inglobare aziende più piccole, un altro è essere inglobati.
L'auto italiana, progettata in Italia, realizzata in Italia, con motori italiani, con design italiano, non esiste più. Salvo appunto il Cavallino
 
ma un conto è inglobare aziende più piccole
Ma se vuoi fare un gruppo grande e forte non puoi limitarti ad annettere piccole aziende. Devi fare un gruppo grande in grado di non essere schiacciato dai giganti globali come Toyota e VW. VW ha unito Audi, Skoda e Seat, ognuna ha avuto una esplosione di gamma e di numeri, migliorando anche la nomea dei marchi minori. Lancia ed AR sono rimaste con una gamma incompleta, con numeri bassi. Non è che puoi fare concorrenza senza numeri. Prima hanno provato con GM, poi Mary Barra ha frenato la fusione, ci sono riusciti con Chrysler, in crisi dopo il vassallaggio con MB, Jeep ma non bastava, il gruppo PSA con Opel ha dato i numeri giusti, ma il baricentro dei capitali è oltralpe.
Secondo me il declino della gamma Fiat, Alfa e Lancia è iniziato con l'uscita di scena dell'ing. Ghidella. Tutto lo sviluppo successivo, tolti i marchi emiliani, è stato un diminuendo progressivo. Un peccato perché la base costruita negli anni 80 poteva avere sviluppi migliori.
 
Ma le auto non lo sono.

Mi aspettavo questa obiezione, ero in attesa che arrivasse.
Ovviamente come noto sono vetture cinesi importate e rivendute con lievi modifiche e il marchio DR, ma l’azienda è di proprietà italiana, fornisce il lavoro ad oltre 100 dipendenti e contribuisce al PIL italiano, quindi va considerata un’azienda italiana.
Aggiungo che le aziende automobilistiche italiane sono 4 e non 3 perché dobbiamo aggiungere, ora che costruisce e vende anche una vettura stradale, anche la Dallara.

Quindi le aziende automobilistiche italiane sono 4: Ferrari, DR, Pagani e Dallara. Poi si potrebbe aggiungere qualche altra piccola azienda che costruisce vetture super-artigianali (tipo restomod per esempio) vendute in pochissimi esemplari.
 
OK


Nessuno

trova strano

CHE,

il discorso, a motivo del post,

venga fatto proprio da " uno "

che....

....Messo a regime " ITALO "

ha pensato bene di vendere ad un

FONDO STRANIERO....


Mah, Mah....
 
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