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Inflazione reale 2022 generi alimentari

pilota54

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Dato che ho l'abitudine di annotare sul calendario quello che spendo per la "spesa", scrivendo poi il totale l'ultimo giorno del mese, conservando poi di solito per almeno 2-3 anni le pagine dei calendari stessi, mi sono preso la briga di verificare quanto ho speso nei primi 6 mesi del 2021/2022 appunto per la voce "spesa", cioè alimentari, rotoloni, carta igienica, piatti e bicchieri bio (non molti per la verità) e saponi vari. Di seguito i risultati.

Nei primi 6 mesi del 2021 ho passato a casa 162 giorni (gli altri a Ragusa, dove non contabilizzo la spesa anche perchè siamo in 7, talvolta 8, e partecipiamo sia mio figlio che io) e ho speso, per la voce alimentari-saponi, 2.550 euro (media 425/mese per 2 persone, solo raramente 7 e per circa 27 giorni/mese). Nel 2022, per un totale di 142 giorni (siamo stati 20 giorni in più a Ragusa), 2.620 euro. Media 437/mese per 2 persone, e per circa 23 giorni al mese.

Dividendo il totale per i giorni, si ottengono 15.7 euro al giorno nel 2021 e 18.4 euro al giorno nel 2022, con un aumento percentuale del 17% circa. Considerando che nel 2022 sono stato un po' più selettivo, nel senso che in taluni casi ho comprato mediamente roba un po' più di qualità, pur frequentando gli stessi supermercati e cercando sempre soprattutto le offerte, potrei quantificare l'aumento reale in un 15% circa.

Potrei concludere dicendo che l'inflazione "alimentare" nei primi 6 mesi 2022 rispetto ai primi 6 mesi 2021 è stata probabilmente del 15%.
 
Io ho rilevato aumenti ben maggiori del 15% nella spesa alimentare nell'ultimo anno, ma forse perché cerco più la qualità e non guardo i prezzi.
Da una media di 400 € al mese per due persone, sono arrivato a 600 € e oltre.
Ma è niente rispetto all'aumento delle tasse che devo pagare quest'anno rispetto all'anno scorso.
 
Ho smesso di fare calcoli sugli incrementi di spesa, per evitare di doverci inserire anche dei cardiotonici ...

Altro che 15% ... le mie spese sono aumentate dal 30 al 40 % ... e forse sto anche più attento ...
 
L'ortofrutta è aumentata anche di più, lo registro sapendo i prezzi al kg, da anni. Meno i prodotti da zootecnia, al momento, perché con il rincaro dei vegetali, aumentano i mangimi e, di conseguenza, in ritardo i prodotti lattiero caseari, e di macelleria-salumeria.
 
Io non faccio la spesa sempre negli stessi posti quindi non saprei quantificare.
Sul singolo prodotto i rincari a volte sono nell'ordine anche del 50% a distanza di poche settimane.
Parlavo l'altro giorno col responsabile di una grande catena che ha detto che hanno "resistito" finchè hanno potuto ma che adesso hanno aumentato i prezzi di un 15%.
Ed erano già una delle catene più care,almeno nella mia zona.
 
Io ho rilevato aumenti ben maggiori del 15% nella spesa alimentare nell'ultimo anno, ma forse perché cerco più la qualità e non guardo i prezzi.
Da una media di 400 € al mese per due persone, sono arrivato a 600 € e oltre.
Ma è niente rispetto all'aumento delle tasse che devo pagare quest'anno rispetto all'anno scorso.

Beh, le tasse non sono aumentate, anzi da marzo sono leggermente diminuite rispetto all’anno scorso, grazie alle nuove aliquote.

Evidentemente è aumentato il tuo reddito imponibile, quindi in fin dei conti dovresti rallegrarti un po’.
 
L'ortofrutta è aumentata anche di più, lo registro sapendo i prezzi al kg, da anni. Meno i prodotti da zootecnia, al momento, perché con il rincaro dei vegetali, aumentano i mangimi e, di conseguenza, in ritardo i prodotti lattiero caseari, e di macelleria-salumeria.

Si, esatto, gli aumenti non sono lineari, non sono affatto uguali per tutti i prodotti alimentari.

Ci sono prodotti che costano più o meno come l’anno scorso, altri un po’ di più, altri ancora molto di più. Sicuramente molto di più verdura e frutta, ma tra incendi, siccità, cavallette, guerra, costi di trasporto ecc., e ora anche grandine, non ci si poteva certo aspettare staticità.
 
Il post di apertura di @pilota54 è dettagliato, si vede che hai fatto diversi conti. Nella chiusura, come nel titolo, arrivi a definire una inflazione del 15%.

Io vorrei però spiegare come il concetto di inflazione non si attaglia alla conclusione del tuo ragionamento.

L’inflazione è il fenomeno di aumento dei prezzi che viene misurato attraverso i cosiddetti indici dei prezzi. Quando si tratta di prezzi di beni e servizi acquistati dal consumatore abbiamo l’indice dei prezzi al consumo.

Ognuno ha una sua personale inflazione perché diverso è il mix di prodotti che ognuno compra. A livello nazionale si utilizzano dati che riguardano l’intera popolazione.

La faccio breve: per calcolare la mia inflazione alimentare, dovrei individuare un paniere di prodotti che abitualmente compro (bevande, carni, prodotti da forno, pesce ecc.). Posso aggiungerci anche i prodotti per la cura della persona come sapone, shampoo, detersivo ecc. Dopo devo individuare le cosiddette referenze, ovvero i prodotti che compro abitualmente: limonata Rossi, birra Verdi, pagnotta integrale da 1 kg., dentifricio Marroni, sapone Bianchi ecc. Poi devo seguire l’andamento dei prezzi di quelle referenze perché se cambio dentifricio, ad esempio, il prezzo potrebbe essere influenzato da una diversa qualità del prodotto. La variazione dei prezzi delle singole referenze deve poi essere ponderata in base al valore della mia spesa: fatto 100 il totale di quello che spendo in un anno, per esempio il 10% è per il pane, il 5% per il pesce, ecc. Alla fine avrò un valore unico che è la sintesi di tutte le variazioni dei prezzi dei prodotti che compro ponderati con i valori che generalmente spendo per comprarli. Questa è la mia inflazione.

Quella che tu hai calcolato, invece, è la variazione del valore della tua spesa. Dentro ci sono tanti fattori che non sono variazioni dei prezzi (ma vedo che gli altri intervenuti hanno già commutato da inflazione a spesa).

Chiedo scusa per la lunghezza ma, a volte, è necessaria.
 
Non saprei. Negli ultimi tempi, siamo anche stati meno attenti sulla spesa alimentare, tanto, alla fine, siamo in due...
Frutta e verdura li compriamo, in prevalenza, da una coppia di ragazzi del paese che fa vendita diretta.
Prezzi, più o meno, a livello supermercato senza offerte, ma qualità neanche paragonabile.
I pomodori sanno di pomodoro, le pesche di pesca etc.
Chiaramente varietà inferiore, invece.
 
Basta vedere il prezzo del caffè al bar, passato mediamente da 1 euro a 1,20.
Ci sono tanti motivi scatenanti, non ultimo il costo del gasolio, considerando il trasporto su camion.
Ancora di più conta la speculazione. Essendo poi aumenti generalizzati, la concorrenza non aiuta.
Come niente i prezzi aumentano del 20% e più ( prime video +40%). C'é carta bianca per aumentare a piacere.
Ottenere un corrispondente aumento di stipendio richiede secoli .
Anche i parcheggiatori abusivi ( tollerati perché devono campá, poverini ), che stabiliscono da se i prezzi, raddoppiano come niente le pretese.
Poi ti dicono: prendi la macchina elettrica se ci tieni all'ambiente. Peccato che molti di noi siano lavoratori dipendenti, non in grado di alzarsi a piacere la busta paga da un giorno all'altro
 
a pari reddito direi impossibile.

Non ho mai detto a pari reddito.
Però l'aumento delle tasse non è assolutamente proporzionale all'aumento del reddito.
La commercialista mi ha detto che i contributi in detrazione sono inferiori.
Mah...

Comunque i fatti per me sono questi. Se non mi credete, liberissimi.
 
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