Pare che piano piano anche gli alfisti si stiano rendendo conto che, con l'elettrico, tutte quelle belle cose che sognano non esisteranno più.
Ci si aggrappa all'assetto; va beh, vorrà dire che staremo tutti a tentar di sbirciare le auto da sotto per ammirare la bellezza delle sospensioni, un po' come si vorrebbe fare con le gonne delle signorine.
Scherzi a parte, già ora la gran parte di chi parla di auto sportive non può, e tantomeno sa, guidarle come si dovrebbe: buona parte del "sugo" sta nel coinvolgimento che un termico col suo sound può regalare e nel fatto che un motore è diverso da un'altro, non nel fatto che si va a lavoro facendo drift o abbassando di un decimo il record del tragitto.
Con le elettriche, pradossalmente, i numeri - potenza, g, ecc - ci sono, ma tutto il resto scompare; è un po' come CD vs. Vinile, il primo ha dalla sua la scheda tecnica, il secondo personalità e coinviolgimento che derivano proprio dalla sue imperfezioni; il vinile, come il motore a scoppio, mostra inequivocabilmente l'abilità di tendere una copertta corta di chi l'ha creato . Il grosso punto interrogativo è, quindi, se un'Alfa elettrica, pur con tutte le sue cosine a posto, possa parlare allo stesso pubblico che adesso si straccia le vesti per Giorgio. Secondo me no. Vale anche per le altre, pensiamo a Ferrari, ma almeno le altre hanno brand così forti che, probabilmente, riusciranno a trovarsi nuovi clienti nonostante le defezioni dei duri e puri