<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Diminuzione dell'uso dell'auto? | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Diminuzione dell'uso dell'auto?

Non lavorando già cambia il discorso, ma la stessa cosa vale per la spesa, per decenni ci si serviva del negozio di quartiere che si raggiungeva a piedi poi sono arrivati i supermercati che hanno cambiato il mercato ma anche perché se non lo hai vicino lo raggiungi in auto altrimenti il supermercato con il cavolo che poteva avere successo, nulla di male se il supermercato si affiancava al negozio di quartiere il problema è che per tanti motivi non è accaduto così, il supermercato ha soppiantato il negozio ed ora esiste solo quello . Ora siamo andati oltre, il supermercato lo hai nel centro commerciale ancora più distante
buona osservazione ed a riprova tutte le zone pedonalizzate vedono un rifiorire di attività di prossimità.
 
Qui stanno parlando di pedonizzare la piazza della stazione,dove transita un bel po' di traffico.
Onestamente non so come faranno,l'alternativa sono due viali.
Uno lo percorro tutti i giorni per andare a lavorare,l'altro è un baluardo su cui si affacciano 4 o 5 scuole che negli orari sbagliati è un bordello.
Però magari è una fisima che c'è sempre quando si parla di chiudere un tratto di strada al traffico che sembra indispensabile.
Quando hanno chiuso due cavalcavia molto trafficati per mesi per fare dei lavori siamo andati avanti lo stesso.
 
Le macchine parcheggiate alla pene di segugio sono una piaga; io per esperienze lavorative conosco principalmente Milano, e tra le città che ho visitato non ho mai visto una tale quantità di auto buttate ovunque come a Milano. Ogni volta che ho un cantiere a Milano la mattina quando accendo il camion serve fare anche un segno della croce grande come una casa. Le auto parcheggiate dove non dovrebbero, soprattutto troppo vicine a passi carrai, alle svolte oppure sulle strisce zebrate, possono diventare degli incubi. Più volte ho dovuto percorrere sensi unici in contromano o in retromarcia a lampeggianti accesi perchè non avevo altro modo di raggiungere il sito di lavoro. L'ultima capitata qualche tempo fa a Legnano. Senso unico zona residenziale tra condomini, auto parcheggiate a dx e sx, ma così distanti dal marciapiede da laciare (misurato col metro) 2,52 mt spazio (specchi esclusi). Ho dovuto fare il giro dell' isolato e entrare nella via in retromarcia.
 
Non c'entra niente, se una soluzione è conveniente, sotto uno o più punti di vista, prende piede.Se non lo è, o viene imposta, o resta a fare la muffa.
In questo caso non si tratta di convenienza ma di causa di forza maggiore. Come tante cose che si fanno (o si subiscono) perché non si possono evitare. Ribadisco, sarà una scelta programmatica dei vari governi nazionali ed internazionali presenti e futuri. Qui mi fermo perché le mie idee non hanno diritto di esplicitazione. Senza entrare in politica o dettare leggi morali sarà da decidere quale futuro avremo o non avremo.
 
Non c'entra niente, se una soluzione è conveniente, sotto uno o più punti di vista, prende piede.

Non sono tanto convinto sai.
Ci sono da sempre delle soluzioni convenienti che vengono snobbate altamente.
Per me oltre alla convenienza ci deve essere anche l'interesse alla convenienza,chi può spendere di più non andrà nemmeno a provare una soluzione alternativa che magari è più conveniente ma non gli interessa.
Almeno quando si parla di convenienza economica.
 
Perchè? Ipotizzare soluzioni non ha di per sè implicazioni politiche.
Perché le mie idee programmatiche, in materia, sono eminentemente politiche, anche se non ideologiche o schierate partiticamente. Ritengo la razionalità del bene comune ( globale) futuro il bene supremo a cui obbligare le scelte. Non è quanto leggo in maggioranza, anche qui dentro, ove prevalgono personalismi.

Di certo la mia goccia nel mare non sposta nulla, ma faccio il mio.
 
L'abilità dei decisori sta nel rendere "conveniente" la forza maggiore, ovviamente senza penalizzare l'esistente.
Non so come si possano conciliare convenienza con e eventuali sacrifici e rinunce, né come si possa conservare l'esistente che è parte del modello che ha causato la problematica, non solo cronicizzata, ma anche in forteincremento degenerativo.
 
Il concetto di conveniente è molto opinabile , ci sono tante cose che appaiono convenienti e non lo sono o lo sono solo per noi o per una ristretta fetta di popolazione
 
Probabilmente non lo sono abbastanza....

Alcune lo erano molto.
Una cliente oggi è arrivata con la macchina nuova.
E' passata da una Mercedes Classe C a benzina del 2002 a una Seat Arona Tgi.
A parte il fatto di aver scelto una vettura a metano in questo momento di incertezza sui prezzi ha cambiato tutto in pratica.
E' passata da un marchio di lusso a uno generalista.
Da una berlina a un piccolo suv.
Da un carburante a un altro.
Probabilmente ci ha guadagnato anche in termini di immagine,una Mercedes vecchia di 20 anni non fa fare bella figura,una vettura nuova anche se più modesta forse si.
Comunque tornando alla signora il distributore di metano è sempre stato li bello comodo eppure lei non ci ha mai pensato,probabilmente è andata in concessionaria e le hanno propinato quella.
Resta il fatto che spende la metà esatta (considerando che il metano è salito del 50%,prima avrebbe risparmiato molto di più) e avrebbe potuto risparmiare un sacco anche prima ma non le è mai interessato.
Come a tante persone non interessa nemmeno provare un'alternativa,anche se promette una bella convenienza.
 
Il concetto di conveniente è molto opinabile , ci sono tante cose che appaiono convenienti e non lo sono o lo sono solo per noi o per una ristretta fetta di popolazione

Diciamo che convenienza e comodità/praticità non sono la stessa cosa.
Però se intendiamo conveniente in termini monetari c'è poco da opinare,quello che costa meno conviene e se è altrettanto comodo e non viene preso in considerazione comunque significa che non c'è interesse.
 
Diciamo che convenienza e comodità/praticità non sono la stessa cosa.
Però se intendiamo conveniente in termini monetari c'è poco da opinare,quello che costa meno conviene e se è altrettanto comodo e non viene preso in considerazione comunque significa che non c'è interesse.

Secondo me in una società a la convenienza vera è sempre quella collettiva che di solito poi ha un ritorno per tutti , qualsiasi convenienza personale è da valutare attentamente, anche quella economica
 
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