<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Diesel euro 6d e d-temp: esperienze dei possessori. | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

Diesel euro 6d e d-temp: esperienze dei possessori.

Scusate io uso un 116cv VW nuovo dsg e della rigenerazione mi accorgo solo quando parcheggio e rimane accesa la ventola.... in 6000 km è successo 3 volte, mentre l’adblue andrà rabboccato dalle indicazioni intorno ai 12000 km.
a leggervi sembra che l’auto diventi un aeroplano.....
 
In teoria la rigenerazione è indipendente dal ragime del motore e dal carico,nel senso che la centralina quando decide di rigenerare attua tutta una serie di modifiche per inalzare la temperatura sia che il motore si trovi al minimo,rilascio o medio carico.

Poi ovviamnte a medio o pieno carico la stessa rigenerazione durerà meno e consumerà meno gasolio aggiuntivo.
Ni, se l’impianto è ben dimensionato riesce ad attuare la rigenerazione passiva (continua) senza alcuna necessità di post iniezioni o di “arricchimento” delle iniezioni stesse.
 
Scusate io uso un 116cv VW nuovo dsg e della rigenerazione mi accorgo solo quando parcheggio e rimane accesa la ventola.... in 6000 km è successo 3 volte, mentre l’adblue andrà rabboccato dalle indicazioni intorno ai 12000 km.
a leggervi sembra che l’auto diventi un aeroplano.....
Dipende molto dal ciclo d’uso (per la frequenza delle rigenerazioni) e dalla propria sensibilità (per accorgersene al di là della “ventola”). Il conto finale lo si vede in ogni caso quando bisogna sostituire l’olio anzitempo, uno magari non si accorge delle rigenerazioni in marcia, ma il sensore qualità olio non perdona.
 
Le considerazioni qui sopra su diluizione olio e cosiddetto 'sensore qualità olio' si applicano al modello VW in questione, non in generale ai diesel euro 6 e rotti, vero ?

Ciao, Nicola.
 
Le considerazioni qui sopra su diluizione olio e cosiddetto 'sensore qualità olio' si applicano al modello VW in questione, non in generale ai diesel euro 6 e rotti, vero ?

Ciao, Nicola.
Cia Nicola, si applicano a tutti i motori, ma con particolare riferimento ai 6D-Temp che sono molto più esigenti. Poi, nell’ambito di ciascuna classe di omologazione, c’è chi fa meglio e chi fa peggio.
 
Cia Nicola, si applicano a tutti i motori, ma con particolare riferimento ai 6D-Temp che sono molto più esigenti. Poi, nell’ambito di ciascuna classe di omologazione, c’è chi fa meglio e chi fa peggio.

Io che seguo piuttosto da vicino l’evoluzione dei Diesel PSA non ho notizia di alcuna diluizione dell‘olio, negli euro 6D-Temp come nelle classi di omologazione precedenti.
Quello che chiami ‘sensore di qualità‘ dell’olio su che motorizzazioni è montato e in cosa consiste ?

Ciao, Nicola.
 
Io che seguo piuttosto da vicino l’evoluzione dei Diesel PSA non ho notizia di alcuna diluizione dell‘olio, negli euro 6D-Temp come nelle classi di omologazione precedenti.
Quello che chiami ‘sensore di qualità‘ dell’olio su che motorizzazioni è montato e in cosa consiste ?
Ciao, Nicola.
Ciao Nicola,
i sensori di cui parlo sono montati da molti anni sulla maggior parte dei diesel e si basano sulle variazioni di alcune caratteristiche elettriche dei lubrificanti, che variano in funzione del contenuto di gasolio. Ad esempio:

https://www.hydac.com/it-it/service/ingegneria-dei-fluidi/condition-monitoring/product-programme/sensori.html?tx_cookiepolicybar_pi1[action]=accept&tx_cookiepolicybar_pi1[controller]=CookieBar&cHash=5de5a1d0b96005ad087331d61ecd81ed

https://www.mel-systems.it/sensore-di-qualita/

Alcune case non utilizzano i sensori, ma implementano nella ECU un algoritmo che tiene conto del numero di avviamenti, dell'andamento del regime termico e del differenziale di pressione valle-monte del DPF per stimare lo stato del lubrificante.

Come ti dicevo, ci sono produttori che hanno affrontato bene o anche molto bene la questione, altri che se la cavano con la sufficienza o discretamente, altri che "si cercano".
 
Ciao Nicola,
i sensori di cui parlo sono montati da molti anni sulla maggior parte dei diesel e si basano sulle variazioni di alcune caratteristiche elettriche dei lubrificanti, che variano in funzione del contenuto di gasolio. Ad esempio:

https://www.hydac.com/it-it/service/ingegneria-dei-fluidi/condition-monitoring/product-programme/sensori.html?tx_cookiepolicybar_pi1[action]=accept&tx_cookiepolicybar_pi1[controller]=CookieBar&cHash=5de5a1d0b96005ad087331d61ecd81ed

https://www.mel-systems.it/sensore-di-qualita/

Alcune case non utilizzano i sensori, ma implementano nella ECU un algoritmo che tiene conto del numero di avviamenti, dell'andamento del regime termico e del differenziale di pressione valle-monte del DPF per stimare lo stato del lubrificante.

Come ti dicevo, ci sono produttori che hanno affrontato bene o anche molto bene la questione, altri che se la cavano con la sufficienza o discretamente, altri che "si cercano".

Ciao,

gli esempi di sensori che hai fornito sono per applicazioni industriali (sicuramente non automotive) e non vedo alcuna menzione della sensibilità all’inquinamento da gasolio. Non penso che questo tipo di sensori sia ‘montato da anni sulla maggior parte dei diesel’.
Discorso un po’ diverso per i sensori ‘vituali’, che mi risultano effettivamente implementati (con risultati non necessariamente positivi) da qualche costruttore, tra quelli che producono motori diesel che soffrono del problema della diluizione.
Però mi incuriosisce il fatto che citi la pressione differenziale del DPF tra i parametri utili alla stima del grado di inquinamento dell’olio: puoi dettagliare il legame ?
In ogni caso la differenziazione tra costruttori con cui concludi mi trova più d’accordo rispetto alla generalizzazione iniziale (‘tutti i motori’ in particolare i 6d-temp).

Ciao, Nicola.
 
Ciao,
gli esempi di sensori che hai fornito sono per applicazioni industriali (sicuramente non automotive) e non vedo alcuna menzione della sensibilità all’inquinamento da gasolio. Non penso che questo tipo di sensori sia ‘montato da anni sulla maggior parte dei diesel’.
Discorso un po’ diverso per i sensori ‘vituali’, che mi risultano effettivamente implementati (con risultati non necessariamente positivi) da qualche costruttore, tra quelli che producono motori diesel che soffrono del problema della diluizione.
Però mi incuriosisce il fatto che citi la pressione differenziale del DPF tra i parametri utili alla stima del grado di inquinamento dell’olio: puoi dettagliare il legame ?
In ogni caso la differenziazione tra costruttori con cui concludi mi trova più d’accordo rispetto alla generalizzazione iniziale (‘tutti i motori’ in particolare i 6d-temp).
Ciao, Nicola.
Erano i primi esempi che ho trovato in rete. I sensori degrado olio sono usati in campo automotive da almeno 10 anni (non da tutti, da alcuni, ed a fasi alterne, ci sono costruttori che prima li hanno messi, poi per motivi di costo sono passati all'algoritmo, poi li hanno rimessi, etc)
La presione differenziale c'enta o, meglio, c'entra l'andamento del differenziale: più volte si va al limite superiore, più volte rigenera e più il gasolio si diluisce nel lubrificante.
Comunque sì, tutti i motori con il 6D-Temp hano incrementato le rigenerazioni, anche quelli di cui prima potevi dire "non fanno la rigenerazione attiva" ora la fanno: magari poco invasiva e non frequente, ma senz'altro peggio di prima.
 
Erano i primi esempi che ho trovato in rete. I sensori degrado olio sono usati in campo automotive da almeno 10 anni (non da tutti, da alcuni, ed a fasi alterne, ci sono costruttori che prima li hanno messi, poi per motivi di costo sono passati all'algoritmo, poi li hanno rimessi, etc)
La presione differenziale c'enta o, meglio, c'entra l'andamento del differenziale: più volte si va al limite superiore, più volte rigenera e più il gasolio si diluisce nel lubrificante.
Comunque sì, tutti i motori con il 6D-Temp hano incrementato le rigenerazioni, anche quelli di cui prima potevi dire "non fanno la rigenerazione attiva" ora la fanno: magari poco invasiva e non frequente, ma senz'altro peggio di prima.

Diciamo che un esempio automotive, sia come sensore (reale) in sè, sia come applicazione su una specifica vettura incrinerebbe il mio scetticismo :)
Capisco il legame che ipotizzi tra il sensore virtuale e il numero e magari la durata complessiva delle rigenerazioni, ma sinceramente è da molto prima di questa discussione che mi convince poco in generale l’assunzione (di tanti) di un legame causa-effetto tra rigenerazioni e diluizione (solo per alcuni motori però).
In particolare mi ha sempre convinto poco la spiegazione per cui il gasolio delle post-iniezioni in parte trafila tra cilindro e fasce elastiche, mentre quello iniettato con le iniezioni normali (anche non durante le rigenerazioni) non trafila affatto. A conti fatti sul lungo periodo, il gasolio iniettato normalmente dovrebbe essere molto, ma molto di più rispetto a quello iniettato, dagli stessi iniettori e negli stessi cilindri, solo per innescare e mantenere la rigenerazione del DPF. È vero che i due tipi di iniezione avvengono in momenti diversi, ma mi rimane difficile ipotizzare che il trafilaggio avvenga esclusivamente durante le rigenerazioni su motori che soffrono del problema della diluizione in misura grave.

Ciao, Nicola.
 
Buon pomeriggio. Leggevo con interesse questi vostri interventi mentre sono alla ricerca di una risposta (e perché no anche di una soluzione). Possiedo un Astra del 2020 con motore diesel (1.5 105CV) euro 6d. Sono due anni che l'auto non arriva nemmeno a 6 mesi e l'indicatore "vita residua olio" va in rosso e mi segnala di dover cambiare immediatamente l'olio. In nessuna auto prima ho mai cambiato l'olio prima di un anno o prima di almeno 20000 KM. Questa qui, in sei mesi, senza nemmeno 8000 KM già mi chiede di cambiarlo mi sembra assurdo. E questo per già due anni di fila. Tra il primo e il secondo anno ho provato a cambiare stile di guida: la faccio scaldare 5 minuti al mattino, quando arrivo a destinazione aspetto qualche minuto al minimo per capire se sta rigenerando e poi spengo. Il mio utilizzo e prevalentemente in autostrada, viaggio di 250km andata e 250km ritorno tutti di fila. La percentuale olio scende in modo impressionante, altro che auto "Green"... litri e litri di olio in più rispetto alla mia vecchia Clio se questo è il ritmo con cui dovrò cambiare l'olio. Come mai si comporta cosi? C'è una soluzione? Grazie
 
Non ho detto che mangia olio. Il livello è sempre lo stesso. Ciò che scende è la percentuale della "vita residua olio motore". Purtroppo quest'auto ha il sensore di qualità dell'olio (fisico o virtuale non saprei) e ciò è solo un male, perché l'auto non arriva nemmeno a 7 mesi (dal precedente cambio) e quindi nemmeno 8000 km (questo è la mia percorrenza semestrale) e mi chiede di cambiare "subito" l'olio perché degradato. (Il diesel Gate ci ha ucciso) La mia vecchia CLIO 250.000 km (ed è ancora sulla strada) non ho mai cambiato l'olio prima di un anno (o 20.000 km) perché queste stronzate di sensori non li aveva....
 
A me preoccupa, più che il messaggio sul display, il fatto che l'olio si degradi in così poco tempo, a fronte di percorsi autostradali sui quali un diesel di ultima generazione dovrebbe fare quanto meno 15-20.000 km con lo stesso lubrificante
 
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