<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Spaghetti all'americana. | Page 17 | Il Forum di Quattroruote

Spaghetti all'americana.

Il parmigiano non tanto, ma il pecorino potrebbe avere un suo perché.
C'è qualche vecchio pescatore da noi, di quelli storici che nel brodetto (da nion confondersi col caciucco) ci mette una manciata di pecorino, di quello picante e stagionato e non sulla pasta, ma direttamente nel sugo e anche sulle cozze gratinate un sentore (non troppoi) di pecorino ci fa la sua porca fiogura.
 
Io il formaggio grattugiato (pecorino o parmigiano) finora l'ho visto soprattutto assieme alla mollica di pane come ripieno per seppie o pesce cucinato al cartoccio.
Sui sughi a base di pesce mai.

In tv di solito mettono la mollica di pane abbrustolita per dare la stessa consistenza sulla pasta dove non ci va il formaggio.
Mi pare che lo chiamino crumble.
A me non piace ne il nome ne il gusto.
 
loro gli spaghetti la maggior parte delle volte li interpretano in quel modo, con le polpette in un piatto unico, guai se glieli tocchi, poi sono conosci anche loro che non è una piatto tradizionale italiano ma gli piacciono
Mia madre lavora nel reparto sughi di una nota industria alimentare italiana (pensando a dove provengo, dovreste immaginare di quale sto parlando) e un giorno aveva deciso di portare a casa un vasetto di pesto alla genovese da esportare negli USA con gli spinaci al posto del basilico. Beh devo dire che quel sugo faceva schifo e in certi frangenti negli USA mangiano malissimo.
 
un giorno aveva deciso di portare a casa un vasetto di pesto alla genovese da esportare negli USA con gli spinaci al posto del basilico.

Che senso avrà fare queste varianti non lo so.
Anche senza arrivare dall'altra parte dell'oceano ho provato il pesto con la rucola e con la menta,imho se non li facevano era meglio.
Capisco sperimentare ma stravolgere un piatto che fa parte della tradizione per creare la novità oppure andare incontro ai gusti di altre popolazioni che magari non apprezzano o non hanno alcuni ingredienti tipici è un buon modo per rovinare il nome di qualcosa che era rimasto uguale da secoli e andava benissimo così.
 
Anni fa c'era il programma Man vs food in cui si vedevano cose assurde.
Ma a parte le mega porzioni,le ali di pollo tanto piccanti da dover firmare una liberatoria prima di mangiarle,e la definizione di salutare appioppata a delle colazioni che si contenevano verdure ma avevano tante calorie da bastare per una settimana...
La cosa che mi lasciava molto perplesso era l'abuso del termine italiano.
In una panineria facevano degli sfilatini intinti nel sugo della carne (mai vista una roba simile) dicendo che si trattava di pane italiano.
In realtà sembrava una baguette poco lievitata,quasi cruda.
Sembrava fatta pari pari con l'impasto del pane americano in cassetta.
Per me quello non si può nemmeno definire pane.
Altro che pane italiano.
E pensare che il presentatore di quel programma, Adam Richman, dopo essere dimagrito, l'aveva quasi rinnegato.
 
Che senso avrà fare queste varianti non lo so.
Anche senza arrivare dall'altra parte dell'oceano ho provato il pesto con la rucola e con la menta,imho se non li facevano era meglio.
Capisco sperimentare ma stravolgere un piatto che fa parte della tradizione per creare la novità oppure andare incontro ai gusti di altre popolazioni che magari non apprezzano o non hanno alcuni ingredienti tipici è un buon modo per rovinare il nome di qualcosa che era rimasto uguale da secoli e andava benissimo così.
Guarda, sui sughi preparati da mia madre e suoi colleghi/e, dovresti chiedere il motivo a lui
Paolo-Barilla-1989-gp-giappone.jpg
, ai suoi fratelli e a gli altri dirigenti.
 
Che senso avrà fare queste varianti non lo so.
Secondo me, il senso è quello di farsi pagare l'italian sounding cercando di spendere il meno possibile. Immagino che il ragionamento sia: dal momento che gli americani mediamente mangiano come cinghiali e hanno la stessa educazione gastronomica, tanto vale spendere meno (immagino che gli spinaci siano meno onerosi del basilico) e fare un prodotto che ci assomiglia vagamente piuttosto che offrire loro ricette raffinate che magari, abituati agli spaghetti col ketchup, nemmeno apprezzano perchè troppo delicate.... un po' come far degustare un vino di pregio, ma con sapori e aromi particolari a uno come me che non ci capisce una mazza e magari finisce per preferire il tavernello.....
 
Secondo me, il senso è quello di farsi pagare l'italian sounding cercando di spendere il meno possibile. Immagino che il ragionamento sia: dal momento che gli americani mediamente mangiano come cinghiali e hanno la stessa educazione gastronomica, tanto vale spendere meno (immagino che gli spinaci siano meno onerosi del basilico) e fare un prodotto che ci assomiglia vagamente piuttosto che offrire loro ricette raffinate che magari, abituati agli spaghetti col ketchup, nemmeno apprezzano perchè troppo delicate.... un po' come far degustare un vino di pregio, ma con sapori e aromi particolari a uno come me che non ci capisce una mazza e magari finisce per preferire il tavernello.....

Non sarà che al palato americano il basilico risulta sgradevole,oppure che lo conoscono poco mentre gli spinaci sono una verdura più familiare?
Da un certo punto di vista ci sta anche per vincere la diffidenza di un certo mercato metterci un ingrediente conosciuto.
Ma non è più pesto.
 
meglio "muddica atturrata" o pane grattuggiato tostato

Si preferisco anche io non dare corda alla valanga di termini anglofoni.
Però anche col nome italiano non mi piace sui primi,capisco che dia quella nota croccante e serva a sopperire il parmigiano dove non ci va però io ne faccio a meno.
Come la fogliolina di basilico per guarnire,mai piaciuta ne sui primi ne sulla pizza.
 
Back
Alto