<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Motori a 3 cilindri - fregatura? | Page 16 | Il Forum di Quattroruote

Motori a 3 cilindri - fregatura?

dopo 20 anni che lo guido la speranza è di trovare un degno sostituto anche se comunque io qualche problema l'ho avuto, ma non più di altri motori ford o opel che abbiamo in famiglia. Però sono sicuro che ormai la qualità di tutti i motori termici è elevata così come la qualità degli olii e del carburante, il problema è la quantità di componenti. Il Fire è affidabile perchè sono 4 pezzi di lego attaccati col bostick, è semplice e leggero.

Se è come unica auto occorre barcamenarsi. Dal mio punto di vista, usandola prevalentemente in città ed essendo importante la dimensione mi sà tanto che il prossimo sarà ancora un fire su panda.
 
Se è come unica auto occorre barcamenarsi. Dal mio punto di vista, usandola prevalentemente in città ed essendo importante la dimensione mi sà tanto che il prossimo sarà ancora un fire su panda.

Secondo me il nuovo 3 cilindri aspirato Hybrid è un po’ migliore del vecchio 4 cilindri Fire aspirato.
Inoltre ha la distribuzione a catena, che è un vantaggio come manutenzione. Infine ha i vantaggi degli ibridi come possibilità di circolazione centri storici e consumi.
 
Secondo me il nuovo 3 cilindri aspirato Hybrid è un po’ migliore del vecchio 4 cilindri Fire aspirato.
Inoltre ha la distribuzione a catena, che è un vantaggio come manutenzione. Infine ha i vantaggi degli ibridi come possibilità di circolazione centri storici e consumi.
Non ne sono più tanto sicuro...
Soprattutto se frutto di dimensionamento progettuale un pò stiracchiato, la distribuzione a catena può rivelarsi più delicata di una cinghia, causando rotture (vedi BMW e Vw) o precoce deformazione per allungamento (vedi Nissan e Renault). Le distribuzioni a cinghia di lunga durata delle ultime generazioni e quelle a bagno ďolio comincio a considerarle più affidabili.
 
Non ne sono più tanto sicuro...
Soprattutto se frutto di dimensionamento progettuale un pò stiracchiato, la distribuzione a catena può rivelarsi più delicata di una cinghia, causando rotture (vedi BMW e Vw) o precoce deformazione per allungamento (vedi Nissan e Renault). Le distribuzioni a cinghia di lunga durata delle ultime generazioni e quelle a bagno ďolio comincio a considerarle più affidabili.

Ecco, io sarò fissato, ma mai sentito di un motore Honda o Toyota con problemi alla catena di distribuzione. Eppure ne costruiscono a vagonate, ma è una cosa che semplicemente ti dimentichi che esista, su cui puoi fare affidamento. Ecco, in realtà, perché sono fissato...
 
Ecco, io sarò fissato, ma mai sentito di un motore Honda o Toyota con problemi alla catena di distribuzione. Eppure ne costruiscono a vagonate, ma è una cosa che semplicemente ti dimentichi che esista, su cui puoi fare affidamento. Ecco, in realtà, perché sono fissato...
In casa ho un ormai vecchio 1.2 aspirato al quale ho dovuto sostituire la catena dopo 12 anni e solo 80mila km, dei quali solo una minima parte fatti in ambito urbano.
Al contrario ho avuto un altro 1.2, più datato e di altra marca, che di km ne aveva il doppio e con qualche anno in più sulle spalle, rottamato senza aver avuto problemi.
Idem un altro mille, che di anni ne ha ormai 35 e una percorrenza vicina ai 280mila km, ancora con la catena originale, nonostante richieda un poco raffinato olio minerale.
Alla fine dipende più dalle caratteristiche, anche progettuali, del motore che dall'avere o meno la catena.

Così come il fire, la cui tanto decantata affidabilità nei decenni ha avuto fasi alterne, tanto da aver fatto diventare "normale manutenzione" la sostituzione di tappi di fusione e guarnizioni di testa su decine di migliaia di esemplari.
 
Non ne sono più tanto sicuro...
Soprattutto se frutto di dimensionamento progettuale un pò stiracchiato, la distribuzione a catena può rivelarsi più delicata di una cinghia, causando rotture (vedi BMW e Vw) o precoce deformazione per allungamento (vedi Nissan e Renault). Le distribuzioni a cinghia di lunga durata delle ultime generazioni e quelle a bagno ďolio comincio a considerarle più affidabili.

Sarò influenzato dal fatto che ne ho rotte due, prima del tempo previsto, ovvero dopo 80.000 e 50.000 km.....
 
In casa ho un ormai vecchio 1.2 aspirato al quale ho dovuto sostituire la catena dopo 12 anni e solo 80mila km, dei quali solo una minima parte fatti in ambito urbano.
Al contrario ho avuto un altro 1.2, più datato e di altra marca, che di km ne aveva il doppio e con qualche anno in più sulle spalle, rottamato senza aver avuto problemi.
Idem un altro mille, che di anni ne ha ormai 35 e una percorrenza vicina ai 280mila km, ancora con la catena originale, nonostante richieda un poco raffinato olio minerale.
Alla fine dipende più dalle caratteristiche, anche progettuali, del motore che dall'avere o meno la catena.

Così come il fire, la cui tanto decantata affidabilità nei decenni ha avuto fasi alterne, tanto da aver fatto diventare "normale manutenzione" la sostituzione di tappi di fusione e guarnizioni di testa su decine di migliaia di esemplari.

Che motore è quel 1.2? Infatti é ciò che dicevo, la catena dovrebbe durare, come minimo, 250-300 mila km, ma ciò avviene per i costruttori che le fanno bene. Tanti sono andati al risparmio o hanno fatto errori progettuali e allora invece di essere un plus diventa una fonte di problemi, il che se ci pensiamo bene é un filo assurdo.
A veder bene comunque i problemi ricorrenti (cioé veri e propri difetti) alla catena di distribuzione sono una cosa che mi pare recente, arrivata su diversi modelli nati a fine anni '90 inizio 2000... prima mi sembravano generalmente più affidabili (le catene in genere erano Morse, non a rullino singole) salvo qualche problema ai tendicatena. Secondo me figlia della filosofia di alcuni costruttori di investire soprattutto su ciò che è visibile e palpabile ed economizzare al massimo su ciò che non si vede (la famosa "qualità percepita")
 
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Un vantaggio collaterale degli e-fuel (segnatamente la benzina) sarebbe anche la possibilità di tornare a produrre motori meno complicati, perchè non dovendocisi più preoccupare della CO2 (che essendo il combustibile di origine rinnovabile non sarebbe più un problema) si potrebbero fare motori "alla vecchia maniera", magari per impiego su ibridi serie e/o a ciclo Atkinson-Miller. Ne guadagnerebbe l'affidabilità.
 
Un vantaggio collaterale degli e-fuel (segnatamente la benzina) sarebbe anche la possibilità di tornare a produrre motori meno complicati, perchè non dovendocisi più preoccupare della CO2 (che essendo il combustibile di origine rinnovabile non sarebbe più un problema) si potrebbero fare motori "alla vecchia maniera", magari per impiego su ibridi serie e/o a ciclo Atkinson-Miller. Ne guadagnerebbe l'affidabilità.

Ma i motori di oggi non sono complicati per ridurre la CO2, ma per ridurre particolato, NOx, idrocarburi incombusti, etc. insomma i veleni, che anche la combustione di combustibili sintetici presumibilmente produrrà. La CO2 la si riduce con l'efficienza e consumando poco. Sintetici non vuol dire senza emissioni nocive allo scarico, probabilmente - secondo la logica -la composizione dei carburanti sarà fatta per ridurre possibilmente al massimo gli inquinanti, se i costi lo consentono, ma è sempre una combustione, con i prodotti di questa emessi dallo scarico
 
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Scusate ...arrivo tardi :emoji_blush:

Dalle primissime pagine di topic, avevo letto (anche) di 3 cilindri motociclistici (MT09) ...e stavo già per partir in IV :emoji_smile:

Ad ogni buon fine ed "al momento" (sgraat) sono molto contento del motorino a tre pistoni che equipaggia la mia Twingo TCE 90 cv. ...concordo che rumorosità di scarico e regime del minimo non siano uniformi come in un classico 4 cilindri, ma come scritto già da altri consociati, il livello di tali piccoli propulsori attuali è abbastanza alto e (personalmente) non trovo differenze ecclatanti con la superiore frazionatura.

Bon ...torno nella bat-caverna :emoji_thumbsup:
 
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