La fragilità dell'essere umano

....che incidentalmente è la moglie di tuo padre.......

 

Non direi.
Io non ho mai visto un uomo mettere lo stesso impegno nel pulire i vetri di casa che mette ad esempio nel pulire l'auto.
Mio padre che non pulisce ne una ne l'altra ma è un caso particolare...
Anni fa mia madre chiese a mio padre siccome lei stava male di pulire il bagno.
Gli raccomandò,visto che ha un assortimento di spugne e sracci da far invidia all'impresa di pulizia di Buckingham Palace,di usare tale spugna per il lavandino,tale altra per il gabinetto etc etc.
Tra l'altro di colori molto diversi per essere riconoscibili.
Secondo te quante spugne ha usato?
E almeno ha pulito prima il lavandino e poi il gabinetto oppure ha fatto al contrario?
Loro si lamentano comunque però tante volte i motivi per lamentarsi glieli serviamo proprio su un piatto d'argento...

 

Quando capita qualche volta di dover porre rimedio a qualche lavoro fatto malamente a casa dei miei io di solito rimprovero bonariamente mia madre.
Lei allora mi fa presente che se la porta del bagno sotto è tutta rovinata non è colpa sua perchè è stata prima bagnata da chi ha pulito e poi piallata da qualcun altro sollevando l'impiallacciatura da poco.
Un trattamento simile lo sopporta una vera porta in legno massello,non una fatta di cartone ricoperto.
E io controbatto che per me non c'è differenza.
Se anche sto rimediando a un pasticcio fatto da mio padre o da mio fratello la responsabile è sempre lei.
Perchè il primo l'ha sposato e il secondo l'ha messo al mondo...

 

Non generalizziamo
Prego

Io sono un omino di casa che neanche immagini....
Nel senso che ho rispettato al 100% i patti.
A parte stirare e rifare i letti,
se c'e' da fare, lo faccio senza problemi

 

E rappresenti un'eccezione alla regola da farti un monumento in piazza.
Su questo non si discute

Anche io comunque posso essere annoverato tra le eccezione modestamente...

 

Mi includo altrettanto modestamente tra le eccezioni. Malgrado preferirei mille volte scaricare un container di sacchi di urea piuttosto che lavare un pavimento, nei lavori che faccio in casa cerco di metterci l'impegno che serve per non sembrare Spugna che pulisce la tolda della nave di Capitan Uncino (le bestemmie sono le stesse, ma non incidono sulla qualità del lavoro). Eppure, mai una volta che non mi senta dire (o meglio, ruggire) che non ho lavato lo straccio (l'ho lavato), che il vetro si pulisce dall'alto verso il basso (o viceversa, tanto è sempre dalla parte opposta), di non pestare le frange del tappeto con le ciabatte.... e soprattutto, una volta che fosse una che mi si lasci iniziare e finire il lavoro da solo finchè lei fa dell'altro: se faccio tanto così, deve stare lì a guardarmi (così mi innervosisco e sbaglio straccio ecc. ecc....): ma ziobarbone, vuoi che ti dia una mano? ok, lasciami fare e vai a fanc...ops, a fare dell'altro così finiamo prima, no? No.....


PS: capisco che hai in casa due soggetti che Mr Bean può solo accompagnare e questo non può non alterare la tua visione dell'orizzonte dei lavori domestici, ma sei proprio sicuro della distribuzione gaussiana tra regole ed eccezioni?

 

Secondo me anche tu sei una meritevole eccezione.
Oppure sono sfortunato io che ho conosciuto finora pochissimi uomini non solo disposti a dare una mano in casa alle mogli ma anche propensi a farlo per davvero.
Tenete presente che nelle famiglie dei miei genitori gli uomini non muovevano un dito in casa.
La nonna di mia madre,o la sua bisnonna non sono sicuro,chiamava le figlie femmine cucchiai e diceva di averle fatte apposta perchè accudissero i fratelli maschi.
Non so se rendo l'idea.

Poi concordo anche io sul fatto che un lavoro per quanto fatto bene da un uomo non sarà mai abbastanza buono per una donna.

Anzi già che siamo tra di noi io confesso che nutro un forte scetticismo verso la presunta infallibilità del genere femminile.
Per me in molti casi anche loro fanno le cose alla veloce ma non lo ammetterebbero mai.
Quando c'è stato l'avvicendamento dal generale mia madre al soldato semplice che sta scrivendo io ricordo di aver notato che tutta questa perfezione non c'era e anzi alcuni lavori venivano meglio a me.
Non solo per una questione di energie da impiegare ma anche perchè io sono parecchio preciso.
Se guardate una stanza dopo che ha spolverato mia madre troverete tutti i quadri storti ad esempio.
A volte sospetto che invece di spolverare si limiti a spostare un po' le cornici per dare l'impressione di aver spolverato...
Ma non lo dico in giro altrimenti chi la sente.

 

Tornando all'argomento delle separazioni a me viene però istintivo spezzare una lancia anche per il genere maschile.

Secondo me quando ci si lascia spesso è perchè le aspettative di una delle due parti (lei) vengono disattese.
Ma sempre secondo me a volte il problema sono proprio le aspettative.

Mi spiego.
Secondo me gli uomini pur coi loro difetti hanno un pregio.
Sono onesti e in un certo senso coerenti.
Qualcuno direbbe incapaci di migliorare ma è questione di punti di vista.
Quando una coppia giovane si mette assieme secondo me purtroppo scatta un meccanismo diabolico che porta molto spesso le donne a farsi prendere la mano dalla prospettiva.
Non valutano cioè la persona che si trovano di fronte per quello che è ma per quello che potrà diventare.
Sia a livello professionale che personale.
E quando il baco che si mettono in casa non si trasforma nella farfalla che avevano immaginato rimangono deluse e troncano.

Per carità ci sta che una persona non rimanga uguale a quando aveva 20 anni.
Però non si può nemmeno pretendere che una persona cambi radicalmente,a meno che non ci sia un dichiarato impegno in tal senso.

Conosco alcune coppie giovani che secondo me non dureranno tanti anni proprio perchè c'è troppa differenza tra la realtà attuale e la prospettiva futura.
E qui si torna al discorso dell'onestà,dell'essere sinceri all'inizio di una relazione e non prendere tutto quello che non ci piace come uno spigolo da smussare in corso d'opera.

Per me se a 25 anni ti sposi con un ragazzo che dedica tutte le domeniche al calcio e non mostra il minimo segno di voler cambiare o affronti subito l'argomento oppure rischi di ritrovarti a distanza di 5 anni a recriminare su impegni mai presi e cambiamenti mai promessi ma dati per scontati.
Stesso discorso per i figli.
Non tutti li vogliono e non tutti vogliono una famiglia numerosa,è un argomento importante che per me andrebbe affrontato all'inizio di una relazione (parlo di persone della mia età che a certe cose devono iniziare a pensarci mentre magari a 20 anni ci sta non preoccuparsene troppo).
Se i punti di vista sono troppo distanti meglio salutarsi subito piuttosto che buttare degli anni in una relazione senza sbocchi che lascerà sicuramente qualcuno insoddisfatto.

A me è capitato che mi venissero rinfacciate delle "mancanze" sulle quali ero stato più che onesto.
Non ho mai finto di essere un'altra persona ma evidentemente chi avevo davanti non si era mai presa la briga di guardare oltre l'idea che aveva in mente,che stranamente non corrispondeva affatto con la persona che diceva di aver scelto.

Io da ragazzo ci sono cascato,oggi non lo rifarei.
Se sei innamorata di un'idea e hai tutto un progetto nella tua mente in cui il marito è una specie di comparsa che è sul set però non è determinante per la trama beh allora meglio finirla subito e rifare il cast.

 

Sai come si dice:
la donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà.
L'uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà.

 

Eh purtroppo credo sia vero.
Per quanto siano entrambe speranze vane io trovo che la più illogica resti quella di scegliere una persona sperando che si trasformi in una persona diversa.
Ok magari il modello pronto e finito come lo vorresti tu non è disponibile ma allora meglio ritardare l'acquisto piuttosto che mettere nel carrello qualcosa che sai già che non fa per te e ti deluderà.

Da questo punto di vista io penso di aver superato l'età ingrata in cui non è lecito aspettarsi che una persona resti così com'è.
Passati i 30 ci sono buone possibilità di conoscere qualcuna e non ritrovarsi a distanza di 10 anni a non riconoscerla.

 

Credo che a volte abbiamo "aspettative" che non dovremmo avere. Sono fughe dalla realtà spesso necessarie ma non risolutive. Dobbiamo ricordare che siamo tutti i giorni a combattere, e che il futuro lo creiamo noi.

Pero' una cosa è sacrosanta, anche se brutta da dire, ma sostanzialmente le generazioni passate (anche prima della mia, ma ci metto volendo anche la mia pur essendo già piuttosto sfigata) hanno "rubato" il futuro a quelle successive.
Per carità non voglio offendere nessuno: i miei genitori hanno lavorato onestamente come tantissimi altri.
Ma l'impostazione delle cose era per il breve periodo, per servire gli interessi della generazione al potere, al massimo due.
Credo che mai nella storia dell'uomo sia stato cosi'!

In passato si costruivano cattedrali e ci si mettevano anche cento anni e più: ci si sacrificava oggi pagando per qualcosa di cui avrebbe fruito le generazioni future. Adesso la visione non va oltre i 30 anni nella maggior parte dei casi.
Credo che l'inversione si sia verificata soprattutto dopo WWII, effetto del dopo guerra e della necessita' di spingere al massimo i consumi, ma purtroppo si è finito con il consumare nell'immediato quello che sarebbe stato il futuro di altre generazioni.
C'e' stato una specie di furto generazionale.
Poi ripagato in parte dai nonni che mantengono figli e nipoti e tutta la catena a seguire.

I giovani, anche i miei figli non hanno alcuna "colpa", ma sono sempre le colpe dei padri a ricadere sui figli.
Secondo me, oltre a rimboccarsi le maniche faranno pero' bene a combattere (metaforicamente, ovvero impegnandosi anche politicamente) per i loro diritti, almeno noi gli stiamo suggerendo questo.
Stiamo cercando di trasmettere la necessita' di essere in una costante "battaglia", e allo stesso tempo di godersi ogni attimo di non battaglia, di cercare un equilibrio e di non rammaricarsi troppo per le difficoltà perché accompagnano tutti, sono parte del quotidiano.
Spero di non aver offeso nessuno delle generazioni precedenti non era l'intento, ho generalizzato per necessita'.

 

Purtroppo è così.
E forse non è troppo severo dire che chi ha goduto di agevolazioni che ora non esistono più non ha fatto nulla di illecito però ha approfittato in un certo senso.
Mio padre è andato in pensione a 54 anni (però in realtà non ha praticamente mai smesso di lavorare).
Una sua cugina a 48.
A conti fatti questo ha comportato che io probabilmente ci andrò dopo i 70.
Hanno fatto bene ad andarci visto che ne avevano la possibilità?
Ni secondo me.
Certo se uno non va in pensione non lascia il posto a un giovane che deve iniziare la sua vita quindi come fai fai in un certo senso la paga chi viene dopo.

Oggi non si costruiscono più cattedrali ma debiti da lasciare in eredità alle generazioni future.

 

Difficile sapere cosa uno avrebbe fatto se si fosse trovato in altre condizioni, al posto di altri, è impossibile averne la certezza.
So solamente che come uomini abbiamo tutti, o quasi, la naturale tendenza a cercare il massimo beneficio con il minimo sforzo in quanto è una sorta di regola universale e logica, l'80/20.
Quindi mi guardo bene dal giudicare i comportamenti individuali.
Giudico solo le regole che hanno portato a questo, erano leggi, o meglio privilegi "legali".

 

Conosco un meccanico ( il meccanico dei miei genitori ) che col suo solo lavoro ha:
mantenuto 5 persone
fatto laureare 2 su tre figli
costruito casa di proprietà
aiutato i figli dopo il matrimonio
Devo aggiungere ( non è una condanna alla categoria ) che mio padre e mia madre non hanno mai visto una sua ricevuta in 30 anni.

 

ahahahahahah sei meglio di Manzoni, non quello dei P.S., lo scrittore comico, meno conosciuto