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Auto elettriche sopravvalutate secondo Toyota

Secondo voi ha ragione ?

  • SI

    Votes: 40 81,6%
  • NO

    Votes: 9 18,4%
  • BOH

    Votes: 0 0,0%

  • Total voters
    49
Bah.. a me sembra un po' semplicistico, a parte che non sono 50TWh ma sono oltre 100TWh se ci mettiamo anche i furgoni e non i TIR che inquinano per il 30% del totale, (tralasciando le Navi) quindi farebbero 130 TWh. Questo signore dice che un terzo in più dell'energia prodotta oggi in Italia si fa in quattro e quatrotto, con le rinnovabili, poi non ci spiega come e dove la produce, come la trasferisce, la trasforma, e la distribuisce. A me sembra che tutte queste infrastrutture non ci siano, e non sia un giochetto da scuola primaria implementarle, e forse costa anche in termini di ambiente. Sono basito.
 

Un’auto diesel, per esempio, consuma nell’arco di vita 5 volte il suo peso in gasolio ed emette 20 volte il suo peso in CO2.
Io vorrei sapere quanto consumano ed emettono CO2 le Clio rispetto al Berlingo e alla Uno che aveva mio padre. Siamo sicuri che non abbia calcolato il progresso grazie all'iniezione diretta Common Rail?
 
Concordo al 100%
Secondo il mio modestissimo parere Toyoda ci sta dicendo : volete l'elettrico? Va bene. Noi ci studiamo e ci prepariamo a dovere per affrontare anche questo mercato ma sia ben chiaro che è una str..zata pazzesca.:emoji_grin:
Grazie dell apprezzamento al 100%.Ma con tutta la simpatia, non credo che Toyoda volesse dire questo. L'ad della seconda casa automobilistica mondiale, credo sia "preso" dai due angoli dialettici della questione elettrica. Da un lato vede, con lucidità da proprietario e capo, i pericoli di un cambio di paradigma troppo rapido e ispirato massimamente e autoritariamente dalla politica , verso l elettrico, con problemi di produzione e distribuzione di tutta questa elettricità, oltre che di costi stratosferici per le infrastrutture e di vanificazione di sforzi e capitali investiti da decine di anni nell endotermico e nell ibrido. Dall altro, come uomo di management e car-guy, capisce che il mondo proprio là, verso il 100% elettrico si sta dirigendo, per questioni ecologiche , geopolitiche ed energetiche e quindi, con orgoglio tutto giapponese, vuole essere pronto a primeggiare anche in questo campo e non a subire una trasformazione guidata da altri competitor o da Pechino. Per questo, con spirito da guerriero samurai ha sfoderato la "katana" della batteria solida , la quale sarà in grado a breve di sciogliere molte riserve degli elettroscettici, se non sul fronte della produzione e distribuzione di energia, certamente su quello dell'uso dell auto elettrica da parte dei suoi i potenziali acquirenti.
 
Ultima modifica:
batteria solida , la quale sarà in grado a breve di sciogliere molte riserve degli elettroscettici, se non sul fronte della produzione e distribuzione di energia, certamente su quello dell'uso dell auto elettrica da parte dei suoi i potenziali acquirenti.

......praticamente, come quello che ha inventato il gancio di salvataggio in caso l'aereo precipiti.....
 
il motivo e' elementare
un autobus, lo puoi usare su una linea qualunque della citta', basta cambiargli il numerino davanti.
un filobus, gira solo sulla sua linea.
non permette di ottimizzare la gestione dei mezzi in citta'.
son come i tram, li puoi usare solo sulle loro linee e, se per un qualunque motivo, ne devi cambiare il percorso, non puoi.
 
il motivo e' elementare
un autobus, lo puoi usare su una linea qualunque della citta', basta cambiargli il numerino davanti.
un filobus, gira solo sulla sua linea.
non permette di ottimizzare la gestione dei mezzi in citta'.
son come i tram, li puoi usare solo sulle loro linee e, se per un qualunque motivo, ne devi cambiare il percorso, non puoi.
Sono ormai 30 anni che i filobus hanno anche le batterie, inclusi i vecchi Socimi arancioni che circolano ancora a Milano. Ne avevamo una trentina a Cagliari ed erano già dotati di batterie per la marcia autonoma (breve, ma permetteva di rientrare in deposito o spostarsi tra linee filoviarie diverse senza dover raggiungere il collegamento).
I più moderni sono dotati di generatore diesel e/o batterie per la marcia autonoma, tant'è che da anni in molte delle città che hanno le linee filoviarie estese ben oltre la rete elettrica. All'ultima fermata si abbassano le aste (direttamente dal posto guida) e si arriva al capolinea, dove è posizionata una stazione di ricarica per le batterie. Da lì si riparte sino all'inizio della rete elettrica, dove l'autista ricollega le aste, sempre dal posto guida.
Cagliari ha ormai l'intero parco filobus rinnovato (il più vecchio è del 2012), che funziona sempre, anche in occasione di interruzioni delle linee.
Questo avviene anche a Roma, visto dal vivo, con filobus da 18m.
 
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