<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ma studiare tanto, al giorno d'oggi, serve a qualcosa? | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Ma studiare tanto, al giorno d'oggi, serve a qualcosa?

Sono di Torino, anche qui la situazione lavorativa si sta deteriorando anno dopo anno, ma se hai la laurea giusta presa in corso e con voti alti riesci ancora a sistemarti bene.
Pensi che la laurea in economia abbia "rubato" il posto ai ragionieri? Cioe nel tuo ramo (mi pare di capire amministrativo-contabile), e nella tua zona un ragazzo che si diploma in ragioneria (che ora si chiama "amministrazione finanza e marketing" con l'indirizzo "sistemi informativi aziendali" che ha sostituito il vecchio nome di "ragioniere programmatore") con ottimi voti, può ancora ambire un posto di lavoro come impiegato contabile, o è destinato a fare il commesso di negozio o cassiere di supermercato?
 
In ambito medico non è infrequente trovare nello stesso reparto eccellenze e scalzacani, e non è neppure infrequente che portino lo stesso cognome.... la medicina è tecnica e arte, e spesso nelle famiglie di medici è consuetudine che i figli seguano le orme dei padri, ma non è così scontato che i risultati coincidano con le aspettative... mia moglie lavora da sempre nel settore e medici ne conosce tanti, ma i figli di luminari che siano bravi quanto i padri si contano sulle dita di un falegname strabico....

Anche nel settore legale è cosi....padri "principi" del foro, figli che, pur ereditando lo studio, fanno i "parafangari" come li chiamano a Roma quelli che campano di incidenti stradali.e divorzi. Del resto, vox populi, vox dei, se.sei un libero professionista e sei uno scalzacane, la voce si sparge.

Un.medico di base o un medico ospedaliero che entra grazie al nome del padre, è molto.piu grave, perché è stipendiato dall'ASL in entrambi i casi, e dovrebbe curare i pazienti, non farli secchi.
 
....vogliamo parlare della filosofia?
Parliamone :D
Il latino è comunque "tecnico" ed ha regole e declinazioni che vanno necessariamente mandate a memoria. E' una lingua (antica) che si fatica pure ad esercitare, salvo andare a sentire una Messa in "lingua originale".

La Filosofia è un'altra di quelle materie che a scuola ti fanno odiare, si limitano ad un "chi ha detto cosa quando" senza fargli sfiorare dal "perché".
Mia figlia inoltre mi pare cambiò cinque insegnanti in nei tre anni di Liceo dov'era a programma.
All'università è diventato uno dei sui temi preferiti e quando capita di finire in argomento oggi "è sul pezzo".
Maggior maturità? una università con insegnanti validi?
Probabilmente entrambe le cose. Di sicuro certi temi non possono essere rovesciati a mo' di secchiata su adolescenti spaesati. Ma questo i nostri licei tendono a farlo con tutte le materie.
 
si limitano ad un "chi ha detto cosa quando" senza fargli sfiorare dal "perché".

...il che può essere ancora peggio, in quanto il "perchè" è diciamo orientato dalle convinzioni personali del prof di turno (e se oltre a essere un professore di filosofia è egli stesso un filosofo, la cosa può essere devastante).... Comunque, ogni tanto ricordo ancora serate infuocate in famiglia trascorse a cercare di dare un senso alle farneticazioni schematizzate nelle triadi hegeliane....... l'unico faro all'orizzonte era la consapevolezza che in un tempo lungo, ma determinato, la tortura sarebbe cessata.
 
In ambito medico non è infrequente trovare nello stesso reparto eccellenze e scalzacani, e non è neppure infrequente che portino lo stesso cognome.... la medicina è tecnica e arte, e spesso nelle famiglie di medici è consuetudine che i figli seguano le orme dei padri, ma non è così scontato che i risultati coincidano con le aspettative... mia moglie lavora da sempre nel settore e medici ne conosce tanti, ma i figli di luminari che siano bravi quanto i padri si contano sulle dita di un falegname strabico....
mah..io (e sono in famiglia di medici) ne conosco un paio, mio papà è stato (a parere mio) al livello di mio nonno (figlio di falegname) pur in un campo talmente diverso (infettivologia vs oculista) da essere ininfluente, a livello di carriera il "figlio di"..dalla parte di mia mamma, invalutabile perchè, entrambi oculisti ma saltando due generazioni (lei e suo bisnonno) e in due paesi diversi (il bisnonno in svizzera), gli unici che invece ho conosciuto direttamente ma "da paziente" (Veronesi padre e figlio) bè, al padre tanto di cappello come ricerca e peso "politico" nel muovere i soldi (sia pubblici che privati) necessari per la ricerca, ma a livello di medico, rapporto con il paziente eccetera, pur dovendosi togliere il cappello di fronte a entrambi, ritengo il figlio una spanna sopra al padre..
 
Parliamone :D
Il latino è comunque "tecnico" ed ha regole e declinazioni che vanno necessariamente mandate a memoria. E' una lingua (antica) che si fatica pure ad esercitare, salvo andare a sentire una Messa in "lingua originale".

La Filosofia è un'altra di quelle materie che a scuola ti fanno odiare, si limitano ad un "chi ha detto cosa quando" senza fargli sfiorare dal "perché".
Mia figlia inoltre mi pare cambiò cinque insegnanti in nei tre anni di
Liceo dov'era a programma.
All'università è diventato uno dei sui temi preferiti e quando capita di finire in argomento oggi "è sul pezzo".
Maggior maturità? una università con insegnanti validi?
Probabilmente entrambe le cose. Di sicuro certi temi non possono essere rovesciati a mo' di secchiata su adolescenti spaesati. Ma questo i nostri licei tendono a farlo con tutte le materie.


Il Latino e' praticamente una lingua perfetta e di conseguenza complicatissima....Nella mettere giu', su carta per dire, nella sua perfezione
Ma per questo, se appassiona, come concetto, utile perche' stimola a ragionare.
La Filosofia ha
diversamente,
il fatto colpevole di venir ridotta, come dici,
" a chi ha detto cosa, quando ".
Ma
IMO
non dipende dal profe
( il mio, come quello di lettere erano bravissimi ).
Dipende dal programma
che se fatto bene, come era ai miei tempi almeno, e' mostruoso.
E che pertanto dovrebbe,
sempre IMO,
o essere ridotto a pochi pensatori
o ad una traccia generale che spieghi l' evoluzione del pensiero nei millenni, con qualche richiamo a qualche singolo filosofo
 
i figli di luminari che siano bravi quanto i padri si contano sulle dita di un falegname strabico....

Questa te la rubo perché è troppo bella :)
Comunque è vero. Conosco figli di persone in gamba, che non erano portati per lo studio e viceversa genitori che non erano portati per lo studio, i cui figli eccellono . Cmq l'importante è trovare la propria strada, secondo me, ed essere sereni. Io poi credo nella vita dopo la morte e credo che quella terrena sua nulla in confronto a quella che ci attende.
 
Pensi che la laurea in economia abbia "rubato" il posto ai ragionieri? Cioe nel tuo ramo (mi pare di capire amministrativo-contabile), e nella tua zona un ragazzo che si diploma in ragioneria (che ora si chiama "amministrazione finanza e marketing" con l'indirizzo "sistemi informativi aziendali" che ha sostituito il vecchio nome di "ragioniere programmatore") con ottimi voti, può ancora ambire un posto di lavoro come impiegato contabile, o è destinato a fare il commesso di negozio o cassiere di supermercato?
No affatto, guarda io lavoro nel ramo pianificazione industriale tanto per dirti. Non ho mai dato neanche un esame all'università sull'argomento, ma l'azienda mi ha messo a fare questo e ho imparato bene. ;-)
 
mah..io (e sono in famiglia di medici) ne conosco un paio, mio papà è stato (a parere mio) al livello di mio nonno (figlio di falegname) pur in un campo talmente diverso (infettivologia vs oculista) da essere ininfluente, a livello di carriera il "figlio di"..dalla parte di mia mamma, invalutabile perchè, entrambi oculisti ma saltando due generazioni (lei e suo bisnonno) e in due paesi diversi (il bisnonno in svizzera), gli unici che invece ho conosciuto direttamente ma "da paziente" (Veronesi padre e figlio) bè, al padre tanto di cappello come ricerca e peso "politico" nel muovere i soldi (sia pubblici che privati) necessari per la ricerca, ma a livello di medico, rapporto con il paziente eccetera, pur dovendosi togliere il cappello di fronte a entrambi, ritengo il figlio una spanna sopra al padre..

Come ben sai, esiste la media, ed esiste la deviazione standard..... ;)
 
Il Latino e' praticamente una lingua perfetta e di conseguenza complicatissima....Nella mettere giu', su carta per dire, nella sua perfezione
Ma per questo, se appassiona, come concetto, utile perche' stimola a ragionare.
La Filosofia ha
diversamente,
il fatto colpevole di venir ridotta, come dici,
" a chi ha detto cosa, quando ".
Ma
IMO
non dipende dal profe
( il mio, come quello di lettere erano bravissimi ).
Dipende dal programma
che se fatto bene, come era ai miei tempi almeno, e' mostruoso.
E che pertanto dovrebbe,
sempre IMO,
o essere ridotto a pochi pensatori
o ad una traccia generale che spieghi l' evoluzione del pensiero nei millenni, con qualche richiamo a qualche singolo filosofo

IMHO, dovrebbe dipendere anche dall'indirizzo del corso di studi. Uno studente che sceglie lo Scientifico indirizzo Scienze applicate credo abbia già deciso che la sua strada non passerà per le discipline umanistiche e probabilmente preferirebbe approfondire materie più affini con le facoltà STEM che verosimilmente sceglierà all'Università. Per cui, giusto anzi giustissimo dare una buona infarinatura sulla storia del pensiero filosofico (in fin dei conti i primi filosofi erano gli scienziati del loro tempo) e di come sia giusto e necessario porsi delle domande sui perchè della scienza, sull'etica, sulla morale.... ma al tempo stesso, lascerei gli approfondimenti al Classico e alle Scienze umane, piuttosto che buttar dentro con la pala mille pagine spiegate ACDC di cui alla fine non resta nulla. IMHO, eh...
 
Studiare serve ad evadere dal carcere dell'ignoranza.
Serve a sapere, quindi gustare la vita conoscendola meglio e con essa il mondo e le persone.
Come sempre ogni strumento va usato correttamente e per i giusti fini.
Che ci siano lauree che non danno sbocchi professionali resta un dato di fatto ben noto a chi intraprende gli studi in quegli ambiti.
 
Come ben sai, esiste la media, ed esiste la deviazione standard..... ;)
vero, però diciamo che i casi che conosco deviano dal sentire comune..e io posso parlare solo per la mia esperienza..ah no, però aspetta, conosco un dentista, figlio di dentista, ha preso in mano lo studio..ho cambiato dentista..quello va nella direzione "comune"
 
IMHO, dovrebbe dipendere anche dall'indirizzo del corso di studi. Uno studente che sceglie lo Scientifico indirizzo Scienze applicate credo abbia già deciso che la sua strada non passerà per le discipline umanistiche e probabilmente preferirebbe approfondire materie più affini con le facoltà STEM che verosimilmente sceglierà all'Università. Per cui, giusto anzi giustissimo dare una buona infarinatura sulla storia del pensiero filosofico (in fin dei conti i primi filosofi erano gli scienziati del loro tempo) e di come sia giusto e necessario porsi delle domande sui perchè della scienza, sull'etica, sulla morale.... ma al tempo stesso,
lascerei gli approfondimenti al Classico e alle Scienze umane, piuttosto che buttar dentro con la pala mille pagine spiegate ACDC di cui alla
fine non resta nulla. IMHO, eh...


Prendendo spunto dalle ultime tue righe su filosofia non posso che concordare.
Programma monstre + orario educativo minimo = caos quasi sicuro.
Sul Latino ritengo che si dovrebbe fare, pari pari al Classico....
Loro hanno gia' il Greco ( un' altra " mattonata " mica da ridere ) che
fa la differenza fra i 2 Licei.
Ah....
Nota personale.
A me sono capitati 3 profe di matematica e fisica " allucinanti ",
per i primi 4 anni; solo in quinta uno bravissimo
( Stranezza delle stranezze....Insegnava al classico, sempre a FE ).
Ma ormai il danno era fatto e incolmabile
 
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