<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ma studiare tanto, al giorno d'oggi, serve a qualcosa? | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Ma studiare tanto, al giorno d'oggi, serve a qualcosa?

Beh.....
Mi rendo conto, PER PRIMO, che diventa difficile a credersi....
Ho visto 2 miei compagni di Liceo laurearsi in Ingegneria....
Con dei trascorsi spaventosi....
Uno, dei quali, si era diplomato a 21 anni....
Le persone possono,( Di rado, ma comunque ) cambiare

Anche due miei compagni con trascorsi imbarazzanti si sono laureati uno in ingegneria, l'altro in economia. Uno Molto fuori.corso, tipo a 30 anni o quasi (quello di economia), l'altro nemmeno piu di tanto.. Non è poi cosi raro. Chi si applica.molto alle superiori ha delle buone basi, ma allo stesso tempo (ed è successo a me) può arrivare "spompato". Al contrario, chi ha passato il tempo cazzeggiando, deve partire da zero, ma lo fa a mente fresca!
 
Per curiosità: cosa avresti voluto fare una volta preso il diploma?
Avevi qualche interesse/passione che sarebbe potuto diventare il tuo lavoro/professione?

Il problema è che spesso a 18/19 anni non si hanno affatto le idee chiare di quello che si vuole fare nella vita... io non ce le ho neanche ora a 53 anni! :emoji_confounded:

P.s. io scelsi in piena autonomia il mio corso di studi, senza alcuna interferenza dei miei genitori. Scelsi Ingegneria meccanica, perché mi piacevano le auto e le moto, ed ero sempre stato bravo in matematica. Ma così ho perso 3 anni inutilmente. Non sempre ciò che si sceglie autonomamente, anche seguendo le proprie naturali inclinazioni, porta alla via giusta.

La mia vera passione sarebbe stata entrare nelle forze armate, o meglio, forze dell'ordine. Purtroppo ho.dovuto rinunciare pee motivi medici. Ho un ipotiroidismo.congenito, sono nato senza tiroide e prendo Eutirox dalla nascita, sto bene graZie a Dio, ma questo è un motivo di scarto da tutti i corpi militari. A dire il.vero, alle visite mediche e analisi del sangue (a meno.che non mi avessero fatto una ecografia del.collo, ma non credo rientri negli esami di routine) nessuno se ne sarebbe accorto, ma quando fai un concorso militare, devi produrre un documento redatto e firmato dal tuo.medico dove scrive se soffri di qualche patologia, e quale.

Chiesi al mio dottore di non citare nulla riguardo l'ipotiroidismo ma non accettò. Mi.disse che cosi, pee tutto il.corso, ero.costretto a nascondermi nel.cesso per prendere la pillola mattutina, e, sarebbe bastata una minima perquisizione degli armadietti (cosa che fanno) per sgamarmi, r avrebbe passato i guai anche lui, avendo dichiarato il falso. Non si sarebbe potuto manco far passare come un qualcosa di sopraggiunto dopo, data la particolarità della patologia e la sua congenicità.

Tutto giusto, peccato poi che vedo poliziotto e carabinieri con tre panze. Ma questo è un altro discorso.

A quel punto, sia x la delusione del voto di maturità (83/100 quando aspiravo al 90), sia per la delusione di non poter inseguire il mio sogno, non è che avessi un sogno di riserva....mi sarebbe bastato un qualsiasi lavoro (magazziniere, scaffalista, data entry, commesso di negozio, ecc) del resto con un liceo scientifico "non sei né carne né pesce" (altra frase ripetuta a iosa dai miei).

Fatto sta che, se Alle superiori mi capitava anche di finire i compiti in tarda sera, quando ero pieno, all'università mi.dovevo violentare anche per stare un'ora sui libri. Scelsi legge solo perche era la facolta degli indecisi all'epoca, ma sarebbe stata dura ovunque.

Puo essere un paragone un po' forte, e forse ridicolo, ma per me studiare dai 19 anni in poi è stata una cosa contro natura come un etero che ha un rapporto omosessuale o viceversa....per questo il.cervello non.ha retto piu. Ne è valsa la pena? Ad oggi, direi di NO. Una laurea, presa in 6 anni, con 86/110, per immagazzinamento forzato, non vale nulla. Mi ha solo rovinato la salute. Ripercussioni (incubi notturni, ecc) ce li ho.tuttora, a distanza di 20 anni.
 
Purtroppo ho.dovuto rinunciare pee motivi medici. Ho un ipotiroidismo.congenito, sono nato senza tiroide

Non per voler fare il medico improvvisato, ma credo che questo tuo ipotiroidismo congenito abbia contribuito molto alla svogliatezza negli studi e alla depressione ricorrente.
Mente e corpo sono sempre strettamente collegati.
 
Io mi ritengo fortunato tutto sommato, laureato in Economia con la riforma 3+2, non ho dovuto neanche cercare lavoro, mi ha chiamato direttamente una grande azienda e da allora lavoro sempre lì, cambiando mansione all'interno della stessa. E' un classico lavoro d'ufficio, niente di esaltante e non posso dire a 34 anni di aver fatto carriera, ma lo stipendio è buono e il tempo libero che ho a disposizione anche, soprattutto adesso che ho un figlio. Tutti i miei amici laureati lavorano fissi, chi con più soddisfazioni e chi meno, ma nel complesso non posso dire che non ne valga la pena se fai le facoltà "giuste".
Concordo con coloro che dicono che piuttosto che una laurea umanistica senza sbocchi sia meglio imparare un mestiere, nel paese dei miei nonni tutte le ville se le sono costruite i muratori, idraulici e artigiani in generale.

Son contento per te! La laurea in economia per me ha sempre un alone di mistero intorno .
Sulla carta, dalle statistiche, insieme a ingegneria è tra le piu gettonate. Una cokta, in tempi di vacche grasse, andava a braccetto con scienze politiche e giurisprudenza per molti posti nella pubblica amministrazione.
Dalle mie conoscenze, (ma ripeto sarà che i laureati sfigati li conosco tutti io), arrancano anche loro.
Diversi li vedo buttarsi nel settore commerciale (dove ho dovuto ripiegare anche io), in tutte le salse, consulente finanziario, agente immobiliare o assicurativo, quasi sempre a p.IVA. diversi miei colleghi (consulenza settore prestiti e cessioni del quinto) sono laureati in economia.
Poi ho due amiche fermatesi alla triennale, una collabora sottopagata (900euro, dalle 9 alle 21) presso uno studio di commercialista, un'altra è andata a Londra, fa la cameriera

Il fratello di un mio.amico ha preso la magistrale con 110 ad aprile (tesi online per il Covid), si è iscritto a tutti i.motori e social compreso Linkedin, finora ha fatto un paio.di colloqui online.non andati a buon fine, con aziende di Milano, mentr in Puglia (È tarantino.come me) lo chiamano solo per annunci farlocchi, dove scrivono che cercano inpiegati amministrativi e poi vogliono porta a porta. Spero per lui la situazione si sblocchi. Di fatto, nel ramo amministrativo, vedo ancora trovare piu facilmente lavoro i ragionieri che gli economisti.
Tu di dove sei, se posso chiedertelo?
 
del resto con un liceo scientifico "non sei né carne né pesce" (altra frase ripetuta a iosa dai miei).

In verità con il diploma di maturità scientifica si è abbastanza versatili, anche senza prendere una laurea.
Io ho fatto l'analista programmatore per 18 anni, partendo solo dal diploma e da un corso professionale di sei mesi.
 
Io mi ritengo fortunato tutto sommato, laureato in Economia con la riforma 3+2, non ho dovuto neanche cercare lavoro, mi ha chiamato direttamente una grande azienda e da allora lavoro sempre lì, cambiando mansione all'interno della stessa. E' un classico lavoro d'ufficio, niente di esaltante e non posso dire a 34 anni di aver fatto carriera, ma lo stipendio è buono e il tempo libero che ho a disposizione anche, soprattutto adesso che ho un figlio. Tutti i miei amici laureati lavorano fissi, chi con più soddisfazioni e chi meno, ma nel complesso non posso dire che non ne valga la pena se fai le facoltà "giuste".
Concordo con coloro che dicono che piuttosto che una laurea umanistica senza sbocchi sia meglio imparare un mestiere, nel paese dei miei nonni tutte le ville se le sono costruite i muratori, idraulici e artigiani in generale.
Avere del tempo libero per se stessi o per la famiglia , secondo me, è una ricchezza sottostimata. Per me è fondamentale poter coltivare i miei interessi e poter stare con la famiglia. Conosco un ingegnere che guadagna bene - credo sui 5 mila netti al mese - ma lavora tanto, vede la famiglia solo nel weekend e deve essere reperibile anche durante le vacanze. Conoscendomi so che io scoppierei. I soldi non sono tutto nella vita. Per essere sereni occorre raggiungere un equilibrio, concedere alla psiche momenti di autentico relax e, se vogliamo, ritornare un po' bambini, nutrendosi di piccole cose che ci permettano di stare in pace con noi stessi.
 
credi che un ragazzo non portato per la matematica, che la odia, e arranca su di essa, possa mai laurearsi in ingegneria?

A forza di battere il chiodo, alla fine si pianta. Poi però bisogna passare dal laureato in Ingegneria all'Ingegnere, il che è molto meno scontato. Conosco alcuni ingegneri che solo Dio sa come siano riusciti primo, a prendere il pezzo di cara, secondo, a farsi pagare uno stipendio per la loro "competenza"....
 
Son contento per te! La laurea in economia per me ha sempre un alone di mistero intorno .
Sulla carta, dalle statistiche, insieme a ingegneria è tra le piu gettonate. Una cokta, in tempi di vacche grasse, andava a braccetto con scienze politiche e giurisprudenza per molti posti nella pubblica amministrazione.
Dalle mie conoscenze, (ma ripeto sarà che i laureati sfigati li conosco tutti io), arrancano anche loro.
Diversi li vedo buttarsi nel settore commerciale (dove ho dovuto ripiegare anche io), in tutte le salse, consulente finanziario, agente immobiliare o assicurativo, quasi sempre a p.IVA. diversi miei colleghi (consulenza settore prestiti e cessioni del quinto) sono laureati in economia.
Poi ho due amiche fermatesi alla triennale, una collabora sottopagata (900euro, dalle 9 alle 21) presso uno studio di commercialista, un'altra è andata a Londra, fa la cameriera

Il fratello di un mio.amico ha preso la magistrale con 110 ad aprile (tesi online per il Covid), si è iscritto a tutti i.motori e social compreso Linkedin, finora ha fatto un paio.di colloqui online.non andati a buon fine, con aziende di Milano, mentr in Puglia (È tarantino.come me) lo chiamano solo per annunci farlocchi, dove scrivono che cercano inpiegati amministrativi e poi vogliono porta a porta. Spero per lui la situazione si sblocchi. Di fatto, nel ramo amministrativo, vedo ancora trovare piu facilmente lavoro i ragionieri che gli economisti.
Tu di dove sei, se posso chiedertelo?
Sono di Torino, anche qui la situazione lavorativa si sta deteriorando anno dopo anno, ma se hai la laurea giusta presa in corso e con voti alti riesci ancora a sistemarti bene.
 
....vogliamo parlare della filosofia?
Secondo me, in una società ipertecnologica ed estremamente pragmatica come la nostra, la riscoperta della filosofia potrebbe solo fare del bene, perché porterebbe a coltivare quei dubbi, quegli interrogativi legati alla sfera esistenziale ed intima, che vengono messi in un angolino buio, dove attendono risposte . Ne trarrebbero giovamento i singoli e di conseguenza le relazioni interpersonali. Riscopriremmo il piacere dello stare insieme anche con chi è altro da me, l'importanza di alcuni valori ormai denigrati , attribuiremmo il giusto peso alle contingenze della quotidianità.
 
Avere del tempo libero per se stessi o per la famiglia , secondo me, è una ricchezza sottostimata. Per me è fondamentale poter coltivare i miei interessi e poter stare con la famiglia. Conosco un ingegnere che guadagna bene - credo sui 5 mila netti al mese - ma lavora tanto, vede la famiglia solo nel weekend e deve essere reperibile anche durante le vacanze. Conoscendomi so che io scoppierei. I soldi non sono tutto nella vita. Per essere sereni occorre raggiungere un equilibrio, concedere alla psiche momenti di autentico relax e, se vogliamo, ritornare un po' bambini, nutrendosi di piccole cose che ci permettano di stare in pace con noi stessi.
Bravo, la penso allo stesso modo. Dove lavoro i dirigenti vivono in una specie di universo parallelo, sono totalmente avviluppati e assorbiti dal lavoro, li vedi che hanno la testa da un'altra parte. Io ho famiglia, amici e la mia grande passione che è la moto, insieme ai viaggi. La vita è fatta anche e soprattutto di queste cose, dovessi svegliarmi un giorno divorziato, solo, pieno di soldi, ma senza tempo per me e ciò mi piace mi sparerei.
 
A forza di battere il chiodo, alla fine si pianta. Poi però bisogna passare dal laureato in Ingegneria all'Ingegnere, il che è molto meno scontato. Conosco alcuni ingegneri che solo Dio sa come siano riusciti primo, a prendere il pezzo di cara, secondo, a farsi pagare uno stipendio per la loro "competenza"....
Se uno non ha le doti ma ha la perseveranza, prima o dopo raggiunge l'agognato pezzo di carta. Poi, come dici tu, bisogna vedere quanto vali. D'altronde io ammiro chi ce l'ha fatta , pur partendo "da sfavorito" . L'intelligenza è un dono, va certamente coltivato, ma se uno nasce con un q.i. alto non deve neanche sminuire chi ha dei limiti oggettivi, indipendenti dalla sua volontà. Poi non è detto che tutti debbano guidare un team ed essere dei leader. Ci può stare che un individuo normodotato diventi un dignitoso medico. Magari gli interventi a cuore aperto non li farà, ma col tempo avrà raggiunto quelle competenze che gli permetteranno di svolgere bene il suo lavoro. Alla stessa maniera, credo, mutatis mutandis, ci sarà l'ingegnere laureato con 90 che verrà assunto in azienda per svolgere mansioni di media difficoltà, e l'ingegnere laureatosi a 24 anni cum laude, che guiderà team di ingegneri . Poi c'è il primario che mi visitò e neanche si accorse che avevo la broncopolmonite e mi ciucciò 150 euro per dirmi che ero ipocondriaco.
 
Se uno non ha le doti ma ha la perseveranza, prima o dopo raggiunge l'agognato pezzo di carta. Poi, come dici tu, bisogna vedere quanto vali. D'altronde io ammiro chi ce l'ha fatta , pur partendo "da sfavorito" . L'intelligenza è un dono, va certamente coltivato, ma se uno nasce con un q.i. alto non deve neanche sminuire chi ha dei limiti oggettivi, indipendenti dalla sua volontà. Poi non è detto che tutti debbano guidare un team ed essere dei leader. Ci può stare che un individuo normodotato diventi un dignitoso medico. Magari gli interventi a cuore aperto non li farà, ma col tempo avrà raggiunto quelle competenze che gli permetteranno di svolgere bene il suo lavoro. Alla stessa maniera, credo, mutatis mutandis, ci sarà l'ingegnere laureato con 90 che verrà assunto in azienda per svolgere mansioni di media difficoltà, e l'ingegnere laureatosi a 24 anni cum laude, che guiderà team di ingegneri . Poi c'è il primario che mi visitò e neanche si accorse che avevo la broncopolmonite e mi ciucciò 150 euro per dirmi che ero ipocondriaco.

In ambito medico non è infrequente trovare nello stesso reparto eccellenze e scalzacani, e non è neppure infrequente che portino lo stesso cognome.... la medicina è tecnica e arte, e spesso nelle famiglie di medici è consuetudine che i figli seguano le orme dei padri, ma non è così scontato che i risultati coincidano con le aspettative... mia moglie lavora da sempre nel settore e medici ne conosce tanti, ma i figli di luminari che siano bravi quanto i padri si contano sulle dita di un falegname strabico....
 
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