Mettetevi nei panni di un ragazzo che darà la maturità quest’anno. Oggi ha 18 anni, e, con l’aria che tira, dovrà lavorare fino a 70 anni per potersi ritirare con una pensione decente. E qui nasce il problema: studiare tanto, al giorno d’oggi, serve a qualcosa?
Penso che tutti siano d’accordo su un fatto: convivere per più di 50 anni con una attività che non si ama è una tortura, e la scappatoia “lavoro solo per lo stipendio, la mia vita è altrove” è difficile da sostenere. Chi lavora solo per lo stipendio odiando il lavoro che fa difficilmente farà carriera e sarà sempre sottoposto agli ordini (o al mobbing) di un capetto qualsiasi. E lo stipendio difficilmente potrà permettere la vera vita alternativa che si desidera.
Ma non è ancora finita. Nel secolo scorso esistevano tanti lavori condotti senza infamia o lode che permettevano una vita decente con la Lambretta o la Seicento, le ferie al bagno Mare e Pineta… Bene, vi do una notizia: questi lavori non esistono più, l’impiegato di banca è stato ucciso dall’home banking, la segretaria licenziata da Word e PC, l’operaio alla Fiat dai robot. Un televisore una volta veniva riparto, ora viene cambiato.
Ed ora vi rivelo un segreto: uno vi paga perché ha un problema, e cerca qualcuno che lo risolva. In genere, il lavoro non specializzato, anche se esiste, è una garanzia di precarietà. Se i compiti lavorativi possono essere imparati con una settimana od un mese di esperienza, la Ditta non ha nessun problema a sostituirvi con uno nuovo meno rompiscatole e meno pagato. E poi un altro segreto: troverete sempre chi vi dice cosa fare, ma non troverete nessuno che vi dica come farlo. Quello lo dovete sapere voi. Se continuate a chiedere sarete classificati nella categoria “rompiscatole da sostituire”.
A questo punto facciamo un viaggio nel tempo. Portiamo il nostro studente indeciso nel 1970. Si scriveva con la Lettera 22, niente Word. I conti si facevano con la calcolatrice a manovella, oppure con l’inavvicinabile CDC 6600 del centro calcolo alimentato dalle schede perforate. Stava per nascere il PDP-11, mini per pochi eletti. Niente rete, niente mail, niente Google, niente Twitter… Qualcuno prevedeva l’impiego di una nuova macchina fantascientifica… il Fax. Pensate quello che ha perso il nostro studente indeciso che ha preferito fare l’impiegato alle poste invece di faticare per una preparazione scientifica e partecipare in prima persona allo sviluppo dell’informatica.
Ed ora Fast Forward… Cosa avrà perso lo studente dubbioso del 2020 che ha preferito non studiare - ora che siamo nel 2070 ?