<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Covid-19 | Page 73 | Il Forum di Quattroruote

Covid-19

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Si chiamano lingue germaniche, non anglosassoni

Esatto anche io sapevo così.
Anche se c'è bda dire che nella lingua inglese si usano termini latini in modo corrente molto più spesso che in italiano.
Ad esempio, giusto la prima cosa che mi salta in mente, datum-data al posto di dato e dati (nel senso di informazioni, valori, numeri).
O le abbreviazioni esplicative i.e. o e.g.
Ce ne sono moltissime altre volendo, termini che in italiano invece sono stati trasformati nella nostra lingua anziché usare il latino.
 
Tornando IT, c'è il primo caso di ritorno in Cina del virus dall'italia.
Si tratta di un turista che era stato a Milano.
 
A proposito di disgrazie, ho visto che il noto rapper Bello Figo ha già realizzato un suo video sul Coronavirus. Non c'è che dire, un vero animale da palcoscenico.....
 
Tornando IT, c'è il primo caso di ritorno in Cina del virus dall'italia.
Si tratta di un turista che era stato a Milano.
Da ANSA.it

La provincia cinese orientale dello Zhejiang segna il primo caso di "contagio di ritorno" del coronavirus dall'Italia, dopo quelli quasi tutti legati all'Iran di Pechino, del Guangdong e della regione autonoma Ningxia Hui. La commissione sanitaria locale, scrive il Global Times, ha riferito che la positività ai test è maturata ieri: Wang, questo il cognome della donna di 31 anni, era rientrata da Milano a Qingtian, contea della Zhejiang, il 28 febbraio. La paziente ha preso medicine dal 16 febbraio ai primi sintomi di febbre.
 
Esperienza personale recentissima (mezzodì) col 112.. provincia di Cremona.

Premessa: mia madre (classe 1943), da sabato 22 ha febbre, tosse, conati di vomito; come ogni inverno, ha fatto il vaccino antinfluenzale ma problemi di bronchite la assillano spesso.

Non dovrebbe avere avuto contatti con persone della zona rossa, ma chi può averne la certezza al 100% (per esempio, frequenta il mercato settimanale..)?

Il medico di base, telefonicamente, le ha prescritto antibiotici e sciroppo per la tosse.

Stamane, a dieci giorni di distanza, non ci sono segni di miglioramento. Il medico di base, sempre per telefono, le dice di proseguire altri tre giorni; mi preoccupa il fatto che sia molto debilitata, perché mangia pochissimo, anche a causa dei conati di vomito.

A mezzogiorno, ancora in orario di ambulatorio, cerco di contattare il medico, senza successo.

Inizio, quindi, la trafila col 112: risposta quasi immediata, mi dicono che mi passeranno la sala operativa e di attendere… passano CINQUANTA minuti, alla fine parlo con un operatore del 118 che, dopo avermi ascoltato, procede nello sconsigliare il ricovero ospedaliero, sia per l’affollamento che per il rischio di contrarre il virus nel caso si fosse ancora negativi; mi spiega, poi, che nei casi come quello di mia madre, il medico di base DEVE visitare il paziente e valutare se attivare o meno le procedure col 112.

Alla fine, mi lascia il numero verde della ATS Valpadana, dove rivolgermi, visto che il medico di base di mia madre NON vuole visitare chi ha sintomi influenzali (né a casa, né in ambulatorio).

All’ATS mi ribadiscono che è compito del medico di base e, poiché rispondono da Mantova, mi danno un numero dell’ATS Valpadana di Cremona.

Pure qui mi viene detta la stessa cosa, oltre che il numero è riservato alle segnalazioni del virus, quindi loro non possono fare nulla per me.

Oltre novanta minuti di telefono, per ottenere nulla.

L’orario di ambulatorio del medico di base è terminato, quindi impossibile contattarlo fino a domani alle 15 (ammesso che risponda).

Provo a contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ATS Valpadana, dove mi viene ripetuto il discorso dell’obbligo di visita del medico di base.. faccio presente che mi devono dire loro come riuscire ad ottenere questa visita.. mi hanno chiesto di lasciare il numero di telefono, sto aspettando una risposta…
 
Primo caso a Mosca (non so se già citato). Un cittadino russo di ritorno dall'Italia.
Che sfortuna però, su 60.000.000 di italiani è incappato in uno dei 1.600 malati. Forse era stato a Codogno.

Il virus coinvolge ora 65 Paesi.
 
Primo caso a Mosca (non so se già citato). Un cittadino russo di ritorno dall'Italia.
Che sfortuna però, su 60.000.000 di italiani è incappato in uno dei 1.600 malati. Forse era stato a Codogno.

Il virus coinvolge ora 65 Paesi.

E chi lo sa se sono davvero 1600? Magari invece sono 1600000. Tutto dipende da quanti tamponi hanno fatto. Io abito in piemonte e non conosco nessuno a cui lo abbiano fatto. Quindi siamo tutti sani, secondo la statistica.
 
Esperienza personale recentissima (mezzodì) col 112.. provincia di Cremona.

Premessa: mia madre (classe 1943), da sabato 22 ha febbre, tosse, conati di vomito; come ogni inverno, ha fatto il vaccino antinfluenzale ma problemi di bronchite la assillano spesso.

Non dovrebbe avere avuto contatti con persone della zona rossa, ma chi può averne la certezza al 100% (per esempio, frequenta il mercato settimanale..)?

Il medico di base, telefonicamente, le ha prescritto antibiotici e sciroppo per la tosse.

Stamane, a dieci giorni di distanza, non ci sono segni di miglioramento. Il medico di base, sempre per telefono, le dice di proseguire altri tre giorni; mi preoccupa il fatto che sia molto debilitata, perché mangia pochissimo, anche a causa dei conati di vomito.

A mezzogiorno, ancora in orario di ambulatorio, cerco di contattare il medico, senza successo.

Inizio, quindi, la trafila col 112: risposta quasi immediata, mi dicono che mi passeranno la sala operativa e di attendere… passano CINQUANTA minuti, alla fine parlo con un operatore del 118 che, dopo avermi ascoltato, procede nello sconsigliare il ricovero ospedaliero, sia per l’affollamento che per il rischio di contrarre il virus nel caso si fosse ancora negativi; mi spiega, poi, che nei casi come quello di mia madre, il medico di base DEVE visitare il paziente e valutare se attivare o meno le procedure col 112.

Alla fine, mi lascia il numero verde della ATS Valpadana, dove rivolgermi, visto che il medico di base di mia madre NON vuole visitare chi ha sintomi influenzali (né a casa, né in ambulatorio).

All’ATS mi ribadiscono che è compito del medico di base e, poiché rispondono da Mantova, mi danno un numero dell’ATS Valpadana di Cremona.

Pure qui mi viene detta la stessa cosa, oltre che il numero è riservato alle segnalazioni del virus, quindi loro non possono fare nulla per me.

Oltre novanta minuti di telefono, per ottenere nulla.

L’orario di ambulatorio del medico di base è terminato, quindi impossibile contattarlo fino a domani alle 15 (ammesso che risponda).

Provo a contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ATS Valpadana, dove mi viene ripetuto il discorso dell’obbligo di visita del medico di base.. faccio presente che mi devono dire loro come riuscire ad ottenere questa visita.. mi hanno chiesto di lasciare il numero di telefono, sto aspettando una risposta…

Hai capito perchè dobbiamo ritenerci fortunati che il covid-19, se è come sembra, non è poi tanto aggressivo?

PS: in bocca al lupo per tua mamma :emoji_fingers_crossed:
 
Cmq oggi hanno consigliato ai over 65enni di non uscire. Io sono appena tornato dalla far la spesa....
Cmq scaffali pieni e poca gente....come tutti i lunedì alle 13.30
 
Mi auguro per l'utente che la mamma abbia solo un influenza piu' accentuata. E' paradosale. A quanto pare l'unico modo e' fare la voce grossa. Tra l'altro anche il ragazzo che inizialmente si e' presentato al pronto soccorso chiedendo di essere visitato e' stato spedito a casa con un "tutto apposto stai bene" ed in un secondo momento gli e' stato diagnosticato.

Ma a questo punto sembra tutto un paradosso, due giorni fa il virus faceva paura tutti a casa ora fa piu' paura l'economia che affossa riapriamo tutto e' una semplice influenza.

In Cina si e' rinunciato ad una bella fetta di PIL ma si e' salvaguardata la popolazione vedremo nella democratica Italia (Europa) cosa succedera'.
 
Esperienza personale recentissima (mezzodì) col 112.. provincia di Cremona.

Premessa: mia madre (classe 1943), da sabato 22 ha febbre, tosse, conati di vomito; come ogni inverno, ha fatto il vaccino antinfluenzale ma problemi di bronchite la assillano spesso.

Non dovrebbe avere avuto contatti con persone della zona rossa, ma chi può averne la certezza al 100% (per esempio, frequenta il mercato settimanale..)?

Il medico di base, telefonicamente, le ha prescritto antibiotici e sciroppo per la tosse.

Stamane, a dieci giorni di distanza, non ci sono segni di miglioramento. Il medico di base, sempre per telefono, le dice di proseguire altri tre giorni; mi preoccupa il fatto che sia molto debilitata, perché mangia pochissimo, anche a causa dei conati di vomito.

A mezzogiorno, ancora in orario di ambulatorio, cerco di contattare il medico, senza successo.

Inizio, quindi, la trafila col 112: risposta quasi immediata, mi dicono che mi passeranno la sala operativa e di attendere… passano CINQUANTA minuti, alla fine parlo con un operatore del 118 che, dopo avermi ascoltato, procede nello sconsigliare il ricovero ospedaliero, sia per l’affollamento che per il rischio di contrarre il virus nel caso si fosse ancora negativi; mi spiega, poi, che nei casi come quello di mia madre, il medico di base DEVE visitare il paziente e valutare se attivare o meno le procedure col 112.

Alla fine, mi lascia il numero verde della ATS Valpadana, dove rivolgermi, visto che il medico di base di mia madre NON vuole visitare chi ha sintomi influenzali (né a casa, né in ambulatorio).

All’ATS mi ribadiscono che è compito del medico di base e, poiché rispondono da Mantova, mi danno un numero dell’ATS Valpadana di Cremona.

Pure qui mi viene detta la stessa cosa, oltre che il numero è riservato alle segnalazioni del virus, quindi loro non possono fare nulla per me.

Oltre novanta minuti di telefono, per ottenere nulla.

L’orario di ambulatorio del medico di base è terminato, quindi impossibile contattarlo fino a domani alle 15 (ammesso che risponda).

Provo a contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’ATS Valpadana, dove mi viene ripetuto il discorso dell’obbligo di visita del medico di base.. faccio presente che mi devono dire loro come riuscire ad ottenere questa visita.. mi hanno chiesto di lasciare il numero di telefono, sto aspettando una risposta…

Bruttissima esperienza. Spero si risolva tutto positivamente. Il fatto che il medico di base debba avviare le procedure non mi rinquora molto così come l'affollamento delle linee telefoniche.
 
Temo che l'anello debole della catena siano proprio i medici di base. A parte poche lodevolissime eccezioni, la maggior parte di quelli che conosco - direttamente o indirettamente - è più facile stanare un orso da una caverna che farli uscire dall'ambulatorio....
 
Temo che l'anello debole della catena siano proprio i medici di base. A parte poche lodevolissime eccezioni, la maggior parte di quelli che conosco - direttamente o indirettamente - è più facile stanare un orso da una caverna che farli uscire dall'ambulatorio....
Confermo, nonostante sia al 112, che al numero verde dell'ATS, che ad un altro numero dell'ATS mi abbiano detto che il medico di base DEVE uscire, alla fine, la risposta che ho avuto è di "insistere col medico".. alla mia obiezione "in caso non ottenessi nulla?", mi hanno detto di inviare reclamo scritto all'ATS..
Uno fa in tempo a morire.
 
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