Ho letto qualche anno fa un'intervista a Piero Angela al riguardo.
In teoria, una nave metaniera potrebbe causare una delle peggiori catastrofi immaginabili.
Se si spezzasse un serbatoio di metano liquefatto, rovesciandone in mare il contenuto, partirebbe una catena di eventi catastrofici. Il gas freddissimo, a contatto con l'acqua di mare, molto più calda, inizierebbe a ribollire, a evaporare e formare una nube, più fredda e più densa dell'aria che potrebbe viaggiare sfiorando la superficie marina, spinta dal vento, verso la terraferma. Scaldandosi lentamente la nube comincerebbe a mescolarsi con l'aria. Una miscela fra il 5 e il 15 percento di metano con l'aria è esplosiva, quindi se questa miscela gassosa, invisibile e inodore, investisse una città, qualsiasi (inevitabile) scintilla farebbe esplodere la nube, liberando un'energia dell'ordine di un megaton. Le vittime immediate potrebbero essere decine di migliaia, mentre le sostanze cancerogene sviluppate dagli incendi innescati dall'esplosione contaminerebbero aree vastissime, provocando un numero enorme di morti differite negli anni. Si tratta di uno scenario improbabile, ma teoricamente non impossibile.