Probabilmente il paragone andrebbe fatto più con le strutture ospedaliere d'emergenza (anche se in molti casi si tratta di veri e propri ospedali da campo con tende e prefabbricati e non di edifici veri e propri) che vengono allestite quando ci sono disastri naturali in zone poco servite o rimaste isolate e quindi non si può fare affidamento sulle strutture già esistenti.
Indubbiamente la struttura avrà i suoi limiti e difficilmente potrà essere operativa nei tempi che dicono,però la velocità c'è è innegabile.
Quando sento queste notizie però io mi chiedo sempre cosa succede quando questi progetti approvati e terminati in tempi record si scontrano con la realtà della popolazione.
Ad esempio se in quel lotto di terreno o lungo quella che diventerà la strada che collegherà il nuovo ospedale d'emergenza alle zone limitrofe ci fosse stata una casa cosa sarebbe successo?
Visti i tempi così stretti temo che le autorità sarebbero andate di prescia e avrebbero delegato al manovratore del bulldozer il compito di avvisare gli abitanti che avevano 1 ora di tempo per sloggiare prima della demolizione.
Poi quello che diceva Algepa è giustissimo.
Non sempre la velocità è la scelta migliore.
Quando si parla di strutture di un certo tipo,diciamo un ponte o un ospedale come in questo caso,realizzarlo in tempi record può voler dire doverlo chiudere nuovamente a distanza di un mese perchè qualcosa nella realizzazione non ha funzionato.
Certo il paragone con certi esempi nostrani è impietoso.
Nella mia città da poco è stato riaperto un cavalcavia rimasto chiuso per lavori circa 8 mesi,e necessiterà di altri lavori di simile durata l'anno prossimo.
Ecco nella fretta,anche se i tempi non sono stati brevissimi,pare che qualcuno non si sia accorto che dopo la ristrutturazione il nuovo guardrail ridurrà la larghezza della carreggiata rendendo impossibile per gli autobus transitare sul cavalcavia.
Questa domenica faranno la prova del nove.
Mi viene in mente anche un comico romano che parlava di una galleria ferroviaria o di un tratto di metropolitana della città e diceva che ultimata la realizzazione qualcuno si era accorto che due treni non ci passavano.
Velocizzare i lavori secondo me aumenta esponenzialmente il rischio di simili errori e probabilmente aumenta i costi in maniera altrettanto esponenziale.
In questo caso si trattava di una situazione di emergenza quindi avrà avuto senso fare così,ma in altre situazioni secondo me a parte la bella figura col resto del mondo i benefici sono piuttosto limitati.
Indubbiamente la struttura avrà i suoi limiti e difficilmente potrà essere operativa nei tempi che dicono,però la velocità c'è è innegabile.
Quando sento queste notizie però io mi chiedo sempre cosa succede quando questi progetti approvati e terminati in tempi record si scontrano con la realtà della popolazione.
Ad esempio se in quel lotto di terreno o lungo quella che diventerà la strada che collegherà il nuovo ospedale d'emergenza alle zone limitrofe ci fosse stata una casa cosa sarebbe successo?
Visti i tempi così stretti temo che le autorità sarebbero andate di prescia e avrebbero delegato al manovratore del bulldozer il compito di avvisare gli abitanti che avevano 1 ora di tempo per sloggiare prima della demolizione.
Poi quello che diceva Algepa è giustissimo.
Non sempre la velocità è la scelta migliore.
Quando si parla di strutture di un certo tipo,diciamo un ponte o un ospedale come in questo caso,realizzarlo in tempi record può voler dire doverlo chiudere nuovamente a distanza di un mese perchè qualcosa nella realizzazione non ha funzionato.
Certo il paragone con certi esempi nostrani è impietoso.
Nella mia città da poco è stato riaperto un cavalcavia rimasto chiuso per lavori circa 8 mesi,e necessiterà di altri lavori di simile durata l'anno prossimo.
Ecco nella fretta,anche se i tempi non sono stati brevissimi,pare che qualcuno non si sia accorto che dopo la ristrutturazione il nuovo guardrail ridurrà la larghezza della carreggiata rendendo impossibile per gli autobus transitare sul cavalcavia.
Questa domenica faranno la prova del nove.
Mi viene in mente anche un comico romano che parlava di una galleria ferroviaria o di un tratto di metropolitana della città e diceva che ultimata la realizzazione qualcuno si era accorto che due treni non ci passavano.
Velocizzare i lavori secondo me aumenta esponenzialmente il rischio di simili errori e probabilmente aumenta i costi in maniera altrettanto esponenziale.
In questo caso si trattava di una situazione di emergenza quindi avrà avuto senso fare così,ma in altre situazioni secondo me a parte la bella figura col resto del mondo i benefici sono piuttosto limitati.
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